Oggi, 10:11
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#6461
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Esperto
Qui dal: Mar 2014
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Originariamente inviata da muttley
Libro estremamente fazioso, non leggetelo o, se proprio ci tenete, prendetelo in biblioteca o rubatelo, ma non acquistatelo.
Si tratta di un autore appartenente all'ala conservatrice britannica (neanche poi tanto conservatrice), esponente di un modo di pensare assai terra-terra, privo di una solida base filosofico-politica per potersi cimentare nell'analisi critica di quello che lui definisce "post-modernismo". Infatti nell'area in cui si dedica al vituperio dei pensatori neo-marxisti come Laclau, non è assolutamente in grado di opporre contro-argomentazioni solide ma soltanto benevole prese in giro improntate all'idea che del pensiero neo-marxista "non si capisce niente" e che questi "non parlano come mangiano".
Il libro poi si inabissa nello scandagliare gli isterismi tipici della comunicazione da social media e tale critica potrebbe pure starci, ma è limitata a mettere in ridicolo la controparte (i progressisti o sedicenti tali) senza soffermarsi sulla mole esorbitante di isterismo comunicativo che caratterizza anche i conservatori.

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Avevo letto La pazzia delle follie, sarebbe stato un libro migliore
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