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19-03-2011, 18:25
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#41
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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non riesco a comprendere l'automatismo andare al gf/essere felici, neanche quello andare al gf/essere stupidi, però devo ammettere che non lo seguo, sarà per quello
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19-03-2011, 23:30
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#43
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da bambinoindaco
i fobici sono realmente piu stupidi
e ti dico anche che pensano anche di essere piu intelligenti degli estroversoni
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19-03-2011, 23:33
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#44
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,532
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Concordo col fatto che siano più stupidi. Infatti mancano di alcune importanti capacità ed abilità sociali. è inutile me ne accorgo ora, per esmpio sul lavoro, proprio non riesco a fare quello che fanno i colleghi e allora mi domando: sarò mica stupido? me sa che la risposta è sì.
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19-03-2011, 23:34
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#45
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Banned
Qui dal: Aug 2010
Ubicazione: all'inferno... o giù di lì
Messaggi: 3,775
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
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Beeeep. Beeeep. Trovato l'intruso. Trovato l'intruso. Richiesto ban immediato.
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19-03-2011, 23:37
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#46
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da andry88darkside
Non credo proprio che i sociofobici abbiano un'intelligenza emotiva al di sotto della media, anzi, secondo me, l'hanno addirittura più sviluppata di altri. Molti, qui, si pongono problemi che la gente mediamente estroversa neanche immagina, ed ha imparato, ahimè forse con la sofferenza, a riconoscere le emozioni proprie o altrui meglio di altri. Credo che, se le carenze ci sono, sono in certi settori limitati di cui parli, come nella fiducia in se stessi, cosa in parte caratteriale in parte no, che ha un'influenza a cascata su tutta un'altra parte di elementi, come fiducia, ottimismo, abilità sociali: come si può pretendere che un individuo isolato sia felice ed ottimista? queste sono emozioni che un individuo ottiene in determinate situazioni ambientali, di certo non nella solitudine (a meno di casi particolari). Sono dell'idea che il fobico non abbia carenze particolari se non quelle dovute alla inesperienza diretta, e che ciò che lo rende "disadattato" (in senso etimologico, di non adattato al contesto sociale) sia non una mancanza, ma un' "aggiunta" di pensieri negativi autoalimentati (sono un fallito, non piaccio a nessuno, sono patetico, etc.). Se si riuscisse ad eliminarli, il fobico ha potenzialmente le stesse abilità di ogni altro, anzi, forse un'intelligenza emotiva superiore, che è tuttavia male indirizzata dalla fobia/ossessione. Non sto criticando Goleman, anzi, secondo me hai riportato il suo discorso, di per sè esatto, ad un campo applicativo che non rientrava nelle sue intenzioni originarie (la patologia psicologica). Ciao e buona fortuna
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Osservazione molto interessante. Del resto la definizione d'intelligenza è così poco specifica che credo abbia poco senso dire che una categoria di persone in blocco è meno intelligente di un'altra.
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19-03-2011, 23:39
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#47
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 65,154
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Quote:
Originariamente inviata da Miky
Concordo col fatto che siano più stupidi. Infatti mancano di alcune importanti capacità ed abilità sociali. è inutile me ne accorgo ora, per esmpio sul lavoro, proprio non riesco a fare quello che fanno i colleghi e allora mi domando: sarò mica stupido? me sa che la risposta è sì.
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Io non mi sento più stupido degli altri, le mie difficoltà in campo sociale non fanno di me uno stupido o una persona poco intelligente.
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19-03-2011, 23:47
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#48
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Messaggi: 1,827
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Secondo te una persona che ha difficoltà a vivere perchè magari affetto da fobia sociale è un fesso?
Spiega la tua posizione perchè così rischi di offendere tutte o quasi le persone di questo forum...
Non sono polemico, però questa affermazione che hai fatto mi ha lasciato perplesso, spero che vorrai chiarire...
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sono stato un po' troppo generico, ma ovviamente non volevo offendere i fobici perché avrei offeso prima me stesso
quello dei sociofobici è un discorso a parte, loro hanno avuto un vissuto difficile e una certa dose di sfortuna
semplicemente, per il mio modo di vedere le cose, è più "intelligente" (furbo?) uno che riesce a godersi la vita rispetto al triprof che non riesce a trovare un equilibrio
è una cosa opinabile, se ne può discutere, certo... ci sono diversi tipi di intelligenza...
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Ultima modifica di pirata; 19-03-2011 a 23:50.
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22-03-2011, 12:59
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#49
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da caostotale23
Una cosa che ho notato dopo il mio "cambiamento" è che si tende a pensare di meno e i pensieri sono molto più semplici e fluidi.
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Semplicissimi, sì.
Quote:
Originariamente inviata da caostotale23
Si diventa un pò più "rozzi" e "materialisti" ma questa ovviamente nn può essere la regola. Ognuno ha il suo percorso quindi può darsi che questi "sintomi" emotivi siano diversi da persona a persona.
