|
|
18-05-2016, 18:50
|
#41
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,576
|
Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
Se vuoi risultati concreti il 90 % lo devi fare tu. Non andare in terapia se speri che magicamente guarirai grazie a lui
|
Vabé ma allora a cosa serve uno psicologo? A indicare la via? Allora prendiamo un libro o la rubrica della posta di Cosmopolitan
|
|
18-05-2016, 18:54
|
#42
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 569
|
Io non ho esperienze con psicologi per poter valutare, dovrei iniziare ma rimando di continuo. E' che sentendo alcune esperienze mi sento alquanto scoraggiata, mi sento di partire già prevenuta..
|
|
18-05-2016, 18:54
|
#43
|
Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
|
nn lo sai fino a che nn lo provi , pare una stronzata ma è cosi .... a molti nn serve a una mazza , a molti altri serve e aiuta molto .... è un po come le religioni
|
|
18-05-2016, 19:30
|
#44
|
Intermedio
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 205
|
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Il 90%? Ma che vuol dire?
Io vado da qualcuno perché mi possa aiutare, da una persona con le conoscenze e le competenze e le esperienze e l'umanità necessarie per potermi aiutare
|
Quote:
Originariamente inviata da Wrong
Vabé ma allora a cosa serve uno psicologo? A indicare la via? Allora prendiamo un libro o la rubrica della posta di Cosmopolitan
|
Quello che intendo dire è che lo psicologo può essere anche preparatissimo, competente ma non serve a nulla se non c'è motivazione e forza di volontà da parte tua. Comunque è un'opinione personale, non scaldatevi.
|
Ultima modifica di Aurora.; 18-05-2016 a 19:36.
|
18-05-2016, 19:59
|
#45
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
|
Quote:
Originariamente inviata da Aurora.
Quello che intendo dire è che lo psicologo può essere anche preparatissimo, competente ma non serve a nulla se non c'è motivazione e forza di volontà da parte tua.
|
E' verissimo, la gente pensa che andando dallo psicologo, questo gli cambierà la vita/testa con la bacchetta magica. Quando non vedono risultati subito, la colpa è del medico incompetente.
Se non vuoi essere salvato, nessuno potrà salvarti.
Andare dallo psicologo, non è una chiacchierata con un amico, nemmeno una passeggiata di salute, dove fa tutto il terapeuta e tu non fai nulla.
Esistono gli incompetenti, come in ogni altro ambito, ma son più forti le resistenze che fanno i pazienti. E ci ho messo 6 anni di csm e 7 mesi di terapia privata per capirlo. L'ultima volta ero finalmente pronta a smontare pezzo per pezzo ogni mia convinzione e mettermi veramente in discussione, fino ad allora volevo guarire a modo mio, annullare le debolezze e diventare invincibile. Magari fosse così.
Se abbiamo cose che non vogliamo dire, argomenti che non vogliamo affrontare, esercizi che non vogliamo fare, ci incazziamo per ogni parola che va contro la nostra idea, e i farmaci no, e questo no, e quell'altro no, avoja a cercare lo psicologo adatto.
|
Ultima modifica di cancellato15324; 18-05-2016 a 20:08.
|
18-05-2016, 20:46
|
#46
|
Principiante
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 13
|
Io andai da alcuni terapeuti in adolescenza per un DOC abbastanza serio che mi è scomparso gradualmente del tutto ma non per problemi di relazione o altro. Quando sono scoppiati i veri problemi mio padre voleva farmi parlare con uno psicoterapeuta e farmi tornare in terapia ma io rifiutai perchè avevo capito che non mi avrebbe mai potuto aiutare, certe cose che ti fanno le persone sono come gettare un fiammifero dentro una vasca di benzina, non c'è più nulla da fare, insomma. Mi dovevo salvare da solo evitando di andare a scuola, evitando tutti i contatti sociali e uscendo solo per lo strettissimo necessario, perchè come portavo la mia faccia fuori erano dolori e sono sempre stati dolori. Pur essendo bravo e capace se non ci fossi andato - alle superiori - ora starei molto ma molto meglio, ma non ci andrei mai dallo psicathria perchè ti fotte solo i soldi e non ti aiuta davvero anche perchè come ho detto in certi casi non è questione di costruire/ricostruire una personalità ma quello che la gente non capisce è che gli stessi soldi investiti in chirurgia estetica, vestiti, cura dell'immagine avrebbero risultati molto migliori e definitivi, risolvendo alla radice i problemi, l'avessi capito anni fa non sarei qui, per dire.
