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Vecchio 19-05-2016, 15:36   #61
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
E' anche facile dare sempre la colpa al terapeuta, non è la stessa cosa?

Ogni disturbo ha una specie di "orgoglio" che si fa fatica a superare, il disturbo da anche sicurezza e protezione, non dimentichiamocelo, fa parte di noi, è cresciuto con noi, il cambiamento spaventa sempre, "se questo non sono io, allora chi sono?" Non è affatto facile mettersi in discussione, e fidarsi di qualcuno.
Se i mezzi te li da ma non tu non sei pronto, non ti serviranno a niente. Il lavoro lo devono fare entrambi, si è una squadra e si lavora insieme.
Bisogna anche entrare nel mood terapia, e non è assolutamente automatico, e più tardi si inizia, più è difficile uscire dal problema.
D'accordo, ma nel caso di Gufetto io almeno non capisco né in cosa consistano questi "mezzi", né come concretamente vadano impiegati.

Per esempio, sempre stando a quanto dice lui, pare che lo psicologo sia poco chiaro su questi aspetti, ed è strano che una terapia si mantenga così sul vago dopo 2 anni (lasciando stare le balle sul primo appuntamento gratuito e sull'indirizzo dello studio, che a me già insospettirebbero come indice di scarsa professionalità, ma vabbé):

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Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
Dono un periodo di sconforto da ottobre 2013 sono in cura da uno psichiatra trovato su internet. Mi ispirava fiducia ed ho visto che aveva lo studio a neanche 5 minuti in linea d'aria da casa mia. Leggevo che il primo appuntamento era gratuito, ma così non è stato. Dopo 2 anni e mezzo le cose vanno meglio, però ogni tanto vorrei mollare e diverse cose non caisco e mi danno da pensare.
Anzitutto lo studio vicino casa era una balla. Gli appuntamenti li dava in quello che pensavo fosse il secondo studio. A mia richiesta di spiegazioni mi disse che nell'altro studio c'erano dei lavori, evidentemente una cazzata per tenermi tranquillo..comunque gli incontri avvengono a una mezz'oretta di macchina, così quando esco da lavoro devo fare le corse e questo aggiunge stress allo stress. Oltretutto ancora non so perchè dopo 2 anni non mi abbia dimezzato le sedute da 4 volte al mese a 2, se dice di vedermi bene e migliorato...non so neanche quanto tempo voglia tenermi con lui...
Altra cosa che mi da da pensare è se lui sia quello adatto per me, o che abbia capito qualcosa dei miei problemi, come risolverli e se pensa di essere la persona giusta (evidentemente sì). Pensavo che uno psicologo fosse un "indirizzatore", nel senso uno va e dopo i primi incontri lo psicologo decide quale tipo di terapia è quella più adatta e indirizza il paziente dalla persona idonea o lo tiene lui se ha la terapia giusta...
A volte sono proprio stanco e vorrei smettere di andare, ma non so se starei peggio, mi serve qualcuno per sopportare la vita...
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Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
La cosa buffa è che lui non mi ha mai detto quali sono i miei problemi, mi ha detto solo che ho una generica ansia, teoria che non mi convince del tutto. Se non so quali sono i miei problemi, come faccio a capire come o con chi risolverli? Per me quello che sono è dato da una famiglia di merda e mancanza di un minimo di affetto negli ultimi 20 anni...poi magari c'è altro...forse sono inadatto a campare e basta...
Ora, magari Gufetto ha capito poco o ha frainteso del tutto il tipo di percorso che dovrebbe seguire, ma quantomeno mi sembra che il suo terapeuta non si stia certo dannando l'anima per spiegarglielo (anzi, secondo lui le cose procederebbero per il meglio).

Lasciando stare la diatriba "La risposta è dentro di te, ma è sbagliata" vs "Psicologi tutti cazzari succhiasoldi", quel poco che mi viene da consigliare a Gufetto è di parlare delle sue perplessità con il suo terapeuta e cercare di capire se lui intende "scoprire le sue carte" o no.

