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Vecchio 01-11-2021, 17:40   #1
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Alla fine oggi la gente lavora almeno 5 giorni a settimana e 7-8 ore al giorno se non 10 o 12 e non credo abbia voglia di vedersi tutte le sere, quindi si riduce se va bene a vedersi due sere a settimana se non una calcolando quindi un paio di ore o 3 a settimana di socialità, che secondo me sono poche comunque, o no? Penso che si sentirebbe la pochezza sociale anche avendo amici, forse sbaglio, non lo so.
Però quanto sarebbe bello andarsene da casa e iniziare da soli altrove e senza genitori?
Senza genitori si è più liberi nella vita sociale.

Ultima modifica di Ezp97; 01-11-2021 a 17:43.
Vecchio 01-11-2021, 17:47   #2
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L'avatar di Keith
 

Quando lavori e non sei più ragazzino già è tanto se esci una volta a settimana, ma non è solo quello, se convivi sei in compagnia della tua donna, oppure se hai gli amici puoi andare la domenica a fare una gita, puoi fare le vacanze d'estate, puoi fare qualcosa nei ponti festivi.. non stai sempre da solo.. che alla fine anno dopo anno, decennio dopo decennio ci si abitua e piace pure come condizione, ma sempre sempre soli è troppo

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Ringraziamenti da
Mr.Ripley (01-11-2021)
Vecchio 01-11-2021, 17:54   #3
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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Quando lavori e non sei più ragazzino già è tanto se esci una volta a settimana, ma non è solo quello, se convivi sei in compagnia della tua donna, oppure se hai gli amici puoi andare la domenica a fare una gita, puoi fare le vacanze d'estate, puoi fare qualcosa nei ponti festivi.. non stai sempre da solo.. che alla fine anno dopo anno, decennio dopo decennio ci si abitua e piace pure come condizione, ma sempre sempre soli è troppo

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Però dopo i 18 anni cioè periodo di cazzeggio totale ci si vede sempre meno meno...ma tutti fanno così.
La vita è na merda, ecco perché dico sempre i benestanti stanno meglio ma dovranno avere amici altrettanto benestanti e con tanto tempo libero.
Vecchio 01-11-2021, 18:00   #4
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L'avatar di Keith
 

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Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Però dopo i 18 anni cioè periodo di cazzeggio totale ci si vede sempre meno meno...ma tutti fanno così.

La vita è na merda, ecco perché dico sempre i benestanti stanno meglio ma dovranno avere amici altrettanto benestanti e con tanto tempo libero.
Ma pure i poveri sono felici. La felicità te la crei anche mentre vai a lavorare e telefoni ad un amico, mentre lavori e scherzi con un collega. Alla sera perché c'è la partita o la tua serie TV preferita. Il fine settimana fai cose. La gente con modi normali di relazionarsi fa anche sesso, anche i poveri e i bruttini, e questa è una cosa che dà soddisfazione. La felicità è nella vita ordinaria. Anche chi lavora 10 ore è felice. Io non lo sarei, ma credo che con un privato più gratificante si riescono a tollerare meglio anche le fatiche lavorative.

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Vecchio 01-11-2021, 18:02   #5
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Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Se dovessi andare via di casa non avrei nemmeno questa possibilità di passare il tempo scrivendo su questo forum.
Comunque hai ragione, è sempre la qualità di tempo che ti frega.
Anche gli estroversoni alla fine sono con le pezze al culo, affogando nei loro lavori e nel "non me lo posso permettere".
Sono quasi con le pezze al culo, però quelli che studiano meglio ancora all'estero e sono mantenuti se la godono più o meno. Ma il tempo è limitato per tutti.
Vecchio 01-11-2021, 18:12   #6
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La persona più estroversa che conosco è mio fratello. Lui lavora ma esce quasi tutte le sere, sta con la fidanzata, con amici di vari gruppi diversi, quando non sono insieme si sentono via messaggi, chiamate ecc. E vive ancora con i miei.
Vecchio 01-11-2021, 18:13   #7
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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Ma pure i poveri sono felici. La felicità te la crei anche mentre vai a lavorare e telefoni ad un amico, mentre lavori e scherzi con un collega. Alla sera perché c'è la partita o la tua serie TV preferita. Il fine settimana fai cose. La gente con modi normali di relazionarsi fa anche sesso, anche i poveri e i bruttini, e questa è una cosa che dà soddisfazione. La felicità è nella vita ordinaria. Anche chi lavora 10 ore è felice. Io non lo sarei, ma credo che con un privato più gratificante si riescono a tollerare meglio anche le fatiche lavorative.

