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13-09-2018, 23:39
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#21
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Banned
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Südtirol
Messaggi: 6,826
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Cos'è, una psicologa?
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E' una che chiacchiera davanti alla telecamera e posta i video su youtube, oltre alla spiegazione teorica del narcisismo c'è anche l' esempio personale
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13-09-2018, 23:48
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#22
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Esperto
Qui dal: Oct 2007
Messaggi: 6,117
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Quote:
Originariamente inviata da Franz86
oltre alla spiegazione teorica del narcisismo c'è anche l' esempio personale
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Troppo facile liquidarla come narcisista così
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13-09-2018, 23:49
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#23
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,333
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Pensiero anche troppo ot. Secondo me avresti bisogno di una camomilla
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Eh lo so non ho messo virgole e sembra abbia detto tutto d'un fiato.
Comunque mica tanto ot visto il titolo che hai scelto. Ed ho visto pure molti utenti abusare di questa parola.
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14-09-2018, 00:00
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#24
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Non ho letto il topic solo il titolo.Nel mio caso penso di sí.
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14-09-2018, 00:25
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#25
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Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,375
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Secondo me è un tema che impaurisce, l'idea di poter essere così: sarà anche per quello che mi sembra odioso e giudicante il sorriso di quella youtuber, ho ancora paura. Ho idea però che nella maggior parte di internet il tema "narcisismo" è affrontato come in quel video: come difendersi, predatori, vittime, ecc. E allo stereotipico narcisista si attribuisce sempre e comunque una perfetta coscienza delle proprie azioni e delle proprie motivazioni, nessun concetto di difesa inconscia. E chissà poi quante altre bestiate.
[...]
Ma anche quest'angoscia che taglia le gambe, vuol dire che io sono parte di quell'ambiente familiare: [...] la famiglia è questa, i tratti che circolano in questa famiglia sono anche questi, e quindi i semi devono essere tutti lì, insieme ad altri. E' tutto intrecciato. Quindi se c'è una cosa che dovrei fare è farmi aiutare a sbrogliare questi intrecci e vederne i fili, le somiglianze dei motivi, impararli, ripercorrerli all'indietro.. E ancora non riesco e ancora sono senza direzione. Ma sono grato di aver ricevuto degli indizi in più stando qui, che due anni fa forse nemmeno consideravo.
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Ultima modifica di onisco; 27-11-2018 a 20:14.
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14-09-2018, 05:04
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#26
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Quote:
Originariamente inviata da Shjatyzu
No, non credo, io ho una buona autostima e una sensibilità alle critiche prossima allo zero, al limite (estremo) sarei un narcisista overt (represso), ma le possibilità sono minime.
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E con queste caratteristiche sei sociofobico?
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14-09-2018, 06:37
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#27
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,197
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Ma questa del narcisista covert non era un'idea fissa di filosofo?
https://fobiasociale.com/trovare-lin...r-tutte-57955/
Comunque più che con la fobia sociale (che è un disturbo che può esser limitato anche a poche paure in ambito sociale), il disturbo narcisistico si potrebbe confondere con quello evitante.
Ma c'è una differenza fondamentale e di non poco conto secondo me che ha messo in evidenza già Stregatta.
nel "disturbo narcisistico di personalità (DNP)" ... "ci si aspetta una conferma della propria grandezza dagli altri; l’evitante, invece, cerca inutilmente smentite alla propria inadeguatezza;"
http://www.terzocentro.it/disturbi-p...i-personalita/
Secondo me forse vanno differenziati il narcisista normale da quello covert, ma sono disturbi comunque distinti da questi altri.
Il non condividere qualcosa perché si crede che per l'altro avrà poco valore e il non condividerla perché si crede che l'altro sia un idiota (ed in base a questo non riconoscerà il gran valore di quel che si popone) producono lo stesso effetto, ma a monte la motivazione è diversa.
Per far star meglio queste persone si cercherà di spostare i pensieri della prima verso pensieri simili alla seconda e viceversa. Questa è un'idea che ho sempre avuto.
Narcisisti ed evitanti insieme frequentandosi potrebbero influenzarsi e compensarsi sotto questi aspetti.
L'amor proprio dei primi è spropositato mentre quello dei secondi è quasi inesistente.
Il primo tipo di persona dovrebbe iniziare a prendere più in considerazione il giudizio dell'altro (l'altro non è necessariamente un idiota), il secondo meno (l'altro potrebbe essere un idiota).
