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17-06-2015, 00:01
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#21
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,198
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Anche la vita stessa è un'imposizione...fino a quando si è veramente liberi?
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17-06-2015, 00:08
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#22
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Anche la vita stessa è un'imposizione...fino a quando si è veramente liberi?
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17-06-2015, 00:11
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#23
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Anche la vita stessa è un'imposizione...fino a quando si è veramente liberi?
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Volevo scrivere proprio questo.
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17-06-2015, 00:14
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#24
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 203
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Anche la vita stessa è un'imposizione...fino a quando si è veramente liberi?
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E' vero.. è un imposizione nel momento in cui non coincide con la nostra scelta. Forse anche per la società è uguale. Forse gli altri hanno scelto di accettarla così com'è e quindi non gli pesa. Io scelgo e voglio vivere e per quello non mi pesa vivere. Viceversa sull'accettare e scegliere la società, ho ancora qualche perplessità
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17-06-2015, 00:15
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#25
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Principiante
Qui dal: Jun 2015
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 42
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Mortino mi sembra quasi che tu stia cercando di nobilitare il tuo comportamento attribuendoti il ruolo di ribelle sociale.
Certo il mondo è malato, il sistema è ingiusto.
Anche a me a volte piace l'idea di vederlo collassare!
Ma sono solo pensieri astratti. Discorsi inutili.
L'unica cosa che conta è partire dal poco e dal vicino. In primo luogo da noi stessi.
Autoanalizzarsi per capire la propria frustrazione. Tutti abbiamo subito torti, ma la vera causa dei nostri problemi alla fine è sempre dentro di noi e comprendendola la si supera.
Sfogare la propria rabbia sugli altri mi sembra che renda solo questa triste società ancora più ingiusta.
Un conto è non fingere di essere felici, un altro è godere della negatività.
Non interpreterei nemmeno la mancanza di aspettative come un piedistallo su cui sentirsi sicuri, piuttosto come sintomo di perdita di fiducia nella vita e in se stessi.
Te lo dico come spunto di riflessione, eh
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17-06-2015, 00:19
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#26
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Mortino
Questo per raccontare un esempio di atteggiamento passivo-aggressivo. Quando non hai niente da perdere e ritieni di avere subito un enorme ingiustizia.. l'atteggiamento aggressivo passivo è quella tendenza che ti spinge a trovare simpatiche soluzioni distruttive di tutto l'intero sistema.
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17-06-2015, 08:23
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#27
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Io non capirò mai cosa hanno fatto di male le singole persone che vivono all'interno del "sistema". Perché bisogna punire gli altri, che hanno i loro problemi e le loro vite, e cercano solo di andare avanti esattamente come noi?
Io penso che bisogna dare agli altri lo stesso rispetto che pretendiamo per noi.
Nell'atteggiamento passivo aggressivo vedo un discorso del tipo: "non mi piace la minestra che ci danno, ma non vado a protestare con lo chef, sputo nel piatto del mio vicino di tavolo", quando in realtà lui sta solo cercando di mangiarsi la sua maledetta minestra alla fine della giornata di lavoro.
Ma in realtà l'errore è mio, che sto parlando in modo razionale di dinamiche psicologiche che razionali non sono.
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Ultima modifica di Blue Sky; 17-06-2015 a 08:36.
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17-06-2015, 08:45
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#28
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Trani
Messaggi: 9,521
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Quote:
Originariamente inviata da Mortino
Lì anche si entrerebbe in un discorso non da poco. Bella domanda. Perchè... "bravi e corretti" tu dici. Ti posso dire che non c'e n'è uno che non si sia fiondato a prendere oro e oggetti potenti nonappena ne ha avuto occasione.
E d'altro canto... immagina una trasposizione di quella vicenda, nella vita reale: Immagina una persona ,venuta da chi sa dove, che regala banconote da 500€ in piazza. Immagina il primo che la prende e ,con estrema sorpresa e incontenibile euforia, conferma che si tratta di banconote vere.
Tu credi che ci sarebbe qualcuno dei così detti "corretti".. che non si fionderebbe? La piazza si farebbe improvvisamente un caos di persone. E così è stato nel gioco.
Questo fa riflettere sul fatto che le persone che conducono la loro vita correttamente, sovente non sono "giuste".. sono corrette solamente perchè si adeguano ad un sistema, ad un ordine di cose. Perchè non hanno la forza oppure non ritengono conveniente in termini di dispendio di energie, il metterlo in discussione.
Si adeguano, non scelgono "la cosa più giusta". Nonappena possono prendere una scorciatoia sicura e senza rischi, non ci pensano due volte.
