DownwardSpiral2

Al csm mi hanno teso una specie di imboscata, un colloquio con psichiatra, psicologa, assistente sociale, due infermieri e mio padre. In sintesi hanno dirottato l'idea di cui avevamo parlato in precedenza, ovvero la frequentazione di un centro diurno che ti indirizzerebbe al lavoro, con quello di una casa-comunità. Io non so che fare, loro me l'hanno venduta come una possibilità che dovrebbe rafforzarmi in vista di un'ipotetico ritorno ad una vita autonoma, ma allo stesso tempo so di gente che sta lì a tempo indeterminato. La cosa è fresca di ieri quindi non devo prendere una decisione immediatamente, però dovrò decidere che fare e su due piedi l'idea di andare a vivere in una casa di sconosciuti più o meno disagiati come me non mi alletta particolarmente. Qualcuno qui dentro è passato per qualcosa del genere?

dystopia

Quando andavo al Csm ho conosciuto una ragazza che per qualche mese aveva vissuto in una specie di casa-comunità e lei ha detto che non si era trovata bene e che era stato difficile (ricordo che ne stava parlando con le educatrici). Le comunità di questo tipo le vedo adatte se in famiglia c'è una convivenza difficile. Penso che il centro diurno che indirizza al lavoro sia meglio, 1) perché c'è questo progetto legato al lavoro, che mi sembra interessante, 2) anche perché alla fine torni a casa, dove hai la tua tranquillità e non sei in un contesto completamente nuovo dalla mattina alla sera, che potrebbe essere difficile. Almeno per me era un vantaggio poter tornare a casa e preferivo frequentare gli altri solo di mattina. Dipende anche da come è organizzata questa comunità, io non le ho mai frequentate ma da come ne ho sentito parlare mi sembra che sia un'esperienza sofferta. Non so se qualcuno abbia altre informazioni o un'opinione diversa

Angus

Penso che dipenda molto da come è organizzata e gestita. Io onestamente eviterei. Forse pecco di pessimismo. Magari puoi andare a vedere com'è.

pokorny

Chi sa se syd confermerà visto che fa quel lavoro

Keith

se facevo quel lavoro non stavo qui

Maffo

Sì anch'io non ho mai sentito opinioni molto positive su queste comunità

dystopia

Già quando frequentavo il Csm non mi trovavo benissimo, perché era un gruppo con età e diagnosi varie, eravamo pochi e quindi ci avevano messo in un gruppo unico, non era semplice fare amicizia, però almeno all'ora di pranzo tornavo a casa e avevo avuto le mie ore di socialità. Se dovessi vivere stabilmente lontano da casa e con altre persone non so come la prenderei

euridice_

Aranzulla è diventato papà e ha scritto su ig "se prima eravamo in due, adesso siamo in tre"... boh mi fa ridere 😆😅

pokorny

Non il Syd di una volta C'è un nuovo SydXY dove XY sono due numeri che non ricordo mai, come tutti quelli dei nick che contengono numeri.

pokorny

Deve aver aspettato i suoi primi due milioni di euro; so che guadagna stra-benissimo e, devo dire, meritatamente.

DownwardSpiral2

Attualmente sto frequentando il day hospital del csm (penso una cosa analoga a quella che hai fatto tu) quattro giorni a settimana e questa che mi è stata proposta sarebbe la continuazione del percorso migliore secondo loro, vorrei capire perché non mi reputano pronto per il centro diurno, dove hanno mandato persone con problematiche simili alle mie, sia più grandi che più giovani, e che sentivo nelle mie possibilità. Dovrò informarmi bene per poi valutare perché al colloquio sono stati abbastanza avari di informazioni su come sono strutturate queste comunità. Grazie.

Itachi

Tra 10 anni mi vedo malissimo, sarò un totale fallito da ogni punto di vista, nel lavoro, nelle relazioni, negli obbiettivi di vita. Cadrò in depressione e spero che avrò il coraggio di suicidarmi.

eddy sesterzi

Non vedo l ora che mi arriva la paypal così potrò fare acquisti su internet in tranquillità, le prime cose che comprerò sarà un abbonamento a onlyfans e barattoli di brodo di ossa di pollo biologico, nelle ossa degli animali ci sono nutrienti preziosi per il nostro corpo 💪

Delta80

Giornata tranquilla, anca massa

Hor

Passa anche tu al digitale.

Stan Kezza

"Bene, allora sei capitato nel posto giusto: ti aiuterò a capire come scegliere Se ti senti sopraffatto dall’impressionante offerta, non preoccuparti: è perfettamente normale può sembrare un’impresa impossibile: ecco perché voglio facilitarti il compito. Ti spiegherò e dopo che avrai terminato la lettura di questa guida diventerai un vero esperto. Allora Mettiti comodo che andiamo a cominciare. Ecco ti sei messo comodo? Allora cominciamo. Mi raccomando stai comodo che cominciamo. Allora adesso ti spiego non ti preoccupare tu mettiti comodo ora ti spiegherò tutto..."

(E così per altre otto ore)

limitless

Sto per prendere una decisione di merda, già pregusto il momento in cui verrò a scrivere qui di quanto sarò pentito.

pokorny

E' quello che intendevo per "meritatamente". La gente ha bisogno di questo tipo di interazione, io non lo saprei capire. Se devo scrivere qualcosa, e mi capita, cerco altre strade per comunicare e - ovviamente, serve dirlo? - anche nel mio miglior periodo non sono arrivato in tutta la vita a guadagnare 5000 euro in totale nella voce "scrittura e comunicazione". Lui li alza in tre settimane.

Clover

Non hai nessuna alternativa?

pokorny

Vale anche per me. I libri d'arte, giardinaggio, biochimica, biologia, botanica. Lo stesso testo da cui ho preso il mio nick è meraviglioso in cartaceo, ma sarebbe inusabile in digitale; la bellezza dei disegni non sarebbe la stessa. Io Paperino, Io Paperone, etc, o "La valle del Terrore", uno dei capolavori dell'arte grafica del XX secolo... Ce l'ho in PDF e anche stampato e non c'è paragone.

Anche molti testi a carattere tecnico non riesco a leggerli in digitale. A parte la manualistica: che so, il problema della sostanza in Tommaso d'Aquino. Come faccio ad andare avanti e indietro col kindle? Testi del genere li riempio di quei cosi adesivi tipo postit e ho tutto un codice di colori. Ma questo funziona solo sulla stampata fisica.

Invece trovo fantastico il kindle e tollerabile il monitor del PC per un sacco di cose, e difatti queste le ho in digitale. Non sento bisogno di procurarmene il cartaceo.