Quote:
Originariamente inviata da mezzoelfo
differenza sostanziali?
a me sembra solo, si fa per dire, una grave forma di fobia sociale accompagnata da apatia esistenziale.
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no, non è una grave forma di fobia sociale, le origini son ben diverse e anche il come ci si sente
schizoide e schizotipico:
"Questi disturbi sono una variante genetica della schizofrenia, caratterizzati da un esame di realtà più o meno conservato, disturbi nelle relazioni e lievi disturbi del pensiero."
eppoi
"Questi pazienti vivono spesso ai margini della società, vengono visti come strambi, disadattati, pazzi, e sono spesso i familiari esausti a mandarli in cura.
Hanno spesso manifestazioni contraddittorie, sono manifestamente distaccati, autosufficienti, distratti, ma segretamente sensibili, attenti, creativi.
Questa polarità è una manifestazione di una scissione o frammentazione del Sé in diverse rappresentazioni di sé che rimangono non integrate, si ha quindi una diffusione di identità.
Questi pazienti nutrono sentimenti e passioni verso gli altri, ma sono congelati sul piano evolutivo ad un precoce stadio di relazione, sembra che vogliono rimanere isolati perchè convinti che il loro fallimento nel ricevere ciò di cui avevano bisogno dalla madre, siano estesi anche a tutte le altre relazioni (ovvero pensano di fallire anche con gli altri).
Secondo Balint in questi pazienti c'è un difetto fondamentale nella capacità di relazionarsi, causato da una significativa inadeguatezza delle cure materne ricevute in infanzia, mentre Fairbairn considera questo ritiro come una difesa contro un conflitto tra desiderio di entrare in relazione con gli altri e la paura che il proprio bisogno di loro possa danneggiarli (fantasia di cappuccetto rosso).
I bambini possono proiettare la propria avidità nella madre e viverla come divoratrice e pericolosa, in modo da temere sia di divorare che di essere divorati, quindi tutte le relazioni sono vissute come pericolose e quindi da evitare, e si ha il compromesso schizoide quando il paziente solo si aggrappa agli altri e contemporaneamente li respinge.
Questi pazienti vivono costantemente con la paura dell'abbandono, della persecuzione e della disintegrazione, e l'amore viene visto come fusione con l'altro e perdita della propria identità.
Secondo Winnicott i periodi di astinenza ed isolamento possono aiutare gli individui schizoidi a entrare in contatto con il Sé sequestrato, così che questo può essere integrato con le altre rappresentazioni di sé.
I pazienti schizoidi non hanno buone rappresentazioni di sé e dell'oggetto, quindi per avere le relazioni si affidano a fantasie di onnipotenza, e spesso provano vergogna per queste fantasie e non le ammettono col terapeuta molto facilmente."