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08-09-2013, 22:05
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#21
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,275
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Sono stato brutale perchè avevo il cell e poco tempo. La tastiera virtuale degli smarthphone non è propriamente adatta a scrivere postoni.
Quote:
Originariamente inviata da eVito Corleone
Leggere questo genere di post mi fa sempre male.
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No perchè leggere che "i laureandi sono degli illusi e che non hanno capito nula della vita" fa bene. Ma per favore, studiare è una gran bella cosa se uno se lo può permettere ed ha voglia.
Poi dove avete visto tutti questi "luoghi di lavoro" dove ti segano le gambe, lo sapete altro che voi.
Già un ingegnere viene pagato, dopo un certo periodo di prova, anche dai 2000 euro in su. Senza lauera è un po' più difficile e se hai anche la fobia sociale/depressione è ovvio che difficilmente ti saranno assegnati posti importanti dove ci sono decisioni da prendere o grosse responsabilità.
Quote:
Originariamente inviata da alessietto
Bhe dipende dal livello della fobia, in generale no, e conosco diversi laureati qui su fs che non sarebbero anche loro d'accordo con quanto hai scritto... Tu studi/ sei laureato/ lavori?
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Certo dipende dal livello, ma se hai la fobia, vuole dire che non hai poco autostima e sicurezza in te stesso. Non sarà facile ricoprire posizioni ben pagate e/o importanti.
Io lavoro da 2 anni in uno studio di ingegneri. Ebbi la fortuna di essere chiamato e fu la prima volta che non evitai. Non potevo più permettermi di evitare. Arrivato lì, mi hanno "sfruttato". 1 anno fa sarei stato daccordo con LesPaul. Notarono subito le mie scarse capacità sociali, ma mi stavo impegnando tanto anche da quel punto di vista. Una volta superata la fobia non ho mi sono più visto sfruttato, ma come altri lavoratori. Prendo i miei 800 euro al mese di cui la metà se ne va. Il mio capo ingegnere ne prende 5000.
Da quando poi hanno visto il mio enorme miglioramento, hanno cominciato a darmi sempre compiti più responsabili e mi hanno spronato a tornare all'Uni, cosa che farò tra pochi giorni, a studiare Ingegneria Informatica. [Che non sarà solo per studio, ma anche per socializzare e trovare degli amici]
E proprio domani sono stato mandato in un'altra azienda per imparare ad usare dei macchinari per la costruzione di schede prototipo.
Ho lavorato a gratis per 6 mesi e solo da 1 anno prendo 800 euro al mese. Mi sono fatto un bel mazzo, ma il salto l'ho fatto togliendomi di dosso la fobia e continuando a migliorare in campo sociale. Sono soddisfatto del mio posto di lavoro e se un anno fa avevo la convinzione che mi stessero sfruttando, è stata solo la dannata [forte] fobia.
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08-09-2013, 22:25
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#22
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,733
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Quote:
Originariamente inviata da Odd
Intanto ci sono gli universitari "figli di papà" col c*lo al caldo, e quelli ben consapevoli dell'investimento economico su di loro, e che magari lavorano per pagarsi gli studi. E tante vie di mezzo.
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purtroppo i secondi che hai citato sono un categoria sempre più in via di estinzione ...
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08-09-2013, 22:26
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#23
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Philadelphia (Light)
Messaggi: 1,102
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Quote:
Originariamente inviata da Kody
Già un ingegnere viene pagato, dopo un certo periodo di prova, anche dai 2000 euro in su.
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per periodo di prova intendi 10-15 anni?
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08-09-2013, 22:29
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Philadelphia (Light)
Messaggi: 1,102
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Quote:
Originariamente inviata da Belacqua
purtroppo i secondi che hai citato sono un categoria sempre più in via di estinzione ...
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io ho lavorato part-time durante la specialistica, ma più che per mantenermi era per evitare di dover socializzare e sembrare un infelice solo come un cane...
alla triennale FORTUNATAMENTE c'era della gente (6-7) che conoscevo, provenienti dalla stessa scuola superiore (non classe, ma li conoscevo per altri giri) stavo nel loro gruppetto e amen.
purtroppo poi del gruppetto alcuni si sono ritirati, altri non hanno continuato dopo la triennale, ed altri si sono laureati molto dopo di me e quindi non abbiamo frequentato assieme la magistrale.
