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Vecchio 08-06-2016, 22:30   #1
Esperto
L'avatar di Mushroom
 

Mi sto rendendo conto di come, da 6-7 anni a questa parte, io abbia maturato una sorta di timore verso il mondo esterno. L'ansia che mi affligge fin da quando ero bambino, alla quale si è aggiunta la depressione a partire dall'adolescenza, mi ha fatto vivere sempre male, sempre con timore, anche delle cose più stupide, quando per gli altri simili preoccupazioni non esistevano. Queste paranoie hanno contaminato sempre più la mia mente, fino a sfociare in quella che è divenuta una vera e propria forma di agorafobia, da me sempre mascherata agli altri con successo, ma che ricordo mi consumava dall'interno: la paura dell'ansia stessa o del semplice poter stare male in giro non mi lasciavano tregua.
Nonostante la fase acuta non si sia più ripresenta, io ho sempre questo timore dell mondo esterno; non parlo di fobia sociale, dalla quale io non sono affetto, ma di un vero e proprio timore immotivato di tutto ciò che c'è la fuori.
Anche andare a mangiare in un posto nuovo, o fare una vacanza troppo lunga per me sono fonte di grande ansia. Mi sento tranquillo solo a casa, nei miei luoghi abituali e nella mia routine, qualunque cambiamento, non eseguito in modo graduale, per me è fonte di sofferenza.
Qualcuno soffre di agorafobia? Se si vi riconoscete o credete che il mio problema sia di altra natura?
Ringraziamenti da
Vale90 (09-06-2016)
Vecchio 08-06-2016, 23:00   #2
Esperto
L'avatar di Zenfone2
 

Anch'io sto male quando c'è in ballo qualche cambiamento. Il motivo boh, non l'ho mai capito.
Vecchio 08-06-2016, 23:22   #3
Esperto
L'avatar di pokorny
 

A me da qualche anno prende parecchio sull'affollamento. Vivo in un posto a densità abitativa non tanto alta ma proprio poco fa sono andato a fare un giro in quelli che ricordavo essere campi e che ora sono tutti costruiti, negli ultimi anni è aumentata del 20-30% l'area occupata dal centro abitato senza che praticamente me ne accorgessi.

Già ho iniziato a sudare freddo pensando alle infrastrutture divenute insufficienti, la strada di accesso sempre più trafficata, gentaccia con SUV sparati a 100 all'ora nelle stradine (e questo lo avevo notato anche prima ma non sapevo da dove venissero) e così via. Ho veramente provato paura, certamente non quella che paralizza, ma quella che rende insicuri. Io sono peggio di un nordeuropeo e il vicino ideale è a 100 m di distanza separati da boschi; in un posto come l'Italia, sovrappopolata e soprattutto, sovrappopolata da gente incivile e spesso disonesta, ecco, non mi sento proprio a mio agio. Ho proprio paura.
Vecchio 08-06-2016, 23:26   #4
Intermedio
L'avatar di Gnar
 

Io francamente ho sempre compreso poco l'agorafobia, per certi versi, ne sono incuriosito e affascinato. Un po' di tempo fa' mi sono reso conto, grazie a un gioco di PNL che mi fece fare mia madre che, in qualche modo, i miei ricordi d'infanzia più sereni erano quelli dove mi trovavo da solo (o al più con un adulto). Quindi il mio è sempre stato un problema con gli altri. Certo: in un locale sconosciuto o in un ambiente nuovo è difficile che io mi senta a mio agio ma la sensazione di sgradevolezza è più legata alla presenza altrui. Non ho problemi ad avventurarmi da solo per strade sconosciute, o per boschi, ma preferisco luoghi dove l'umana presenza sia ai minimi termini.

Infatti non capisco - e mi piacerebbe che tu mi illuminassi in tal senso - di cosa abbia paura una persona che soffre di agorafobia. La paura, di norma, è in relazione a un pericolo percepito, che può essere logico o meno. Io magari posso aver paura di essere assalito, fisicamente o socialmente, dalle altre persone ma, magari, non temerei l'incontro con un animale selvatico (anche se ciò ha un senso relativo).

