Salve a tutti! Mi chiamo Isabel, ho 15 anni e ho sempre vissuto tra l'Italia e la Spagna.
Adesso vivo dai miei nonni vicino Monza , la città nella quale sono nata, ma ho vissuto tutta la mia infanzia (dai 4 ai 14 anni) a Madrid. Ho scoperto questo forum guardando post relativi all'ansia e alle fobie delle quali soffro. Dopo un po' ho fatto un passo avanti e ho deciso di iscrivermi, sperando di trovarci qualche punto di sfogo, di sostegno e, perchè no? Anche di svago.
Soffro -danonsoquantotempo- di fobia sociale, una delle mie tante fobie. Sottolineo il "
soffro". Non riesco manco a tornare da scuola a piedi e in bus, mi sento osservata e gli altri mi guardano strano. E non è una mia impressione, fanno commenti, mi guardano male... E mentre cammino io sono sempre tesa e guardo sempre in basso o faccio lo sguardo serio. A scuola sono sempre stata la ragazza strana, quella presa in giro ed emarginata, non riesco ancora ad abituarmi a questo mio "status". Ma non potrei mai a rinunciare a quel che sono: Una ragazza amante dei videogiochi e dei fumetti che ascolta da Frank Zappa ai Planet Funk e ha come animali domestici due ratti di mezzo metro.
Ricordo la mia infanzia come piena di urla e tensione. I miei si sono separati quando avevo 5 anni e all'inizio assistivo a litigi assurdi. E ho da sempre disturbi alimentari, che hanno sempre preoccupato i miei genitori. In pratica mangio pochissimo perchè son tanto nervosa e non raggiungo i 40 kg tutt'oggi.
Dai 6-7 anni ho avuto sogni ricorrenti (ho sognato per anni che mi suicidavo buttandomi da un edificio) e tic nervosi, che purtoppo conservo ancora.
A 8 anni ricordo solo la scuola, sono sempre stata presa di mira dalla classe.
Circa un anno e mezzo fa mi son ritrasferita con mio padre, e come regalo di Natale ho ricevuto l'"aver attacchi di panico tutti i giorni".
Mio padre insisteva da tanto di tornare in Italia, e a me l'idea piaceva. Mi immaginavo passeggiate nel parco, serenità, magari avrei adottato un cane e avrei avuto una casa grande. A casa mia, con mia madre, c'erano sempre discussioni e tensioni. Decisi di fare il salto. Peccato che sono atterrata male. Ricatti morali da parte di mezza famiglia,(la famiglia spagnola, composta da madre, nonna che mi ha cresciuta, fratelli,..) che mi ha fatto ricordare i brutti momenti della mia infanzia, e illusioni da parte di mio padre. Mi aveva promesso di tutto e di piú... Ma... Cosa ho, adesso? Un vuoto tremendo, una tristezza infinita che mi esce dal profondo dell'anima (sono in modalità filosofica, lo so) e che sfocia in rabbia e dolore. Rabbia verso di chi? Prima verso la "parte spagnola", ora verso la "italiana" perchè ho conosciuto a fondo questa parte. Ma devo dire che grazie a questo cambiamento ora sto molto meglio con mia madre. E nonostante tutto non me ne pento di averlo fatto e non tornerei indietro. Anche se sto vivendo dai miei nonni e questo mi fa impazzire. Ho bisogno di una casa mia (mia nel senso di una casa per me e mio padre), ho bisogno di tante, troppe cose.
È da tanto che non provo nessuna emozione, se non angoscia e ansia. E sono tanto stufa di questa situazione. Non so se questo spiega le mie insicurezze, la mia bassissima autostima, le mie fobie, (sociofobia, paura del buio veramente enorme, paura delle scale, ecc,..) il mio malessere interiore o i miei attacchi di panico (per questi ultimi il medico di base mi ha dato l'Alprazolam, ma sinceramente ho provato a prenderlo e ho detto MAI PIÚ).
Ma penso che ammettere di aver vissuto e di vivere tutt'oggi una vita da incubo aiuti, in qualche modo. Un giorno supererò tutto e andrò avanti, è una promessa che mi sono fatta e che DEVO compiere.
Grazie a tutti per aver letto questo papiro :3