Morale della favola: l'inizio della magistrale era un incubo di solitudine, e piuttosto che sforzarmi di socializzare o di fare la figura del lupo solitario mi trovai un lavoro lol
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08-09-2013, 22:29
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#25
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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io sono "lavoratore" tra mille virgolette, prima o poi sarò universitario
farò le tappe a rovescio, sarà un fatto positivo o mi troverò spaesato tra gli "universitari"?
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08-09-2013, 22:30
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#26
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,275
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Quote:
Originariamente inviata da alessietto
per periodo di prova intendi 10-15 anni?
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Circa 6 mesi. Poi c'è chi ha fatto 3 mesi, c'è che 1 anno o più. Dipenderà un po' dalle abilità di ognuno lì e dall'azienda.
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09-09-2013, 00:13
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#27
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Banned
Qui dal: May 2013
Messaggi: 7,388
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Quote:
Originariamente inviata da Odd
Esatto. Se c'è un minimo di ironia in questo post, lo straquoto ^^
Perché "universitari" è un po' generico davvero, e standoci in mezzo credo di poterlo dire. Intanto ci sono gli universitari "figli di papà" col c*lo al caldo, e quelli ben consapevoli dell'investimento economico su di loro, e che magari lavorano per pagarsi gli studi. E tante vie di mezzo.
Ci sono quelli che fanno qualcosa tanto per fare, e magari se oltretutto sono figli di papà magari finiranno ad essere pessimi medici o dentisti. ma sto generalizzando anch'io. Così come ci sono quelli che ci credono davvero, qualsiasi corso di laurea si tratti, anche i più "inutili", e qui la ricchezza non c'entra. Credendoci, forse da qualche parte arriveranno.
Il mondo del lavoro e la vera e propria autonomia economica ancora non li conosco, per quello non ne parlo proprio. E mi spaventano. Però allo stesso modo credo si generalizzi troppo a bollare tre quarti di chi studia all'università come beoti che cazzeggiano.
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certo che era ironico
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09-09-2013, 00:23
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#28
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 2,896
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Insomma il solito cinismo dei rancorosi vorrebbe dimostrare che la realtà è quella che ti sputa in faccia, e che l'universitario non è che un cocco di mamma che non sa niente sul guadagnarsi la pagnotta.
Proprio per questo motivo l'università rimane l'unico luogo in cui è possibile articolare una libertà ed un'intelligenza, per quanto temporanea, svincolata da questo mangiare od essere mangiati.
Perché il cinismo del lavoratore, ponendo la “dura realtà dei fatti” come necessaria, non permette altro che l'arruolamento di altri infelici come lui.
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Vedi però che questa cultura dell'"arruolamento cinico" pervade anche gli universitari, quando considerano universitari seri solo quelli che non vanno troppo fuori corso e procedono a macchinetta con gli esami. Nel momento in cui vanno fuori corso e alla fine magari sono costretti a accantonare gli studi non c'è più quel senso di solidarietà tra illuminati di cui parli: ma allora l'importante non è partecipare, provarci, fare la propria esperienza nel mondo della libertà e intelligenza, ma diventa raggiungere il risultato, come nel cinico mondo del lavoro. Io per esempio ho frequentato matematica senza laurearmi a causa di problemi e complicazioni parallele, ma con passione (e i frutti si vedevano quando riuscivo a studiare in modo costante), eppure se io presentassi la mia esperienza a un universitario serio, a un laureato in matematica, avrebbe pena della mia storia universitaria, la vedrebbe come un fallimento, tutta la passione e l'entusiasmo con cui vi partecipavo non conterebbe nulla, quindi bisogna distinguere: è una parte di universitari quella con la mente aperta di cui parli tu.
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09-09-2013, 00:36
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#29
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Nord-Est
Messaggi: 955
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Quote:
Originariamente inviata da Dedalus
Insomma il solito cinismo dei rancorosi vorrebbe dimostrare che la realtà è quella che ti sputa in faccia, e che l'universitario non è che un cocco di mamma che non sa niente sul guadagnarsi la pagnotta.
Proprio per questo motivo l'università rimane l'unico luogo in cui è possibile articolare una libertà ed un'intelligenza, per quanto temporanea, svincolata da questo mangiare od essere mangiati.