|
|
18-05-2016, 21:05
|
#47
|
Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,576
|
Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
E' verissimo, la gente pensa che andando dallo psicologo, questo gli cambierà la vita/testa con la bacchetta magica. Quando non vedono risultati subito, la colpa è del medico incompetente.
Se non vuoi essere salvato, nessuno potrà salvarti.
|
Dimentichi anche che non abbiamo tutti lo stesso livello di disagio e problematiche mentali. A uno può bastare un percorso con lo psicologo, può scardinare le proprie convinzioni magari anche grazie a riscontri positivi dall'esterno (ci sono casi del genere anche nel forum).
Per altri non è così, la malattia mentale è troppo cronicizzata e non può sperare di avere un grande miglioramento e magari una vita "normale".
|
|
18-05-2016, 21:07
|
#48
|
Esperto
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Dove non vorrei stare
Messaggi: 1,073
|
E se uno va dallo psicologo per trovare la forza di volontà? Ma penso che quella non te la danno/aiutano a trovare..e quindi si ritorna: a che serve uno psicologo? Perché è facile dare sempre le colpe al paziente cialtrone e dire che il paziente deve essere il primo ad aiutarsi, ma se non ha gli strumenti per farlo dovrebbe essere il terapeuta a darglieli..o no?
|
|
18-05-2016, 21:32
|
#49
|
Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,351
|
Scusa aurora per la risposta dai toni accesi ma al di là innanzitutto della decisione di andare in terapia, di voler "guarire", voler stare meglio etc., al di là della motivazione e dell'impegno del paziente ci deve essere anche dall'altra parte una persona in grado di aiutare, non si può attribuire solo al paziente il risultato/la responsabilità di una terapia. E percentuali come 90% per me sono fuorvianti e non vogliono dire nulla. . . Ma non è che ce l'ho con te, o che penso che gli psicologi debbano avere la bacchetta magica, magari però la pretesa che non ti danneggino e che ti siano utili la ho, visto che uno si affida a loro.
|
Ultima modifica di ~~~; 18-05-2016 a 23:18.
|
18-05-2016, 23:10
|
#50
|
Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,102
|
mai andato da uno psicologo quindi non so. Ma una cosa che non mi convince è come riuscirebbe ad aiutarmi.
Perchè credo che l'utilità sarebbe risalire alle cause ma non basta.
Se da bambino un cane mi ha morso e da allora continuo ad aver paura dei cani e ogni volta che ne vedo uno da lontano mi viene un attacco di panico, non è detto che l'analizzare l'evento, rivivere quelle sensazioni vissute da bambino e specialmente cercare di 'razionalizzare' possa liberarmi di quella paura. Perchè se mi ha morso e ho provato dolore trovo razionale provare paura anche se la probabilità è molto bassa.
Adesso sinceramente non so come lavorino gli psicologi, ma questo fatto del razionalizzare a me non farebbe nessun effetto, visto che il mio DOC si nutre proprio di un'eccessiva analisi delle situazioni per riportarle a uno stato che abbia come esito 'non c'è da preoccuparsi' o qualche volta 'non servirebbe farlo'.
Non capisco neanche questa storia dei compiti da fare, perchè se una cosa non riesco a farla non riuscirò a farla perchè pago uno che mi dice di farla.
A me non servirebbe un modo per avere un'analisi lucida della realtà o di me stesso, perchè questo modo lo cerco da me, se me lo dice un altro è una sua visione.
Secondo me, tutto è basato sulla propria visione, su come si interpreta e ciò che si sente mentre succede qualcosa, ma ciò non si può dire che sia falso, che sia un'idea irrealistica, non lo si può dire a priori.