Ultima modifica di Winston_Smith; 19-05-2016 a 15:44.
Vecchio 19-05-2016, 16:07   #62
Esperto
L'avatar di Takkuri
 

Io dico solo che la psicologa da cui andavo da adolescente (per volontà dei miei genitori, ovviamente) mi fece passare un intero anno di sedute a giocare a carte con lei, lasciandomi vincere di proposito (forse pensava io fossi scemo e non me ne accorgessi). A 100 mila lire a seduta. Ed era una delle più quotate in città.
Vecchio 19-05-2016, 16:23   #63
Esperto
 

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Originariamente inviata da Takkuri Visualizza il messaggio
Io dico solo che la psicologa da cui andavo da adolescente (per volontà dei miei genitori, ovviamente) mi fece passare un intero anno di sedute a giocare a carte con lei, lasciandomi vincere di proposito (forse pensava io fossi scemo e non me ne accorgessi). A 100 mila lire a seduta. Ed era una delle più quotate in città.
Potevi giocarti la parcella della seduta a poker, almeno. Magari facevi rientrare i tuoi dalle spese mediche

Scherzi a parte, credo sia da ribadire che il caso singolo non compromette l'intera categoria.
Sarebbe più utile IMO un chiarimento sul ruolo dello psicologo, come dicevo prima, per evitare sia false aspettative nei pazienti sia che qualche disonesto ci marci.

Ultima modifica di Winston_Smith; 19-05-2016 a 16:29.
Vecchio 19-05-2016, 16:27   #64
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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
D'accordo, ma nel caso di Gufetto io almeno non capisco né in cosa consistano questi "mezzi", né come concretamente vadano impiegati.
Eh, tu hai ragione, ma non è facile spiegare in modo semplice e comprensibile come funziona.

Nel mio personalissimo caso, sviscerare tutto il mio passato, e capire i perchè con emozioni e pensieri annessi (grazie agli esercizi), mi ha aiutato tantissimo, non capivo nulla prima, per me c'erano solo: situazione problematica e agito (ovvero mio comportamento evitante), ma tra le due cose, ci sono i pensieri disfunzionali e le emozioni che nascono da questi pensieri, detta così sembra una cazzata, ma quando mi chiedeva "Perchè hai reagito così?" io non sapevo proprio che rispondere, dovevo pensarci e sforzarmi tantissimo. Se la risposta era, ad esempio "perchè ero arrabbiata" poi dovevo capire il perchè ero arrabbiata, e che pensiero ho fatto per arrivare alla rabbia, e cosa è collegato a quel pensiero.
Una volta capito il meccanismo che si attua in automatico a forza di fare questo esercizio anche mentalmente in tutte le situazioni di crisi, imparerai a capire da solo, quando l'agito non è sano e a modificare il tuo pensiero per prevenire il comportamento sbagliato. Alla fine diventerà automatico, o quasi. Ma già riconoscerlo soltanto, da una sicurezza in più, ti rendi conto che ciò che pensi non è collegato alla situazione che hai davanti, ma a un tuo costrutto mentale.

Lo psicologo, non è quello che ti dice "Esci" se tu sei fobico e non riesci ad uscire, ma è quello che deve aiutarti a capire perchè non riesci ad uscire di casa, tramite lo studio del tuo carattere (o meglio organizzazione) in base a quello che ti è successo da piccolo. Ogni atteggiamento verso gli altri, dipende dal rapporto coi genitori che abbiamo interiorizzato e adesso si ripete come uno schema, ogni volta uguale. E' lì che va interrotto il circolo vizioso, capire che quegli atteggiamenti non vanno più bene, perchè all'epoca ci hanno anche "salvato la vita", ma adesso ci imprigionano in un loop di sofferenza.

Poi chiaro, che io parlo della mia terapia, che è TCC con schema therapy, e non tutte le terapia sono uguali e utilizzano gli stessi metodi, magari a qualcun altro la stessa mia terapia con la stessa mia terapeuta non va bene, la cosa è molto soggettiva.
Non è facile scegliere, se non conosciamo l'argomento, sulla base di cosa scegliamo un indirizzo piuttosto che un altro?
L'unica è fare una ricerca partendo dai sintomi che abbiamo, leggere/sentire esperienze altrui, leggere le varie terapie coi vari metodi, e poi parlare con uno psichiatra che magari saprà indirizzarci.

Quote:
quel poco che mi viene da consigliare a Gufetto è di parlare delle sue perplessità con il suo terapeuta e cercare di capire se lui intende "scoprire le sue carte" o no.
Esatto, risposte poco chiare o ambigue non vanno bene, chiedere chiarezza è la prima cosa, se io mi devo fidare di te, ci vuole che delle risposte me le dai, e che mi spieghi come funziona, cosa dovrò fare, come è impostato il lavoro e tutto quello che ci può venire in mente, per fare in modo di aiutare il terapeuta a fare il suo mestiere.