Edito aggiungendo: quantomeno non ho ansia anticipatoria per l'incontro con un animale selvatico, per quello con un essere umano sì. Poi sentirti alle spalle il grugnito di una scrofa di 300kg ti gela (esperienza personale) fortuna che era un maiale dietro un recinto...

Ultima modifica di Gnar; 08-06-2016 a 23:29.
Ringraziamenti da
pokorny (09-06-2016)
Vecchio 08-06-2016, 23:35   #5
Esperto
L'avatar di Mushroom
 

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Originariamente inviata da Gnar Visualizza il messaggio
Infatti non capisco - e mi piacerebbe che tu mi illuminassi in tal senso - di cosa abbia paura una persona che soffre di agorafobia. La paura, di norma, è in relazione a un pericolo percepito, che può essere logico o meno. Io magari posso aver paura di essere assalito, fisicamente o socialmente, dalle altre persone ma, magari, non temerei l'incontro con un animale selvatico (anche se ciò ha un senso relativo).
Premetto che la mia non è un' agorafobia invalidante, esco di casa, e ci sono anche luoghi in cui adoro andare; posso solo dirti che io, in alcuni contesti, sento come una sensazione spiacevole, come quando ci si reca in un brutto luogo che incute timore, ho spesso paura di stare male in giro in diverse modalità (da piccolo ho avuto un periodo in cui avevo paura di svenire in giro), sento come se non avessi il controllo quando mi trovo in luoghi troppo lontani da casa o che mi infastidiscono. Inoltre luoghi molto aperti, molto affollati e/o rumorosi spesso mi fanno avere crisi d'ansia, soprattutto in posti caotici in cui non è presente una via di fuga, sento come se fossi disperso in mezzo al mare, è difficile da spiegare, io poi soffro pure di derealizzazione quindi figurati...
Vecchio 08-06-2016, 23:42   #6
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Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
Mi sto rendendo conto di come, da 6-7 anni a questa parte, io abbia maturato una sorta di timore verso il mondo esterno. L'ansia che mi affligge fin da quando ero bambino, alla quale si è aggiunta la depressione a partire dall'adolescenza, mi ha fatto vivere sempre male, sempre con timore, anche delle cose più stupide, quando per gli altri simili preoccupazioni non esistevano. Queste paranoie hanno contaminato sempre più la mia mente, fino a sfociare in quella che è divenuta una vera e propria forma di agorafobia, da me sempre mascherata agli altri con successo, ma che ricordo mi consumava dall'interno: la paura dell'ansia stessa o del semplice poter stare male in giro non mi lasciavano tregua.
Nonostante la fase acuta non si sia più ripresenta, io ho sempre questo timore dell mondo esterno; non parlo di fobia sociale, dalla quale io non sono affetto, ma di un vero e proprio timore immotivato di tutto ciò che c'è la fuori.
Anche andare a mangiare in un posto nuovo, o fare una vacanza troppo lunga per me sono fonte di grande ansia. Mi sento tranquillo solo a casa, nei miei luoghi abituali e nella mia routine, qualunque cambiamento, non eseguito in modo graduale, per me è fonte di sofferenza.
Qualcuno soffre di agorafobia? Se si vi riconoscete o credete che il mio problema sia di altra natura?
Solo un pazzo starebbe bene lì fuori.
Vecchio 08-06-2016, 23:54   #7
Intermedio
L'avatar di Gnar
 

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Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
ho spesso paura di stare male in giro in diverse modalità (da piccolo ho avuto un periodo in cui avevo paura di svenire in giro)

Inoltre luoghi molto aperti, molto affollati e/o rumorosi spesso mi fanno avere crisi d'ansia, soprattutto in posti caotici in cui non è presente una via di fuga
Idealmente, se dovessi svenire in un luogo pubblico, cosa potrebbe succedermi? Nella mia testa qualcuno potrebbe giusto approfittare della mia condizione per farmi del male in qualche modo. Ancora nel mio caso si ricollega agli altri.

Tieni presente che io ho sempre sostenuto di non avere paura della morte, a mio avviso è semplicemente illogico, al più posso avere paura del dolore che immagino possa comportare. Di conseguenza la paura di perdere i sensi non esiste per me, al più potrei aver paura di attraversare una lenta agonia per mancanza di aiuto o di trovarmi imprigionato in un incubo.