Credo che possa cambiare qualcosa solo se nel vivere cambia spontaneamente qualcosa in se stessi. Se uno inizia a pensare 'questo è in grado di aiutarmi, credo in ciò che dice, posso affidarmi a lui' allora forse riuscirà a fare un percorso che non torni indietro (o che non finisca in qualche selva oscura). Non è detto che porti a una soluzione, ma a volte sì. Ma se non nasce quella convinzione, non è che puoi farci qualcosa, e io non credo di poter esser aiutato se si cerca di farmi fare delle deduzioni che dovrebbero farmi capire qualcosa, ma soltanto trovandomi di fronte alla realtà e riuscendo a sentire di poter reagire in modo diverso dal solito e questo si può avere senza l'intenzionalità di altri di indirizzare verso qualche 'verità'.
Scusate il post confuso e un po' sconnesso, che stavolta non sottoporrò a revisione (se qualche psicologo vuole analizzarmi inizi pure da queste parole scritte di getto).
|
Ultima modifica di alien boy; 18-05-2016 a 23:18.
Motivo: giusto una modifica veloce
|
19-05-2016, 00:12
|
#51
|
Banned
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 5,470
|
La vera domanda credo sia: lo psicologo che tipo di aiuto può dare? Può aiutare a fare cosa? A superare la "fobia sociale", che è un'etichetta? Ad essere come gli altri, che non è una soluzione a nulla? A non affrontare la propria vita? A darci sicurezze che da adulti non possiamo ricevere da nessuno, eccetto noi stessi?
Se vi sono problemi nell'offerta di cura, ve ne sono anche nella domanda.
|
|
19-05-2016, 02:21
|
#52
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
|
Quote:
Originariamente inviata da Wrong
Dimentichi anche che non abbiamo tutti lo stesso livello di disagio e problematiche mentali. A uno può bastare un percorso con lo psicologo, può scardinare le proprie convinzioni magari anche grazie a riscontri positivi dall'esterno (ci sono casi del genere anche nel forum).
Per altri non è così, la malattia mentale è troppo cronicizzata e non può sperare di avere un grande miglioramento e magari una vita "normale".
|
Anche questo è vero, però io ci ho provato 7 anni con risultati scarsi/nulli, quindi avrei potuto pensare di essere un caso "senza speranza", invece non ho fatto di tutta un'erba un fascio, non ho demonizzato l'intera categoria, ho studiato il problema da sola facendomi molta autoanalisi e ho avuto anche culo nel trovare una terapeuta brava, empatica e che riesce a venirmi incontro. E la prima volta l'avevo pure mollata, perchè non ero pronta e mi ero rassegnata al "sono fatta così e non cambierà mai niente".
Bisogna anche fare un'altra distinzione. Il disturbo è di origine nevrotica o psicotica? Dalla psicosi non si guarisce purtroppo, si può tenere solo sotto controllo coi farmaci e si fa terapia per non peggiorare, non per migliorare.
L'importante è comunque provarci, sento tante storie di gente che parla a sproposito o solo per sentito dire, quella non è resistenza? Paura di mettersi in gioco? Non ho soldi, non ho tempo, non ci credo, non ho possibilità, sono tutti cialtroni o truffatori, sono tutte scuse, se vuoi guarire i mezzi li trovi, e dato che esiste anche il pubblico a costo zero, nemmeno la scusa dei soldi regge.
|
|
19-05-2016, 02:28
|
#53
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
|
Quote:
Originariamente inviata da Gufetto
E se uno va dallo psicologo per trovare la forza di volontà? Ma penso che quella non te la danno/aiutano a trovare..e quindi si ritorna: a che serve uno psicologo? Perché è facile dare sempre le colpe al paziente cialtrone e dire che il paziente deve essere il primo ad aiutarsi, ma se non ha gli strumenti per farlo dovrebbe essere il terapeuta a darglieli..o no?
|
E' anche facile dare sempre la colpa al terapeuta, non è la stessa cosa?
Ogni disturbo ha una specie di "orgoglio" che si fa fatica a superare, il disturbo da anche sicurezza e protezione, non dimentichiamocelo, fa parte di noi, è cresciuto con noi, il cambiamento spaventa sempre, "se questo non sono io, allora chi sono?" Non è affatto facile mettersi in discussione, e fidarsi di qualcuno.