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È felice perché sai che dopo quelle 10 ore vedrai le tue compagnie o la tua donna, se non hai nessuno vivi depresso h24.
Ringraziamenti da
Keith (01-11-2021), Maximilian74 (02-11-2021)
Vecchio 01-11-2021, 18:27   #8
Esperto
 

Lavorando a tempo pieno c'è già un'ora e più di socialità al giorno, c'è la possibilità di mangiare insieme, si fanno le pause insieme... già solo così sono 5 ore alla settimana. Se capita un posto come quello dove sono io adesso, dove faccio confezionamento insieme a altre 6-7 persone, sei potenzialmente immerso tutto il giorno in una situazione di socialità. Rispetto a una vita isolata è come il giorno e la notte.
Ringraziamenti da
choppy (02-11-2021), Keith (01-11-2021)
Vecchio 01-11-2021, 18:31   #9
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Originariamente inviata da onisco Visualizza il messaggio
Lavorando a tempo pieno c'è già un'ora e più di socialità al giorno, c'è la possibilità di mangiare insieme, si fanno le pause insieme... già solo così sono 5 ore alla settimana. Se capita un posto come quello dove sono io adesso, dove faccio confezionamento insieme a altre 6-7 persone, sei potenzialmente immerso tutto il giorno in una situazione di socialità. Rispetto a una vita isolata è come il giorno e la notte.
Però fai un lavoro particolare.
Vecchio 01-11-2021, 20:21   #10
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Io non ho mai fatto un lavoro di gruppo in trent anni.forse accanto a colleghi sarebbe stato diverso.
Vecchio 02-11-2021, 05:10   #11
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Il mio percorso di vita è stato particolare ma quando ero più giovane a scuola all università col gruppo di colleghi e coi 2 amici di sempre mi è sempre piaciuto stare in compagnia.ho incontrato poche persone affini sopratutto dal 2015 in poi.un proliferare di tamarraggine a go go.non e questione di discriminare uno lo capisce da come veste da come si esprime una persona a che mondo appartiene.la mia estrazione borghese e un aria più da asburgico non mi ha aiutato in Sicilia ad entrare in sintonia con ragazzi meno istruiti e dall aria meno altezzosa di me.io con la mia introversione ci ho messo del mio ma ecco l'ambiente e il proliferare di personaggi che andavano di moda a cui io non mi sono mai voluto ispirare.non mi raso i capelli non mi tatuo non mi metto le catene al collo perché sembrerebbe ridicolo.e come se Paolo ciavarro facesse fede o fifty cent.da introverso.poi da introverso d'oro sono diventato oppositivo perché cercavo la gloria l'indipendenza la rivalsa.perche non ho niente di meno di tanti coatti.poi quando entri in un personaggio uscirne e dura.non riesci neanche a capire cosa pensano gli altri di te.se ci sono gli strumenti per approfondire.e io non sono da asperger uno che inizia le conversazioni.anche se da 3 anni sono migliorato.ma insomma la sensazione è di aver fatto il salto di qualità sopra i 30 anni troppo tardi.tra l'altro non esco con più di 5 persone da più di 3 anni.non so neanche come reagire in una serata con tanta gente.lansia sociale e calata tanto.una diagnosi di asperger a 33 anni pesa.non so neanche cosa dovrei dire ad una donna se ci uscissi insieme.in genere capisco il grado di sensibilità e di empatia di una donna.sopratutto dalle donne estroverse non mi sono mai sentito capito.e questo è lampante la sensazione che avrebbero cercato di cambiarmi certe donne pure ecco se stavo con certe donne.
Vecchio 02-11-2021, 11:53   #12
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Originariamente inviata da JR_Reloaded Visualizza il messaggio
Macchè, per gli estroversi ogni occasione è buona per stare in compagnia, non hanno una "batteria sociale" limitata come gli introversi, questa è la differenza, gli estroversi sono "fortunati" perchè gli basta dormire per stare bene, dormono 7/8 ore e poi per il resto del giorno non hanno "cali energetici" (possono al massimo essere fisicamente stanchi se fanno sforzi fisici), mentre l'introverso ha questi cali energetici, che sono proprio mentali oltre che fisici, che lo spingono ad appartarsi, isolarsi, cercare momenti di solitudine e tranquillità e che levano tempo alla socialità, almeno io sono così, poi so gli altri introversi.
Concordo pienamente.
Vecchio 02-11-2021, 16:55   #13
Principiante
 

