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Vecchio 10-09-2009, 11:09   #1
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in sti giorni sto leggendo vari libri di psicologia (cioè lo facevo anche prima...ma ora mi voglio appuntare alcune parti/frasi che ritengo significative)...

sto notando che sti psicologi/psicoterapeuti/psichiatri che scrivono i libri non dicono cose molte diverse da quelle che io vado ripetendo e a quelle a cui ognuno di noi con una profonda autoconsapevolezza può arrivare.

1°-La mente può proteggersi dall'ansia diminuendo la consapevolezza (formando così una "parte cieca").

Ecco...questa ad esempio è una cosa che io stesso (e come me altri qui dentro) ho detto spesso...se sei troppo autoconsapevole vai a far riemergere cose che una persona "normale" tende a tenere nel proprio inconscio...viceversa con una maggiore autoconsapevolezza l'ansia sale perchè tendi a prendere in considerazione alcuni aspetti che diversamente non prenderesti...

Ora voglio riportare pian piano di qui in avanti alcune cose che leggo e che mi appariranno interessanti per poterle condividere con voi..

Beh al prossimo punto
Vecchio 10-09-2009, 11:24   #2
Intermedio
 

La "missione" di un individuo sta nel raggiungere la maggior consapevolezza di se stesso. Non capisco perchè uno debba crearsi una parte cieca quando il problema sta nello scoprire il perchè di quest'ansia. Credo che alla fine comportarsi in questo modo porta a nascondere il problema per crearsi la solita pseudo stabilità/equilibrio che spesso ci tiene incatenati alle nostre paure.
Vecchio 10-09-2009, 11:27   #3
Banned
 

si infatti carlom...infatti credo ci siano 2 modi per stare a sto mondo in pace con se stessi
1- inconsapevolezza...e sei uno dei tanti
2- consapevolezza assoluta e arrivi al punto di controllare l'ansia e conviverci fino a neutralizzarla...perchè capisci che sei tu a manovrare te stesso...e ritorni quasi alla serenità dell'inconsapevolezza solo con la totale consapevolezza (il che è anche più "emozionante")
Vecchio 10-09-2009, 11:30   #4
Esperto
L'avatar di lenore
 

wow! mi piace questa cosa non ci avevo pensato mai
Vecchio 10-09-2009, 11:54   #5
Esperto
L'avatar di TheCopacabana
 

So' d'accordo con Carlom.

La posizione suggerita dalla frase e' una posizione di rinuncia, di sconfitta, quindi una posizione negativa.

L'atteggiamento di Carlom e' un atteggiamento combattivo, di reazione, di contrattacco, quindi un atteggiamento positivo.
Grande Carlom!

E' possibile che non vinciamo l'ansia, ma e' anche possibile vincerla. Se ci nascondiamo, e' SICURO che non vinciamo. Quindi, perche' non rischiare?
Vecchio 10-09-2009, 11:55   #6
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

Quindi praticamente se ti ubriachi sei te stesso?

Potrebbe pure funzionare ma non è che uno può rimanere in uno stato di minore consapevolezza per sempre. Arriva il momento della lucidità e, per come siamo fatti noi, ci vengono le paranoie rimuginando sulle azioni fatte. Almeno così penso.
Vecchio 10-09-2009, 11:58   #7
Esperto
L'avatar di TheCopacabana
 

Quote:
Originariamente inviata da clang hetto Visualizza il messaggio
Quindi praticamente se ti ubriachi sei te stesso?
"In vino veritas" dicevano gli antichi...
Clanghetto, t'ho pescato con le braghe calate!
1 a 0 per me!
Vecchio 10-09-2009, 12:00   #8
Banned
 

I libri parlano? Da quando?
Vecchio 10-09-2009, 12:02   #9
Esperto
L'avatar di clanghetto
 

LOL! LO sapevano pure quei grezzi dei latini?!? Allora da oggi bevo solo vino da farmi venire il fegato grosso come una casa. XD
Vecchio 10-09-2009, 12:19   #10
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
So' d'accordo con Carlom.

La posizione suggerita dalla frase e' una posizione di rinuncia, di sconfitta, quindi una posizione negativa.

L'atteggiamento di Carlom e' un atteggiamento combattivo, di reazione, di contrattacco, quindi un atteggiamento positivo.
Grande Carlom!

