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Originariamente inviata da Angus
C'è un'accettazione passiva/depressiva/rabbiosa (che implica altre questioni irrisolte) e un'accettazione più vera e "assertiva".
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Infatti c'è una bella differenza tra l'essere consapevoli di qualcosa e non essere orientati contro questo qualcosa.
Io non capisco proprio come si faccia a non essere orientati sempre e comunque contro cose che per noi sono sgradevoli o ci fanno schifo.
Posso essere consapevole che il mondo è fatto così com'è fatto e allo stesso tempo odiarlo profondamente.
La consapevolezza questo odio non lo sposta di una virgola.
Poi ci sono le teorie relative all'accettazione che non si capisce mai a cosa dovrebbero essere applicate, vanno applicate alle parti di se che odiano?
"Accetto positivamente il fatto che il mondo mi faccia ribrezzo e mi deprima"
O nei confronti del mondo
"Accetto positivamente il mondo così com'è"
Pare che un tipo di accettazione vada contro l'altra, non si può accettare tutto, pare che ragionandoci bene è una cosa che risulta confusa o porta a delle incongruenze.