Quote:
Originariamente inviata da HurryUp
Idealmente mi troverei d'accordo, ma nella pratica è un'ipocrisia presentare l'università come il paradiso dell'intelletto dove si ferma il tempo. C'è sempre la corsa al voto e al curriculum dietro le quinte, puoi essere anche il più appassionato degli studenti, ma se vai fuori corso e non raccogli risultati certificativi dopo un po' verrai visto come un perditempo. Non hai mai sentito i discorsi dei gruppi universitari che prendono per il c*** il compagno fuori corso dicendo "quello là dice dice, poi alla fine non fa mai gli esami". Lo so, è sbagliato andare fuori corso, e gli esami non sono solo certificati formali, ma c'è comunque uno spirito militaresco nell'aria tra gli studenti.
Inoltre vederla come un prolungamento dell'adolescenza è alquanto discriminatorio e contraddice ulteriormente lo spirito nobile di cui si parla: perchè dovrebbe essere una realtà giovanile?
|
Che si possa andare fuori corso perchè non si studia è evidente, ma andare fuori corso perchè si studia troppo...
C'è chi va all' università per il pezzo di carta, chi per acculturarsi (molta retorica su questo) e tra questi due "poli" ci sono infinite sfumature, ma appunto ci si iscrive per avere la
certificazione di una determinata competenza (più o meno in teoria).
Uno studente "appassionato" che non dà esami ... beh, in effetti qualcosa di rovescio ce l' ha ... perlomeno è molto confuso sulle sue priorità.
Lo spirito militaresco tra gli studenti non esiste proprio, forse al massimo utimamente c'è un po' di spirito universitario tra i militari.
p.s.: sul lavoro "andare fuori corso" è un concetto che non esiste proprio, già questo dà l' idea di quanto il mondo universitario sia più "morbido" ed abbia una minore soluzione di continuità rispetto alla scuola d' obbligo se paragonato all' ambito lavorativo.
Non che ciò sia un male in sè, o che il timbrare un cartellino e incassare uno stipendio "nobilitino" maggiormente... ma le differenze in linea di massima ci sono. Poi può esserci anche uno studente particolarmente serio e un lavoratore particolarmente irresponsabile, certo.