Io vedo anche gente, che sta in terapia e non sa nemmeno di che tipo è, a me sembra assurda come cosa, possibile che fai qualcosa senza sapere come funziona? A me viene automatico informarmi, si parla della mia salute, devo capire, leggere, studiare tutto ciò che riguarda quello che sto facendo, perchè magari qualcosa mi sfugge, o non l'ho capita bene, o che ne so io.
Ringraziamenti da
muttley (19-05-2016), The_Sleeper (19-05-2016)
Vecchio 19-05-2016, 16:42   #65
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Originariamente inviata da Genesis_R Visualizza il messaggio
No. Così si alimentano i pregiudizi e si disincentivano le persone a provare per se stesse.
Bravissimo.

Mai condizionare o farci condizionare da esperienze negative altrui.
Io ad esempio, non ho avuto grandi miglioramenti frequentando il csm, ma altre ragazze del mio stesso gruppo di terapia dell'epoca invece, ne hanno tratto giovamento.
Quindi, non mi sento minimamente di sconsigliarlo, non tutti i csm sono uguali, non tutte le persone sono uguali, non tutti i disturbi sono uguali, ogni persona fa storia a se, sempre.
E dato che è anche gratuito, consiglierei sempre di fare una prima prova lì, anche per capire il meccanismo della terapia, che non è così automatico come si potrebbe pensare, male che va, avremmo perso un po' di tempo, ma almeno non soldi.
Vecchio 19-05-2016, 16:57   #66
Esperto
L'avatar di Takkuri
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Scherzi a parte, credo sia da ribadire che il caso singolo non compromette l'intera categoria.
Hai ragione, però col senno di poi mi dico: "se quella era una delle migliori, figuriamoci gli altri".
Più passa il tempo e più scivolo verso posizioni scettiche. Frequentando una facoltà di indirizzo medico mi sono reso conto di quanto opinabili siano le verità nel campo della medicina, di quanto dipendano da meccanismi di promozione di alcune tesi (a discapito di altre) all'interno della comunità scientifica, da ipse dixit dei soliti luminari, da conformismo rispetto alle mode del momento. Mi chiedo quanto possa essere affidabile, a maggior ragione, una disciplina meno "scientifica" della medicina come la psicologia....
Ringraziamenti da
Noriko (19-05-2016)
Vecchio 19-05-2016, 17:18   #67
Esperto
L'avatar di dotrue
 

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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio

Nel mio personalissimo caso, sviscerare tutto il mio passato, e capire i perchè con emozioni e pensieri annessi (grazie agli esercizi), mi ha aiutato tantissimo, non capivo nulla prima, per me c'erano solo: situazione problematica e agito (ovvero mio comportamento evitante), ma tra le due cose, ci sono i pensieri disfunzionali e le emozioni che nascono da questi pensieri, detta così sembra una cazzata, ma quando mi chiedeva "Perchè hai reagito così?" io non sapevo proprio che rispondere, dovevo pensarci e sforzarmi tantissimo. Se la risposta era, ad esempio "perchè ero arrabbiata" poi dovevo capire il perchè ero arrabbiata, e che pensiero ho fatto per arrivare alla rabbia, e cosa è collegato a quel pensiero.
Una volta capito il meccanismo che si attua in automatico a forza di fare questo esercizio anche mentalmente in tutte le situazioni di crisi, imparerai a capire da solo, quando l'agito non è sano e a modificare il tuo pensiero per prevenire il comportamento sbagliato. Alla fine diventerà automatico, o quasi. Ma già riconoscerlo soltanto, da una sicurezza in più, ti rendi conto che ciò che pensi non è collegato alla situazione che hai davanti, ma a un tuo costrutto mentale.

Lo psicologo, non è quello che ti dice "Esci" se tu sei fobico e non riesci ad uscire, ma è quello che deve aiutarti a capire perchè non riesci ad uscire di casa, tramite lo studio del tuo carattere (o meglio organizzazione) in base a quello che ti è successo da piccolo. Ogni atteggiamento verso gli altri, dipende dal rapporto coi genitori che abbiamo interiorizzato e adesso si ripete come uno schema, ogni volta uguale. E' lì che va interrotto il circolo vizioso, capire che quegli atteggiamenti non vanno più bene, perchè all'epoca ci hanno anche "salvato la vita", ma adesso ci imprigionano in un loop di sofferenza.
Tutto bello ma...alla fine sei guarita o no? perchè la maggior parte delle terapie che rivangano il passato alla ricerca di nn si sa cosa danno per scontato che una volta cercate e trovate le cause del proprio malessere si abbia in automatico un beneficio, e questo è a dir poco discutibile (anche a detta di alcuni psichiatri NON psicoterapeuti, e che quindi nn hanno conflitti d'interesse in quello che fanno)
Vecchio 19-05-2016, 17:48   #68
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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Bravissimo.

