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06-12-2013, 14:47
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2013
Messaggi: 794
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Avete dei problemi con il giudizio degli altri?
In fondo ognuno pensa a se stesso e non capisco come mai noi timidi(non mi piace la definizione fobico) ci poniamo continuamente la domanda ''cosa stanno pensando di me'' ''No, non faccio questa cosa perchè vi vergogno'' e la cosa piu grave e che cele facciamo inconsciamente cioè senza volerlo...
Io ho la mia politica di vita che e questa '' Se una cosa ti rende felice...beh falla non importa cosa dicono gli altri, l'importante e che tu sia felice(Essendo timido faccio molta fatica a seguirlo, anche se ci sto provando...).
In fondo il senso della vita e cercare la felicità!
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06-12-2013, 15:20
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#2
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Avanzato
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 390
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io ho grossi problemi con il giudizio degli altri, forse e' il mio problema principale...
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06-12-2013, 15:29
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#3
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Intermedio
Qui dal: Jun 2005
Ubicazione: Italia
Messaggi: 186
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Beh, l'essere timidi e l'essere sociofobici non è la stessa cosa. Diciamo che una estrema timidezza potrebbe portare anche a sviluppare quello che è appunto la fobia sociale. Ci sono anche tante persone che sono timide e paradossalmente reagiscono alle situazioni di imbarazzo con aggressività risultando agli occhi dell'altra gente come tutt'altro che timidi!
Il discorso del timore del giudizio degli altri è molto importante perché spesso è la chiave di molte svolte nell'ambito psicologico. E' normale cercare di piacere alla gente e quindi "preoccuparsi" del loro giudizio verso noi. A volte il giudizio degli altri può migliorare tanti nostri aspetti perché riceviamo un feedback da altre persone e quindi ci mette a conoscenza di aspetti che noi non vediamo direttamente. Quando però questo aspetto diventa troppo presente e vincolante ecco che c'è un aumento della propria insicurezza. L'autostima si abbassa perché si entra nel tunnel del complesso del giudizio e basta una sola osservazione negativa per far credere che tutto l'individuo è negativo. Se non si esce da questo loop si possono veramente sviluppare tante paranoie e vivere davvero male.
Il giudizio degli altri è inevitabile e normale. Le persone che temono parecchio i giudizi sono proprio quelle che giudicano parecchio a loro volta.
La timidezza non è una malattia o un problema. Anzi, spesso può essere anche un valore. A me le persone timide e riservate piacciono parecchio.
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06-12-2013, 15:31
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2013
Ubicazione: Provincia di Milano
Messaggi: 4,745
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beh mi giudicano come brutto e come idiota, ma la maggioranza delle volte lascio prendere aria alla loro boccuccia da ignoranti.
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06-12-2013, 15:45
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo19
Se una cosa ti rende felice...beh falla non importa cosa dicono gli altri, l'importante e che tu sia felice(Essendo timido faccio molta fatica a seguirlo, anche se ci sto provando...).
In fondo il senso della vita e cercare la felicità!
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giusto, ma la vera felicità non è mai "facile", va ricercata evitando false piste e soprattutto tenendo ben presente che non sta in nessun oggetto o in nessuna persona particolare, altrimenti si tratterebbe solo di un o stato emotivo passeggero, il che sarebbe molto deludente
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06-12-2013, 15:50
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Ubicazione: Milano
Messaggi: 3,195
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Del giudizio degli altri non me ne fregherebbe una cippa... il problema è quando non è un giudizio generico, di persone anche sconosciute, ma quando qualcuno è pagato proprio per giudicare le persone; ad esempio in ambito lavorativo, mi interessa molto il giudizio di un superiore, perché può essere questione di continuare o meno a lavorare, o di prendere un premio oppure no (in genere è no perché non sono un leccapiedi).
Quindi "giudizio" è un termine vago, si è giudicati in famiglia, a scuola, al lavoro... praticamente sempre!
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06-12-2013, 16:17
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#7
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Esperto
Qui dal: Jan 2013
Messaggi: 1,556
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io passo la vita a liberarmi dal pregiudizio altrui..a cominciare dalla mia famiglia
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06-12-2013, 16:29
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#8
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2013
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 7,579
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo19
Avete dei problemi con il giudizio degli altri?
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Una volta avevo sempre questa problema..ora un pò di meno, dipende dalle situazioni sociali
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06-12-2013, 19:57
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Adesso no, è una di quelle cose che evaporano.