Se i mezzi te li da ma non tu non sei pronto, non ti serviranno a niente. Il lavoro lo devono fare entrambi, si è una squadra e si lavora insieme.
Bisogna anche entrare nel mood terapia, e non è assolutamente automatico, e più tardi si inizia, più è difficile uscire dal problema.
|
|
19-05-2016, 02:39
|
#54
|
Intermedio
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Chernobyl
Messaggi: 171
|
ci sono stata per qualche mese e posso dire che non serve a nulla.
|
|
19-05-2016, 04:32
|
#55
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 4,795
|
Non è fondamentale(secondo me invece è fondamentale che accada un breakpoint che rimescoli un po' le carte), ma penso che alcune persone - mi ci metto io in primis - abbiano bisogno di un supporto perché perdono di vista la vita intesa a tuttotondo.
|
|
19-05-2016, 09:14
|
#56
|
Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,196
|
Quote:
Originariamente inviata da Tether
ma guarda che essere depressi o avere disturbi non significa essere ribelli contro la società omologata e blablabla eh....significa essere depressi o avere disturbi, stop
ci sono anche tanti "estroversi" o "introversi che non hanno disturbi sociali" che non si omologano ma vivono tranquilli la loro vita senza essere fobici\depressi\ansiosi, questo perchè l'essere omologati o meno non c'entra nulla con l'avere dei problemi, se poi l'individualità vuol dire star male ed essere a disagio, sai che roba sinceramente, se uno avesse davvero una sua individualità starebbe con se stesso, altrimenti significa che magari uno pensa di averla come scudo contro la società, ma in realtà non ce l'ha e anzi vorrebbe tanto omologarsi ad essa
|
Non sono d'accordo con questi assunti, io sono stato in un centro di igiene mentale e vi dico che delle persone hanno iniziato a star meglio nel momento in cui si è reso disponibile un ambiente sociale un po' più accogliente delle famiglie o i contesti sociali da cui provenivano queste persone.
Ricordo in particolare una persona che abitava in un paese vicino a quello dove abitavo anni fa.
Da ragazzo quando la incontravo per caso sul pullman si sedeva sempre davanti all'entrata e sputava e bestemmiava tra sé in continuazione (da lì insomma non si poteva passare). In seguito, anni dopo il mio trasloco, quando sono dovuto andare in questo centro diurno ho trovato di nuovo questa persona e ho notato che stava molto meglio, non bestemmiava più tra sé e non sputava più.
Ora qualcuno potrebbe pensare che la cosa è dipesa dai farmaci, ma secondo me, in base a quel che ho visto, il miglioramento è dipeso soprattutto dalla possibilità che è stata data a questa persona di essere inserita in un contesto sociale migliore, che almeno in minima misura, la valorizzava senza richiedere performance o forme di adattamento che magari la persona stessa risultava incapace di mettere in atto altrove (la persona che ho rivisto dopo diversi anni faceva i caffé ai pazienti del centro con quelle macchinette del caffé che funzionano con le cialde ricevendo un piccolo compenso).
Non è che è vera la cosa solo in un verso "la malattia mentale produce disagi e forme di disadattamento sociale", è vero anche l'assunto opposto "i disagi sociali e forme di disadattamento cronicizzano, aggravano e producono le cosiddette malattie mentali". Non avrebbe senso descrivere l'insorgere di certi disturbi in ambito familiare se si assumesse a monte che dipendono esclusivamente da uno squilibrio chimico indipendente da ogni tipo di contesto sociale e vissuto individuale (compreso appunto anche quello familiare), o ancora peggio da una qualche scelta individuale indipendente di autodeterminazione che viene decontestualizzata in modo assoluto da tutto quel che c'è attorno per motivi di ordine morale.
Quando le forme di aiuto si limitano alla solita spiegazione "Stai male perché vuoi star male, se volessi star bene staresti bene" e il discorso si chiude qui, le trovo pressappoco inutili. Se uno psicoterapeuta con la sua cosiddetta cura risulta incapace di far star meglio qualcuno bisognerebbe affermare che la cura non funziona con quella persona e non che la persona non vuol star bene e che la cura risulta efficace comunque.