Nelle terapie di gruppo spesso si cerca di mettere insieme persone simili (con disagi simili), secondo me si potrebbe provare a studiare i vari disturbi e disagi e mettere insieme persone che altrimenti non si frequenterebbero e che possono influenzarsi in senso opposto in base alle loro strutture di personalità.
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Ultima modifica di XL; 14-09-2018 a 07:35.
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14-09-2018, 08:33
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#28
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Aspetto la spiegazione del dott. muttley per esprimermi.
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14-09-2018, 09:19
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#29
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Ubicazione: Milano
Messaggi: 1,060
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Quote:
Originariamente inviata da Saturnino
E' possibile che dietro un individuo fobico si nasconda un narcisista covert...come del resto anche altri disturbi (evitante, schizoide, dipendente, etc)
Per quanto riguarda cosa sia il narcisismo covert...posto un video di una youtuber che si è proprio specializzata nello studio del narcisismo.
https://www.youtube.com/watch?v=O9wJoD61e3Q
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Dal modo in cui parla sembra quasi che il narcisista covert indossi volontariamente la maschera dell'agnellino, sopra la pelle del narcisista, al solo scopo di ingannare le pulzelle innocenti e sciocchine che si lasciano facilmente abbindolare dal solito incantatore di serpenti. Volevo chiedere, ma l'essere narcisista covert (piuttosto che overt) è davvero un atto volontario (come sembra pensare la signorina del video, vedi al momento 5:22, o giù di lì), cioè è una scelta consapevole, oppure è semplicemente il risultato di un certo tipo di relazioni socio-familiari (come penso io)?
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Ultima modifica di E. Scrooge; 14-09-2018 a 09:30.
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14-09-2018, 10:35
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#30
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da Stregatta13
Il covert ha bisogno delle conferma altrui sulla propria grandiosità, l'evitante o il fobico ha bisogno della smentita altrui sulla propria inadeguatezza. Non bisogna tanto guardare il comportamento che può essere lo stesso, quanto il pensiero che c'è dietro.
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però a me queste due cose sembrano le classiche due facce della stessa medaglia. si oscilla cioè dal sentirsi inferiori, compensando col sentirsi superiori. mi ricorda l'interpretazione che Adler dava del complesso di inferiorità che dava origine ad una compensazione superomistica... e come ci aveva azzeccato con Hitler (off topic storico, lo so) che aveva avuto un'infanzia, adolescenza e prima giovinezza da fallito, e poi ha fatto quello che ha fatto... che ne pensate?
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14-09-2018, 12:17
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#31
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 5,084
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Quote:
Originariamente inviata da Oblomov
però a me queste due cose sembrano le classiche due facce della stessa medaglia. si oscilla cioè dal sentirsi inferiori, compensando col sentirsi superiori. mi ricorda l'interpretazione che Adler dava del complesso di inferiorità che dava origine ad una compensazione superomistica... e come ci aveva azzeccato con Hitler (off topic storico, lo so) che aveva avuto un'infanzia, adolescenza e prima giovinezza da fallito, e poi ha fatto quello che ha fatto... che ne pensate?
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Sisi certo, tutti i disturbi della personalità hanno punti in comune (disturbo dell'attaccamento, inadeguatezza, sè poco centrato, etc) ma ognuno lo agisce a seconda del problema che ha sviluppato, il narcisista è insicuro tanto quanto l'evitante, ma agisce la sua inadeguatezza ipercompensando.
Esattamente come bulimia e anoressia sono entrambi d.c.a. ma dire che sono la stessa cosa non è esatto.
Sicuramente possono coesistere nella stessa persona, un fobico può essere anche narcisista, o avere dei tratti narcisistici, ma sono due diagnosi diverse.
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14-09-2018, 12:43
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#32
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,127
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Ciò che mi spinge ad abbozzare questa analogia è la riflessione sulla paura: il fobico sociale ha paura delle persone, e sappiamo che questa sua paura consiste nel giudizio altrui. Si teme che l'altro arrivi a svalutarlo fino a raggiungere l'ossessione per questa eventualità. Ma perché si dovrebbe avere paura del giudizio critico? Si deve per forza piacere sempre a tutti? Una persona maggiormente equilibrata con la rappresentazione di se stessa, conscia dei propri valori e dei propri limiti e protesa verso l'accettazione di questi ultimi, non teme il giudizio, fintanto che lo ritiene veritiero e in linea col proprio.