Quel che ti posso dire è che la gente non guarda minimamente a quello che fai, è persa nei suoi problemi, se ci guarda, ci guarda qualche secondo.
E' una fissazione, nient'altro.
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06-12-2013, 20:03
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#10
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Intermedio
Qui dal: Mar 2007
Messaggi: 128
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Confermo, con il tempo migliora. Di norma negli ultimi tempi se mi accordo che sto cercando di evitare qualcosa a causa del (presunto) giudizio altrui mi sforzo di impormi di farlo... un bel 'chissenefrega' e via.
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06-12-2013, 20:34
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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A me è andato via con il tempo quello del giudizio, il rossore idiota che mi veniva, la timidezza, la paura di non sapere cosa dire.
Senza nessun libro o percorso, è andato via, ho smesso di pensarci, me ne sono fregato, anche perchè nel momento in cui per un attimo te ne freghi, hai la visione degli altri abitanti della terra e ti accorgi che non frega a nessuno, non solo di te, ma proprio di niente che non sia il loro orticello.
Devo anche ammettere che mi è venuto di peggio.
Una rabbia che la so solo io cattiveria dentro proprio
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06-12-2013, 21:38
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#12
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 914
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Si scrive giudizio degli altri, ma si legge giudizio da se stessi (proiettato all'esterno).
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06-12-2013, 21:58
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Si è giusto, anche se qualcosa degli altri c'è in certe fasi, se tre teppisti ti prendono di mira non te lo inventi e questo incide nelle tue fantasie.
Se hai un padre che ti mena non te lo inventi e incide nelle tue fantasie.
Anche se ti schifano tutte le ragazze non te lo inventi e incide nelle tue fantasie.
Il problema è ingigantire le fantasie e non pensare a cosa si può fare di concreto per migliorare, accetarsi, stare bene, fregarsene e via discorrendo, nemmeno la strada è unica, ognuno avrà le sue esigenze di come risolvere.
Per prima cosa, uno non deve dire "faccio schifo interamente", se non sa ballare per fare un esempio, deve dire "faccio schifo a ballare", ora se io faccio questo, capisco anche una possbile soluzione, se proprio ci tengo: imparo a ballare, mi esercito, vado a lezione, ne parlo con chi sa fare per capire come fa lui, etc...
E' molto diverso dirsi la cosa giusta e la cosa sbagliata, non è tanto sbagliato giudicarsi, anzi se uno negato in certe cose, e il fobico è negato in alcune cose, è giusto ammetterlo e magari imparare.
Vorrei postare questo estratto di piscologia che spiega cosa intendo, sono errori tipici cognitivi, per errori intendo che formulare la questione in questi termini (ed è una cosa frequente per tutti, ma per i fobici è la regola) non permette alcuna via di uscita sostanzialmente, è un vero e proprio loop nella programmazione.
Aaron Beck, fondatore della terapia cognitiva,
I diversi errori di ragionamento si possono raggrupare nelle seguenti aree:
1. Deduzione arbitraria o “saltare alle conclusioni”
Trarre una certa conclusione dall’analisi di una situazione benchè non vi siano prove o addirittura a dispetto di evidenze in senso contrario (es: “al funerale di suo zio, Carlo non mi ha sorriso, perché ce l’ha con me”
2. Fare l’oracolo
Predire con certezza il futuro (es: “mi verrà un attacco di panico se andrò in quel supermercato”)
3. Astrazione selettiva o “filtro mentale”
La persona estrapola un particolare dal contesto ponendo attenzione solo al particolare spesso negativo (es: alla festa sono stato un disastro perché mi sono sentito imbarazzato quando mi hanno presentato la ragazza che mi piace)
4. Catastrofizzazione
Esagerare l’importanza e le conseguenze di un evento (es: “se mi verrà un attacco di panico morirò d’infarto”; “se sbaglio mi licenzieranno”)
5. Personalizzazione
Porre gli eventi esterni in relazione a se stessi (es: “Maria sta male perché io le ho detto di no”
6. Pensiero dicotomico
Tutto o niente: non permetto possibilità intermedie (es: “se non svolgo il lavoro perfettamente allora non varrà nulla”)
7. Generlizzazione
Trarre conclusioni basandosi su di un singolo episodio (es: “non sono riuscito a fare l’esercizio, quindi non sono capace di fare nulla”
8. Giudicare in base alle emozioni
Dare per vero che le emozioni riflettano i fatti (es: mi sento in ansia, quindi ci deve essere una minaccia”)
9. Telepatia
Lettura della mente, pensare di sapere quello che pensano gli altri. Proiettare il proprio pensiero sugli altri. (es: “l’ho visto strano…sarà arrabbiato per quello che è successo”)
10. Ingigantire/minimizzare
Esaltare o ridurre l’importanza di eventi, situazioni. Minimizzare è un processo simile a quello della “svalutazione” in cui le esperienze positive non vengono considerate in quanto prive di valore
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07-12-2013, 00:29
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#14
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Esperto
Qui dal: Dec 2012
Ubicazione: Roma
Messaggi: 1,700
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Quote:
Originariamente inviata da Pablo19
Avete dei problemi con il giudizio degli altri?