E' possibile che non vinciamo l'ansia, ma e' anche possibile vincerla. Se ci nascondiamo, e' SICURO che non vinciamo. Quindi, perche' non rischiare?
Esatto, il nascondersi. Cacchio, da quante cose scappiamo o ci nascondiamo noi fobici?! Anche i miei sogni/incubi mi perseguitano e son sempre gli stessi da anni e anni. In ogni sogno vengo inseguito da sconosciuti per ore ed ore ed io scappo, scappo e scappo, senza un motivo, se non la paura di qualcosa, qualcosa che non affronto. Più chiari di così?
Alla fine ci si fa l'abitudine e si scappa dai problemi quasi per inerzia, ogni scusa è buona per evitarli e la vita ti scivola via.
Il mio è un atteggiamento combattivo è vero, sono un pò testardo ed ogoglioso (per questo non cederò mai ai farmaci), ma è anche vero che vivo di momentanei slanci illuminanti che mi arrivano da libri, film, persone speciali (che in questo forum abbondano) che per un attimo, per un min, un'ora o un giorno che sia, ti fanno sperare in una guarigione ma che inevitabilmente si spengono nella solita apatia di tutti i giorni.
Vecchio 10-09-2009, 12:24   #11
Intermedio
L'avatar di deltoide
 

Ma forse lo psicologo intendeva che non si deve essere troppo consapevoli di quello che proviamo durante un attacco d'ansia, nel senso che più ci focalizziamo sulle sensazioni negative più queste incrementano. Tipo quando si inizia ad arrossire e il pensare "Oddio, che vergogna, sto arrossendo" non faccia altro che peggiorare la cosa (o almeno a me succede così e ogni volta passo da leggermente colorita a rosso peperone).
Vecchio 10-09-2009, 12:26   #12
Esperto
L'avatar di TheCopacabana
 

Quote:
Originariamente inviata da Carlom Visualizza il messaggio
...ma che inevitabilmente si spengono nella solita apatia di tutti i giorni.
??? Questa mi ha lasciato un po' perplesso.
Dai tuoi post, mi ero fatto un'idea di te come di una personalita' curiosa, attiva, etc.
Io credo che sia l'individuo a scegliere, se "essere apatico tutti i giorni", oppure se darsi una mossa, reagire, cercare di migliorare.
Tu che ne dici?
Vecchio 10-09-2009, 12:30   #13
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da Carlom Visualizza il messaggio
La "missione" di un individuo sta nel raggiungere la maggior consapevolezza di se stesso. Non capisco perchè uno debba crearsi una parte cieca quando il problema sta nello scoprire il perchè di quest'ansia. Credo che alla fine comportarsi in questo modo porta a nascondere il problema per crearsi la solita pseudo stabilità/equilibrio che spesso ci tiene incatenati alle nostre paure.
in realtà nella maggior parte dei casi non sei te che decidi ma il tuo cervello: il tuo inconscio che, come dice christy, per proteggersi dall'ansia diminuisce la consapevolezza... In molti casi questa cosa è molto positiva ti permette ad esempio di dimenticare eventi molto brutti come ad es incidenti mentre in altri casi maschera il un problema reale..

Quindi il cervello per non subire troppo stress e ansia ci auto-inganna, perdiamo la consapevolezza e non vediamo più il problema e quindi non possiamo risolverlo...

Quote:
si infatti carlom...infatti credo ci siano 2 modi per stare a sto mondo in pace con se stessi
1- inconsapevolezza...e sei uno dei tanti
2- consapevolezza assoluta e arrivi al punto di controllare l'ansia e conviverci fino a neutralizzarla...perchè capisci che sei tu a manovrare te stesso...e ritorni quasi alla serenità dell'inconsapevolezza solo con la totale consapevolezza (il che è anche più "emozionante")
Come dice christy ci sono 2 strade..secondo me ce ne sono 3...
1.incosapevolezza... non sei consapevole dei tuoi problemi profondi ma puoi vivere lo stesso serenamente...

2.consapevolezza parziale....riesci a portare a livello conscio alcuni tuoi problemi superficiali e risolverli ma senti ancora che c'e qualcosa che non và ma non riesci a far affiorare i problemi più profondi o riesci solo in parte...
la mente continua ad auto-ingannarti e ti nasconde qualcosa e fà vedere qualcos'altro...