Il fatto è che "essere persone giuste" e "non dare fastidio a nessuno e rispettare le regole", sono due cose abissalmente distanti. Essere giusti richiede di prendere delle decisioni. La maggior parte della gente che non da fastidio a nessuno e non infrange nessuna regola, non prende nessuna decisione. Si adagia solamente in una condizione di minor dispendio di energie e che gli procura meno rischi.
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Ma magari i corretti lo hanno fatto perchè nn volevano avvantaggiare i cattivi
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17-06-2015, 09:00
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#29
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,088
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Buon per te se trovi motivazione in questo.
Io penserei "chi me lo fa fare di stare meglio, se poi devo aiutare gli altri..." accompagnandolo al gesto dell'ombrello.
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Intendevo meglio della media. Se uno sta bene nella media, per la mia morale, non ha questa "colpa" di cui parlo. In questo modo uno che sta peggio della media è sempre incentivato a migliorare la sua condizione.
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17-06-2015, 09:29
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#30
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Esperto
Qui dal: Feb 2014
Messaggi: 1,539
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Quote:
Originariamente inviata da Text
Intendevo meglio della media. Se uno sta bene nella media, per la mia morale, non ha questa "colpa" di cui parlo. In questo modo uno che sta peggio della media è sempre incentivato a migliorare la sua condizione.
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Capito.
Questo spiega il mio odio viscerale verso i ricconi e l'amore verso Robin Hood.
E devo ringraziare la Disney...
Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
Io non capirò mai cosa hanno fatto di male le singole persone che vivono all'interno del "sistema". Perché bisogna punire gli altri, che hanno i loro problemi e le loro vite, e cercano solo di andare avanti esattamente come noi?
Io penso che bisogna dare agli altri lo stesso rispetto che pretendiamo per noi.
Nell'atteggiamento passivo aggressivo vedo un discorso del tipo: "non mi piace la minestra che ci danno, ma non vado a protestare con lo chef, sputo nel piatto del mio vicino di tavolo", quando in realtà lui sta solo cercando di mangiarsi la sua maledetta minestra alla fine della giornata di lavoro.
Ma in realtà l'errore è mio, che sto parlando in modo razionale di dinamiche psicologiche che razionali non sono.
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Nemmeno io capisco. Mi viene facile dare la colpa a me stessa, visto che sono io che non riesco a fare come gli altri. Forse perché mi sono ritrovata persone che mi hanno riempito la mente di "devi mangiare questa minestra senza fiatare" e non avendo alternativa, ci ho provato, senza sapere il motivo o chiedermi se mi piaceva, mangiandola condita, letteralmente, con le lacrime.
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17-06-2015, 10:13
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#31
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,088
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@_Diana_ non è questione di Disney, è questione che il sacrificio per il bene comune deve essere distribuito equamente, io non posso sacrificarmi più degli altri, quindi non posso stare peggio degli altri.
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17-06-2015, 12:11
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#32
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Avanzato
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: Puglia
Messaggi: 280
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Anch'io nell'adolescenza ho avuto atteggiamenti e filosofie di vita passivo-aggressive. Mi pareva di vivere in un incubo e allora non rispondevo agli input che mi venivano perché volevo vivere un altro sogno. Alla fine solo qualche anno fa capì che per perseguire un sogno razionale e reale non bisogna sognare ma svegliarsi. Quindi tutto il contrario,cercando sempre di non vivere la vita di altri attraverso la tua.
Ricordo che la passivo-aggressività mi inebriava, come se mi desse forza all'interno di un mondo che me ne toglieva ma alla fine con il pugno di mosche che mi rimaneva capì che è meglio usare il cinismo per rispondere e non per attaccare.
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17-06-2015, 12:14
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2011
Messaggi: 13,555
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Quote:
Originariamente inviata da _Diana_
Capito.
Questo spiega il mio odio viscerale verso i ricconi e l'amore verso Robin Hood.
E devo ringraziare la Disney...
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che belli i volpacchiotti
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17-06-2015, 12:30
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#34
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 203
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Effettivamente si entra poi in quei discorsi infiniti che sanno un po' troppo di astratto..
