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07-08-2018, 15:44
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#41
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Banned
Qui dal: Jun 2018
Messaggi: 178
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Originariamente inviata da SamueleMitomane
Ma cosa c'entra la società ora, mica è una critica all'intera società. Bello liquidare in questo modo i discorsi.
La mia esperienza scolastica è stata orribile, vuota, da dimenticare, e ha influenzato pesantemente anche il resto della mia esistenza. Non azzardo affatto nel dire che mi ritroverei in una situazione emotiva nettamente migliore se non fosse stata per lo schifo di quel periodo. è anche colpa mia certo, sono stato debole e distratto, l'ho affrontata nel modo sbagliato, ma tornassi indietro la prima cosa che farei è cambiare subito edificio.
Comunque il topic per la sua impostazione non può basarsi solo su esperienze personali, anche se sarebbero rilevanti per quanto riguarda i fobici.
Non si può negare che il sistema scolastico abbia un problema.
Quest'anno sono stati promossi il 99% degli studenti. Sapete quanti ottusi escono da quegli edifici con un diploma? poi ci lamentiamo degli "analfabeti funzionali", che hanno paura di aprire un libro perché dopo i neuroni gli si spengono. Non avete idea del tempo che si spreca, ore dopo ore, chiusi in quelle quattro mura, a sopportare qualsiasi cosa.
Detto questo, dipende sempre dalla scuola, e soprattutto da persona a persona, e se lo studente vuole ed è nelle condizioni giuste, col suo impegno sarà in grado di trovare lo spazio per il suo individualismo. La scuola è un modo per entrare in società, stare a contatto con le persone, la maggior parte delle persone è ancora in contatto con alcuni compagni di classe ecc... solite cose, le sapete già. Questa esperienza non è riservata a tutti, certo, ma non è un buon motivo per liquidare l'intera operazione. Per i molti difetti del sistema scolastico o comunque per vari ed eventuali disagi che nascono lì dentro non sono contrario all'homeschooling ma allo stesso tempo bisogna immediatamente levare questa aura di sacralità dalla "SCUOLA", che può essere veramente un posto del cazzo senza senso.
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quel che dici ora non c'entra assolutamente nulla con il discorso che facevi prima circa l'imporre o meno lo studio di determinate discipline, ed in una determinata maniera. su tutto questo resto il discorso è troppo vasto per essere affrontato così. Quando il mondo è analfabetizzato e social-networkato e nessuno viene più bocciato – giusto, perché ora se il proprio figlio viene bocciato la colpa è dell'insegnante, che va probabilmente menato – io guarderei con molta più preoccupazione al fallimento dei genitori (e CHE genitori?) più che della scuola.
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07-08-2018, 15:49
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#42
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,092
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Originariamente inviata da Yoel
(ri)abbandono il topic, queste frasi lasciano il tempo che trovano.
buona auto-formazione
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07-08-2018, 15:54
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#43
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,948
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
quel che dici ora non c'entra assolutamente nulla con il discorso che facevi prima circa l'imporre o meno lo studio di determinate discipline, ed in una determinata maniera. su tutto questo resto il discorso è troppo vasto per essere affrontato così. Quando il mondo è analfabetizzato e social-networkato e nessuno viene più bocciato – giusto, perché ora se il proprio figlio viene bocciato la colpa è dell'insegnante, che va probabilmente menato – io guarderei con molta più preoccupazione al fallimento dei genitori (e CHE genitori?) più che della scuola.
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07-08-2018, 15:57
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#44
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Banned
Qui dal: May 2017
Messaggi: 816
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
Ma in che modo diresti che si potrebbe aiutare una persona a sviluppare la propria creatività? Questa, per come la vivo io, è fatta di momenti intimi, di frustrazioni, di passioni insostenibili, di ispirazione e desiderio. Queste non sono cose che si possono insegnare o trasmettere, a mio modo di vedere le cose. È già difficile solo parlarne a parole. Ci sono pulsioni che se non vengono da dentro non esisteranno mai, perché l'atto creativo nasce da un'urgenza e necessità dell'animo, è un atto di vita o d'amore. Quando si entra nella sfera della creatività si è da soli con sé stessi. Sarei d'accordo se ci fosse invece una maggiore attenzione verso gli strumenti materiali attraverso i quali poter esprimere la propria creatività, questo sì.
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Non sono una pedagogista per cui non saprei il modo concreto migliore di fare scuola... Però non so come è stata la tua esperienza ma da me era tutto un studiate questa paginetta qua, leggete il capitolo là, la verifica si fa su questo capitolo. Non so come si faccia ad aiutare a sviluppare la creatività ma di certo questo metodo la ammazza.
