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Vecchio 09-08-2018, 20:30   #161
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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Per tornare al tema di Aliquis, suggerisco di dedicare una pagina del libro nero sulla scuola a tutti i genitori che giustificano i figli che non hanno fatto i compiti estivi perché erano impegnati a imparare a vivere.

In Italia ci lamentiamo perché quando gioca la nazionale di calcio abbiamo 60 milioni di ct che dicono la loro; con la scuola neanche scherziamo: dietro ogni studente che va male c'è un genitore che si improvvisa pedagogo e ministro dell'istruzione.
Yeah.
Ringraziamenti da
Labocania (09-08-2018)
Vecchio 09-08-2018, 20:38   #162
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

un capitolo a parte lo meriterebbero gli insegnanti ad empatia zero

però poi ci devi pagare i diritti!!!
Vecchio 09-08-2018, 20:40   #163
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
In Italia ci lamentiamo perché quando gioca la nazionale di calcio abbiamo 60 milioni di ct che dicono la loro; con la scuola neanche scherziamo: dietro ogni studente che va male c'è un genitore che si improvvisa pedagogo e ministro dell'istruzione.
Magari diciamo anche che ci sono fior fior di insegnanti, avvocati, psicologi, dirigenti scolastici e chi più ne ha ne metta che sostengono al contrario il parere dei genitori.
Vecchio 09-08-2018, 21:27   #164
Esperto
 

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Originariamente inviata da Labocania Visualizza il messaggio
Per tornare al tema di Aliquis, suggerisco di dedicare una pagina del libro nero sulla scuola a tutti i genitori che giustificano i figli che non hanno fatto i compiti estivi perché erano impegnati a imparare a vivere.

In Italia ci lamentiamo perché quando gioca la nazionale di calcio abbiamo 60 milioni di ct che dicono la loro; con la scuola neanche scherziamo: dietro ogni studente che va male c'è un genitore che si improvvisa pedagogo e ministro dell'istruzione.
Compiti che nessun insegnante si è mai sognato di esigere e controllare e correggere (togliendo ore preziose a palestra e shopping pomeridiano), quelli che li fanno si sentono doppiamente coglioni, e imparano presto che il mondo è dei furbi; una volta ce li freghi ma due no
Ringraziamenti da
alleny82 (09-08-2018)
Vecchio 09-08-2018, 21:45   #165
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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Compiti che nessun insegnante si è mai sognato di esigere e controllare e correggere (togliendo ore preziose a palestra e shopping pomeridiano), quelli che li fanno si sentono doppiamente coglioni, e imparano presto che il mondo è dei furbi; una volta ce li freghi ma due no
Se rosichi perchè vorresti insegnare e non puoi, dovresti risolvere questo complesso.Auguri.
Vecchio 11-08-2018, 19:54   #166
Avanzato
L'avatar di Aliquis
 

Sono venuto a conoscenza che esistono, almeno teoricamente, gli "Sportelli per l'ascolto" nelle scuole, istituiti nel 1990 (per me avrebbero dovuti esserci nel 1980....peccato) Ecco, ma ci sono davvero? Funzionano? (In America ci sono i Counselor).

Ne sono venuto a conoscenza da questa notizia pesacata a San Marino:


