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21-09-2020, 16:27
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#1
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Come hanno detto sempre altri utenti qui sopra e a qualcuno da' fastidio sentirlo dire ma è la verità, è impensabile che si possano recuperare e vivere certe cose che andavano fatte prima, una cosa è andare -esempio stupido- in discoteca a 18 anni, altra cosa andarci a 30, o festeggiare con amici a 20 anni e altra cosa a 30 anni, molto probabilmente a 30 anni manco riesci a festeggiare perché chi è sposato, chi lavora come un pazzo, chi fa altro, ed è quasi impossibile perché ognuno sparisce. Se certe cose non le si è vissute a 18 anni per esempio è impensabile viverle a 25/28/32 anni perché non sarà più la stessa cosa anche se le fai, il divario con gli altri rimane sempre troppo grande. A 18 anni sei un ragazzino e non ti preoccupi di niente, dopo 25 il discorso cambia ed è naturale non vivere certe cose allo stesso modo.
Penso che uno anche se esce da situazioni del genere ne esce con tutte le ossa rotte.
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21-09-2020, 16:46
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#2
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Come hanno detto sempre altri utenti qui sopra e a qualcuno da' fastidio sentirlo dire ma è la verità, è impensabile che si possano recuperare e vivere certe cose che andavano fatte prima, una cosa è andare -esempio stupido- in discoteca a 18 anni, altra cosa andarci a 30, o festeggiare con amici a 20 anni e altra cosa a 30 anni, molto probabilmente a 30 anni manco riesci a festeggiare perché chi è sposato, chi lavora come un pazzo, chi fa altro, ed è quasi impossibile perché ognuno sparisce. Se certe cose non le si è vissute a 18 anni per esempio è impensabile viverle a 25/28/32 anni perché non sarà più la stessa cosa anche se le fai, il divario con gli altri rimane sempre troppo grande. A 18 anni sei un ragazzino e non ti preoccupi di niente, dopo 25 il discorso cambia ed è naturale non vivere certe cose allo stesso modo.
Penso che uno anche se esce da situazioni del genere ne esce con tutte le ossa rotte.
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Su questo discorso con me sfondi una porta aperta, lo dico da sempre questo concetto, è inutile far credere che se non hai vissuto niente di niente da ragazzino e ragazzo, lo puoi vivere improvvisamente a 40 anni con sul groppone vari e pesanti problemi a livello sociale e relazionale.
Penso che non ci crede davvero nessuno, neanche quelli che si ostinano a dirlo
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21-09-2020, 16:51
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#3
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 8,118
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E quindi cosa bisogna fare?
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21-09-2020, 16:59
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Il fatto di non poter vivere certe esperienze sociali in un certo modo e in un certo contesto non implica che allora tanto valga non provare più a ricercarle dopo una certa età. Non c'è un solo modo valido per tutti.
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21-09-2020, 16:59
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Volendo non essere realisti, si dovrebbe dire che sicuramente basta uscire, fare come gli altri che prima o poi si esce da questa situazione, andando da psichiatri, farmaci eccetera.
Volendo essere realisti (parlo per me però, prima che viene fuori un putiferio), se si è arrivati in un'età adulta con lo zero assoluto in tutto, ma in tutto vuol dire in tutto, tralasciando il suicidio di cui neanche voglio parlarne, credo che un processo di accettazione, per quanto durissimo, doloroso e insopportabile sia, può essere non dico l'unica soluzione, perché non è una soluzione, ma può essere l'unica cosa sincera da dire in questi casi.
E lo ripeto, prima che si innesca qualche discussione con i soliti che dicono ah ma tu fai il profeta della vita degli altri, parlo per quanto riguarda me, rispondo secondo la mia situazione personale, come vedo la situazione in base a una analisi obiettiva dei fatti, su ciò che è la mia vita.
Agli altri auguro di venirne fuori
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21-09-2020, 17:56
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,424
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Per restare sull'esempio stupido, a me di "andare in discoteca" non è mai interessato né a 18 anni né in seguito, e non rimpiango di non averlo fatto, anzi. E in genere non ho mai provato invidia/rimpianto/rancore/ecc. per tutte le "esperienze tipiche che si devono [deciso da chi?] fare da giovani" e che non ho fatto.
