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07-04-2025, 10:39
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#6421
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,249
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Open. La mia storia, di Andre Agassi.
Libro del mese per il gruppo di lettura. Se non fosse per questo non l'avrei mai letto. È scritto male e riesce a togliere quel poco interesse che poteva suscitare una vita che già di per sé è assai poco interessante.
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07-04-2025, 13:30
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#6422
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,508
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Open. La mia storia, di Andre Agassi.
Libro del mese per il gruppo di lettura. Se non fosse per questo non l'avrei mai letto. È scritto male e riesce a togliere quel poco interesse che poteva suscitare una vita che già di per sé è assai poco interessante.

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Non sono d'accordo, la prima metà del libro è eccezionale, e non è per niente scritto male, anzi.
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07-04-2025, 16:43
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#6423
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,259
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Non sono d'accordo, la prima metà del libro è eccezionale, e non è per niente scritto male, anzi.
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è un libro che ho adorato  , oggettivamente la cosa migliore mai scritta sul tennis e su cosa porta anche di negativo in termini di pressioni e dolori.
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08-04-2025, 00:07
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#6424
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,308
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Certo che uno deve proprio impegnarsi per "scrivere male" un'autobiografia.
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08-04-2025, 11:40
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#6425
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,508
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Quote:
Originariamente inviata da idk
Certo che uno deve proprio impegnarsi per "scrivere male" un'autobiografia.
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Non l'ha scritta Agassi direttamente ma un quotatissimo ghost writer, dicono.
Se Agassi avesse quelle capacità letterarie, sarebbe un genio, a mio avviso, oltre che un grande tennista.
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08-04-2025, 12:28
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#6426
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Esperto
Qui dal: May 2019
Messaggi: 2,308
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Non l'ha scritta Agassi direttamente ma un quotatissimo ghost writer, dicono.
Se Agassi avesse quelle capacità letterarie, sarebbe un genio, a mio avviso, oltre che un grande tennista.
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Open l'ho letto tipo 6/7 anni fa, già allora era un libro cult e non era un mistero che fosse stato scritto da un premio Pulitzer. Ironizzavo sul "scritto male" di Hor, come se fossero necessari chissà quali virtuosismi letterari per rendere incisiva un'autobiografia.
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08-04-2025, 17:10
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#6427
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,249
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Quote:
Originariamente inviata da Hassell
Non sono d'accordo, la prima metà del libro è eccezionale, e non è per niente scritto male, anzi.
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Evidentemente abbiamo un'idea diversa di "scritto male", ma è anche giusto che sia una cosa soggettiva.
Sto quasi terminando il libro e confermo il mio giudizio. Non sembra un libro ma un articolo di quotidiano lungo quattrocento pagine.
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08-04-2025, 21:04
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#6428
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Esperto
Qui dal: Feb 2023
Messaggi: 1,508
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Evidentemente abbiamo un'idea diversa di "scritto male", ma è anche giusto che sia una cosa soggettiva.
Sto quasi terminando il libro e confermo il mio giudizio. Non sembra un libro ma un articolo di quotidiano lungo quattrocento pagine.
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Ma il valore letterario dell'opera è notevole secondo me. Fino a circa metà libro, poi purtroppo assume un tratto moralistico un po' banale.
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09-04-2025, 15:29
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#6429
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Intermedio
Qui dal: Jun 2023
Messaggi: 272
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]sto impallato sulla serie di The expanse.
Una space opera mooolto leggera, moolto fumettosa. All'inizio ero un pò deluso dalla mancanza di profondità in un testo che si svolge nello spazio profondo, poi ho deciso di accettare questo fumettone mi sta dando grandi soddisfazioni.
punto focale è l'ambientazione, il sistema solare è un grande oceano in cui l'umanità galleggia in un'insieme di delicatissimi habitat, appena sufficienti per mantenere la colonizzazione.
