Warner84

Sono figlio unico e mi capita di pensare al futuro quando non ci saranno più i miei genitori, l'idea di rimanere totalmente solo mi terrorizza perchè immagino che avrò un crollo e mi lascierò andare pesantemente...

Keith

Penso che sia normale che all'inizio ci sia un periodo di scoramento, di lutto, e soprattutto la perdita delle uniche persone che ti conoscono bene e ti possono capire.
Però pensa che questa cosa si possa vivere in due modi:
Struggendosi al pensiero che accadrà e rovinarsi la vita nell'attesa di una cosa che cmq accadrà.
Oppure cercare di vivere lo stesso, pensando che cmq è una cosa inevitabile, e che sia prima che dopo bisogna cercare di viversi la vita nel miglior modo possibile.
Nella vita non si può mai sapere, ma la possibilità concreta che siano prima loro a lasciare questo mondo che io, e la certezza che io, volente o nolente cmq rimarrò solo.. non so, è come se mi facesse vivere questa cosa come ineluttabile, inevitabile, scontata. Non che non sia dolorosa, lo sarà, ma il fatto che uno la viva con l'angoscia ed il terrore non fa si che ciò non avvenga o che si trovi la forza per cercare un rimedio, perché tanto non c'è rimedio, è così e basta.

hypnos688

ho il tuo stesso pensiero! Ci penso da anni ormai ma per certi versi ho sempre avuto la speranza di costruirmi uno straccio di vita bel frattempo! Invece ho superato i 40 con genitori sopra i 70! Non ho fratelli o sorelle ne parenti prossimi su cui fare affidamento o con cui avere un normale rapporto! Quindi rimarrei praticamente solo! L unica speranza è anticiparli! Di ritrovarmi a 45 o 50 anni e più a morire in casa da solo e ritrovato magari dopo settimane, mesi o anni perché nessuno si è accorto di nulla, zero voglia! Per ora niente suicidio! Conto su un infarto o qualcosa del genere!

hypnos688

idem! Condivido anche le virgole!

Mik80

Non penso che rinuncino di avere un fedele. Comunque io al problema ci penso anche pensando che un domani andrà sempre meglio come diceva vasco.

incompresa88

Dipende molto dal rapporto che si ha con loro, secondo me. Io purtroppo sono legatissima a loro, non posso proprio vivere senza. Non cambierebbe nulla nemmeno se mi sposassi o avessi figli. Non riesco ad affezionarmi a persone esterne alla famiglia come sono affezionata ai miei. Il fidanzato o il marito comunque avrebbero la loro vita, amici, parenti, e per me sarebbe un dramma non avere nessuno oltre al partner. Sarò fatta male io, ma preferisco morire se devo rimanere senza i genitori.

alfredproz

Questa cosa del suicidio è presente in molti di noi vedo. È una paura davvero strabordante.

incompresa88

E' comprensibile. Secondo me non è tipico dei figli unici in generale, ma dei figli unici molto legati ai genitori e con problemi sociali. E' chiaro che un figlio unico estroverso o poco legato alla famiglia se ne farà una ragione e riuscirà comunque ad andare avanti dopo la loro morte. Diverso è il caso di persone fobiche, che si ritroverebbero in condizioni di solitudine estrema, senza nessuno e con tutte le difficoltà burocratiche, economiche e pratiche del doversela cavare completamente da soli.

Newage

Ho un fratello ma ogni tanto ci penso.

cancellato21497

Una dipendenza affettiva così morbosa verso i genitori, tale da pensare al suicidio quando ci lasceranno, dovrebbe far riflettere sul proprio ego.
Insomma, superata l'adolescenza, si dovrebbe trovare una propria indipendenza anche affettiva.
Alla fine chi dice di essere così legato ai propri non è nemmeno così amorevole verso di loro come crede di essere, perchè è un attaccamento del genere è puro egoismo e ciò che lo tiene in vita è solo la paura di rimanere soli e volere essere in qualche modo accuditi per tutta la vita. Insomma è un amore che ha il suo interesse, il suo tornaconto, anche se non lo si ammetterà mai (prima di tutto a sè stessi).

