sagoma

Sono una persona giudicante, ma quanti saranno quelli che non lo sono? Una definizione del termine ci vuole, pure.
Il termine "giudicante" è già espressione di un giudizio.
Comunque non so se posso "guarire". L'importante più che altro è capire che esternare il proprio giudizio non serve a molto se non ad urtare chi può sentirsi colpito. Che può essere anche un obiettivo o un impulso di una persona annoiata e insoddisfatta.
Ma il senso è che ha poco valore il mio pensiero, come quello di tutti gli altri presi singolarmente.
Quasi mai si cambia la propria idea da uno scambio di opinioni, raramente capita, se è così può anche capitare che venga "corretta" una propria visione dei fatti, un giudizio su delle persone. Altre volte ci si rifiuta di andare oltre, le proprie leggere intolleranze verso una possibile categoria ce le portiamo appresso per ostinazione e perché siamo fatti così.

Angus

Io lo capisco che sia usata con forte connotazione negativa per denigrare, ma capisco meno la tua conclusione.

Se "nero" è una categoria giudicata negativamente da un ampio gruppo di persone, tu che fai, ti schiarisci la pelle per mimetizzarti? Se la parola oggetto di pregiudizi è "donna" ti vesti da uomo? Oppure dobbiamo usare parole diverse? Diversamente bianco? Diversamente uomo?

Una deviazione è sì qualcosa di negativo, ed è bene tenerne conto invece di negarlo, come dice Ruoppolo (posto che non ci siano motivi più importanti per farlo), ma va valutata nel contesto generale della persona nel suo complesso, senza giudicare un'etichetta.

Inoltre, come ho detto, di deviazioni (adattamenti storti, penalizzanti, un po' snaturanti) ne hanno tutti, chi poche e chi un bel po' (secondo me quasi tutti un bel po'), e sarebbe bello smettere di far finta che esista una normalità dorata che non corrisponde alla realtà, iniziando invece a valutarci in modo più equo con tutte le nostre piccole stranezze.

Deviante non equivale a mostro disumano. Si può essere devianti e guardarsi comunque negli occhi senza girare lo sguardo a vuoto. Depenalizziamo questa parola.

cancellato25904

edward00767

Sto covid mi ha distrutto mentalmente e fisicamente

Nightlights

Tornato a casa adesso, ho fatto nottata e festa, però senza droghe di mezzo, così è bello...senza avere un cazzo da nascondere...ora che mi sono ripulito è tutta un altra cosa

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Crepuscolo

Io invece ho dormito più di nove ore questa notte e ho sognato di andare in giro con la mia nuova Mustang azzurra (non ho idea del perché proprio questa macchina, neanche mi piace troppo).

Ezp97

Ieri sera è cascato lo scaldabagno porca puttana.

gaucho

Ricordo di aver studiato Bayes e Kolgomorov, erano due matematici che hanno scritto importanti teoremi relativi al calcolo della probabilità (probabilità condizionata per Bayes, l’altro non ricordo sinceramente… comunque materia bellissima).

Il match sui loro cit. legati alle distribuzioni normali e gaussiane non so se sia invenzione di anahi

dystopia

Credo si riferissero al concetto di normalità contrapposto a quello di devianza, si stavano riferendo alla curva di Gauss, che è un concetto usato in Statistica. Non so dirti di più perché non conosco questa disciplina.

dystopia

Ho scoperto il rimedio universale contro l'insonnia: non pronunciare nemmeno mentalmente la parola insonnia
Se ti svegli nel cuore della notte non guardare l'ora, altrimenti ti sarà sempre più chiaro il fatto che soffri di insonnia, e di nuovo ti sarà tornato in mente il concetto di insonnia. È risaputo che se ti dico di non pensare ad un elefante rosa la prima cosa a cui penserai sarà un elefante rosa.

dystopia

dystopia

Giudicare/discriminare/etichettare sono cose che il cervello fa automaticamente, perché deve mettere ordine tra gli innumerevoli input che riceve ogni secondo. Infatti di per sé "discriminare" non ha connotazione negativa perché significa semplicemente distinguere una cosa da un'altra, in base a vari criteri, ma poi può portare alle degenerazioni che sappiamo.

Infatti lo scopo di comunicare non è quello di far cambiare idea all'interlocutore, la comunicazione si considera andata a buon fine anche se l'interlocutore ha preso in considerazione un'altra visione del mondo, diversa dalla propria, e se è riuscito a superare la visione autobiografica della realtà. Queste sono cose interessanti che ho letto di recente per un esame. Essendo io una frana a comunicare ho apprezzato

anahí

Lol praticamente Bayes e Kolmogorov sono stati due fondatori della statistica e la probabilità.

La prima frase era una battuta sulla deviazione standard in statistica, è un indicatore che quando è alto significa che gli individui si discostano tanto dalla media. Per esempio una classe in cui in una verifica metà persone prende 2 e metà prende 10: la media è 6 ma tutti sono molto lontani dal 6

La seconda era una battuta perché in statistica c'è una curva che si chiama Gaussiana o anche come sinonimo Normale, però Gauss era tutt'altro che normale perché era un prodigio della matematica fin da piccolo

Anche a me piace molto, anche se non ne so tanto!

Hor

Oggi c'è un bel Sole, non fa tanto freddo, ho dormito relativamente bene.
Vediamo se riesco a essere produttivo come si deve o se manderò in vacca anche questa giornata.

Ezp97

Qua da me già il posto fa schifo, poi è nuvoloso, freddo e ci sono le cornacchie. Che fottuta depressione.

Hor

Noto che il mio problema coi cambiamenti e con la novità si manifesta anche quando devo semplicemente passare da un'attività all'altra nel corso della giornata. Ad esempio adesso stavo consultando il forum, poi dovrei cominciare a lavorare, ma sto trascinando la prima attività pur di ritardare l'inizio della seconda. So che sarà così anche quando dal lavoro passerò alla lettura, e poi dalla lettura al pranzo. Vivo i cambiamenti, anche minimi, come un salto nel vuoto che comporta chissà quali rischî non ben definiti. È come se avessi paura di perdere qualcosa nel passaggio da un'attività all'altra, o come se questo passaggio rischiasse di causare la rottura di qualcosa, come se comportasse qualche effetto negativo. Sono sensazioni nebulose e mi rendo conto che probabilmente sono solo la manifestazione di qualcosa che agisce più in profondità.
In ogni caso l'incapacità di vivere in maniera dinamica mi ha penalizzato tanto nel corso degli anni, soprattutto quando i cambiamenti sono di grande entità (tipo cambiare casa, o lavoro), lì faccio di tutto per evitarli spesso con conseguenze peggiori di quelle che potrei subire se invece li affrontassi.
È qualcosa che probabilmente non mi abbandonerà mai.

Hor

A proposito di buoni propositi, alla fine nel 2022 sono riuscito a mantenere due buoni propositi che mi ero fatto a inizio anno: tenere più pulita la casa e scrivere con regolarità.
Devo ancora pensare a eventuali buoni propositi per il 2023, devo sceglierli bene per evitare quelli che so già non riuscirei a mantenere ma anche quelli che sarebbero troppo facili.

Ezp97

Tra un po' si inizierà con il che fai a capodanno......

dystopia

La maggior parte di ciò che leggo in questo forum mi fa venire gli attacchi d'ansia. Non tutto ovviamente, ci sono anche persone interessanti e gentili. Sono in un periodo molto brutto in cui tutto mi triggera. Poi aggiungiamo anche il fatto che si avvicinano le feste. Sclero, rimugino, non riesco a respirare.

claire

That feel