Perché il cinismo del lavoratore, ponendo la “dura realtà dei fatti” come necessaria, non permette altro che l'arruolamento di altri infelici come lui.
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Condivido pienamente.
Qua mi sembra di leggere le solite banalità e luoghi comuni ...
Non si capisce poi perché la "realtà" dovrebbe essere quella del lavoro ... e "saper vivere" dovrebbe voler dire accettare le assurde regole della società che ci circonda ...
E comunque le differenze ci sono tra persona e persona, non tra pseudo-categorie ...
Chiudo con una citazione snob:
"Gli uomini colti sono superiori agli incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti" (Aristotele)
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09-09-2013, 09:00
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#30
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Certo, si chiama Differenza di Classe: ci sono persone che vivono in mondi differenti e paralleli, che raramente si incontrano; ognuno conosce i problemi del proprio mondo e ignora o sottostima i problemi degli altri. Solo un'apertura mentale elevata può far comprendere a qualcuno anche i problemi degli altri, ma in genere si preferisce non averci nulla a che fare...
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No no, non mi riferivo alle differenze di classe.
Ti dico che ho trovato difficoltà con gente che in futuro (se gli va bene) saranno miei colleghi. Nonostante questo, ho visto una notevole differenza tra me e loro. Non so se quando ero studente facevo la stessa impressione,ma non credo....purtroppo sono sempre stato incredibilmente cinico e realista anche quando ero studente.
Periodicamente vedo un sacco di studenti, passano di qua a fare tirocinio.....e quello che provo per loro è tenerezza.
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09-09-2013, 09:45
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#31
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,861
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Anch'io non condivido questo atteggiamento di disprezzo verso gli universitari. Prima di tutto, è una generalizzazione enorme, che denota razzismo al contrario dal basso verso l'alto: come si fa a raccogliere nello stesso mucchio migliaia e migliaia di persone che fanno facoltà diverse? Poi, il "dovrebbero imparare come si sta al mondo", leggerlo proprio su questo forum...
L'università ti fa studiare (si suppone), ti forma: è un'esperienza di vita, un periodo, un passaggio, che non è da disprezzare, con forma mentis che va persino oltre quella dei normaloni, confrontandola con la "vita vera" che verrebbe dopo.
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09-09-2013, 10:04
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#32
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Banned
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: Erewhon
Messaggi: 9,076
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Quote:
Originariamente inviata da *Stellina*
io credo che avere la fs e laurearsi è un grande traguardo.. se sei riuscito a laurearti, riuscirai anche a trovare un buon lavoro grazie anche alla laurea.. cosa che un fobico non laureato non riuscirà mai a fare..
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Grazie per avermi ricordato che non avrò mai un lavoro
Comunque sono d'accordo con tutto quello che ha scritto LesPaul.
Specie quando prevede un ridimensionamento dei "paroloni"
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09-09-2013, 11:19
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#33
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Messaggi: 1,068
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Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Tra queste due tipologie di specie avete visto o vedete molta differenza nello stile di vita, pensiero, modo di vivere?
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Sì la vedo, ma non perché una delle due categorie si faccia il mazzo meno dell'altra. Bisogna considerare anche il fattore età che non è da poco, un universitario in genere è giovane (vedi fattore divertimento) quindi molto esaltato, anche ingenuamente, faccio parte di questa categoria, ho paura del dopo e non mi piace essere vista come una che vive solo in astratto.
Anche io romperò con la storia delle generalizzazioni ma c'è lavoro e lavoro e diciamocelo univeristario e universitario. Avrei mille esempi di gente che lavora e fa la bella vita come anche di universitari che faticano a raggiungere certi obiettivi.
Va bene quello che molti hanno scritto, spesso si fa l'università per allungare l'adolescenza e per non affrontare una dura realtà ma queste esistono anche nell'ambito universitario, lo stress, l'ansia, raggiungere un obiettivo prefissato, confronto con gli altri, se fosse rosa e fiori saremmo tutti con due lauree conseguite perfettamente in regola. Basti vedere anche il numero di iscritti ai primi anni che va a diminuire nel corso degli studi.