Penso sia importante vivere nel contesto giusto. Nel caso di un giovane che frequenta l'università o lavora è chiaro che dovrà dedicare gran parte della giornata a ciò che fa per almeno 5 giorni a settimana, ma se hai un gruppo di amici che vivono nella tua zona non è difficile ritrovarsi in compagnia e trascorrere insieme anche soltanto un'ora durante la settiama avendo poi più tempo per stare insieme nel fine settimana organizzando qualcosa di più coinvolgente tipo uscite per locali discoteche oppure una giornata al mare o delle scampagnate. Questa è roba che ti fa affrontare con più serenità la settimana lavorativa dandoti energia positiva. Però penso anche che al di là che uno abbia dei rapporti sociali appaganti o meno, il fatto di affrontare senza tanti problemi ciò che si fa, che sia studio o lavoro, renda meno pesante la vita e venga la voglia di vivere con più spensieratezza anche quel poco di tempo libero che ci rimane. Nel mio caso non è così e ciò a causa del mio essere imbranato poco sveglio e delle tante scelte sbagliate.
Vecchio 02-11-2021, 19:04   #14
Esperto
 

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Originariamente inviata da syd_77 Visualizza il messaggio
Ma pure i poveri sono felici. La felicità te la crei anche mentre vai a lavorare e telefoni ad un amico, mentre lavori e scherzi con un collega. Alla sera perché c'è la partita o la tua serie TV preferita. Il fine settimana fai cose. La gente con modi normali di relazionarsi fa anche sesso, anche i poveri e i bruttini, e questa è una cosa che dà soddisfazione. La felicità è nella vita ordinaria. Anche chi lavora 10 ore è felice. Io non lo sarei, ma credo che con un privato più gratificante si riescono a tollerare meglio anche le fatiche lavorative.