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Sì, ho sicuramente dei problemi con il giudizio degli altri, ma più di tutto temo il giudizio del mio incontentabile (nonché incontenibile) censore interiore...
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07-12-2013, 00:46
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#15
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
Non quando le cose te le dicono apertamente,poi da lì ci si autosvaluta di conseguenza..
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Hai ragione anche te, è quello che volevo dire.
Dovrei fare un post kilometrico sulla piscologia, i suoi limiti, per come li vedo io, ma 10000 caratteri mi stanno un po' stretti se sono ispirato e ho l'insonnia da 4 di mattina.
Però il fatto è questo, ti lancio uno dei mei aforismi famigerati :
Qualsiasi sia la causa passata che non puoi cancellare, una conseguenza è un presente e un futuro che puoi non importi.
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07-12-2013, 01:09
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#16
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Ubicazione: Torino
Messaggi: 914
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
Non quando le cose te le dicono apertamente,poi da lì ci si autosvaluta di conseguenza..
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Sì è vero ci sono anche casi espliciti, ma la maggior parte dei giudizi che subiamo vengono da noi stessi. Poi è vero, si instaura un circolo vizioso che è difficile da estirpare.
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07-12-2013, 13:07
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 7,393
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Ma il giudizio, anche e soprattutto inconsapevole delle persone, c' è sempre ed è anche un bene, il fatto è che il fobico lo ingigantisce o lo distroce in maniera estrema.
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07-12-2013, 13:45
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#18
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Banned
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: da qualche parte in mezzo all'oceano Atlantico
Messaggi: 3,333
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Paura del giudizio altrui ? Dipende dalle persone, alcune non le calcolo nemmeno.
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07-12-2013, 14:52
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#19
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Banned
Qui dal: Feb 2013
Ubicazione: Nella mia testa
Messaggi: 4,353
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Quote:
Avete dei problemi con il giudizio degli altri?
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Purtroppo sì, più che altro perchè con me stessa sono assolutamente spietata e cattiva e la mia parte "fobica" è convinta che gli altri lo siano altrettanto.
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09-12-2013, 02:12
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#20
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Esperto
Qui dal: Nov 2013
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 1,302
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Gli animali sono così perchè non parlano, sentono le persone, sentono gli altri animali.
Con la parola noi non riusciamo a sentirci veramente, ma solo a descrivere quello che vediamo, è un tentativo di quantificare le sensazioni e la realtà.
Credo che nel momento stesso in cui cerchi di farlo perdi il senso stesso della realtà, che è completamente indistinta e nebulosa e abbastanza ricca di crudeltà e cose stupefacenti ai sensi.
Non riesci più a pensare senza usare le parole nella mente, il linguaggio, e quindi gli schemi che ti sei fatto per separare, catalogare il tuo grado di lealtà alla tua coerenza interiore.
Il pensiero e la parola si confondono nei termini, diventano prospettiva.
Il giudizio degli altri è qualcosa di ridicolo da considerare, al pari di qualsiasi altro pensiero che abbiamo, poichè è basato sulla fantasia che le parole che il cervello associa piò o meno casualmente e in maniera drammaticamente controllata abbiano un senso condiviso che non hanno.
E' come leggere un libro e pensare che ci viviamo dentro.
E ognuno è fatto a suo modo e alcuni sono sul trhiller e il masochistico e per pura estrazione a sorte dei dadi.
A volte credo che pensare sia un sogno e una allucinazione, che ha una natura insolitamente tragica.
Quello che sentiamo quando si soffre o si inceppa il pensiero in un trip, più che un giudizio, è un errore grammaticale, ciò che diciamo a noi stessi non è abbastanza interessante da leggere e ce ne vergognamo.
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