Questo è il primo sci fi in cui la regola del "miracolo tecnologico" si limita ad un reattore con un margine di scarto di trasferimento quasi nullo, vuol dire che il carburante non è un problema impossibile da risolvere, e che i propulsori ionici possono andare a regime praticamente sempre.
ma tutto il resto te lo becchi sulla groppa, dal coriolis, all' esposizione alle radiazioni, alla mancanza di una magnetosfera, alla mancanza di gravità e tutto il resto.
i viaggi si contano in settimane e mesi, dentro scatole di latta blindata, e durante gli scontri gli attacchi si svolgono su campi di migliaia di km, missili contro mitragliatori di prossimità, tutto quanto in assenza di inerzia e con tutti i G di accellerazione necessari agli scarti rapidi che si percuotono sul corpo.
i viaggi ad alta velocità te li fai legato in un sedile giroscopico che ti inietta bombe di steroidi e vasodilatatori ogni volta che è necessario, acqua corrente ed aria li paghi a peso d'oro se sei un privato. e nelle fasce di asteroidi la gente è+ così traumatizzata dalla dipendenza dagli impianti di sopravvivenza che se ti beccano a fare una minima cazzata con anche riciclatore d'aria ti prendono e ti scaraventano fuori dal portellone principale, chiunque tu sia qualsiasi fosse il tuo caso. Di sgraziati allungati per generazione vissuti a bassa gravità e con un dialetto tutto loro fatto da una marea di idiomi diversi.
Nel mondo di the expanse la gente campa poco e male, aggrappata dentro asteroidi in rotazione con il lusso di due terzi della gravità terrestre, eppure persiste.
la tecnologia è stranamente stagnante, la serie ne fa un'accenno che l'umanità è entrata un pò in stallo tecnologicamente, e sembra tutto provenire dai primi anni 2000, io credo per la necessità di rendere i pezzi di ricambio più standard e intercambiabili possibile in un'ambiente così ostile.
non ho visto la serie, dicono sia superba. in effetti si presta molto.
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10-04-2025, 21:36
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#6430
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 5,115
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sto rileggendo Sulla strada di Kerouac - l'avevo letto
dieci anni fa.
Il personaggio di Dean Moriarty mi piace davvero troppo - quanto vorrei essere come lui
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11-04-2025, 02:00
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#6431
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Avanzato
Qui dal: May 2024
Messaggi: 327
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
sto rileggendo Sulla strada di Kerouac - l'avevo letto
dieci anni fa.
Il personaggio di Dean Moriarty mi piace davvero troppo - quanto vorrei essere come lui
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Spesso mi ha tentato ma alla fine non l'ho mai letto. Ho l'impressione che sia un romanzo che debba essere letto in un certo range di età per poterne goderne appieno, tipo 15-20 anni. Cos'ha di speciale sto personaggio? Dammi un motivo per leggerlo
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11-04-2025, 09:46
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#6432
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,249
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L'isola del dottor Moreau, di H.G. Wells.
Lo volevo leggere da tempo e finalmente ho trovato una versione digitale decente.
Molto bella la copertina.
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11-04-2025, 10:42
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#6433
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 5,115
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Quote:
Originariamente inviata da Melmoth
Spesso mi ha tentato ma alla fine non l'ho mai letto. Ho l'impressione che sia un romanzo che debba essere letto in un certo range di età per poterne goderne appieno, tipo 15-20 anni. Cos'ha di speciale sto personaggio? Dammi un motivo per leggerlo 
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ha di speciale un'assurda e folle fame di vivere... ti riporto qualche brano per dare meglio l'idea.
Era una notte di pioggia. Era il mito della notte di pioggia. Dean aveva gli occhi fuori dalle orbite per la meraviglia e l'ammirazione.
Dean non si era calmato nemmeno per un attimo, eccitatissimo per tutto quello che vedeva, per ogni particolare di ogni attimo che passava. Era fuori di sé, pazzo di fede assoluta.
La furia gli schizzava dagli occhi quando raccontava delle cose che odiava; furia che veniva sostituita da grandi scintille di gioia quando la felicità lo assaliva all'improvviso; vibrava in ogni muscolo di voglia di vivere e di andare.
Oppure, questo breve estratto in merito a Rollo Greb, che Dean vede come un modello, dice "vorrei essere come lui!"
L'eccitazione gli sprizzava dagli occhi in lame di luce diabolica. Roteava il collo in spasmi estatici. Farfugliava, si torceva, si afflosciava, gemeva, ululava e stramazzava disperato. Riusciva appena a pronunciare qualche parola, tanta era l'eccitazione di vivere. Dean stava ritto davanti a lui a testa china, e ripeteva continuamente: "Sì... Sì... Sì..."
wow. quando vorrei sentire questa eccitazione, questa continua e vibrante fame di esperienze, questa urgenza di fare cose speciali e sentire di non avere mai abbastanza tempo... Che poi, quali sono le cose speciali? tutto! l'eccitazione è tale che anche barcollare in un vicolo diventa un'esperienza estatica. ma alla fine non si può riuscire a stare troppo fermi, ed ecco che si fanno continuamente progetti, idee, corse in macchina, bevute, sesso...