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esatto. Vedo al lavoro gente che non ha i miei problemi che è serena, cioè hanno magari lo scazzo di andare al lavoro ma nel contempo ridono, scherzano, fanno gruppo con gli altri colleghi. Quando non lavorano hanno fidanzata, compagna, amici, relazioni, moglie, figli. Di conseguenza, fuori dal lavoro, hanno una vita serena, appagante. Io invece oltre alla rottura di palle di andare al lavoro, fuori non ho niente, non ho una compagna, non ho amici, non ho giri sociali. Sono solo. E la situazione è pesante, il confronto con gli altri è impietoso, anche con gente che ha meno della metà dei miei anni... gente che a 23/24 anni già convive, sanno districarsi in mutui, burocrazie varie, hanno relazioni, anche più di una nel senso hanno avuto nell'arco degli anni più ragazze, sanno come muoversi in ogni ambito.
Infatti evito di parlare di me, perché il confronto sarebbe impietoso e verrebbe a galla la mia totale incapacità sociale e il mio essere tagliato fuori da tutto.
Onestamente non riesco a vedere come possa cambiare una situazione del genere. Non è essere negativi, è semmai essere obiettivi
Vecchio 02-11-2021, 19:12   #15
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Originariamente inviata da vikingo Visualizza il messaggio
Il mio percorso di vita è stato particolare ma quando ero più giovane a scuola all università col gruppo di colleghi e coi 2 amici di sempre mi è sempre piaciuto stare in compagnia.ho incontrato poche persone affini sopratutto dal 2015 in poi.un proliferare di tamarraggine a go go.non e questione di discriminare uno lo capisce da come veste da come si esprime una persona a che mondo appartiene.la mia estrazione borghese e un aria più da asburgico non mi ha aiutato in Sicilia ad entrare in sintonia con ragazzi meno istruiti e dall aria meno altezzosa di me.io con la mia introversione ci ho messo del mio ma ecco l'ambiente e il proliferare di personaggi che andavano di moda a cui io non mi sono mai voluto ispirare.non mi raso i capelli non mi tatuo non mi metto le catene al collo perché sembrerebbe ridicolo.e come se Paolo ciavarro facesse fede o fifty cent.da introverso.poi da introverso d'oro sono diventato oppositivo perché cercavo la gloria l'indipendenza la rivalsa.perche non ho niente di meno di tanti coatti.poi quando entri in un personaggio uscirne e dura.non riesci neanche a capire cosa pensano gli altri di te.se ci sono gli strumenti per approfondire.e io non sono da asperger uno che inizia le conversazioni.anche se da 3 anni sono migliorato.ma insomma la sensazione è di aver fatto il salto di qualità sopra i 30 anni troppo tardi.tra l'altro non esco con più di 5 persone da più di 3 anni.non so neanche come reagire in una serata con tanta gente.lansia sociale e calata tanto.una diagnosi di asperger a 33 anni pesa.non so neanche cosa dovrei dire ad una donna se ci uscissi insieme.in genere capisco il grado di sensibilità e di empatia di una donna.sopratutto dalle donne estroverse non mi sono mai sentito capito.e questo è lampante la sensazione che avrebbero cercato di cambiarmi certe donne pure ecco se stavo con certe donne.
Per quello che ho sempre visto io, dove vivo fin da piccolo, le ragazze, le donne, hanno sempre guardato quelli li che dici tu, i tamarri con le catene, gli sbruffoni e bulletti da discoteca. Mi riferisco alle donne estroverse.
Il meccanismo che ho visto io è sempre stato quello e questo dimostra che quasi sempre conta apparire, apparire, contano le cose superficiali, le stronzate, l'apparenza, l'immagine, il mettersi in mostra, non tanto, o non solo per il vestire, ma soprattutto per il modo di farsi notare dagli altri.
Quasi nessuno caga più il prossimo per le cose che dovrebbero contare davvero
Vecchio 02-11-2021, 19:37   #16
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Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
esatto. Vedo al lavoro gente che non ha i miei problemi che è serena, cioè hanno magari lo scazzo di andare al lavoro ma nel contempo ridono, scherzano, fanno gruppo con gli altri colleghi. Quando non lavorano hanno fidanzata, compagna, amici, relazioni, moglie, figli. Di conseguenza, fuori dal lavoro, hanno una vita serena, appagante. Io invece oltre alla rottura di palle di andare al lavoro, fuori non ho niente, non ho una compagna, non ho amici, non ho giri sociali. Sono solo. E la situazione è pesante, il confronto con gli altri è impietoso, anche con gente che ha meno della metà dei miei anni... gente che a 23/24 anni già convive, sanno districarsi in mutui, burocrazie varie, hanno relazioni, anche più di una nel senso hanno avuto nell'arco degli anni più ragazze, sanno come muoversi in ogni ambito.
Infatti evito di parlare di me, perché il confronto sarebbe impietoso e verrebbe a galla la mia totale incapacità sociale e il mio essere tagliato fuori da tutto.
Onestamente non riesco a vedere come possa cambiare una situazione del genere. Non è essere negativi, è semmai essere obiettivi
Non cambiano certe situazioni, peggiorano solamente. Se a 18 anni non si è vissuto in un certo modo certe cose viverlo a 30 o più non sarà la stessa cosa, per niente. Quindi sei fottuto in toto.
Oggi io vedo neo diplomati che dopo 2 mesi prendono e vanno all'estero come se niente fosse da soli, si buttano, io mai preso un aereo da solo.
Vecchio 02-11-2021, 19:42   #17
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L'avatar di Darby Crash
 