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17-06-2015, 13:47
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#35
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Nagual
Messaggi: 1,950
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intanto andrebbe fatta enorme distinzione tra chi sta male perchè del sistema vorrebbe farne parte, e mi pare di capire che qui siano la maggioranza, e di chi invece sta male perchè è di fatto il sistema a rovinargli la vita.
i primi colpevolizzano se stessi e tendono, in quelle rare occasioni in cui riescono a socializzare, alla gentilezza e all'accodiscendenza, proprio per le ragioni di cui sopra.. questi, come chi già ne fa parte, sentono che è cosa buona e giusta (lavorare e socializzare coi colleghi, uscire e divertirsi in compagnia, comprare tante belle cosine, incontrare qualcuno di speciale, convivere, sposarsi, metter su famiglia.. il sogno di tutti o quasi) e difficilmente arriveranno a rendersi conto del contrario
i secondi naturalmente danno addosso al sistema e sputano veleno su tutti coloro che inconsapevolmente contribuiscono al suo sostentamento e crescita in ogni direzione, crescita che è causa di danni enormi, indviduali e globali..
quali? servendosi dei media, ottunde le menti somministrando dosi quotidiane di pseudo-cultura al fine di omologare le masse e controllarle senza grossi problemi (e con facebook han fatto tombola).. monkey see, monkey do. mentre permette una guerra qui, una carestia là, ecc... ma tutto per il nostro bene, eh. e questo è un fatto e si sapeva da mo, ma pare non infastidisca nessuno.. evviva
ora, perchè quelli come me odiano tutti? la risposta mi pare ovvia.. se tutti fossero consapevoli e cominciassero a ragionare, le possibilità sarebbero infinite e il mondo girerebbe letteralmente al contrario.. rihanna farebbe le pulizie in stazione, mentre kozelek riempirebbe gli stadi di mezzo mondo.. e forse io con lui.. tutta questa gente che vive in castelli eretti sull'ignoranza delle masse finirebbe sul lastrico o peggio al rogo, mentre chi da sempre ha cercato di dare un senso alla vita sul pianeta, attraverso arti e scienze, conquisterebbe finalmente una posizione che andrebbe a gestire in funzione della collettività, e non solo delle proprie tasche.. discorsi da dittatore? si, ma dittatore al contrario.. finchè le masse non si sveglieranno, finchè non saranno capaci di scegliere, ci saranno sempre figli di puttana al potere e coglioni alla tv.
e questo è un altro fatto.
e questi sono i discorsi che faccio io alla gente, pure col primo che capita, perchè non vedo altro modo di scontrarmi col sistema per cambiarlo. mi prendo del pazzo? dell'esaurito? del poveretto? del paranoico? del cospiratore cioè zionista?
sempre meglio che rincoglionito.
cheers
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Ultima modifica di suicida; 17-06-2015 a 14:04.
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17-06-2015, 14:56
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#36
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Esperto
Qui dal: May 2012
Messaggi: 530
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Quote:
Originariamente inviata da suicida
se tutti fossero consapevoli e cominciassero a ragionare, le possibilità sarebbero infinite e il mondo girerebbe letteralmente al contrario..
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Eh ma, in estremissima sintesi, la complessità del problema è data proprio dal fatto che il sistema non è la somma dei suoi elementi, e soprattutto che esso è frutto di una Storia.
C'è da eliminare un pregiudizio illuministico: non si tratta di contrapporre la ragionevolezza dei giusti alla follia dei tiranni*: ciò che appare come follia non è che il frutto delle contraddizioni di una dialettica storica in cui in ogni caso delle ragioni fronteggiano altre ragioni.
Davanti ai sogni di un paradiso neo-umanistico, dell' unità felice eternamente presente, che dei soggetti astorici e nella loro purezza autocreatrice sarebbero in linea di principio capaci di portare alla luce rovesciando l'esistente, sento di dover fare appello alla molto meno poetica necessità di ritrovare proprio il filo di razionalità in quelle contraddizioni.
Tutto qui, salute.
*Che è un po' il metodo Winston
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17-06-2015, 16:36
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#37
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Il problema è che talvolta chi sta peggio si barrica dietro ogni possibile obiezione pur di continuare a stare peggio. La resistenza al cambiamento è ostinata e non si può nemmeno accusare chi cerca o ha cercato di aiutare, di non essersi impegnato
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Se fosse così evidente che si starebbe meglio non ci sarebbe resistenza al cambiamento.
Per questo per me non si sa nemmeno, quando c'è una forma di resistenza nei confronti di una certa forma di cambiamento, se è qualcosa di positivo o negativo.
Secondo un punto di vista morale magari è positivo cambiare in certi sensi, secondo un altro negativo, ma quale sarebbe il punto di vista giusto?
Non si capisce proprio in generale perché cambiare debba ritenersi qualcosa di positivo in sé.
Se adesso non ho una malattia e domani ce l'ho di sicuro c'è stato un cambiamento rispetto ad oggi, ma come bisognerebbe valutarlo?