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07-08-2018, 15:57
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#45
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
Dal momento che certe opere sono imprescindibili allo studio, tanto vale contestualizzarle un minimo, no?
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Peccato che non sia certo "un minimo", ma sarà almeno metà tempo dello studio dedicato alla letteratura
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07-08-2018, 16:00
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#46
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Banned
Qui dal: Jun 2018
Messaggi: 178
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Originariamente inviata da Bluevelvet93
Peccato che non sia certo "un minimo", ma sarà almeno metà tempo dello studio dedicato alla letteratura
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Ero un po' ironico, sai.. Lo studio del pensiero di un autore è importante almeno tanto quanto la propria opera..
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07-08-2018, 16:14
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#47
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
Ero un po' ironico, sai.. Lo studio del pensiero di un autore è importante almeno tanto quanto la propria opera..
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Ma va? E io comunque ripeto che il problema è proprio il dover studiare in maniera massiccia il pensiero dell'autore, la sua vita e morte e miracoli, visto che per me sono cose secondarie rispetto alla conoscenza della lingua, che come detto prima per me ha la priorità.
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07-08-2018, 16:26
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#48
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Al di là comunque della scelta delle materie da studiare, io direi che in un ambiente del genere qualsiasi cosa si studi la si studierà male.
Come si spiega poi che se delle persone vanno a seguire delle lezioni private migliorano nella materia x?
Se è vero che tutti non volevano studiare a monte per partito preso, anche le lezioni private sarebbero dovute essere inutili.
E' più vero per me che l'istruzione nel pubblico così com'è pensata non funziona tanto bene. Come fa un insegnante a seguire 20-30 persone?
Se ognuna di queste volesse fare una domanda di chiarimento all'insegnante non ci sarebbe tempo.
Che bisogno c'è a questo punto di vedersi materialmente se poi le interazioni devono essere ridotte all'osso per mancanza di tempo? Dopo l'appello si guarda l'insegnante che fa la sua lezione così come si guarda un video, poi compiti a casa, poi interrogazioni.
Così me la ricordo io la scuola. Poi aggiungiamoci lo stress ambientale dovuto al fatto che alcune scuole sembrano mini riformatori e la frittata è fatta.
Spesso è la famiglia (là dove può ed ha un minimo di cultura) e tutto il resto che sopperisce a queste mancanze .
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Ultima modifica di XL; 07-08-2018 a 16:46.
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07-08-2018, 16:38
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#49
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Bisogna sforzarsi di allargare tutto a una visione generale.
Io penso che il sapere, lo studio, sia un bisogno umano. Il cervello stesso ha una conformazione tale che non può stare senza nutrirsi di conoscenza, senza pensare, senza riflettere. Per noi umani questo è come per gli ucceli volare, per la gazzella correre, per i delfini nuotare. Se non fosse stato così la civiltà non sarebbe mai nata. L'uomo è un animale culturale. Ma, il problema è, questo bisogno, l'acquisizione del sapere, deve essere per forza doloroso? Per un fringguello non è doloroso nè cantare nè volare. A scuola ci viene insegnato che è doloroso e che è giusto che lo sia. Eppure, non credo che chi ha costruito la civiltà umana, chi ha inventato, chi ha creato, abbia sofferto per questo. Perchè non si può apprendere senza sofferenza?
Ma non è nemmeno questo il problema principale.
Il problema principale è che la scuola si basa su un insegnamento collettivo e programmato, uguale per tutti, calato dall'alto. Calato burocraticamente e burocraticamente gestito. Gli individui sono tutti diversi. Come ho visto in una azzeccata vignetta, il nostro sistema educativo è come colui che ordina a un branco di animali di specie diverse, elefanti, giraffe, scimmie, gazzelle, leoni, di arrampicarsi su di un albero. Chi lo fa viene promosso. (ovviamente, la scimmia; elefanti e giraffe sono messi male). Parametri fissi, uguali per tutti, ci trasformano tutti in numeri, in non-persone.
L'apprendimento dovrebbe essere individualizzato e dinamico, nei due sensi, non a senso unico. Ogni cervello è diverso. Perchè, se io certe cose non le comprendo, devo essere pubblicamente disprezzato ed emarginato? Non potrei essere apprezzato per quella parte di cose che comprendo?