Mai condizionare o farci condizionare da esperienze negative altrui.
Io ad esempio, non ho avuto grandi miglioramenti frequentando il csm, ma altre ragazze del mio stesso gruppo di terapia dell'epoca invece, ne hanno tratto giovamento.
Quindi, non mi sento minimamente di sconsigliarlo, non tutti i csm sono uguali, non tutte le persone sono uguali, non tutti i disturbi sono uguali, ogni persona fa storia a se, sempre.
Grazie, condivido

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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
secondo me dipende.
Ad esempio il mio disturbo di eritrofobia è una disfunzione dell'amigdala,e lo psico non ci può nulla, quando percepisco pericolo anche se infondato ed esagerato,vado in tilt,e così resterà finchè campo.Magari però mi può aiutare ad accettare che arrossire non è reato.
Io credo molto nella psicoterapia come accettazione, oltre che come correzione
A me ha fatto bene.
Vecchio 19-05-2016, 18:33   #69
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Si possono avere discreti miglioramenti secondo me con il procedere degli anni e con le esperienze di vita, lo psicologo può fa parte di una di queste esperienze che diventa protetta, con la quale è più facile confrontarsi per chi ha problemi relazionali, i cui metodi sembrano più tecniche di "buonsenso" e comunque prevedibili.
Quindi questi miglioramenti non sono sicura che si ottengono grazie alla psicoterapia, ma è più facile che il merito sia dovuto ad esperienze positive, di accettazione e affetto da parte degli altri.

In definitiva un buon amico, una guida o un maestro di vita può sostituire benissimo uno psicologo.
Vecchio 19-05-2016, 18:52   #70
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Originariamente inviata da dotrue Visualizza il messaggio
Tutto bello ma...alla fine sei guarita o no? perchè la maggior parte delle terapie che rivangano il passato alla ricerca di nn si sa cosa danno per scontato che una volta cercate e trovate le cause del proprio malessere si abbia in automatico un beneficio, e questo è a dir poco discutibile (anche a detta di alcuni psichiatri NON psicoterapeuti, e che quindi nn hanno conflitti d'interesse in quello che fanno)
Guarita? Sono in una terapia "funzionale" da 6 mesi, posso guarire 39 anni di disturbo di personalità/depressioni varie/d.c.a. in 6 mesi? Vabbè che sono brava, ma mò non esageriamo.
Dovrei usare termini tecnici che non so se vengono capiti o no, comunque, ho fatto molti passi avanti in questi 6 mesi, ho risolto cose nel rapporto con gli altri, coi miei amici è la prima volta che mi sento libera di esprimermi senza avere paura e senza evitarli (gente che conosco da 10-15 anni, non da ieri), nelle relazioni sentimentali ci sto lavorando, chiaro che sia più difficile, ma già molte cose sono cambiate, mi pongo domande, esprimo i miei dubbi e anche pensieri "brutti" specificando che è solo un pensiero, e la cosa "strana" è che la gente (non gente random, ma persone che tengono a te e a cui tieni), quando spieghi loro le cose, è in grado di capirle. Il "mostro finale" è sicuramente il lavoro, mi sento ancora di merda da morire, ma mi faccio aiutare, accetto compromessi, ascolto quello che mi viene detto, ci provo. Ci rifletto su, mi rendo conto di quanto sono testarda e rancorosa su argomenti scomodi, mi confronto con gente che capisce la mia problematica, e chiedo consiglio a loro quando la psico non è disponibile, questa è una cosa in più che non tutti hanno, il fatto di fidarmi di alcune persone al punto di non sentirmi giudicata e poter fare affidamento sul loro giudizio esterno, accettando la critica, perchè se sono miei amici, vogliono il mio bene, non il mio male.