Quel che mi è sempre interessato, invece, è trovare persone affini con cui vivere scambî di idee e, magari, costruire qualche attività insieme... (ad es. quando facevo l'università, insieme con dei compagni di corso, ho gestito una rivista amatoriale).
E le persone che mi interessa(va)no non sono la persona media della mia età, ma persone particolari, con interessi e modi di vita particolari, simili ai miei.
All'università tutto questo, bene o male, ero riuscito a trovarlo. Quindi, per certi versi, si può dire fossi "realizzato" o comunque ero sulla via della realizzazione, sia dal punto di vista degli studî che del lavoro che della vita sociale.
Poi, e solo poi, sono emersi i problemi: problemi relazionali, problemi nel gestire e soprattutto mantenere le relazioni, problemi di salute, problemi nella gestione del quotidiano che mi hanno impedito la carriera universitaria e così via.
Tutto questo per dire che mi lasciano molto perplesso i discorsi del tipo "a questa età va fatto questo e quest'altro", "questo è il percorso che si doveva seguire", "dopo quest'età è troppo tardi", ecc ecc.
Io ho fatto un mio percorso, molto strano e singolare, contorto quanto vuoi. A un certo punto ho ottenuto molto, poi ho perso quasi tutto.
Ma è stato il mio percorso che non ha alcuna pretesa di generalizzazione.
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21-09-2020, 18:22
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#7
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Esperto
Qui dal: Jan 2018
Messaggi: 4,072
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Per restare sull'esempio stupido, a me di "andare in discoteca" non è mai interessato né a 18 anni né in seguito, e non rimpiango di non averlo fatto, anzi. E in genere non ho mai provato invidia/rimpianto/rancore/ecc. per tutte le "esperienze tipiche che si devono [deciso da chi?] fare da giovani" e che non ho fatto.
Quel che mi è sempre interessato, invece, è trovare persone affini con cui vivere scambî di idee e, magari, costruire qualche attività insieme... (ad es. quando facevo l'università, insieme con dei compagni di corso, ho gestito una rivista amatoriale).
E le persone che mi interessa(va)no non sono la persona media della mia età, ma persone particolari, con interessi e modi di vita particolari, simili ai miei.
All'università tutto questo, bene o male, ero riuscito a trovarlo. Quindi, per certi versi, si può dire fossi "realizzato" o comunque ero sulla via della realizzazione, sia dal punto di vista degli studî che del lavoro che della vita sociale.
Poi, e solo poi, sono emersi i problemi: problemi relazionali, problemi nel gestire e soprattutto mantenere le relazioni, problemi di salute, problemi nella gestione del quotidiano che mi hanno impedito la carriera universitaria e così via.
Tutto questo per dire che mi lasciano molto perplesso i discorsi del tipo "a questa età va fatto questo e quest'altro", "questo è il percorso che si doveva seguire", "dopo quest'età è troppo tardi", ecc ecc.
Io ho fatto un mio percorso, molto strano e singolare, contorto quanto vuoi. A un certo punto ho ottenuto molto, poi ho perso quasi tutto.
Ma è stato il mio percorso che non ha alcuna pretesa di generalizzazione.
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Non è che a ogni età è obbligatorio fare determinate cose, e infatti non c'è nessuna regola scritta che obbliga a fare le cose a ogni età.
Anche a me non è mai fregato niente di discoteca, concerti, avere la compagnia, avere lo scooter, fare le 3 di notte nei locali un giorno si e un giorno si.
Quello che personalmente sulla mia pelle ho sperimentato è che a 16 anni già non mi piaceva nulla di quello che facevano gli altri, e a 16,20,22 bene o male ci si conosce uscendo con amici, i contesti, più o meno sono quelli, il locale, la birreria, la discoteca, andare al mare con gli amici... poi poteva esserci il conoscersi perché si andava a scuola o nella stessa squadra di calcio per dire, ma poi quando saltava fuori di uscire alla sera o alla domenica, bene o male i contesti erano quelli.
Io ne sono rimasto fuori, non ho mai neanche baciato una ragazza, mai avuto nulla, zero.