Non sarebbe ancora un grosso problema, se nell'Italia di oggi chi non ha fatto le superiori non venisse automaticamente emarginato dal lavoro, comprese le persone di età avanzata e che magari per tutta la vita hanno lavorato con cognizione di causa. Perchè, se io ho imparato dalla mia esperenza e so lavorare, devo essere emarginato lo stesso perchè tanti anni fa non ho proseguito gli studi? Eppure, noto quest'odio in giro....
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07-08-2018, 17:10
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#50
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Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 1,223
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
(per chi non trova utilità nello studio del latino e del greco: non fatemi commentare).
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In genere chi non li ha studiati, o li ha sofferti troppo magari per causa di un cattivo insegnante.
Io ho studiato (male) solo latino, ma se si deve togliere qualcosa non inizierei da lì
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07-08-2018, 17:14
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#51
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Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 1,223
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Quote:
Originariamente inviata da E. Scrooge
Io tutto quello che so l'ho imparato per i fatti miei, fatta eccezione per le cosette basilari che vengono impartite alle scuole elementari (le uniche che io terrei obbligatorie). Tutto il resto è frutto della mia curiosità. Non ho bisogno di nessuno che "mi guidi" nei meandri del sapere, e di conseguenza non sopporto che qualcuno venga e pretenda di gestire il MIO processo di apprendimento secondo le SUE convinzioni ideologiche. Ogni singolo individuo degno di questo nome, a parer mio, dovrebbe sbrigarsi ed afferrare le redini del proprio percorso formativo.
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Vorrei vedere se non avessi imparato a leggere a scuola come ti saresti formato da solo...
La scuola non serve ad insegnarti tutto, ma a farti capire come farlo
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07-08-2018, 17:14
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#52
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
quel che dici ora non c'entra assolutamente nulla con il discorso che facevi prima circa l'imporre o meno lo studio di determinate discipline, ed in una determinata maniera. su tutto questo resto il discorso è troppo vasto per essere affrontato così. Quando il mondo è analfabetizzato e social-networkato e nessuno viene più bocciato – giusto, perché ora se il proprio figlio viene bocciato la colpa è dell'insegnante, che va probabilmente menato – io guarderei con molta più preoccupazione al fallimento dei genitori (e CHE genitori?) più che della scuola.
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Guarda mi hai fatto venire pure il dubbio, ma non ho mai fatto nessun discorso prima, quello era il mio primo messaggio forse ti sei confuso con scrooge
Io non volevo assolutamente addossare tutta la "colpa" a chi gestisce (visto che i principali triggerati da sto topic sono insegnanti), ma a tutto l'insieme dell'ambiente scolastico, in cui si trovano falle dal punto di vista didattico e non. Un discorso molto generale quindi, che deriva molto dall'esperienza e dall'osservazione di certe realtà, che fanno capire quanto molte volte sia più che altro una pagliacciata e una perdita di tempo e risorse mentali. Del resto il topic non parla di una problematica specifica. In generale quindi, la mia opinione è tra il neutro e il negativo, e il mio consiglio per chi intraprende le medie e superiori sarebbe essenzialmente: istruzione≠scuola e istruzione>scuola, tutto qui.
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07-08-2018, 18:00
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#53
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Avanzato
Qui dal: Nov 2016
Messaggi: 491
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Quote:
Originariamente inviata da Yoel
Scusami ma le cose che vengono insegnate a scuola – al di fuori quindi degli studi universitari e post-universitari, quindi – sono tutti saperi molto basici, generici ed assimilabili da chiunque abbia un QI superiore a quello di un criceto.
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Sono capace di assorbire come una spugna concetti anche superiori a quelli universitari; ne ho avuto conferma conversando con qualcuno di argomenti di un certo spessore.
Invece, i programmi, e parlo delle medie, di alcune specifiche materie, non li ho, a suo tempo, assimilati; nè ci riesco ora quando mi sforzo di leggere tali argomenti sui libri. Il QI (inventato da un impostore, e del tutto inattendibile) non c'entra nulla. Così come non c'entra la volontà.
Da quello che ho capito, io penso per immagini. Non riesco ad apprendere i concetti astratti, i linguaggi simbolici. O, almeno, forse non nel modo in cui lo isegnano. Quando, pochi anni fa, ebbi una docente americana in un corso di inglese, mi accorsi con stupore di comprendere.......perchè lei inseganava facendo ricorso alle immagini e alle conversazioni quotidiane. Poca grammatica, che comunque veniva dopo.
La mia condizione è comune, e di solito appartiene a persone di genio. Faraday era come me; pensava per immagini, non capiva nulla di matematica. Eppure, senza di lui il campo elettromagnetico non sarebbe stato scoperto.