Guarda, non so se vale per tutti, ma a me ha aiutato molto vedere da cosa derivavano i miei blocchi, capire che i miei bisogni o debolezze non sono secondari o marginali, come invece avevo interiorizzato da piccola (grazie mamma! ) che ho valore come persona, e che la gente deve rispettare quello che sono e se non lo fa, non è colpa mia. Il senso di colpa è sparito, dato che lo avevo anche per delle cazzate incredibili.
Chiaro che ho ancora blocchi e momenti di crisi, ma adesso durano molto meno, e sono meno intensi rispetto a prima, se prima dovevo evitare il mondo per 8 mesi, adesso, mi basta una settimana o due.
Io non so spiegarti scientificamente perchè avviene questo e come è successo, so soltanto che è scattato qualcosa, che mi ha fatto comprendere quello che ero e perchè lo ero. E non sto parlando di comprensione razionale, non siamo cretini e lo sappiamo tutti quello che dovremmo fare, il problema è che non lo abbiamo ancora interiorizzato, non lo sentiamo, lo capiamo di testa, ma non "di pancia".

Quote:
Originariamente inviata da Genesis_R Visualizza il messaggio
Io credo molto nella psicoterapia come accettazione, oltre che come correzione.
A me ha fatto bene.
Altro pensiero giustissimo.
Vecchio 19-05-2016, 19:04   #71
Esperto
L'avatar di Wrong
 

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Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio
Bisogna anche fare un'altra distinzione. Il disturbo è di origine nevrotica o psicotica? Dalla psicosi non si guarisce purtroppo, si può tenere solo sotto controllo coi farmaci e si fa terapia per non peggiorare, non per migliorare.
Hai detto una cosa giustissima che andrebbe ricordata ai tanti che dicono "Non guarisci perché non vuoi": da certi problemi non si guarisce mai, si possono solo contenere.
Vecchio 19-05-2016, 19:11   #72
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Si possono avere discreti miglioramenti secondo me con il procedere degli anni e con le esperienze di vita, lo psicologo può fa parte di una di queste esperienze che diventa protetta, con la quale è più facile confrontarsi per chi ha problemi relazionali, i cui metodi sembrano più tecniche di "buonsenso" e comunque prevedibili.
Quindi questi miglioramenti non sono sicura che si ottengono grazie alla psicoterapia, ma è più facile che il merito sia dovuto ad esperienze positive, di accettazione e affetto da parte degli altri.

In definitiva un buon amico, una guida o un maestro di vita può sostituire benissimo uno psicologo.
Sei sicura? Non ti risulta che la gente molto chiusa o molto problematica spesso e volentieri sia solita autosabotarsi?
Esempio: mi faccio schifo, e credo che non potrò mai piacere a nessuno, chiunque si avvicini a me, anche con le migliori intenzioni, verrà guardato con sospetto (mi sta prendendo in giro, mi farà soffrire, non sono in grado, mi abbandonerà, non posso fidarmi e via discorrendo) e dopo 8 milioni di dubbi, lo allontanerò, non so voi, ma io avoja quante volte l'ho fatto da ragazzina.
Altro esempio: ho degli amici, ci andrò d'accordo il più delle volte, ma se un giorno ci litigo o fanno qualcosa che non mi piace (nessuno è perfetto) avrò il coraggio di dirglielo e affrontarli, o mi chiuderò in me stessa e finirò per evitarli per mesi/anni? Anche qui, parlo di mie esperienze passate.

Cos'è una guida? Cos'è un maestro di vita? Dove si trovano? Non faccio prima a cercarmi uno psicologo, dato che è il loro mestiere e stanno lì apposta per aiutare in questo tipo di problematiche?
Che mi può dire un buon amico? Può consolarmi, capirmi, starmi vicino, ma all'atto pratico come mi aiuta? Mi accompagna a fare le cose che non riesco da sola? Che altro?
Vecchio 19-05-2016, 19:13   #73
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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Quindi questi miglioramenti non sono sicura che si ottengono grazie alla psicoterapia, ma è più facile che il merito sia dovuto ad esperienze positive, di accettazione e affetto da parte degli altri.

In definitiva un buon amico, una guida o un maestro di vita può sostituire benissimo uno psicologo.
La psicoterapia credo serva proprio a darti gli strumenti per rimuovere gli ostacoli ed i pensieri che ti impediscono di vivere tali esperienze positive. I miglioramenti penso vadano intesi principalmente proprio nella capacità di costruirsi autonomamente queste situazioni, ricercarle e viverle in modo sano, che si ottiene man mano lungo il percorso.
Il sentirsi meglio non deriva dalla terapia in sé, ma dalla capacità di applicare quanto fa questa emergere in modo costruttivo nella propria vita.