In ambito psicologico non si può definire la cura e poi aspettarsi che una persona la segua qualsiasi cosa comporti, questo è un imbroglio!
Se una persona che ha delle fobie non si espone a causa appunto delle fobie non si può affermare che non vuol farsi curare quando la cura prevede che si esponga, perché il problema a monte è proprio quello delle fobie! Se la cura prevede che si esponga e la persona non si espone i problemi sono sempre della psicoterapia che non dispone di buone strategie per convincerla, non della persona che "non vuol seguire" ed in concreto perciò "non sa mettere in atto e non ha le risorse mentali per mettere in atto" i passi della cura.
|
Ultima modifica di XL; 19-05-2016 a 09:53.
|
19-05-2016, 09:16
|
#57
|
Intermedio
Qui dal: Apr 2016
Messaggi: 205
|
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Scusa aurora per la risposta dai toni accesi ma al di là innanzitutto della decisione di andare in terapia, di voler "guarire", voler stare meglio etc., al di là della motivazione e dell'impegno del paziente ci deve essere anche dall'altra parte una persona in grado di aiutare, non si può attribuire solo al paziente il risultato/la responsabilità di una terapia. E percentuali come 90% per me sono fuorvianti e non vogliono dire nulla. . . Ma non è che ce l'ho con te, o che penso che gli psicologi debbano avere la bacchetta magica, magari però la pretesa che non ti danneggino e che ti siano utili la ho, visto che uno si affida a loro.
|
Scusa ho scritto quella risposta di getto e probabilmente mi sono espressa male . Comunque si giustamente si pretende che dall'altra parte ci sia una persona che ci sappia aiutare io quello lo do come per assodato, anche se purtroppo non è così. Quando dico che il pazienta ha un ruolo decisivo, intendo anche ad esempio che è lui che può decidere quando interrompere una terapia che non gli sta dando risultati, invece di aspettare che sia lo psicologo a lasciarlo andare o a chiudere il percorso. Certo non è facile essere così attivi e lucidi, soprattutto in una situazione di disagio.
La mia psicologa mi disse a fine terapia che lei aveva semplicemente fatto emergere risorse che erano già dentro di me, mi piace questa visione
|
|
19-05-2016, 09:21
|
#58
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,953
|
secondo me dipende.
Ad esempio il mio disturbo di eritrofobia è una disfunzione dell'amigdala,e lo psico non ci può nulla, quando percepisco pericolo anche se infondato ed esagerato,vado in tilt,e così resterà finchè campo.Magari però mi può aiutare ad accettare che arrossire non è reato.
|
|
19-05-2016, 13:44
|
#59
|
Banned
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,920
|
Quote:
Originariamente inviata da Gufetto
Fanno bene a prenderli per il culo nei film...
|
No. Così si alimentano i pregiudizi e si disincentivano le persone a provare per se stesse.
|
|
19-05-2016, 14:09
|
#60
|
Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
|
Quote:
Originariamente inviata da muttley
Se ragioni in questo modo, appare chiaro come in te prevalga il desiderio di perpetuare l'infelicità e di non volerla affrontare.
|
Ma invece di uscirsene con queste frasi alla Quèlo ("La risposta è dentro di te, però è quella sbagliata", cit.), io penso che potrebbe essere più utile a Gufetto o a qualcun altro, se chi come te si presenta così esperto delle dinamiche psicoterapeutiche (cfr. risposte precedenti in questo topic) si degnasse di spiegarle in maniera più dettagliata e comprensibile a noi poveri profani.
Magari c'è davvero un diffuso fraintendimento circa il ruolo dello psicologo, magari spiegare per bene qual è il suo ruolo e cosa ci si può e non ci si può aspettare da lui gioverebbe a chi non sa cosa fare in questo momento.
Limitarsi a dare responsi ermetici e sibillini non credo servirà a molto e non credo contribuirà a rivalutare la figura dello psicologo né a togliergli di dosso i pregiudizi.
|
|
|
|
Strumenti della discussione |
Cerca in questa discussione |
|
|
|