Ramanunjan, all'opposto, capiva solatnato la matematica, ed era zero in tutte le altre materie. Fu bocciato sempre, in tutte le scuole, eppure fece scoperte fondamentali e fu ammesso alla Royal Society.
Wilelm Kolkoff non imparò mai a leggere; un altro doveva leggere per lui.
Un analfabeta, quindi. Eppure inventò la dialiasi; quanti devono la vita a lui?
Come vedete il QI non c'etntra nulla. C'entra, credo, l'ottusità di chi non comprende la varietà e la ricchezza del cervello umano.
Grazie per il criceto; mi conferma che chi è titolato spesso non ha una minima cognizione di cosa sia la cultura. Perchè significa "Cultos", in latino riverenza, rispetto, ammiarzione per l'Universo e per tutti coloro che lo abitano. Fa rima con educazione. E si, magari la scuola insegna a disprezzare le persone e quindi è, per forza di cose, anticulturale.
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07-08-2018, 22:00
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#54
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Il principio fondamentale che deve regolare lo svolgersi dell'attività scolastica è questo: l'istituzione scolastica deve rimanere separata dalla società. Mi spiego meglio: la scuola non deve risentire delle istanze economiche, sociali, politiche del momento storico nella quale è inserita. La scuola è un luogo deputato esclusivamente alla formazione dello studente e questa missione non deve essere intaccata dalle brame del manager, dell'imprenditore, del politico e del genitore di turno. Lo studente deve vedere la scuola come un luogo protetto dal contraddittorio, mutevole e cangiante contesto sociale nel quale si trova a vivere; un luogo nel quale vivrà un periodo unico della sua vita, lontano dalle logiche del mercato e dalla cultura della fabbrica e dalla loro pretesa dell'utile immediato.
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07-08-2018, 22:23
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#55
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82
Labocania, per me il latino è una lingua bellissima e anche il greco antico è interessante e infatti non intendevo certo dire di eliminarle totalmente : ma
andrebbero diminuite le ore e i testi di lingue che non si usano più, che non esistono più, tutto qui. E mi sembra piuttosto ragionevole.
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Non andrebbero ridotte le ore andrebbe però sicuramente aggiornato il metodo d'insegnamento al fine di renderlo più efficace e profittevole. Perché nelle prime fasi dell'insegnamento della lingua inglese gli studenti devono seguire la banale quotidianità del Dick o della Jane di turno che vanno dal panettiere, poi dal parrucchiere, poi prendono il bus per raggiungere il centro città, incontrano qualche conoscente, vengono presentati in maniera ordinata ai loro amici, girano per i negozi e pagano in contanti qualsiasi acquisto assicurandosi che ogni singolo cent sia ben visibile al lettore, chiedono indicazioni ai passanti etc., mentre della quotidianità di Titius, Gaius et Sempronius nessun testo scolastico narra mai qualcosa? Sì, l'insegnamento del latino e del greco dovrebbero prevedere una fase introduttiva nella quale i poveri ginnasiali, sprovvisti di solide conoscenze della stessa grammatica italiana, vengano preservati dalla grammatica a dalle versioni per potersi esercitare nella semplice comprensione di semplici testi.
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07-08-2018, 23:44
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#56
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,729
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A scuola ho incontrato persone terribili e fanastiche, compagni e professori.
Affermare che la scuola sia un male da "libro nero" mi sembra un po' esagerato e lo dico da persona che ha quasi tutti i giorni gli incubi sul periodo scolastico, visto il trauma che è stato per me.
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07-08-2018, 23:47
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#57
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Intermedio
Qui dal: Sep 2016
Messaggi: 133
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Talvolta mi stupisco di quanta distanza possa esserci fra le mie opinioni e quelle altrui, anche se so bene che sia qualcosa di decisamente fisiologico. Ecco, leggendo ed affrontando simili discussioni rimango basito dalla frequenza, dalla popolarità e dalla ostinazione con le quali si palesa la posizione per cui lo studio del greco e del latino non sarebbe fruttuoso e conveniente, e per cui la sua difesa sarebbe considerata come un esercizio di retorica segnato da un vano ed orgoglioso passatismo, nonché da una ineludibile incompatibilità con le esigenze della attualità, come se la dimensione scolastica dovesse correre dietro ai suoi capricci per definirsi e per conseguire l'obiettivo della consegna di certi strumenti culturali allo studente. Insomma, penso che ragionamenti di questo tipo siano uno dei risultati di una mentalità eccessivamente utilitaristica improntata ad una concezione di scuola osservata esclusivamente (o quasi) come passaggio propedeutico all'inserimento nel mondo del lavoro, (passando, eventualmente, per la tappa intermedia dell'università) che non si addice a ciò che dovrebbe essere, a una certa nobiltà che le appartiene in quanto luogo della formazione dell'individuo. È pur vero, purtroppo, che non è cosa frequente che si riesca effettivamente a renderla tale, e le colpe sono variamente distribuite fra le istituzioni, l'apparato burocratico, il corpo docenti, gli studenti, il personale scolastico nelle sue varie traduzioni: insomma, non credo affatto che si possa individuare una categoria in grado di fregiarsi dell'assoluta carenza di colpe.