Alla fine è soggettivo, io anzi ho pensato che chi segliesse subito il lavoro dopo il diploma volesse, giustamente per sua scelta, scegliere una via più semplice, arrivare subito al punto visti i propri interessi.
Se poi mi parlate di tizio che è fuoricorso da anni, fa gli esami copiando ecc ok ma c'è anche caio che si gratta tutto il giorno invece di fare il suo dovere al lavoro.
Nella mia stessa facoltà c'è una differenza abissale tra il mio corso di studi e un altro parallelo, tipologie di persone totalmente differenti.
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09-09-2013, 11:39
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#34
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Si sentiva proprio il bisogno di un altro topic in cui scatenare l'ennesima guerra tra categorie di persone a colpi di schematizzazioni e luoghi comuni.
Propongo la ridenominazione del sito in www.CiaoFobicDarwin.com
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09-09-2013, 11:49
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#35
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Esperto
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Nord-Est
Messaggi: 955
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Si sentiva proprio il bisogno di un altro topic in cui scatenare l'ennesima guerra tra categorie di persone a colpi di schematizzazioni e luoghi comuni.
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In effetti ...
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09-09-2013, 11:53
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#36
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Esperto
Qui dal: Apr 2009
Ubicazione: Provincia di Torino
Messaggi: 6,306
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Quote:
Originariamente inviata da LesPaul
Quando cominci a lavorare e trovi la gente che veramente ti sega le gambe, poi vedi come cresci.
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Tra poco finirò l'università e sarò anche io in cerca di lavoro..grazie dell'incoraggiamento .. da come mi viene descritto vedo il mondo del lavoro come un inferno.. mi immagino già crocifisso in sala-mensa come Fantozzi
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09-09-2013, 11:56
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: nel pozzo senza fondo del relativismo
Messaggi: 3,525
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Quote:
Originariamente inviata da schopenhauer87
Tra poco finirò l'università e sarò anche io in cerca di lavoro..grazie dell'incoraggiamento .. da come mi viene descritto vedo il mondo del lavoro come un inferno.. mi immagino già crocifisso in sala-mensa come Fantozzi
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non è un macello lavorare
è un macello trovare lavoro
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09-09-2013, 12:32
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#38
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,981
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I giovani universitari vanno alle feste.
I giovani lavoratori vanno alle feste con la golf tamarra in cui hanno buttato tutti i risparmi.
Comunque dai oh, ogni tanto una generalizzatina fa bene ...
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09-09-2013, 15:56
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#39
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Esperto
Qui dal: Nov 2007
Messaggi: 6,861
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Quote:
Originariamente inviata da schopenhauer87
Tra poco finirò l'università e sarò anche io in cerca di lavoro..grazie dell'incoraggiamento .. da come mi viene descritto vedo il mondo del lavoro come un inferno.. mi immagino già crocifisso in sala-mensa come Fantozzi
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Ah senti dei raccontini... ipocrisia, tutti contro tutti, ognuno per sé, guai a sgarrare dalla propria riga o a dire una cosa fuori posto o ritenuta tale...
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10-09-2013, 00:33
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#40
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 437
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Quote:
Originariamente inviata da paccello
Ah senti dei raccontini... ipocrisia, tutti contro tutti, ognuno per sé, guai a sgarrare dalla propria riga o a dire una cosa fuori posto o ritenuta tale...
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Alla fine il lavoro è simile alla scuola...colleghi (compagni di classe), capi (professori) ecc... Ti puoi trovare bene o male a seconda della fortuna (finire in un ufficio "vivibile" invece di un altro) o del modo di porsi.
Comunque nulla di così traumatizzante come è stato descritto.
Il trauma - anzi il dramma - di questi anni è trovarlo questo lavoro (come diceva tizio) e non finire precario per anni.
Per il resto - per me - tra universitari e lavoratori ci sono discrepanze veramente trascurabili.
Secondo il mio modesto parere la differenza la fa la persona stessa, se dà un'importanza spropositata al pezzo di carta che ha guadagnato (ammirevole, certamente, ma io ammiro anche chi si fa "il mazzo" in una fabbrica da quando aveva 16 anni o chi ha deciso di lavorare dopo il diploma perchè non aveva obiettivi chiari nella vita e ha preferito "buttarsi" nel mondo del lavoro), al prestigio, al fatto di volersi sentire meglio degli altri ecc...
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