Con premesse di questo tipo secondo me è impossibile o quasi capovolgere un quadro già di per sé grave a causa di fobia eccetera eccetera. Anche perché poi, gli altri nel frattempo non sono rimasti a zero come me, hanno tutti una vita, si sono fatti strada in ogni ambito, lavorativo, famiglia, figli, amanti addirittura alcuni.
Io neanche ho mai baciato sulla guancia una ragazza, cosa vuoi che capovolgo senza aver mai avuto niente?
Trovare gente che mi accetta per come sono o ha i miei stessi interessi? Fino ad ora mai successo, e guarda caso sono arrivato a 46 anni senza aver fatto mai nulla, lo zero totale
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21-09-2020, 19:52
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,205
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Quote:
Originariamente inviata da Ezp97
Come hanno detto sempre altri utenti qui sopra e a qualcuno da' fastidio sentirlo dire ma è la verità, è impensabile che si possano recuperare e vivere certe cose che andavano fatte prima, una cosa è andare -esempio stupido- in discoteca a 18 anni, altra cosa andarci a 30, o festeggiare con amici a 20 anni e altra cosa a 30 anni, molto probabilmente a 30 anni manco riesci a festeggiare perché chi è sposato, chi lavora come un pazzo, chi fa altro, ed è quasi impossibile perché ognuno sparisce. Se certe cose non le si è vissute a 18 anni per esempio è impensabile viverle a 25/28/32 anni perché non sarà più la stessa cosa anche se le fai, il divario con gli altri rimane sempre troppo grande. A 18 anni sei un ragazzino e non ti preoccupi di niente, dopo 25 il discorso cambia ed è naturale non vivere certe cose allo stesso modo.
Penso che uno anche se esce da situazioni del genere ne esce con tutte le ossa rotte.
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ma scusa, una delle cose belle dai 30 in su è il fatto di non dover più andare in disco, a 20 anni sei strano se non ci vai, a 30 sei strano se ci vai!!
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21-09-2020, 20:00
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#9
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Esperto
Qui dal: Feb 2015
Ubicazione: N
Messaggi: 587
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Abbastanza scontato, ormai ho preso coscienza di ciò da tempo, ed è anche uno dei motivi per cui non apro quasi più nessun social troppo "mainstream". L'unica cosa a cui uno può aggrapparsi e di risolvere qualche problema attuale (come nel mio caso, sto cercando di focalizzarmi su due problemi abbastanza pesanti), in modo di non finire nel futuro completamente senza aver vissuto.
Il contentino? Sì. Ma altrimenti che rimane? Il suicidio.
Già aver fatto quei 3-4 viaggetti in questi anni e aver visto qualcuno online per me è stato un miracolo. Se parlo con un mio coetaneo a caso qui in città probabile che il giorno dopo sto col cappio.
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21-09-2020, 20:06
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#10
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Banned
Qui dal: Apr 2020
Messaggi: 13,557
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Io sono d’accordo con il concetto che ogni età dovrebbe portare a certe scoperte e certe emozioni/situazioni da vivere , poi chiaro che un minimo di soggettività ci sarà anche ma comunque io credo alle “tappe” nella vita
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21-09-2020, 20:16
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#11
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Esperto
Qui dal: Dec 2017
Ubicazione: Nel mondo virtuale
Messaggi: 2,694
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È così, certe esperienze hanno tutto un altro gusto alla giusta età
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21-09-2020, 20:43
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#12
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Messaggi: 567
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Ci si fa una ragione ...La questione è vivere il presente senza tanti pesi
Seguono nuovi giorni
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Ultima modifica di Nonsoboh; 21-09-2020 a 20:51.
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21-09-2020, 21:16
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#13
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Maximilian74
Non è che a ogni età è obbligatorio fare determinate cose, e infatti non c'è nessuna regola scritta che obbliga a fare le cose a ogni età.
Anche a me non è mai fregato niente di discoteca, concerti, avere la compagnia, avere lo scooter, fare le 3 di notte nei locali un giorno si e un giorno si.
Quello che personalmente sulla mia pelle ho sperimentato è che a 16 anni già non mi piaceva nulla di quello che facevano gli altri, e a 16,20,22 bene o male ci si conosce uscendo con amici, i contesti, più o meno sono quelli, il locale, la birreria, la discoteca, andare al mare con gli amici... poi poteva esserci il conoscersi perché si andava a scuola o nella stessa squadra di calcio per dire, ma poi quando saltava fuori di uscire alla sera o alla domenica, bene o male i contesti erano quelli.
