Una persona affetta da DSP soffre?
Può arrivare a soffrire in determinate condizioni?
Può desiderare una vita sociale normale?
Da quello che ho capito io la solitudine per questo disturbo è un bene mentre comportano una sofferenza ingiustificabile tutte le comuni esperienze sociali..
Ho capito male?
Che senso ha curare chi non soffre? a livello medico non si può considerare patologico un disturbo che non comporta un malessere.
Correggere questo disturbo non è lo stesso principio dietro la pratica di correggere i mancini?
Sembra quasi che la terapia naturale per questo disturbo sia l'emarginazione invece che la reintroduzione sociale