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Vecchio 26-02-2012, 14:48   #21
Esperto
L'avatar di Allocco
 

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Originariamente inviata da sempreinfuga Visualizza il messaggio
Ma i tentativi di applicare il darwinismo alla filosofia, alla storia, all'economia e alla politica non hanno già causato abbastanza danni?
Ci ho pensato anch'io..
Ma in ogni caso, meglio (cercare di) fugare un dubbio che tenerselo nella capa.

Questo discorso è un po' ciclico mi pare, serpeggia spesso in questo forum.
Vi si fa riferimento qui, si tira fuori a tradimento lì...
Un topic dedicato ha abbastanza senso, credo..

Vecchio 26-02-2012, 15:03   #22
Esperto
L'avatar di Rodney
 

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Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Personalmente... tendo a pensare (basandomi sui raffronti tra le cosiddette società primitive ancora esistenti e la nostra)
che l'incidenza dell'introversione sia maggiore all'aumentare della "civiltà".

Perché? Anche io ho avuto questa impressione...
Vecchio 26-02-2012, 15:22   #23
Esperto
L'avatar di Allocco
 

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Originariamente inviata da Liedacil Visualizza il messaggio
Perché? Anche io ho avuto questa impressione...
V - mi sto avventurando in una spiegazione improbabile, devo fare una premessa salvifica.. uhm.. - V
Premettendo che abbiamo abbastanza poche informazioni sulla reale vita quotidiana e interiore di queste tribù e dei loro membri.. - ottimo -
Credo che il fatto di essere al limite della sopravvivenza in ogni momento abbia formato in loro
meccanismi sociali e mentali che favoriscono l'aggregazione, anziché l'individualità.
E l'isolamento dal resto del mondo ha tramandato tutto ciò per decine di migliaia di anni,
radicandolo nei loro codici e nella loro educazione.

E' un po' quello che succede quando c'è una crisi, una calamità, un nemico.
Le persone tendono ad avvicinarsi.


Ultima modifica di Allocco; 26-02-2012 a 15:24.
Vecchio 26-02-2012, 15:42   #24
Intermedio
L'avatar di FabioLeonardo
 

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Originariamente inviata da Allocco Visualizza il messaggio
Se posso, cerco di tranquillizzarti

L'evoluzione darwiniana si basa su processi di mutazione genetica, non su ciò che fa un individuo in vita.
Ipotizzando (per assurdo) che l'introversione sia esclusivamente legata a fattori genetici, e che nessun introverso si riproduca,
ci vorrebbero comunque centinaia di migliaia di anni (al minimo) per estinguere il gene.

---

Personalmente... tendo a pensare (basandomi sui raffronti tra le cosiddette società primitive ancora esistenti e la nostra)
che l'incidenza dell'introversione sia maggiore all'aumentare della "civiltà".
Quindi, o si torna indietro e si fa calare l'incidenza, o si va avanti e si DOMINA IL MONDO!!
Si sò che l'evoluzione richiede migliaia di anni (e non mi aspetto di campare tanto), infatti io parlavo più al livello teorico che pratico

Per quanto riguarda l'incidenza poi sono d'accordo, la "civilizzazione" di questa società nel senso che stà prendendo, incrementa il numero di soggetti introversi.
Vecchio 26-02-2012, 16:04   #25
Intermedio
L'avatar di FabioLeonardo
 

Quote:
Originariamente inviata da sempreinfuga Visualizza il messaggio
Secondo me un' altra interpretazione può essere che nelle società primitive l' organizzazione sociale è più inclusiva perchè i rapporti tra le persone non sono regolati esclusivamente da valori economici, ma c'è ancora un senso di solidarietà tra le persone perchè si riconoscono ancora come parte di un unico organismo sociale.E partendo dalle capacità e dalle necessità di questo organismo sociale, la tribù ( o il clan o quello che è) si da un organizzazione per soddisfare le esigenze di tutti attraverso la collaborazione di tutti. Questo ruolo sociale che ognuno riveste secondo me già pone l' individuo a non essere introverso perchè egli sente di avere un ruolo concreto nella società e di avere dei rapporti reali che lo legano alle altre persone.
Sono d'accordo! Purtroppo quando ognuno pensa a se stesso ecco cosa succede...
Vecchio 26-02-2012, 16:08   #26
Esperto
L'avatar di Woland12
 

Quote:
Originariamente inviata da FabioLeonardo Visualizza il messaggio
Detto questo, l'idea è un pò particolare ma credo che ormai sia chiara: gli individui che hanno scarsi rapporti sociali come noi, secondo voi, sono destinati all'evoluzione o all'estinzione in questa società?
Aspetta, mi pare che fai un po' di confusione...
Evoluzione ed estinzione sono due concetti applicabili ad un intera specie (Homo Sapiens) non ad un sottogruppo (gli introversi). Dire che gli introversi si estingueranno o evolveranno non ha molto senso...

Il processo evolutivo è presente in ogni specie, ed è volto all'adattamento alle situazioni ambientali. Come si svolge? Gli individui più forti arrivano a riprodursi mentre i più deboli periscono e non riescono a tramasmettere il loro patrimonio genetico. Se gli introversi fossero deboli a tal punto da non riuscire a trasmettere il loro patrimonio genetico scomparirebbero, la selezione avrebbe fatto un passo in avanti, e la specie umana si sarebbe evoluta.

Tuttavia vediamo che gli introversi esistono, e sono persino in grado di riprodursi! Finchè esisteranno potranno trasmettere i geni per l'introversione (diverse ricerche sono in corso per definirli) e rimarrà sempre una piccola % di popolazione introversa.