E allo stesso modo: se sono sull'orlo del baratro e me ne stavo lì fermo e immobile da un bel po' di tempo e domani finalmente mi decido a fare un passo avanti e vincere le resistenze che mi facevano desistere, ecco, di sicuro cambio la situazione, ma come la cambio?
Diviene migliore o peggiore?
Per me il problema di fondo è questo. Non è così evidente che certe situazioni sono migliori, per questo psicologicamente ci sono tante resistenze.
Se si produce una reale convinzione che qualcosa è davvero meglio in relazione alle valutazioni soggettive, le resistenze spariscono nel nulla e la forza di volontà viene ripristinata in questa direzione qua.
Ma se il soggetto non è convinto, io dubito pure che il cambiamento (in certi sensi) sia e rappresenti qualcosa di meglio per questo soggetto qua. Alla fine non c'è un "meglio" oggettivo verso cui dirigersi, bisogna valutarlo da sé e da soli in cosa dovrebbe consistere questo meglio creandolo individualmente.
Questione sciocca...
E' meglio fumare o smettere di fumare?
C'è per caso una risposta oggettiva alla questione? Per me no, che fumare faccia male alla salute c'entra ben poco, fa male alla salute delle donne anche avere figli e se si seguisse questa linea di pensiero poi bisognerebbe concludere che non dovrebbero più averne. Di converso fumare dà piacere a chi fuma... Cosa è più importante?
Chi dovrebbe sceglierlo o deciderlo? C'è un'unica risposta che va bene per tutti?
Secondo me no.
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Ultima modifica di XL; 17-06-2015 a 16:51.
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17-06-2015, 16:55
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#38
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Banned
Qui dal: May 2013
Ubicazione: Nagual
Messaggi: 1,950
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Quote:
Originariamente inviata da Daniele89
Eh ma, in estremissima sintesi, la complessità del problema è data proprio dal fatto che il sistema non è la somma dei suoi elementi, e soprattutto che esso è frutto di una Storia.
C'è da eliminare un pregiudizio illuministico: non si tratta di contrapporre la ragionevolezza dei giusti alla follia dei tiranni*: ciò che appare come follia non è che il frutto delle contraddizioni di una dialettica storica in cui in ogni caso delle ragioni fronteggiano altre ragioni.
Davanti ai sogni di un paradiso neo-umanistico, dell'unità felice eternamente presente, che dei soggetti astorici e nella loro purezza autocreatrice sarebbero in linea di principio capaci di portare alla luce rovesciando l'esistente, sento di dover fare appello alla molto meno poetica necessità di ritrovare proprio il filo di razionalità in quelle contraddizioni.
Tutto qui, salute.
*Che è un po' il metodo Winston
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beh ma allora si torna al buon vecchio caro "total destruction, the only solution"
anche per insufficienza di palle direi
alla vostra
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17-06-2015, 17:13
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#39
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 7,883
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Quote:
Originariamente inviata da Mortino
Voi quando state a contatto con gli altri vi sforzate di apparire felici? Io no e stò cercando di farlo il meno possibile. Secondo me è giusto deprimere gli altri esternando la propria tristezza e il proprio disappunto.
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In questo modo fai solo sì che tutti coloro che possano ti evitino (oltre probabilmente a deprimerti più te rafforzando il pensiero negativo) e anche dove non possono evitarti, come in un ambiente di lavoro, non è che porti a nulla di buono . Del resto é anche giusto così visto che il tuo scopo dici essere deprimerli cioè nuocergli.
Che poi se una persona di suo è contenta e non gli importa di te (a logica un tale atteggiamento non dovrebbe essere rivolto in primis alle persone che più ti vogliono bene) se anche ti vede triste penserà che ci hai i tuoi c...o che sei un disadattato ecc. non che la vita è brutta, anzi magari trae pure soddisfazione al pensiero di stare meglio di te.
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Ultima modifica di cancellato2824; 19-06-2015 a 19:07.
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17-06-2015, 17:35
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#40
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Non ragiono così per il semplice fatto che il mio problema di sociofobia (come quasi tutti) dipende dal fatto di non riuscire ad avere rapporti sociali soddisfacenti. Se io per primo tronco sul nascere qualsiasi tipo di rapporto, comportandomi così, non faccio altro che farmi del male, prima di tutto a me stesso, poi forse agli altri, magari a persone a cui tengo.
Mi comporto in maniera opposta, sono sempre ottimista e positivo verso tutti, o la maggior parte. Sono convinto che la gente cerca la positività e non la negatività e la tristezza, per cui visto che è già nel mio dna essere positivo e fà bene anche agli altri faccio 2+2.
Agire per ripicca comportandomi così non servirebbe a nulla.
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