Quel che è sicuro è che non è ammissibile che si svolga l'attività didattica in sedi che a definirle vetuste, fatiscenti ed inappropriate si farebbe loro un complimento; che a lezione un insegnante debba gestire classi eccessivamente affollate e conseguentemente ingestibili; che vi siano contunui ed ininterrotti scandali, polemiche, ingiustizie e scontri sugli esiti dei concorsi e di tutto ciò che ne deriva; che vi sia un mostruoso precariato; che un giovane desideroso di dare uno sfogo alla propria vocazione trovi più ostacoli che spazi di espansione al suo scopo; che siano ignorati e tollerati fenomeni di bullismo e di violenza; di sicuro c'è pure, infine, che questo misero angolo di forum non mi (e non ci) consentirà di certo di esaurire in esso tutti i punti critici della cosa.
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07-08-2018, 23:48
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#58
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Banned
Qui dal: Jul 2014
Messaggi: 7,147
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Comunque vorrei capire in cosa consiste l'utilità del latino per chi sceglie lo scientifico, che quindi sarà indirizzato a facoltà universitarie non di tipo letterario o linguistico.
Io andavo bene in latino (come nelle altre materie), l'insegnante era in gamba e la materia mi piaceva pure (entro certi limiti), ma non ne ho visto un' utilità diretta, se poi devo immaginarmi in cosa possa aver dato il suo contributo particolare, al di là di quello che già fa letteratura, filosofia e storia allo scientifico, mi sembra un'operazione poco lineare.
Per il resto non credo che la scuola possa essere stravolta, non è possibile far seguire un percorso individuale diverso per ogni singolo alunno perché andrebbero moltiplicati per un certo numero gli insegnanti, e perché il tempo e l'età comunque avanzano e se uno non ce la fa entro tot anni mi sembra più logico che ripeta invece di venir portato avanti in modo indefinito. Se a 18 anni non ha maturato le conoscenze che ci si aspettava che si dovrebbe fare? Ci vorrebbe poi una suddivisione troppo ramificata per tener conto di tutti i possibili e diversi mancati risultati degli alunni.
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07-08-2018, 23:51
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#59
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Banned
Qui dal: Jun 2018
Messaggi: 178
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Comunque vorrei capire in cosa consiste l'utilità del latino per chi sceglie lo scientifico, che quindi sarà indirizzato a facoltà universitarie non di tipo letterario o linguistico.
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? non è vero
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07-08-2018, 23:56
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#60
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Quote:
Originariamente inviata da alien boy
Comunque vorrei capire in cosa consiste l'utilità del latino per chi sceglie lo scientifico, che quindi sarà indirizzato a facoltà universitarie non di tipo letterario o linguistico.
Io andavo bene in latino (come nelle altre materie), l'insegnante era in gamba e la materia mi piaceva pure (entro certi limiti), ma non ne ho visto un' utilità diretta, se poi devo immaginarmi in cosa possa aver dato il suo contributo particolare, al di là di quello che già fa letteratura, filosofia e storia allo scientifico, mi sembra un'operazione poco lineare.
Per il resto non credo che la scuola possa essere stravolta, non è possibile far seguire un percorso individuale diverso per ogni singolo alunno perché andrebbero moltiplicati per un certo numero gli insegnanti, e perché il tempo e l'età comunque avanzano e se uno non ce la fa entro tot anni mi sembra più logico che ripeta invece di venir portato avanti in modo indefinito. Se a 18 anni non ha maturato le conoscenze che ci si aspettava che si dovrebbe fare? Ci vorrebbe poi una suddivisione troppo ramificata per tener conto di tutti i possibili e diversi mancati risultati degli alunni.
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Adesso ti diranno di sicuro che il latino apre la mente
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