Anche se all'improvviso poi gli introversi sparissero dalla faccia della terra, dobbiamo fare un'altra considerazione...
All'interno della genetica mendeliana troviamo caratteri dominanti e recessivi: i recessivi sono espressi solo in omozigosi ma sono comunque trasmessi e si manifestano quando si ha il giusto incrocio.
La personalità non è determinata da leggi così semplici ma dalla genetica multifattoriale, cioè da tanti geni diversi + fattori ambientali. Tuttavia con questo paragone dimostriamo che anche la popolazione estroversa può avere dentro di sè i caratteri dell'introversione (inespressi) e può continuare a trasmetterli per sempre fino a creare soggetti che esprimono l'introversione quando si avrà la giusta combinazione di geni e ambiente.

Per questo gli introversi esisteranno finchè esisterà l'uomo.

L'ipotesi di Anepeta, proposta sempre da Warlordmaniac qui sul forum, è molto interessante ed affascinante, ma oltre che difficile da dimostrare per me rimane comunque superflua...

Ultima modifica di Woland12; 26-02-2012 a 16:25.
Vecchio 26-02-2012, 16:20   #27
Intermedio
L'avatar di FabioLeonardo
 

Woland in effetti non avevo considerato sia i geni recessivi che la genetica multifattoriale ora che ci penso...e il discorso che hai fatto rivoluziona un pò l'idea che avevo poco fà sull'argomento...quindi non posso che concordare con te.
Vecchio 26-02-2012, 17:28   #28
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Il discorso della recessività dei geni introversi non giustifica però una costanza nel numero degli introversi. Magari rimane presente, ma in minore quantità, non rimanendo costante.
Vecchio 26-02-2012, 21:12   #29
Principiante
 

Ragazzi non voglio banalizzare ma forse il discorso che voleva fare il topic starter è che chi è estroverso ha più possibilità in percentuale di tramandare i propri geni a differenza dei fobici che tramanderanno molto meno o non tramanderanno proprio.

Io penso che a prescindere dai geni, un fobico eredita dai genitori una impostazione comportamentale che sfocia poi nella "fobicità".

Infatti intorno agli 8 anni i bambini cercano di imitare alcuni comportamenti genitoriali poichè è l'unica guida che hanno (ha un nome tecnico questo fenomeno, ma non me lo ricordo), ergo se uno dei due genitori in determinate condizioni si comporta "fobicamente" (è solo un esempio) il bambino crederà che quel comportamento sia valido a prescindere dal risultato che ne scaturisce e tenderà a farlo suo, il tutto in maniera inconscia.
Lo so che non dipende tutto da questo fenomeno, ma credo che esso abbia un ruolo importante.

Conclusione: essendo che i fobici hanno meno figli degli estroversi (detta proprio in due parole), allora probabilmente nasceranno più figli estroversi. E così via con una riduzione sempre maggiore dei "fobici".
Vecchio 26-02-2012, 21:35   #30
Esperto
L'avatar di Rodney
 

Quote:
Originariamente inviata da solarfall Visualizza il messaggio
Conclusione: essendo che i fobici hanno meno figli degli estroversi (detta proprio in due parole), allora probabilmente nasceranno più figli estroversi. E così via con una riduzione sempre maggiore dei "fobici".
Anche così stai tralasciando un dettaglio: da quello che dici sembrerebbe che un estroverso non possa avere figli fobici/introversi... Allora sotto questa ipotesi forse sì. Ammesso che i fobici/introversi abbiano meno figli... Bisognerebbe conoscere la percentuale di fobici/introversi che si costruiscono una famiglia e progettano di avere figli.
Vecchio 26-02-2012, 22:24   #31
Avanzato
L'avatar di Keaton
 

Mia madre è estroversa, mio padre è più timido ma soprattutto chiuso mentalmente ma non ha nessun problema sociofobico. Quello che mi ha portato ad essere così sarà sicuramente il fatto che nonostante tutto ho vissuto in un ambiente "chiuso", ma non per il carattere dei miei. Per me la genetica non conta un tubo, mi sembrano ragionamenti da "eugenetica" nazista. Profonda stima per Darwin ma con me non centra niente. Poi se mi volete dire che nella nostra società siamo i "perdenti" è vero, senza discussione, perché non riusciamo ad usare le nostre qualità da introversi in qualcosa di costruttivo ed appagante per noi.
Poi a livello genetico non ricordo chi diceva " il mio patrimonio genetico è uguale all'80% con quello di un olmo, come faccio a sentirmi diverso?"
Vecchio 26-02-2012, 22:44   #32
Esperto
L'avatar di Woland12
 

Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac Visualizza il messaggio
Il discorso della recessività dei geni introversi non giustifica però una costanza nel numero degli introversi. Magari rimane presente, ma in minore quantità, non rimanendo costante.
Se non ricordo male tempo fa in un 3D si parlava proprio di questo particolare...

Il problema della questione è che ancora non è nota con esattezza l'origine dell'introversione, per cui si possono fare solo ipotesi. Se esistessero veramente dei caratteri recessivi che la determinano quella sarebbe una spiegazione sufficiente anche della costanza nel manifestarsi del carattere: tutti i caratteri recesivi di ogni specie non scompaiono nel tempo ma rimangono sempre presenti nella stessa (bassa) percentuale.

Finchè non avremo riscontri che chiariscono la trasmissione di questi caratteri, mi sembra eccessivo scomodare le pur affascinanti ipotesi di Anepeta finchè possono esserci ipotesi sufficienti più semplici (rasoio di Occam).
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