Se ad esempio io sono affetto da un'incipiente calvizie e quando sono in mezzo agli altri fremo dalla paura che qualcuno possa accorgersene e lanciare delle osservazioni, o peggio, delle frecciate acuminate all'indirizzo della mia pelata, significa che non accetto la mia caratteristica. Le battute altrui mi feriscono ma solo perché stanno a rimarcare qualcosa che in me non gradisco.
Il narcisista covert è insicuro ma coltiva in segreto sogni di elevazione e miglioramento, anch'egli possiede uno smisurato timore di essere giudicato, ma questo timore nasce dalla paura di veder infranto e non confermato il sogno segreto di grandezza.
Si potrebbe dire che il fobico non ha sogni di grandezza ma solo di accettazione...ma alla fine il fobico vorrebbe sempre essere accettato, mai essere deriso, mai essere criticato, mai essere rifiutato. Ed ecco il perché della mia analogia: una persona che ha una paura folle delle critiche e dei rifiuti, e mai vorrebbe facessero parte delle sue esperienze, arrivando a sottrarsi alla socialità per paura che queste due eventualità lo possano colpire (e le possibilità sono alte, in fondo, come già detto, non si può piacere a tutti), sembra in realtà alla ricerca di un assoluto. Piacere sempre, mai essere oggetto di critiche, di rifiuti, di osservazioni. Non credo basti piacere una volta per spazzare via la fobia, non credo basti ricevere una o due critiche in meno per sentirsi improvvisamente più sicuri, non credo che una volta cessati i commenti sul "perché non parli mai?" il fobico inizierà improvvisamente a sentirsi a pieno agio in contesti collettivi. C'é insomma dietro qualcosa di più grande e di sostanzialmente inesplorato quando si tocca l'argomento.
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14-09-2018, 12:51
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#33
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,127
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Quote:
Originariamente inviata da Who_by_fire
Me l'ero chiesto nel 2007. Mi ero risposto "no".
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Adesso che sei tornato, sembri Celentano quando diceva che il rap l'aveva inventato lui
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14-09-2018, 13:23
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#34
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Ciò che mi spinge ad abbozzare questa analogia è la riflessione sulla paura: il fobico sociale ha paura delle persone, e sappiamo che questa sua paura consiste nel giudizio altrui. Si teme che l'altro arrivi a svalutarlo fino a raggiungere l'ossessione per questa eventualità. Ma perché si dovrebbe avere paura del giudizio critico? Si deve per forza piacere sempre a tutti? Una persona maggiormente equilibrata con la rappresentazione di se stessa, conscia dei propri valori e dei propri limiti e protesa verso l'accettazione di questi ultimi, non teme il giudizio, fintanto che lo ritiene veritiero e in linea col proprio.
Se ad esempio io sono affetto da un'incipiente calvizie e quando sono in mezzo agli altri fremo dalla paura che qualcuno possa accorgersene e lanciare delle osservazioni, o peggio, delle frecciate acuminate all'indirizzo della mia pelata, significa che non accetto la mia caratteristica. Le battute altrui mi feriscono ma solo perché stanno a rimarcare qualcosa che in me non gradisco.
Il narcisista covert è insicuro ma coltiva in segreto sogni di elevazione e miglioramento, anch'egli possiede uno smisurato timore di essere giudicato, ma questo timore nasce dalla paura di veder infranto e non confermato il sogno segreto di grandezza.
Si potrebbe dire che il fobico non ha sogni di grandezza ma solo di accettazione...ma alla fine il fobico vorrebbe sempre essere accettato, mai essere deriso, mai essere criticato, mai essere rifiutato.
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Io qui vedo gente che di persone che le accettano davvero molto spesso non ne ha neanche una, altro che essere sempre accettato.
E poi si può avere qualcuno che ti accetta in un contesto e nessuno in un altro (e magari quest'ultimo è un contesto non evitabile, ad es. il lavoro).
Sperare di avere una certa percentuale di accettazione e di non derisione/rifiuto nei contesti in cui ci si trova a dover agire e vivere non mi sembrano pretese di gente in preda a deliri di onnipotenza o che vuole la luna.
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14-09-2018, 14:00
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#35
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,127
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Io qui vedo gente che di persone che le accettano davvero molto spesso non ne ha neanche una, altro che essere sempre accettato.