Nulla esclude che questo si possa farlo autonomamente. Ma in questo caso, contando solo sulle proprie forze, si può anche ritrovarsi incastrati nei propri pensieri, nell'incapacità di cambiare o in meccanismi mentali ormai talmente consolidati e reiterati da sfuggire alla propria considerazione degli stessi come fonte dei propri problemi.

Io ho intrapreso questo percorso negli anni passati ( e continuo tutt'ora) e mi sono cambiato radicalmente in molti aspetti. Ma ci è voluto tempo e anche una buona dose di inutili sofferenze - che a loro volta hanno prodotto effetti.
Una parte di queste è stata determinata dal mio rifiuto di rivolgermi a specialisti, all'epoca.
Se lo avessi compiuto prima con un terapeuta, mantenendo questa volontà di mettermi in discussione interamente, probabilmente ora le cose sarebbero diverse.
Di sicuro avrei ridotto i tempi necessari per raggiungere consapevolezza di alcuni problemi e smantellare i comportamenti ad essi collegati.
Anzi, proprio il perdurare di un mio malessere di fondo mi ha portato di recente (proprio pochi giorni fa) a rivolgermi ad una psicoterapeuta, questa volta.
Per ora, sembra che la mia autoanalisi precedente sia stata condotta bene, a suo dire.
Ed è proprio questa ad avermi condotto da lei

Edit : in ogni caso credo valga sempre la pena tentare tutte le strade possibili e sensate, quando si parla della propria salute.
Io stesso non ho cieca fiducia nella psicoterapia, non mi aspetto che necessariamente risolva qualcosa o ci siano miglioramenti.
So solo che sto male nonostante tutto e quindi tanto vale provare anche questa strada, che non ne preclude altre.
Nel peggiore dei casi posso ritornare alla sola autoanalisi quando voglio o se la cosa diventa eccessivamente onerosa.

Ultima modifica di The_Sleeper; 19-05-2016 a 19:48.
Ringraziamenti da
cancellato15324 (20-05-2016), Noriko (19-05-2016)
Vecchio 19-05-2016, 19:47   #74
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

questa cosa che dalla psicosi (la mia psichiatra questo e il disturbo di personalità misto mi ha appioppato come malattie) non si guarisce non lo sapevo. potresti spiegarti meglio stregatta? grazie
Vecchio 19-05-2016, 19:53   #75
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Quando a ottobre 2013 mi rivolsi ad un terapeuta neanche io sapevo bene cosa aspettarmi. So solo che non stavo bene e non avendo nessuno scelsi appunto un professionista. La scelta è stata buona e di fatto c'è che senza lui a frenarmi forse mi sarei licenziato dal lavoro anni fa in un periodo di crisi e attacchi di panico.
Forse il tipo di terapia sistemico-relazionale è molto blanda per il sottoscritto. Ho visto che ci sono decine di indirizzi terapeutici (gestalt, psicoanalisi, terapia familiare, psicologia analitica ecc...) e orientarsi è un casino.
Io ho sempre avuto domande che mi tormentano e problemi che mi porto dietro da anni che ancora dopo 2 anni non ho risolto, perchè mi pare di aver capito di non ottenere risposte, e forse ho sbagliato a scegliere la persona alla quale rivolgermi (come ho sbagliato molte altre cose). Fino a una decina di anni fa potevo sentirmi vivo, mi piaceva leggere e vivevo senza grossi problemi di sorta, poi all'improvviso sono come morto, non leggo più niente da anni né ho interesse a farlo, come non ho interesse a fare nient'altro, mi sento mentalmente stanco ed ho l'impressione di un drastico calo della mia intelligenza (leggasi: sono diventato un povero scemo, pure scrivendoquesto post mi accorgo che i pensieri si connettono a fatica) oltre a un rancore, un pessimismo ed a un mal di vivere che mi porto sempre dietro e una situazione familiare che mi annichilisce giorno dopo giorno. Rivolgendomi ad un terapeuta pensavo di capirne qualcosa su cosa mi fosse successo, un supporto, un appiglio per un rilancio, ma niente, non si sà, sembra quasi non sia affar suo e tutto quello che faccio è raccontare la mia settimana, ottenere qualche parere e finita lì. Perché non provo più piacere in niente? Cosa mi sta succedendo? Cos'è questo malessere che mi attanaglia? Perché sono così misero? Domande senza risposta..ma forse anche se conoscessi la risposta camierebbe qualcosa? Ma allora non posso fare altro che accettare la mia infelicità? Una vita di sofferenza, in uno stato di perenne "chivalà"...
La vita per me è stata un gran peso, lo psicologo mi aiuta a sopportarla ma poco altro, per il resto sembra che debba invidiare qualunque altra persona a questo mondo...
Vecchio 19-05-2016, 19:57   #76
Esperto
L'avatar di Mushroom
 

Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN Visualizza il messaggio
questa cosa che dalla psicosi (la mia psichiatra questo e il disturbo di personalità misto mi ha appioppato come malattie) non si guarisce non lo sapevo. potresti spiegarti meglio stregatta? grazie
La sapevo anche io questa cosa; in pratica i disturbi psicotici, che si differenziano da quelli nevrotici per il fatto che il soggetto ha una perdita di contatto con la realtà, non si possono guarire, ma solo tenere sotto controllo.
Vecchio 19-05-2016, 20:32   #77
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
La vita per me è stata un gran peso, lo psicologo mi aiuta a sopportarla ma poco altro, per il resto sembra che debba invidiare qualunque altra persona a questo mondo...
Questa frase mi colpisce molto, parecchie realtà sono così, eppure sperare in un cambiamento molto piccolo intendo, è un diritto.
Vecchio 19-05-2016, 21:04   #78
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13 Visualizza il messaggio

Cos'è una guida? Cos'è un maestro di vita? Dove si trovano? Non faccio prima a cercarmi uno psicologo, dato che è il loro mestiere e stanno lì apposta per aiutare in questo tipo di problematiche?
Che mi può dire un buon amico? Può consolarmi, capirmi, starmi vicino, ma all'atto pratico come mi aiuta? Mi accompagna a fare le cose che non riesco da sola? Che altro?
Ti faccio un esempio, un religioso può essere un maestro di vita o una guida, un volontario che ti segue, oppure un amico.

Certo che fai prima cercarti uno psicologo, lo farei anch'io e non è detto che rinunci.
Ma uno dei tanti motivi che mi trattiene è il considerare che quando finisce l'ora della terapia finisce tutto.

E prima o poi finirà per sempre il rapporto terapeutico, mi chiedo allora cosa mi rimarrà? La guarigione, il miglioramento? No, non lo voglio! mi interessa solo la relazione con la persona, cioè quello che si è costruito, quello che ho ricevuto e ho potuto offrire.

Un rapporto "vero" non parole dette secondo una tecnica metodica, dettate da ragionamenti e protocolli stabiliti.
Vecchio 19-05-2016, 23:55   #79
Esperto
L'avatar di Keith
 

Quote:
Originariamente inviata da Gufetto Visualizza il messaggio
Io ho sempre avuto domande che mi tormentano e problemi che mi porto dietro da anni che ancora dopo 2 anni non ho risolto,

.Fino a una decina di anni fa potevo sentirmi vivo, mi piaceva leggere e vivevo senza grossi problemi di sorta, poi all'improvviso sono come morto, non leggo più niente da anni né ho interesse a farlo, come non ho interesse a fare nient'altro, mi sento mentalmente stanco ed ho l'impressione di un drastico calo della mia intelligenza

Perché non provo più piacere in niente? Cosa mi sta succedendo? Cos'è questo malessere che mi attanaglia?

Domande senza risposta..ma forse anche se conoscessi la risposta cambierebbe qualcosa? Ma allora non posso fare altro che accettare la mia infelicità? Una vita di sofferenza, in uno stato di perenne "chivalà"...

La vita per me è stata un gran peso
Alcune tue parole mi hanno colpito..
Anche a me a un certo punto è successo qualcosa.. e non so cosa..e purtroppo è stato graduale.. fosse stato repentino sarebbe stato meglio.
Penso che dipenda dal non aver dato un indirizzo alla mia vita: puntare tutto su un qualcosa, lavoro, famiglia, un seguire un ideologia politica.. ma purtroppo non credo in niente, per il lavoro sono inadeguato, per una famiglia non potrei essere l'uomo di cui una famiglia ha bisogno e quindi vivacchio così.. senza saper bene perchè.. schivando gli ostacoli e tamponando con una mano tutte le varie falle che giornalmente escono.. ho perso lo slancio ecco.
Un signore che conoscevo di vista ha lasciato questo mondo, di sua volontà.. la cosa mi ha colpito molto, ma era molto vecchio..ci può stare.. ci si stanca di vivere, di tamponare falle.. solo che non vorrei dover fare questa cosa anche io fra pochi anni.. perché a vivere solo a risolvere grane non è che mi va tanto, oppure a vivacchiare così..alla lunga stufa
Vecchio 20-05-2016, 01:22   #80
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da IO&EVELYN Visualizza il messaggio
questa cosa che dalla psicosi (la mia psichiatra questo e il disturbo di personalità misto mi ha appioppato come malattie) non si guarisce non lo sapevo. potresti spiegarti meglio stregatta? grazie
Premetto che non è un argomento facile e io non sono psicologa, nè psichiatra chiaramente, parlo di quello che so, per averne parlato in terapia, e per ciò che ho letto sull'argomento.