I luoghi tu li metti tutti insieme, sia quelli aperti (e deserti?) che affollati, ho capito bene?
Vecchio 08-06-2016, 23:58   #8
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L'avatar di Gnar
 

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Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Mi chiedo perché invece non siete come me, se soffrire di attacchi di panico e le minime situazioni sociali vi creano un crollo emotivo perché vivete ancora sotto la luce del sole? Questa cosa è parecchio demoralizzante.
Personalmente non ho tali eccessi e non ne ho mai avuti, del resto, come ho detto nel post di presentazione, non credo di avere problemi gravi e mi dispiace molto che tu viva relegato in casa.
Vecchio 09-06-2016, 00:08   #9
Esperto
L'avatar di Mushroom
 

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Originariamente inviata da Gnar Visualizza il messaggio
Idealmente, se dovessi svenire in un luogo pubblico, cosa potrebbe succedermi? Nella mia testa qualcuno potrebbe giusto approfittare della mia condizione per farmi del male in qualche modo. Ancora nel mio caso si ricollega agli altri.
[...]
I luoghi tu li metti tutti insieme, sia quelli aperti (e deserti?) che affollati, ho capito bene?
Io non penso molto alle conseguenze in maniera razionale, alcune cose ho paura che succedano e basta, senza un motivo.
I luoghi aperti e affollati sono quelli peggiori. Caos che mi manda in confusione e scarsa possibilità di fuga. Quelli aperti e vuoti mi infastidiscono, ma il disagio è minore, in quanto posso allontanarmi a mio piacimento.
L' agorafobia, tuttavia, mi crea ansia anche all'infuori di questi contesti, ci sono giornate in cui magari sono un po' più ansioso, e percepisco la mia abitazione come l'unico luogo sicuro, in cui ogni malessere può essere attenuato.
Vecchio 09-06-2016, 02:15   #10
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Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Io non lo capisco, adesso a pensarci mi sta venendo la tachicardia, come si esce di casa senza scopo, senza motivazione
A volte per me la motivazione è proprio che non voglio stare chiuso in casa (perchè magari mi sembra triste o perchè voglio prendere una boccata d'aria), così me ne esco e vado a zonzo da solo per i fatti miei, a volte faccio anche solo un giro in macchina e basta. Sicuramente a te sembrerà paradossale, visto il tuo modo di vedere il mondo esterno, ma a volte non c'è una vera motivazione.
Vecchio 09-06-2016, 02:28   #11
Intermedio
L'avatar di Gnar
 

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Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
L' agorafobia, tuttavia, mi crea ansia anche all'infuori di questi contesti, ci sono giornate in cui magari sono un po' più ansioso, e percepisco la mia abitazione come l'unico luogo sicuro, in cui ogni malessere può essere attenuato.
In generale penso che questo si applichi un po' anche a me, io amo molto la mia macchina ad esempio, mi sento molto sicuro al suo interno, è come fossi dentro a una corazza in qualche modo. Casa per certi versi, i primi tempi che abitavo da solo, mi dava quasi l'impressione opposta. Avevo paura che potesse entrar qualcuno di notte e non dormivo bene, poi ci ho fatto l'abitudine e ora sono tranquillo.

Per certi versi infatti, c'è anche chi vive il dramma contrario: la claustrofobia, che a stare chiuso in un posto si sente in trappola.

L'unico consiglio che mi viene da darvi è quello di costruirvi una vostra "corazza", all'interno della quale possiate sentirvi sicuri. Penso che ci siano anche stratagemmi che possano aiutare. Io ad esempio mi sono sempre affidato all'abbigliamento: sempre comodo, pratico, mai intralciante e che possibilmente, mi conferisca l'aspetto di qualcuno ben piantato sulle sue gambe. Lo so: sono cavolate, ma il crederci in qualche modo funziona. Ciondoli e anelli e simili monili ad esempio, sono sempre stati simbolo di protezione. Oggi viviamo in un epoca molto disillusa ma, a volte, usare un pizzico di immaginazione può aiutare a superare piccole ansie. Per quelle grandi, purtroppo, non basta...
Vecchio 09-06-2016, 11:56   #12
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Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Ho veramente provato paura, certamente non quella che paralizza, ma quella che rende insicuri. Io sono peggio di un nordeuropeo e il vicino ideale è a 100 m di distanza separati da boschi; in un posto come l'Italia, sovrappopolata e soprattutto, sovrappopolata da gente incivile e spesso disonesta, ecco, non mi sento proprio a mio agio. Ho proprio paura.
Ti capisco. Potrei averlo scritto io. Il problema, il mio almeno, è che non ho la capacità di capire quando è colpa mia e quando degli altri. Colpevolizzandomi per ogni cosa, quando ho davanti una persona meschina e arrogante che vuole fregarmi o mi maltratta, non riesco a difendermi a dovere. Facile che la gente se ne approfitti...facile che si cerchi di rintanarsi in casa.