E poi si può avere qualcuno che ti accetta in un contesto e nessuno in un altro (e magari quest'ultimo è un contesto non evitabile, ad es. il lavoro).
Sperare di avere una certa percentuale di accettazione e di non derisione/rifiuto nei contesti in cui ci si trova a dover agire e vivere non mi sembrano pretese di gente in preda a deliri di onnipotenza o che vuole la luna.
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Dipende da cosa si intende per accettazione. A me basta che una persona mi telefoni 2-3 volte l'anno e altrettante mi inviti ad uscire per considerarla un amico. Altri invece hanno pretese molto più alte delle mie, e per tali divergenze ci si è scontrati e si è anche posto fine alla relazione. Non esiste quindi un'oggettività nel criterio con cui si definisce l'accettazione. Prendiamo anche l'esempio del lavoro: le statistiche ci dicono che una persona iperqualificata deve passareaffrontare almeno 10 colloqui per poterne superarne uno e trovare lavoro, quindi figuriamoci una persona con una qualifica inferiore, che per problemi magari di ansia non è riuscita ad affrontare/finire gli studi universitari o ha scelto percorsi al di sotto delle sue possibilità. Questa persona dovrà sostenere ben più prove, dovrà forse addirittura emigrare all'estero per trovare una collocazione lavorativa...tra persone così però ci sono quelle consce dei propri valori/limiti e altre che invece vivono con orrore l'idea di essere scartate/rifiutate e iniziano quindi un percorso di rifiuto del lavoro stesso mentre le prime andranno avanti fino alla ricerca dell'esito sperato.
Non siamo computer che elaborano il rapporto successi/fallimenti in base ad un algoritmo per poi trarne le conseguenze in maniera oggettiva. Ho visto gente passare indenne dopo cento fallimenti e ottenere finalmente un successo, capitalizzando solo quest'ultimo, mentre ho visto altre passare dietro 8-9 fallimenti e poi arrendersi del tutto. Il fobico ha paura di ciò che possa confermare un'immagine negativa che ha di sé, perché in realtà desidera possedere un'immagine del tutto ribaltata.
Sul forum dei brutti si considerano dei cessi a pedali, però poi sostengono che sotto il sette non vale la pena di vivere, confermando una tesi analoga: hanno brutta opinione del loro aspetto fisico e non lo accettano perché desidererebbero l'eccellenza.
Dietro atteggiamenti di questo tipo si nasconde insidiosa la classica polarizzazione tutto-nulla, che non considera le vie mediane.
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14-09-2018, 14:08
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#36
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,127
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Questa cosa di scrivere post per poi cancellarli e pretendere che non vengano quotati, non la capirò mai.
Come quando vai a leggere le presentazioni di certi utenti e te le ritrovi belle che polverizzate.
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14-09-2018, 15:40
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#37
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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questa discussione mi interessa, perché io ho tratti da evitante e tratti da narcisista covert (almeno se ho capito bene la definizione). Ma alla fine ha senso chiedersi la diagnosi precisa? Esiste una terapia? Esiste una terapia per il disturbo evitante diversa da quella del narcisista covert? alla fine sono etichette che vengono date (in questo contesto storico, con queste conoscenze di due discipline come la psichiatria e la psicologia), che probabilmente tra cinquant'anni giaceranno nel dimenticatoio.
Io so solo che fin dalla prima adolescenza mi è sempre piaciuto pensarmi come migliore, diverso dagli altri, essendo stato sempre il classico secchione che viene deriso dai compagni, in quanto mingherlino, in ritardo con lo sviluppo, etc. Poi chiaramente sono cresciuto anche io, ho fatto le mie esperienze, anche se un po' in ritardo rispetto alla media, ma questa cosa mi è rimasta. Sono sempre vissuto un po' nel mio mondo di fantasie, in cui ero il migliore, e facendo questo, ho evitato di affrontare la realtà. In fondo conosco la dinamica, ho imparato a guardarmi dall'esterno, ma ragazzi, non c'è storia, io continuo e continuerò fino all'ultimo dei miei giorni a comportarmi così.
Alla fine, dare un'etichetta piuttosto che un'altra, non cambierà molto il mio destino...
