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Originariamente inviata da Artemis_90
Per "evoluzione" Jung intende proprio conoscere quella parte (anche se fa paura) "farci amicizia" per controllarla e non permettere che lei controlli noi. Nel momento in cui tu sai che dentro di te si nasconde un maialone ad esempio non punterai il dito contro un'altro diceno "è un maialone", non puoi giudicare qualcuno che è come te, giudicheresti te stesso. Per questo Jung dice che se tutti conoscessero la propria ombra non giudicherebbero più nessuno, al massimo potrebbero pensare che quell'individuo non sia evoluto come loro.
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Ma si giudica in genere per fare qualcosa, perciò non mi convince tanto questa cosa che dici.
Se a me piacciono le donne coi capelli in testa e quindi giudico preferibili queste non posso farlo perché sono pelato?
Non afferro bene il nesso.
Se so che sono pelato non posso esplrimere un giudizio di preferenza nei confronti di persone che hanno i capelli?
Perché non si può esprimere un giudizio o una preferenza contro una persona che è come te?
A livello sessuale è ancora più evidente, mi attraggono le donne che non sono come me e non mi attraggono gli uomini che sono come me (si fa per dire, non Rocco Siffredi

).
Per fare certe cose che desidero gli uomini per me risulterebbero pieni di difetti, i difetti che ho anche io, io occhio e croce sono un uomo, se trovassi un me stesso identico, non mi verrebbe mica voglia di far sesso con lui, lo scarterei e penserei "non mi attrae, non mi piace".
Giudicherei me stesso come poco attraente di sicuro.
Chissà con la parrucca e il trucco, ma dibito fortemente che poi funzionerà.
Ma a uno devono piacere per forza persone uguali a lui?
Se conoscessi un lato del mio carattere, non potrebbe starmi comunque sulle palle frequentare qualcuno con questo lato qua?
Non afferro perché la consapevolezza di certi aspetti di sé dovrebbe far sparire il giudizio e certe preferenze nei confronti di altre persone relativi a questi aspetti. Noi e gli altri non coincidiamo, non viene a crearsi alcun paradosso, sono gli altri ad essere oggetti del nostro giudizio in questo caso, non noi stessi.
Io ad esempio non mi sono mica mai assaggiato magari ho un sapore tremendo, se diventassi consapevole di questa cosa dovrebbe implicare che se mangiassi un animale che ha lo stesso mio sapore dovrebbe poi piacermi mangiarlo?
Io credo che non mi piacerebbe comunque anche se fossi consapevole che ha lo stesso sapore che ho io.
Io la vedo come una cosa indipendente questa dei giudizi.
Non c'è un nesso logico o di altro tipo tra le due cose, consapevolezza di sé, giudizi, preferenze nei confronti del resto del mondo.