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17-08-2018, 16:32
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#81
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Banned
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Milano
Messaggi: 14,748
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Quote:
Originariamente inviata da Psico[a]patico
Da quando ho finito le superiori, il lavoro è da sempre la mia croce. Il dover mandare cv, il pensiero di venire contattati, di dover interagire, di dover fare un colloquio dove un estraneo in dieci secondi capirà della mia fs nonostante i miei sforzi di apparire normale, sapere già che non lo supererò, nell’ipotesi che vada bene sentire l’ansia che sale alle stelle pensando al contesto lavorativo, ai colleghi, al titolare, alle scadenze, al sentirmi giudicato sempre e comunque, ecc.
Non c’è cosa che odio di più e che mi crea più ansia del dover lavorare/cercare un lavoro.
Le aspettative degli altri vertono su quello, l’intera società verte su quello, se non hai voglia di lavorare sei un disonore e una vergogna ambulante.
Il pensiero di qualcosa che mi risucchi via il mio tempo libero, già insufficiente di per sè, mi mangia vivo.
La mia ultima esperienza lavorativa risale a maggio in un mercato ortofrutticolo, non so neanche come ho fatto a fare buona impressione al colloquio.
Passo tre giorni di inferno in cui mi alzo alle 3.00, in cui vengo trattato come un ritardato, dove il titolare passeggia a braccia conserte nel capannone mentre lavoro e varie volte mi critica. Sento il cuore che ormai esplode dall’ansia, i colleghi mi smollano ogni cinque minuti perché testuali parole “mi considerano un buono a nulla e nessuno vuole insegnarmi niente” e mi ridono dietro.
Una fatica impossibile , questo nessuno lo ha capito perché mi vedono alto e robusto e quindi pensano tutti che io sia tipo pieno di energie.
L’ultimo giorno il titolare mi prende da parte e mi distrugge.
Mi dà del fallito, mi dice che lì dentro non servo a nulla, che i colleghi mi odiano, che nella vita non combinerò mai nulla.
Grazie a Dio era un tirocinio senza vincoli contrattuali, il giorno dopo e quelli successivi nessuno mi ha più visto lì dentro.
Questa è stata l’esperienza più negativa da me vissuta, ma anche quelle precedenti sono andate sufficientemente male da iniziare a distruggermi l’autostima e la voglia di lavorare, che a maggio di quest’anno hanno iniziato a sgretolarsi.
Io boh.
Mi sento un incompetente e temo che non riuscirò mai a inserirmi da nessuna parte.
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hai tutta la mia comprensione, ste cose ti fanno davvero passare la voglia di lavorare.. non si dovrebbe rinunciare alla salute per un cazzo di lavoro
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17-08-2018, 16:34
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#82
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Psicoapatico a me son successe le stesse cose.
Invece in ambito statale,senza "padroni"che sgridano,ce l'ho fatta per un po' di anni,ma con tante fatiche.Ora sono stanca.
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07-09-2018, 17:27
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#83
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Esperto
Qui dal: Jan 2014
Messaggi: 2,982
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Quote:
Originariamente inviata da Psico[a]patico
Da quando ho finito le superiori, il lavoro è da sempre la mia croce. Il dover mandare cv, il pensiero di venire contattati, di dover interagire, di dover fare un colloquio dove un estraneo in dieci secondi capirà della mia fs nonostante i miei sforzi di apparire normale, sapere già che non lo supererò, nell’ipotesi che vada bene sentire l’ansia che sale alle stelle pensando al contesto lavorativo, ai colleghi, al titolare, alle scadenze, al sentirmi giudicato sempre e comunque, ecc.
Non c’è cosa che odio di più e che mi crea più ansia del dover lavorare/cercare un lavoro.
Le aspettative degli altri vertono su quello, l’intera società verte su quello, se non hai voglia di lavorare sei un disonore e una vergogna ambulante.
Il pensiero di qualcosa che mi risucchi via il mio tempo libero, già insufficiente di per sè, mi mangia vivo.
La mia ultima esperienza lavorativa risale a maggio in un mercato ortofrutticolo, non so neanche come ho fatto a fare buona impressione al colloquio.
Passo tre giorni di inferno in cui mi alzo alle 3.00, in cui vengo trattato come un ritardato, dove il titolare passeggia a braccia conserte nel capannone mentre lavoro e varie volte mi critica. Sento il cuore che ormai esplode dall’ansia, i colleghi mi smollano ogni cinque minuti perché testuali parole “mi considerano un buono a nulla e nessuno vuole insegnarmi niente” e mi ridono dietro.
Una fatica impossibile , questo nessuno lo ha capito perché mi vedono alto e robusto e quindi pensano tutti che io sia tipo pieno di energie.
L’ultimo giorno il titolare mi prende da parte e mi distrugge.
Mi dà del fallito, mi dice che lì dentro non servo a nulla, che i colleghi mi odiano, che nella vita non combinerò mai nulla.
Grazie a Dio era un tirocinio senza vincoli contrattuali, il giorno dopo e quelli successivi nessuno mi ha più visto lì dentro.
Questa è stata l’esperienza più negativa da me vissuta, ma anche quelle precedenti sono andate sufficientemente male da iniziare a distruggermi l’autostima e la voglia di lavorare, che a maggio di quest’anno hanno iniziato a sgretolarsi.
Io boh.
Mi sento un incompetente e temo che non riuscirò mai a inserirmi da nessuna parte.
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Madonna che stronzi. Ecco cosa crea il lavoro, spesso e volentieri. Ambienti inospitali dove ci sono le stesse meccaniche che si trovano altrove, il più forte e il più spigliato e con ottime skills sociali prevale sempre. Non riesco neanche ad avere voglia di cercarmi un lavoro, so che finirei così tanto, a giudicare da tutte le mie esperienze scolastiche e da un paio di piccole esperienze lavorative. Puntualmente faccio figure di merda e non riesco a stare al passo, qualsiasi cosa io faccia fuori di casa. Mi dispiace per questa brutta esperienza, non dovrebbero mai capitare queste cose ma purtroppo non c'è la minima empatia.
Riguardo al post in sé, un altro motivo è proprio quello dello smettere di vivere. Non mi rimarrebbe più tempo per me, sarebbe come annullarsi e andare avanti a stenti tra stress, malessere e tempo che non è mai abbastanza. Preferirei morire a quel punto, non avrebbe più senso per me vivere in quel modo.
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08-09-2018, 00:38
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#84
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 1,001
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"hobby" è una parola che mi deprime come poche cose. Meglio lavorare.
Comunque dedicare la maggior parte del proprio tempo al dovere e non al piacere non è cosa solo degli umani ma di tutti gli esseri viventi, basta vedere il culo che si devono fare gli animali, fra trovare il cibo, l'acqua, un riparo, scappare dai predatori, non penso si rilassino molto.
Consideriamoci fortunati che lavoriamo 8 ore e le altre 16 no, e che c'è tutta una società intorno a noi che ci dà tante cose che siamo abituati a dare per scontate.
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08-09-2018, 00:56
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#85
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,644
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Quote:
Originariamente inviata da Creeper
ma senza un lavoro quel tempo probabilmente lo si passerebbe a dormire o a farsi le seghe.
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aaahhhh
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23-09-2018, 09:22
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#87
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Esperto
Qui dal: Apr 2018
Messaggi: 662
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infatti chi non ha conosciuto il la partner tra gli amici lo fa tra i colleghi
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