3. consapevolezza assoluto o illuminazione...tutti i problemi i blocchi inconsci sono portati a livello conscio.. A livello conscio sono visibili e quindi risolvibili...
quindi ansia, stress e tensioni spariscono....


Io non penso, anzi sono sicuro di non essere consapevole al 100% di me stesso ma, un'evento "tragico" che mi è successo 3 anni fà, mi ha permesso di iniziare questo percorso che mi ha portato a conoscermi meglio. Seppur di strada da percorrere ce nè ho ancora tanta sono molto più felice rispetto a come vivevo anni fa nella completa inconsapevolezza.

concludo citando le parole di Osho che dice che nella
"via verso la conoscenza di sé ciò che importa non è tanto arrivare alla meta, quanto coltivare con tenacia la volontà di raggiungerla, perché afferrare la verità è una grande benedizione, "...ma non averne mai sperimentata la sete è una grande sventura".

Ultima modifica di J4ck; 10-09-2009 a 12:33.
Vecchio 10-09-2009, 12:49   #14
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da deltoide Visualizza il messaggio
Tipo quando si inizia ad arrossire e il pensare "Oddio, che vergogna, sto arrossendo" non faccia altro che peggiorare la cosa (o almeno a me succede così e ogni volta passo da leggermente colorita a rosso peperone).
pensare e consapevolezza non sono la stessa cosa...

tu subisci i tuoi pensieri di vergogna e ansia e quindi diventi rossa...

la persona consapevole non subisce i propri pensieri. Questi pensieri queste tensioni non hanno ragione di esistere se sei consapevole, perchè se sei consapevole hai fatto emergere dall'inconcio i problemi che che ti causavano quei pensieri e li hai risolti. Quindi ora non ci sono più.

Sembra un gioco di di parole incasinatissimo...ma fidati non è semplice da spiegare cos'è al consapevolezza è più semplice cercare di sperimetarla..
Vecchio 10-09-2009, 13:00   #15
Intermedio
 

Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
??? Questa mi ha lasciato un po' perplesso.
Dai tuoi post, mi ero fatto un'idea di te come di una personalita' curiosa, attiva, etc.
Io credo che sia l'individuo a scegliere, se "essere apatico tutti i giorni", oppure se darsi una mossa, reagire, cercare di migliorare.
Tu che ne dici?
D'accordissimo, ma è anche vero che la strada è decisamente in salita. Forse ho esagerato nel citare l'apatia o meglio ancora bisogna stare attenti anche al grado di apatia di cui si parla. La mia non è un'apatia che ti porta ad uno stato larvale, ma è un'apatia che ti assale nei momenti di maggior sconforto, quando le provi tutte ma vedi pochi risultati. Sulla mia personalità hai indovinato ma sono uno a fasi alternate, non molto stabile...le cause son sempre le stesse.
Vecchio 10-09-2009, 19:36   #16
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da christy Visualizza il messaggio
in sti giorni sto leggendo vari libri di psicologia (cioè lo facevo anche prima...ma ora mi voglio appuntare alcune parti/frasi che ritengo significative)...

sto notando che sti psicologi/psicoterapeuti/psichiatri che scrivono i libri non dicono cose molte diverse da quelle che io vado ripetendo e a quelle a cui ognuno di noi con una profonda autoconsapevolezza può arrivare.

1°-La mente può proteggersi dall'ansia diminuendo la consapevolezza (formando così una "parte cieca").

Ecco...questa ad esempio è una cosa che io stesso (e come me altri qui dentro) ho detto spesso...se sei troppo autoconsapevole vai a far riemergere cose che una persona "normale" tende a tenere nel proprio inconscio...viceversa con una maggiore autoconsapevolezza l'ansia sale perchè tendi a prendere in considerazione alcuni aspetti che diversamente non prenderesti...

Ora voglio riportare pian piano di qui in avanti alcune cose che leggo e che mi appariranno interessanti per poterle condividere con voi..

Beh al prossimo punto
Non mi ricordo di avere letto cose del genere in passato nei tuoi posts, forse è perché mi fermavo alle prime righe. Mi ricordo invece la quantità di trash puro che scrivevi. Questo solo per punzecchiare, non c'entra niente con l'argomento del thread.