Ovvio che poi chi ha un tipo di problematica del genere, avrà dipendenze affettive anche in un eventuale rapporto di coppia, semmai ce ne sia uno...

Nightlights

Non è proprio così secondo me, è che semplicemente non si ha nessun altro al di fuori di loro, è normale essere molto legati se sono le uniche persone con cui si è passata gran parte della propria esistenza. Chi ha fratelli o sorelle secondo me non può capire molto bene questa cosa perchè bene o male solo non lo è, può sempre contare su di loro.

Mik80

Si ma se tutti i figli unici ragionano così, ci sarebbe un susseguirsi di suicidi a nastro. Bisogna capire che prima o poi succederà, arrivare a sconfiggere le proprie paure. Si possono anche avere fratelli o sorelle ma possono morire anche loro e la terapia d'urto deve essere affrontare tutti questi problemi per continuare a vivere e deve avvenire prima che accada tutto ciò.

Nightlights

Non dimenticare fobia introversione e scarsa socializzazione, nn sono dettagli. E' chiaro che poi quando succederà ce se ne farà una ragione, ma è una paura del tutto ragionevole a mio parere.

Mik80

Hai mai provato a cambiarla, a fare in modo che possa cambiare?

incompresa88

Molti figli unici hanno una vita sociale e relazionale normale che noi non abbiamo, ecco perché non si suicidano. Purtroppo avere una famiglia ristretta, pochi parenti o non averne affatto è un problema per alcuni figli unici, perché non è scontato che troveranno anche solo una persona esterna alla famiglia. È chiaro che non tutti i figli unici hanno questi problemi, ma su un forum come questo si dovrebbe capire che non è così immediato accettare la morte dei genitori e andare avanti con la vita come gli altri. Quale vita poi? Una in cui si è soli con la propria ombra? Io non riesco a farmene una ragione, non esistono terapie per me. Non voglio rimanere sola al mondo e mi rifiuto di continuare a vivere quando succederà.

incompresa88

Generalizzi un po' troppo. Nel mio caso non è egoismo proprio per niente. Con gli altri parenti ho tagliato ogni rapporto perché non mi piacciono affatto. I miei genitori mi piacciono per come sono, non perché sono i miei genitori. Se si fossero comportati male con me me ne sarei andata di casa. E non soffro di dipendenza affettiva. Sono stata praticamente sempre sola e quando capita di avere un ragazzo sono una grandissima rompipalle, non proprio il tipo che si fa andare tutto bene per mantenere la relazione. Non posso farci niente se non trovo persone che mi piacciono quanto amo i miei. Non mi va mai bene nessuno, amici non riesco ad averne, i ragazzi massimo due anni non mi durano perché dopo un po' trovo tremila difetti e preferisco lasciar perdere.

incompresa88

Infatti.. Se non lho ancora fatto è solo per non dare un dispiacere a loro. Forse stato per me sarei morta da tempo. Non c'è nulla là fuori per me. Cerco sempre di trovare un legame uguale a quello che ho con loro, ma lì fuori nessuno è realmente interessato a me. Sono tutti presi dalla loro vita, con i loro amici, fratelli, parenti vari. Nessuno mi capisce. Non sono speciale per nessuno e sono stanca di tutto.

Nightlights

Il tuo attuale ragazzo non ti fa sentire speciale?

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cancellato21497

Io francamente non capisco come si possa vivere con mamma e papà a 32 anni e non parlare di attaccamento morboso o dipendenza affettiva.
Posso concepirlo solo in caso di gravi handicap che portano a non essere autosufficenti e quindi ad avere la necessità di qualcuno che badi a te.
Questo fatto di rimanere a casa così a lungo, prolungando la vita a un'eterna adolescenza, è un fenomeno tipico del nostro Paese. Altrove sarebbe inconcepibile una roba del genere...

Nightlights

Si ma qui non siamo altrove, siamo in Italia...situazione economica/lavorativa che non lo permette? Mancanza di aiuti economici vari? sempre i soliti discorsi...

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