Erik

... Dopo tre sedute di piscoterapia cognitivo comportamentale sento già notevoli miglioramenti! ... Peccato non essermi deciso prima, avrei guadagnato tanto tempo. Comunque sono molto fiducioso, e sento che questa è la volta buona per fare importanti e duraturi progressi. Ciao

mattv

Mi fa molto piacere per te ... l'importante è che tu finalmente ti sia deciso. Io ci sono andato molto ma molto tardi rispetto a quanto avrei dovuto fare ... Ciao!

Nichilista

A me non han detto niente che io già non sapessi.
La cosa più giusta me la disse uno stronzo di psichiatra col quale ci litigai per tutta(l'unica) seduta che ci feci:"Lei non ha bisogno di nessun tipo di psicoterapie,anzi semmai è sin troppo autoconsapevole"

mr_duke

in cosa consiste?

Nichilista

Praticamente si basa sul concetto che la cosa che ti dà dei problemi non è tanto l'evento vissuto o la possibilità di viverlo in sè,quanto la percezione distorta che tu ne hai.
Una volta compreso questo capisci che i tuoi timori sono infondati,perchè sei tu a crearli e quindi se sei tu a crearli li puoi anche dominare.
Tutte cose che sapevo già anche prima di sganciare i soldini.
Peccato che il problemino sta nel fatto che in alcuni casi,soprattutto quando sai che il pericolo non è impossibile,ma solo improbabile,per un mero calcolo statistico(quindi la situazione temuta è sì più possibile che non accada,ma potrebbe anche accadere benissimo),ti senti di nuovo più che autorizzato ad aver paura,cazzo.
Almeno questo nel mio caso.

Ciko

Anch'io mi decisi qualche anno fa a intraprendere questo percorso: nello specifico una psicoterapia cognitivo comportamentale. E' durata circa un'anno e mezzo e devo dire e ammettere che ho avuto notevoli miglioramenti.
Mi ha permesso di comprendere e di vedere più chiaramente molti automatismi della mia vita che mi facevano soffrire.
Noi diamo per ovvio e scontato sempre troppe cose. Allora se non vedi chiaramente la natura, la causa e gli effetti, di tali automatismi non puoi fare altro che seguirli ciecamente fino in fondo come un treno che va sulle rotaie.
Quando invece incominci a vederli e comprenderli chiaramente questi automatismi del pensiero, allora puoi scegliere anche di cambiare strada.
Ma questo è un percorso che richiede impegno e tempo, un'esperienza di confronto che fai con un'altro essere umano: in questo caso il terapeuta, che diventa uno specchio e una guida.

Ritengo che il processo di consapevolezza non si completi solo seguendo il proprio pensiero, ma aprendosi anche al confronto e soprattutto all'esperienza con gli altri esseri umani e l'ambiente fisico che ci circonda.
Trovare spiegazioni solo con la propria testa, che poi sono sempre soggettive e parziali, non completa questo processo. Perchè tra l'altro molti dei nostri pensieri sono sempre automatismi, rischiamo di perderci in questo labirinto chiudendoci e concentrandoci sempre più su noi stessi: e questo genera sofferenza. Bisogna aprirsi.

Ciko

Dimenticavo. Per aprirsi bisogna fidarsi e affidarsi, e ammetto che spesso questo ci risulta difficile.

Ciko

Anch'io mi decisi qualche anno fa a intraprendere questo percorso: nello specifico una psicoterapia cognitivo comportamentale. E' durata circa un'anno e mezzo e devo dire e ammettere che ho avuto notevoli miglioramenti.
Mi ha permesso di comprendere e di vedere più chiaramente molti automatismi della mia vita che mi facevano soffrire.
Noi diamo per ovvio e scontato sempre troppe cose. Allora se non vedi chiaramente la natura, la causa e gli effetti, di tali automatismi non puoi fare altro che seguirli ciecamente fino in fondo come un treno che va sulle rotaie.
Quando invece incominci a vederli e comprenderli chiaramente questi automatismi del pensiero, allora puoi scegliere anche di cambiare strada.
Ma questo è un percorso che richiede impegno e tempo, un'esperienza di confronto che fai con un'altro essere umano: in questo caso il terapeuta, che diventa uno specchio e una guida.

Ritengo che il processo di consapevolezza non si completi solo seguendo il proprio pensiero, ma aprendosi anche al confronto e soprattutto all'esperienza con gli altri esseri umani e l'ambiente fisico che ci circonda.
Trovare spiegazioni solo con la propria testa, che poi sono sempre soggettive e parziali, non completa questo processo. Perchè tra l'altro molti dei nostri pensieri sono sempre automatismi, rischiamo di perderci in questo labirinto chiudendoci e concentrandoci sempre più su noi stessi: e questo genera sofferenza. Bisogna aprirsi.

Già

bene mi fa piacere per te spero che migliori di giorno in giorno

stewie

se cambiasse la cultura nella classe medica attuale, parecchi casi allo stadio iniziale potrebbero essere trattati con successo e velocemente proprio tramite terapie d'urto del genere

invece il classico "lei non ha nulla" prima ed i classici psicofarmaci poi non fanno che aggravare una situazione che se trattata sul nascere ha ottime % di guarigione totale