Affrontando l'argomento un po' più a fondo, da quello che scrivi sembra che tu abbia la tipica fobia che può capitare, a persone insicure come molti di noi, di provare di fronte ad attività pratiche delle quali non si sa nulla.
Mi sembra così anche perché parli di paura del gas, e di incidenti di questo tipo.
Sono tutte cose molto comprensibili. Io le provo verso altre attività, e una volta anche in cucina avevo queste sensazioni. Ad esempio fino a qualche anno fa non cucinavo carne o pesce, se non le cose base base (wurstel da scaldare in padella, carne macinata e cose simili). Le vedevo come le cose della cucina "seria", e non mi ci rapportavo. Ho imparato a cucinare con molta gradualità, e nei primi anni ero capace di fare molto bene le verdure e la pasta, ma non altro.
Ricordo che ancora prima, verso i vent'anni, ero nel momento di maggiore approccio evitante sulla questione. Stavo scolando della pasta da fare in bianco al burro. Mio padre in buona fede mi stava dando qualche piccolo consiglio su come farlo bene (tirarla su col ragno mezzo minuto prima, tenere da parte acqua di cottura in una tazzina, saltare la pasta in una padella con del burro già sciolto), piccole cose... e io ricordo che ebbi una reazione stizzita (povero papà, che pazienza).
Finita la parentesi personale, tornando a te, credo che, a maggior ragione se hai timore verso questa attività, cimentartici un po' ti possa fare bene. Come tuttii problemi fobici, l'unico modo è partire dalle basi più elementari, in modo da non vedere più il "problema" come un ammasso indistinto, ma conoscere i mattoncini con cui è composto.
Inoltre pian piano vedi il risultato pratico della tua azione, e questo dà beneficio al senso di efficienza. E' anche un'attività che attiva la concentrazione, dà benefici sotto tanti aspetti.
Un po' come avrai fatto nelle faccende domestiche, in cui dici che ti sai arrangiare. Avrai imparato due cose base base e replicherai quelle.
Io consiglio davvero di iniziare ad armeggiare con una padella antiaderente, se ne hai in casa una. Grazie a quella, non dovendoti preoccupare di attaccare le cose al fondo (perché è antiaderente) puoi imparare con la massima tranquillità come funziona il gas in rapporto alla padella. Ci farei andare la cosa più semplice, delle zucchine a dadi grossi, o dei dadini di melanzana, rondelle di carota, finocchi, cose che non si bruciano facilmente, oppure della passata di pomodoro.
Alla base ci metti un giro d'olio, non di più, non c'è bisogno con l'antiaderente, e così riduci i rischi.
La padella antiaderente è un ambiente protetto e dove puoi essere tranquillo e prenderti tutti i tuoi tempi.
Il fuoco... nel dubbio tu abbassalo. Si dice che "il cuoco vuole il fuoco" ma quelle sono tecniche più evolute, che tra l'altro non fanno bene alla padella antiaderente. Tu parti da fiamma bassa, alza pian piano. Se a un certo punto senti troppo sfrigolio e il rumore che senti ti allarma, abbassa il fuoco, oppure spegnilo, non succede assolutamente niente. Il cibo si cuoce lo stesso.
Altra cosa, consiglio che ti hanno già dato... prodotti precotti come i ravioli. I mitici ravioli ricotta e spinaci di Giovanni Rana erano l'unico prodotto che io cucinavo quando, a quindici anni, mia madre faceva il turno di notte e io dovevo cucinare la cena per me e mia sorella

. Anche in quel caso, puoi prendere dimestichezza con l'acqua che bolle in pentola e il salarla (un pugnetto), e poi magari a parte in una padella fai sciogliere del burro, magari della salvia se ce l'hai altrimenti fa nulla, e dopo aver scolato i ravioli li fai adagiare nella padella. Hai tutto già cotto però inizi ad armeggiare con il fornello.