Vorrei chiederti personalmente e anche agli altri, presupposto che essere "aware" e in generale presenti alle cose che accadono sia la cosa da fare, come si fa? qual'è il succo? cosa dobbiamo fare noi normali cittadini applicato alla vita di tutti i giorni? c'è forse un modo diverso, più profondo, più attento di vivere l'ansia? Il dubbio c'è l'ho, ma una sensazione mi dice che non c'è. Rispondete su questo tema mi raccomando, e non sul fatto che sia una cosa da fare o meno essere più "aware" (forse impropriamente tradotto come "consapevole", e in questo caso secondo me più corretto da usare) che è quasi ovvio, nonostante sia l'argomento del thread.
Vecchio 10-09-2009, 19:46   #17
Banned
 

Tra le altre cose, l'importanza della consapevolezza non selettiva è una cosa antica, di certo non se lo sono inventati gli psicologi. La desinenza Buddh- della parola che conosciamo bene deriva da "bodhi" che a sua volta deriva da "Budh", un verbo che è tradotto come "aware" e "awake" e "heedful". mentre questi tre verbi si riferiscono a una forma di presenza che non comporta un'attenzione selettiva per qualcosa - esempio il respiro, o la postura - per cui non c'è un "aware of" in questo corretto modo di interpretarli, dire "consapevoli" o ancora peggio "attenti" lascia sottointendere che ci sia un oggetto sul quale la nostra attenzione o il nostro focus si poggia - questo esclude il resto. questa per lo meno è l'opinione di alcuni.
Vecchio 11-09-2009, 10:21   #18
Intermedio
L'avatar di deltoide
 

Quote:
pensare e consapevolezza non sono la stessa cosa...

tu subisci i tuoi pensieri di vergogna e ansia e quindi diventi rossa...

la persona consapevole non subisce i propri pensieri. Questi pensieri queste tensioni non hanno ragione di esistere se sei consapevole, perchè se sei consapevole hai fatto emergere dall'inconcio i problemi che che ti causavano quei pensieri e li hai risolti. Quindi ora non ci sono più.

Sembra un gioco di di parole incasinatissimo...ma fidati non è semplice da spiegare cos'è al consapevolezza è più semplice cercare di sperimetarla..
Ok, grazie
Sono una mente semplice e tendo a dare interpretazioni un pò troppo sbrigative alle cose
Vecchio 11-09-2009, 10:28   #19
Banned
 

oh prassi trash puro al massimo lo scrivete voi su sto forum...io fino a prova contraria ho scritto sempre centinaia di post con analisi del proprio Io (roba che qui dentro fanno bene in pochi...qui dentro è pieno di gente che si limita a dire "SONO FOBICO", "ho l'ansia...non ho il ragazzo" SENZA minimamente provare ad analizzarsi ed esporre le proprie analisi...quindi se mai è il contrario...io insieme a forse un altro paio di utenti siamo gli unici che facciamo una profonda autoanalisi per scrivere su sto forum senza usarlo come "l'angolo dell'amico del cuore", ma piuttosto come una "seduta terapeutica")...poi che qualche utente o mod (vedi Red) si sia sempre divertito a farlo passare per altro (quando forse io sono stato sempre uno dei pochi a scrivere thread interessanti e analitici sul proprio Io) è un altro discorso a cui io nemmeno badavo molto...


Detto questo per raggiungere la consapevolezza necessaria e migliorarsi c'è bisogno solamente di tanta analisi e soprattutto tanti sforzi/tentativi.
Vecchio 11-09-2009, 13:27   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da J4ck Visualizza il messaggio
la persona consapevole non subisce i propri pensieri. Questi pensieri queste tensioni non hanno ragione di esistere se sei consapevole, perchè se sei consapevole hai fatto emergere dall'inconcio i problemi che che ti causavano quei pensieri e li hai risolti. Quindi ora non ci sono più.

Sembra un gioco di di parole incasinatissimo...ma fidati non è semplice da spiegare cos'è al consapevolezza è più semplice cercare di sperimetarla..
l'atto di essere consapevoli è riferito a qualcosa: questo dimostra che se c'è consapevolezza ci sono anche i fenomeni di cui sono oggetto.

inoltre essere semplicemente consapevoli non risolve i problemi, così che "puff" non ci sono più: per lo meno serve ad accorgersene. se i problemi sparissero per il solo fatto di essere stati soggetti ad uno sguardo, allora nessuno di noi sarebbe qui, no?
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