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11-04-2025, 14:47
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#6434
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Avanzato
Qui dal: May 2024
Messaggi: 327
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Immaginando il consumo di droghe, quell'eccitazione e quegli occhi fuori dalle orbite non saranno solo in senso figurato ahah... un vero bad boy.
Praticamente l'opposto del protagonista del romanzo che stavo leggendo tempo fa (Oblomov),un poltrone inadatto all'azione, piu' un "bed" boy insomma
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11-04-2025, 15:07
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#6435
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 5,115
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Quote:
Originariamente inviata da Melmoth
Immaginando il consumo di droghe, quell'eccitazione e quegli occhi fuori dalle orbite non saranno solo in senso figurato ahah... un vero bad boy.
Praticamente l'opposto del protagonista del romanzo che stavo leggendo tempo fa (Oblomov),un poltrone inadatto all'azione, piu' un "bed" boy insomma 
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può sembrare strano, ma le droghe vengono menzionate molto raramente, solo ogni tanto la marijuana. Sembra più una spinta vitale che abita nel carattere dei personaggi. Dean poi è quello più pazzo e su cui si concentra maggiormente la narrazione, ma anche tutti gli altri hanno caratteristiche affini. È un'America underground che affronta la povertà e la miseria della vita con leggerezza cercando la magia e la bellezza di ogni attimo. Ad esempio ci sono dei tizi messicani che vorrebbero fare dei soldi commerciando letame con dei contadini, ma alla fine ogni giorno non riescono a guadagnare nulla, e nonostante questo continuano a bere birra e guardare al futuro con aria radiosa esclamando "Diamoci dentro!". Di alcol in effetti se ne parla moltissimo; droghe quasi nulla.
Oblomov ce l'ho anch'io, devo ancora leggerlo, però... (forse c'era un utente con questo nome?)
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11-04-2025, 16:47
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#6436
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Avanzato
Qui dal: May 2024
Messaggi: 327
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
può sembrare strano, ma le droghe vengono menzionate molto raramente, solo ogni tanto la marijuana. Sembra più una spinta vitale che abita nel carattere dei personaggi. Dean poi è quello più pazzo e su cui si concentra maggiormente la narrazione, ma anche tutti gli altri hanno caratteristiche affini. È un'America underground che affronta la povertà e la miseria della vita con leggerezza cercando la magia e la bellezza di ogni attimo. Ad esempio ci sono dei tizi messicani che vorrebbero fare dei soldi commerciando letame con dei contadini, ma alla fine ogni giorno non riescono a guadagnare nulla, e nonostante questo continuano a bere birra e guardare al futuro con aria radiosa esclamando "Diamoci dentro!". Di alcol in effetti se ne parla moltissimo; droghe quasi nulla.
Oblomov ce l'ho anch'io, devo ancora leggerlo, però... (forse c'era un utente con questo nome?)
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Ah pensavo fosse un pochino piu' estremo per quanto riguarda le droghe. Ci sta anche che io abbia una visione stereotipata della beat generation avendo letto solo qualcosa di Burroughs anni fa.
In effetti sembra descrivere bene quel tempo. Magari quando sono piu' in vena di letture avventurose lo recupero.
Ultimamente sono piu' attirato verso personaggi vicini a me con i quali empatizzare. E in questo senso certi scrittori russi non mi deludono mai.
La vita di questo Dean sembra troppo figa e lontana dalla mia e mi farebbe rosicare ahah.
Al tempo stesso capisco bene il voler immergersi in vite lontane dalle proprie attraverso la letteratura (Anche se questo mi capita piu' col cinema). Sembra una cosa un po' narcisistica però a volte si sente proprio il bisogno di vedersi riflessi in delle pagine, lo trovo consolatorio.
Sì probabile ci sia un utente con quel nome, è un nick perfetto per un sociofobico
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Ieri, 17:48
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#6437
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 14,249
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Luce dell'universo, di M. John Harrison.
Terza volta che lo leggo, la seconda volta risale ben al 2008.
È il mio libro di fantascienza preferito, quando lo lessi la prima volta mi aprì il cervello su delle possibilità di scrittura, in termini di stile ma soprattutto di immagini e flusso narrativo, che al tempo non sapevo nemmeno esistessero.
Certo, ora ho letto molte altre cose più o meno simili e l'effetto è meno dirompente: più che avere a che fare con una persona in grado di stupire, adesso è come ritrovare un vecchio amico e riconoscerlo in tutte le sue caratteristiche, quelle buone e quelle cattive, ma che comunque ti mancavano.
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