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Lo spero.
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22-03-2011, 13:25
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#50
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: Rockwell
Messaggi: 2,018
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I fobici sono più stupidi?
Non lo so. Di sicuro il sottoscritto lo è abbastanza...stupido!
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22-03-2011, 13:40
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#51
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Laggiù..
Messaggi: 400
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Più che stupidi direi terribilmente imbranati.
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22-03-2011, 14:34
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#52
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Banned
Qui dal: Oct 2010
Messaggi: 8,236
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alcuni fobici si credono più intelligenti il che li rende più stupidi....
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22-03-2011, 15:21
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#53
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Quote:
Originariamente inviata da passenger
Ciao a tutti
stavo studiando Scienze Cognitive e penso che il concetto di "Intelligenza Emotiva" introdotto da Daniel Goleman possa interessarvi nonché riguardarvi...
Secondo Goleman tutto ebbe inizio un giorno d’estate con due professori di psicologia. Goleman spiega «John Mayer e Peter Salovey diedero vita a questo settore discutendo di politica mentre dipingevano una casa». «Salovey (ora Preside di facoltà allo Yale College e Professore di Psicologia a Yale University) e Mayer (ora professore all’università del New Hampshire) parlando delle loro ricerche sulla cognizione e sull’emotività, si ritrovarono a discutere di un personaggio politico. Il quesito che si posero fu: come fa una persona cosi intelligente ad agire così stupidamente? Arrivarono alla conclusione che: per prendere delle decisioni intelligenti ci vuole qualcosa di più che il semplice intelletto così com’è misurato dal tradizionale Quoziente Intellettivo (IQ).
Il termine "intelligenza emotiva" usato da Goleman si riferisce alla capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente, quanto nelle relazioni sociali. Sono abilità complementari ma differenti dall'intelligenza, ossia da quelle capacità meramente cognitive rilevate dal Q.I., che rappresenta l'indice generale delle facoltà cognitive.
Ecco elencate di seguito le componenti principali dell'Intelligenza Emotiva:
Concludendo:
La misura del QI riferita alle tradizionali capacità logico-matematiche, verbali e spaziali, effettuata tramite gli usuali test di intelligenza, mostra i suoi limiti quando viene utilizzata come indice per prevedere il successo che un dato individuo otterrà nella vita professionale e, più in generale, in quella sociale. Spesso, infatti, a elevati quozienti intellettivi, corrispondono risultati modesti o addirittura mediocri nel campo del lavoro e della riuscita sociale.
Tale constatazione ha portato poco per volta al riconoscimento che l'intelligenza basata sull'esercizio della pura razionalità costituisce soltanto un aspetto delle più generali capacità che permettono all'uomo di misurarsi con le diverse situazioni incontrate nella vita di tutti i giorni e di risolvere adeguatamente i problemi che esse implicano.
Questo orientamento sembrerebbe essere confermato anche su un piano prettamente neurofisiologo: recenti studi effettuati dal portoghese Antonio Damasio dimostrerebbero che la maggior parte delle nostre scelte e decisioni non sono il risultato di una attenta disamina razionale dei pro e dei contro relativi alle diverse alternative possibili. In molti casi, infatti, le facoltà razionali verrebbero affiancate dall'apparato emotivo, il quale costituirebbe una sorta di "percorso abbreviato", capace di farci raggiungere una conclusione adeguata in tempi utili.
La componente emotiva coinvolta nelle decisioni sarebbe anzi determinante nei casi in cui queste riguardano la nostra persona o coloro che ci sono vicini. A riprova delle sue tesi, Damasio riporta i casi di alcuni pazienti che, in seguito a danni neurologici subiti in determinate zone cerebrali, erano divenuti completamente incapaci di prendere una decisione, pur essendo perfettamente in grado di effettuare una valutazione corretta di tutti i fattori implicati.
Seguendo questo link potete anche fare il test dell'Intelligenza Emotiva (EQ) mettendovi direttamente alla prova:
http://quiz.ivillage.com/uk_work/tests/eqtest.htm
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Concordo con quanto tu dici, infatti assistiamo spesso che al potere assurgono dei cretini...invece spesso nella base della società troviamo gente con un elevato quoziente emotivo ma magari con un non eccelso quoziente intellettivo ma semplicemente standard, ritengo entrambe le cose importanti, solo che mentre il Q.I. magari può servire all'umanità per fare progressi nella scienza , il Q.E. può servire all'umanità per sviluppare relazioni interpersonali, per fare rete tra le persone, per fare sì che insomma la somma di 1 + 1 non sia un mero 2 persone ma sia qualcosa di + perchè fermentato dalla nostra capacità di sviluppare il rapporto ed evolverlo, in qualche modo di fonderci con coloro con i quali interagiamo.
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