Faccio un esempio: al liceo cercai di aiutare un compagno in difficoltà durante un compito, la prof se ne accorse e corse come una furia verso il mio banco, mi mollò un bel ceffone aggiungendo "Vergogna! Vai fuori!"
Un po' esagerata come reazione. Uscii dall'aula con la testa bassa e gli occhi lucidi manco avessi commesso un crimine. C'erano compagni che nella sua ora davano persino fuoco ai banchi e lei niente, nei confronti di una insicura invece...
Ringraziamenti da
pokorny (09-06-2016)
Vecchio 09-06-2016, 13:47   #13
Esperto
L'avatar di Xchénnpossoreg?
 

Quote:
Originariamente inviata da FolleAnonimo Visualizza il messaggio
Mi dispiace ma sono questo genere di consigli che alimentano l'ulteriore paura del mondo, dover conformarsi...
Comprendo bene il tuo discorso.
Purtroppo viviamo in un contesto impossibile, ormai l'immagine ha un peso assurdo.
Questi sono i frutti di un meccanismo complesso, la società preferisce persone incasellate, tutte uguali e possibilmente non troppo felici. L'infelicità è generalmente fonte di grande guadagno.

A parte questo, ho letto il tuo intervento e posso soltanto immaginare i tuoi pensieri, convivere con una paura del genere deve essere sfiancante. Non ho consigli o parole giuste da scrivere.. però mi spiace tanto.

Ultima modifica di Xchénnpossoreg?; 09-06-2016 a 13:54.
Ringraziamenti da
Yamcha (09-06-2016)
Vecchio 25-11-2016, 11:35   #14
Avanzato
L'avatar di SenzaUscita
 

Quote:
Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
Mi sento tranquillo solo a casa, nei miei luoghi abituali e nella mia routine, qualunque cambiamento, non eseguito in modo graduale, per me è fonte di sofferenza.
E' esattamente quello che provo e vivo anch'io quotidianamente
Vecchio 25-11-2016, 11:48   #15
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Per me sono le persone il problema, di notte esco sempre senza problemi e il mondo mi sembra quasi bello al chiaro di luna senza persone rumori e macchine.di giorno invece ormai è diventato un dramma fare le cose più semplici fuori dalle mura domestiche...
Vecchio 25-11-2016, 12:00   #16
Esperto
L'avatar di NatoMorto
 