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14-09-2018, 15:56
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#38
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Intermedio
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: In the middle of nowhere
Messaggi: 135
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Stando alla descrizione di narcisista covert data nel video non credo si possa accostarlo ad un fobico. Ad esempio si dice che il narcisista covert nel suo contesto sociale cerca di porsi al centro perchè i complimenti sulla la sua personalità umile e generosa, seppure simulata, lusingano il suo ego, ma questo è un comportamento del tutto opposto a quello di un fobico che evita gli altri e il loro giudizio. Inoltre chi si isola nonostante ritenga di essere una persona speciale non trova conferma nell'approvazione degli altri ma solo in se stesso.
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Ultima modifica di myfearsandme; 14-09-2018 a 15:58.
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14-09-2018, 15:56
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#39
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
Dipende da cosa si intende per accettazione. A me basta che una persona mi telefoni 2-3 volte l'anno e altrettante mi inviti ad uscire per considerarla un amico. Altri invece hanno pretese molto più alte delle mie, e per tali divergenze ci si è scontrati e si è anche posto fine alla relazione. Non esiste quindi un'oggettività nel criterio con cui si definisce l'accettazione. Prendiamo anche l'esempio del lavoro: le statistiche ci dicono che una persona iperqualificata deve passareaffrontare almeno 10 colloqui per poterne superarne uno e trovare lavoro, quindi figuriamoci una persona con una qualifica inferiore, che per problemi magari di ansia non è riuscita ad affrontare/finire gli studi universitari o ha scelto percorsi al di sotto delle sue possibilità. Questa persona dovrà sostenere ben più prove, dovrà forse addirittura emigrare all'estero per trovare una collocazione lavorativa...tra persone così però ci sono quelle consce dei propri valori/limiti e altre che invece vivono con orrore l'idea di essere scartate/rifiutate e iniziano quindi un percorso di rifiuto del lavoro stesso mentre le prime andranno avanti fino alla ricerca dell'esito sperato.
Non siamo computer che elaborano il rapporto successi/fallimenti in base ad un algoritmo per poi trarne le conseguenze in maniera oggettiva. Ho visto gente passare indenne dopo cento fallimenti e ottenere finalmente un successo, capitalizzando solo quest'ultimo, mentre ho visto altre passare dietro 8-9 fallimenti e poi arrendersi del tutto. Il fobico ha paura di ciò che possa confermare un'immagine negativa che ha di sé, perché in realtà desidera possedere un'immagine del tutto ribaltata.
Sul forum dei brutti si considerano dei cessi a pedali, però poi sostengono che sotto il sette non vale la pena di vivere, confermando una tesi analoga: hanno brutta opinione del loro aspetto fisico e non lo accettano perché desidererebbero l'eccellenza.
Dietro atteggiamenti di questo tipo si nasconde insidiosa la classica polarizzazione tutto-nulla, che non considera le vie mediane.
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Sì, OK, l'accettazione e il concetto di amicizia sono soggettivi (ma proprio per questo non penso che si possa dire che uno che da un amico si aspetta un po' di più di 2-3 chiamate l'anno voglia per forza la luna). Ma la tua tesi sarebbe dimostrata solo se qui ci fossero per lo più persone che hanno tot relazioni sociali abbastanza solide, anche se non con tutte le persone e non in tutti gli ambiti che normalmente frequentano perché con gli altri invece sono a disagio oppure ci sono incomprensioni/derisioni/rifiuti (e quindi il presunto narcisismo covert li farebbe sentire comunque insoddisfatti): caso che però non mi pare si dia per la gran parte dell'utenza di questo sito, che lamenta una mancanza pressoché totale di relazioni sociali.
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14-09-2018, 16:30
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#40
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Esperto
Qui dal: Jun 2008
Ubicazione: varese
Messaggi: 954
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Quote:
Originariamente inviata da myfearsandme
Stando alla descrizione di narcisista covert data nel video non credo si possa accostarlo ad un fobico. Ad esempio si dice che il narcisista covert nel suo contesto sociale cerca di porsi al centro perchè i complimenti sulla la sua personalità umile e generosa, seppure simulata, lusingano il suo ego, ma questo è un comportamento del tutto opposto a quello di un fobico che evita gli altri e il loro giudizio. Inoltre chi si isola nonostante ritenga di essere una persona speciale non trova conferma nell'approvazione degli altri ma solo in se stesso.
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cerca ma non ci riesce, quindi evita per paura dell'insuccesso
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