Io ne sono rimasto fuori, non ho mai neanche baciato una ragazza, mai avuto nulla, zero.
Con premesse di questo tipo secondo me è impossibile o quasi capovolgere un quadro già di per sé grave a causa di fobia eccetera eccetera. Anche perché poi, gli altri nel frattempo non sono rimasti a zero come me, hanno tutti una vita, si sono fatti strada in ogni ambito, lavorativo, famiglia, figli, amanti addirittura alcuni.
Io neanche ho mai baciato sulla guancia una ragazza, cosa vuoi che capovolgo senza aver mai avuto niente?
Trovare gente che mi accetta per come sono o ha i miei stessi interessi? Fino ad ora mai successo, e guarda caso sono arrivato a 46 anni senza aver fatto mai nulla, lo zero totale
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Concordo su tutto ma io non parlo per forza di fobici, è pieno di ragazzi che si aprono e cercano amici ma non li trovano...
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22-09-2020, 01:20
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 1,854
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no allora secondo me il problema non sarebbe la mancanza dello spirito giusto per godersi bene certe esperienze se parliamo di un'età come i trenta, poi certo a 45-50 già è diverso....il punto è la mancanza di occasioni, di opportunità,di gente con cui andarsi a divertire perchè è chiaro: i coetanei fra moglie e bambini inizi a non vederli più, con i ventenni è difficile che uno c'abbia rapporti e anche qualora dovesse avere l'occasione di uscirci si sentirebbe ridicolo, quindi rimane la solitudine....!!
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22-09-2020, 04:59
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#15
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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Non aver vissuto la gioventù in modo normale e isolandosi è un buco nero che trascina giù l autostima.. è come voler riparare un vaso rotto con lo scotch..le crepe resteranno comunque e condizioneranno la vita
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22-09-2020, 09:01
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#16
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da Masterplan92
Non aver vissuto la gioventù in modo normale e isolandosi è un buco nero che trascina giù l autostima.. è come voler riparare un vaso rotto con lo scotch..le crepe resteranno comunque e condizioneranno la vita
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Hai detto tutto amico.
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22-09-2020, 09:04
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#17
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,562
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Quote:
Originariamente inviata da untipostrano
no allora secondo me il problema non sarebbe la mancanza dello spirito giusto per godersi bene certe esperienze se parliamo di un'età come i trenta, poi certo a 45-50 già è diverso....il punto è la mancanza di occasioni, di opportunità,di gente con cui andarsi a divertire perchè è chiaro: i coetanei fra moglie e bambini inizi a non vederli più, con i ventenni è difficile che uno c'abbia rapporti e anche qualora dovesse avere l'occasione di uscirci si sentirebbe ridicolo, quindi rimane la solitudine....!!
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Ma nemmeno 45-50 anni, la gente quando di 28-30 anni che sicuramente si fanno un partner a quell’età o lavorano come matti e l’occasione manca per forza, quando avevo 17-18 anni e conoscevo gente di 25 anni mi dicevano sempre che gli amici una volta fidanzati sarebbero spariti, poi questi che me lo dicevano hanno fatto lo stesso. Fine.
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22-09-2020, 09:19
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#18
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Banned
Qui dal: Jun 2020
Messaggi: 470
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Non si recupera punto.
Se poi si vuol fare coping allora è un'altra storia, ma coping resta.
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22-09-2020, 10:00
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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vabbè ma uno che a 30 anni vuole ancora fare cose che fanno i 18 enni , mica sta tanto bene eh , nel senso dovrebbe concentrarsi sul perchè vuole ste cose , non rammaricarsi di non farle
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22-09-2020, 10:09
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#20
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,130
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Quote:
Originariamente inviata da varykino
vabbè ma uno che a 30 anni vuole ancora fare cose che fanno i 18 enni , mica sta tanto bene eh , nel senso dovrebbe concentrarsi sul perchè vuole ste cose , non rammaricarsi di non farle
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Menomale allora che il gioco della bottiglia sono riuscito a farlo prima dei 30. Non ricordo però come è andato a finire, o l'ho rimosso.
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