"Le nevrosi sono dei disturbi psicologici causati probabilmente dall’interazione di fattori psicologici, biologici e ambientali, che sono fonte di disagio per il soggetto. L’individuo con una nevrosi instaura una relazione disfunzionale con il proprio ambiente sociale e per questo è sottoposto ad ansia e stress.

Le psicosi sono dei disturbi del funzionamento mentale, di gravità tale da causare la compromissione o, in alcuni casi, la perdita totale del rapporto con la realtà."

Non vorrei dire sciocchezze, ma mentre nevrotici si diventa, psicotici si nasce (nasciamo tutti con delle predisposizioni genetiche), il disturbo è decisamente più grave, i farmaci sono fondamentali, proprio perchè si perde il contatto con la realtà, si possono avere pensieri deliranti, fortemente incoerenti e completamente sconnessi dalla realtà, come anche allucinazioni di vario tipo.
Da quanto mi diceva la mia psico, dopo che le ho raccontato di un mio amico che ha avuto in passato un episodio psicotico, la remissione del problema è molto rara, di solito chi ce l'ha, lo avrà sempre, può calmarsi un periodo e tornare in un altro momento in situazioni di stress, dopo una certa età il paziente si stabilizza (intorno ai 50 anni), ma la guarigione totale non so se è proprio impossibile sempre, ma molto difficile.

Adesso, so che sei molto giovane, e non vorrei che prendessi alla lettera quello che dico, io parlo di psicosi grave come potrebbe essere la schizofrenia, ma ogni caso fa storia a se, ci sono diverse forme di psicosi, e dovresti parlarne in terapia per vedere cosa dice lo psichiatra del tuo caso specifico, queste erano informazioni generali.

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Originariamente inviata da Noriko Visualizza il messaggio
Ti faccio un esempio, un religioso può essere un maestro di vita o una guida, un volontario che ti segue, oppure un amico.

Certo che fai prima cercarti uno psicologo, lo farei anch'io e non è detto che rinunci.
Ma uno dei tanti motivi che mi trattiene è il considerare che quando finisce l'ora della terapia finisce tutto.

E prima o poi finirà per sempre il rapporto terapeutico, mi chiedo allora cosa mi rimarrà? La guarigione, il miglioramento? No, non lo voglio! mi interessa solo la relazione con la persona, cioè quello che si è costruito, quello che ho ricevuto e ho potuto offrire.

Un rapporto "vero" non parole dette secondo una tecnica metodica, dettate da ragionamenti e protocolli stabiliti.
Ma non è vero che quando finisce l'ora della terapia finisce tutto, gli appuntamenti sono posizionati a distanza di tot giorni (a seconda dei casi) proprio per permettere all'inconscio di lavorare da solo e assimilare ciò che il terapeuta ti ha detto, in caso di bisogno puoi chiamare o scrivere allo psico, che non mancherà di darti sostegno, ma non può seguirti ogni giorno o dirti ciò che devi fare, non può fare scelte per te, deve insegnarti a camminare con le tue gambe.

Lo psicologo è un medico, non un amico, ma questo non vuol dire che debba essere freddo e tecnico e che non si instauri un rapporto con lo stesso, quindi quando finisce la terapia, finisce sì il tuo rapporto con la persona (le cose finiscono, questa è una realtà a cui non puoi opporti), ma tu avrai acquisito i mezzi per affrontare le tue difficoltà, per superare blocchi e paure, ma ti pare poco?

Un amico invece tenderà ad empatizzare con te, e il suo aiuto sarà condizionato dall'affetto che nutre nei tuoi confronti, quindi tenderà a prendere la tue parti e a non essere obiettivo, non ha quel "distacco" che permette ad un medico di lavorare con te nel modo giusto.

Sembra che tu voglia più una figura di riferimento che non ti abbandonerà mai, come potrebbe essere un genitore, ma purtroppo non sono rapporti che si trovano facilmente. E lo psicologo ha un altro ruolo.
Ringraziamenti da
Noriko (20-05-2016)
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