Quote:
Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
Mi sto rendendo conto di come, da 6-7 anni a questa parte, io abbia maturato una sorta di timore verso il mondo esterno. L'ansia che mi affligge fin da quando ero bambino, alla quale si è aggiunta la depressione a partire dall'adolescenza, mi ha fatto vivere sempre male, sempre con timore, anche delle cose più stupide, quando per gli altri simili preoccupazioni non esistevano. Queste paranoie hanno contaminato sempre più la mia mente, fino a sfociare in quella che è divenuta una vera e propria forma di agorafobia, da me sempre mascherata agli altri con successo, ma che ricordo mi consumava dall'interno: la paura dell'ansia stessa o del semplice poter stare male in giro non mi lasciavano tregua.
Nonostante la fase acuta non si sia più ripresenta, io ho sempre questo timore dell mondo esterno; non parlo di fobia sociale, dalla quale io non sono affetto, ma di un vero e proprio timore immotivato di tutto ciò che c'è la fuori.
Anche andare a mangiare in un posto nuovo, o fare una vacanza troppo lunga per me sono fonte di grande ansia. Mi sento tranquillo solo a casa, nei miei luoghi abituali e nella mia routine, qualunque cambiamento, non eseguito in modo graduale, per me è fonte di sofferenza.
Qualcuno soffre di agorafobia? Se si vi riconoscete o credete che il mio problema sia di altra natura?
io soffro di agorafobia tra gente che conosco...tra gente che non conosco nn ce l'ho...per il resto quello che hai detto sembra la mia storia...l'unica differenza è che io nn riesco nemmeno a mascherare la paura...anzi ....presumo di essere più grave di te
Vecchio 25-11-2016, 12:26   #17
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da Mushroom Visualizza il messaggio
Mi sto rendendo conto di come, da 6-7 anni a questa parte, io abbia maturato una sorta di timore verso il mondo esterno. L'ansia che mi affligge fin da quando ero bambino, alla quale si è aggiunta la depressione a partire dall'adolescenza, mi ha fatto vivere sempre male, sempre con timore, anche delle cose più stupide, quando per gli altri simili preoccupazioni non esistevano. Queste paranoie hanno contaminato sempre più la mia mente, fino a sfociare in quella che è divenuta una vera e propria forma di agorafobia, da me sempre mascherata agli altri con successo, ma che ricordo mi consumava dall'interno: la paura dell'ansia stessa o del semplice poter stare male in giro non mi lasciavano tregua.
Nonostante la fase acuta non si sia più ripresenta, io ho sempre questo timore dell mondo esterno; non parlo di fobia sociale, dalla quale io non sono affetto, ma di un vero e proprio timore immotivato di tutto ciò che c'è la fuori.
Anche andare a mangiare in un posto nuovo, o fare una vacanza troppo lunga per me sono fonte di grande ansia. Mi sento tranquillo solo a casa, nei miei luoghi abituali e nella mia routine, qualunque cambiamento, non eseguito in modo graduale, per me è fonte di sofferenza.
Qualcuno soffre di agorafobia? Se si vi riconoscete o credete che il mio problema sia di altra natura?

Ti capisco benissimo! Vivo la stessa situazione da tempo , se fosse per me, me ne starei tutto il tempo in casa
Vecchio 25-11-2016, 12:40   #18
Esperto
L'avatar di TheProphet
 

Paura del mondo è il modo migliore di dirlo.
A volte mi metto sul letto, sotto le coperte, in penombra, in silenzio con la tv in sottofondo. In quel momento mi sento sicuro. Nel resto della giornata vedo un mondo cattivo, sempre prondo a farmi del male, e infatti la sera arrivo stanchissimo.
Vecchio 25-11-2016, 13:04   #19
Banned
 

e' comprensibile, viviamo in un mondo spaventoso
poi questa tensione accumulata a chi si manifesta nel timore di mangiar fuori, a chi in altro modo
Vecchio 25-11-2016, 13:06   #20
Esperto
L'avatar di Jacksparrow
 

Di questi tempi se ci pensiamo bene a quello che ci succede intorno senza tanto andare oltre confine c'è veramente da disperarsi. Una società marcia, corrotta dove c'è una continua guerra tra il bene e il male.
Quindi è molto difficile vivere, oltre ai problemi sociali si aggiungono quelli personali e sono un pesante fardello da portare ogni giorno sulla gobba.
Poi dipende dal contesto in cui uno vive, se abiti in campagna o piccolo paese c'è ancora una dimensione di vita normale, se vai in una grossa città caotica sicuramente l'ansia aumenta ma sempre legato al vivere quotidiano. Il viaggio serve oltre a conoscere, anche ad aprire queste barriere, a toglierci delle paure non infondate ma perlomeno non necessarie.
Fobie a parte, ognuno si ritaglia la propria vita e cerca di non pensare troppo al presente/futuro ma dobbiamo imparare a vedere i due lati della medaglia e non uno solo. Purtroppo l'uomo rovina tutto, crea più problemi di quelli presenti in una normale coesistenza tra individui, e cominciamo ad essere in troppi con la presenza di questi poveri immigrati che non sanno più dove metterli.
Poi si ascolta la tv per tenersi aggiornati e veramente ne succedono di tutti i colori... questo mondo fa paura. Dobbiamo conviverci senza esserne limitati, inutile dire che da soli è dura uscire da questa situazione psicologica ma non può durare in eterno. La vita per quanto schifosa va vissuta, solitamente è un periodo transitorio.
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