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Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Alla fine oggi la gente lavora almeno 5 giorni a settimana e 7-8 ore al giorno se non 10 o 12 e non credo abbia voglia di vedersi tutte le sere, quindi si riduce se va bene a vedersi due sere a settimana se non una calcolando quindi un paio di ore o 3 a settimana di socialità, che secondo me sono poche comunque, o no? Penso che si sentirebbe la pochezza sociale anche avendo amici, forse sbaglio, non lo so.
Però quanto sarebbe bello andarsene da casa e iniziare da soli altrove e senza genitori?
Senza genitori si è più liberi nella vita sociale.
sì, per chi lavora la vita sociale è un po' limitata. Ma chi invece ancora studia può estroverseggiare alla grande.
Ci sono studenti fuorisede estro che fanno vita sociale quasi 24 ore su 24: tra coinquilini, compagni di corso, amici, fidanzate, persone nelle sale studio, gente trovata nelle piazze o nelle feste etc
Vecchio 02-11-2021, 19:45   #18
Esperto
 

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Originariamente inviata da Ezp97 Visualizza il messaggio
Non cambiano certe situazioni, peggiorano solamente. Se a 18 anni non si è vissuto in un certo modo certe cose viverlo a 30 o più non sarà la stessa cosa, per niente. Quindi sei fottuto in toto.
Oggi io vedo neo diplomati che dopo 2 mesi prendono e vanno all'estero come se niente fosse da soli, si buttano, io mai preso un aereo da solo.
Esatto, non ho mai capito quelli che dicono che a 30,40 anni puoi recuperare quello che non hai fatto e vissuto a 18,20.
Secondo me neanche loro ci credono quando dicono che si può
Vecchio 02-11-2021, 19:49   #19
Esperto
 

Poi quando si dice ah ma basta uscire di casa e fare come gli altri... grossa stronzata... non è sufficiente prendere, uscire e andare in posti e luoghi dove vanno gli altri, perché in quei contesti devi saperci stare, devi saperci fare. E se hai problemi di evitamento, fobie eccetera, la questione diventa veramente complicata, insormontabile
Vecchio 03-11-2021, 18:45   #20
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Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Poi quando si dice ah ma basta uscire di casa e fare come gli altri... grossa stronzata... non è sufficiente prendere, uscire e andare in posti e luoghi dove vanno gli altri, perché in quei contesti devi saperci stare, devi saperci fare. E se hai problemi di evitamento, fobie eccetera, la questione diventa veramente complicata, insormontabile
Sono frasette filosofiche del kaiser. La verità è che ci si nasce pure a viaggiare, essere estroversoni, attaccare bottone facilmente, sono cose che non le impari così, sono delle doti, c'è poco da fare.
Se c'è gente di 18 anni che fa tutto autonomamente bisogna pure farsi due domande. In tutto ciò comunque c'è da dire che tanti figli sono rovinati dai genitori.

Ultima modifica di Ezp97; 04-11-2021 a 11:07.
Ringraziamenti da
Maximilian74 (03-11-2021)
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