Ssd sostiene fortemente lo “Sportello per l’ascolto” nelle scuole medie inferiori e superiori
Lo “Sportello per l’ascolto” nelle scuole medie inferiori e superiori è una esigenza che più volte è stata messa in luce sia dai docenti che dai genitori e dagli stessi studenti.
Una esperienza positiva è stata condotta nel Centro di Formazione Professionale e gli istanti chiedono di estendere il servizio agli altri ordini scolastici.
In Italia il C.I.C. (Centro di Informazione e Consulenza) ed è stato istituito dalla Legge n° 162 del 26 giugno 1990. In teoria dovrebbe funzionare in tutte le scuole, ma così non è, e comunemente è chiamato «sportello d’ascolto».
È un’attività di prevenzione, informazione, sostegno e consulenza, rivolta a tutte le componenti scolastiche. Vale a dire che allo sportello d’ascolto si possono rivolgere gli studenti, i genitori e anche i docenti.
Spesso la gestione di questo sportello è affidata direttamente agli psicologi delle ausl, altre volte a insegnanti specializzati e formati in questo senso, che comunque interagiscono con gli psicologi dei servizi.
Come ha detto il Segretario nella sua relazione, sempre più spesso nella scuola si manifestano situazioni di disagio giovanile e sempre più precocemente anche a San Marino.
L’età dell’adolescenza ha come caratteristica propria la crisi dovuta ai cambiamenti fisici, al nascere delle pulsioni, ai contrasti con i genitori e le loro regole, ai comportamenti in favore dell’accoglienza nel gruppo dei pari.
A tutto ciò oggi si uniscono fenomeni nuovi, come il bullismo, la dipendenza da social network, il cyberbullismo, che possono determinare situazioni difficili e gravi, fino a diventare causa di atti estremi che purtroppo a volte la cronaca ci riporta.
La scuola sammarinese si è attrezzata con corsi di formazione obbligatoria e costante rivolti ai docenti di ogni ordine e grado su questi temi, ma la richiesta degli istanti ci segnala che tutto ciò non basta, soprattutto perché è importante offrire ai giovani modalità diverse, strumenti nuovi per dare a loro la possibilità di essere ascoltati e di poter accedere facilmente a indicazioni, sostegno e aiuto da parte di personale specializzato.
È vero che i ragazzi sono molto riservati e con difficoltà parlano dei loro problemi, ma è altrettanto vero che se si offre a loro la disponibilità e la facile fruibilità di spazi e tempi per l’ascolto, unite a rispetto e fiducia scevri da giudizi, i ragazzi si avvicinano.
La discrezione e la riservatezza devono essere una garanzia imprescindibile per il buon funzionamento dello sportello d’ascolto: il ragazzo o il genitore devono fidarsi dell’operatore e l’operatore deve essere assolutamente consapevole che non può diffondere le notizie ascoltate durante i colloqui.
Il Segretario per realizzare il servizio in maniera ottimale, ha suggerito di coinvolgere tutti i soggetti che si occupano dell’educazione dei giovani e quindi in primis il Consiglio di Istituto, con insegnanti e genitori, il Servizio Minori e il gruppo di lavoro scuola-salute. Mancano all’appello i diretti interessati: i ragazzi.
Visto il parere positivo del Segretario in merito a questa Istanza, lo sollecito a coinvolgere in questo progetto anche gli studenti della Scuola Superiore, attraverso i loro rappresentanti negli organismi di gestione collegiale della scuola.
Ringrazio gli istanti per questa sollecitazione, che tutti noi di SSD sosterremo.
Vecchio 12-08-2018, 13:30   #167
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da bluevelvet93
la definizione di una materia si può dare indipendentemente dall'etimologia che, anzi, spesso, non è certo la fonte più attendibile per definire qualcosa.
Quote:
Originariamente inviata da Yoel Visualizza il messaggio
lol.
Secondo me ha ragione bluevelvet93. Il significato attuale di un termine potrebbe anche essere abbastanza diverso dal significato dei suoi antenati.
Ad esempio anche se si sa che un edificio era usato un tempo come una chiesa questa cosa da sola non ci può far sapere certo che oggi l'edificio ristrutturato viene usato come un museo.
Non è necessario che le funzioni svolte da un edificio restino costanti nel tempo, e così capita anche con le parole. Può essere interessante conoscere le origini di un termine o un edificio ma difficilmente questa cosa può rappresentare il sistema migliore per sapere oggi come vengono usati.

Quote:
Originariamente inviata da Yoel
Conoscere la lingua italiana non per le proprie radici ma per la superficie (la definizione 'da vocabolario') sarebbe come imparare a memoria le tabelline, sapendo che 5*7 fa 35 perché ce l'hanno detto, ma [I]senza sapersi spiegare il perché
Ecco appunto sono due scopi diversi. Ma poi il tuo discorso è ben diverso, tu sostieni che per sapere che 5*7 = 35 devo conoscere in senso storico perché a "7" e "5" e "*" e "=" e "35" c'è associato un certo significato. So vagamente che questi simboli (i numerali) sono stati importati da noi dal mondo arabo che a sua volta forse li ha importati da altre popolazioni, per l'asterisco non ho idea del perché viene usato per la moltiplicazione e il segno di identità idem. Per usare con proprietà e correttamente questi simboli bisogna conoscerne l'origine storica? Secondo me non è vero. Anzi magari chi non ne sa nulla delle origini storiche conosce il senso e significato di queste parole meglio dello studioso storico.
Conoscere come viene usata una parola oggi e che significa è ben diverso dal chiedersi perché è stato associato questo significato alla parola in senso storico. A me sembra abbastanza chiaro che sono domande diverse tanto è vero che si potrebbe conoscere una parola come viene usata oggi e non sapere di preciso quale sia l'etimologia corretta perché ci sono più ipotesi egualmente plausibili e non si conosce quale sia quella corretta.
Queste competenze sono diverse secondo me.

Ultima modifica di XL; 12-08-2018 a 16:45.
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