Norlit

Pokemon. Il gioco che ha creato un'industria

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Hor

Il ritorno della Demetra, di Alastair Reynolds.
L'autore per me è uno dei migliori scrittori di fantascienza contemporanea, ma questo libro mi sembra sottotono, forse proprio perché non è fantascienza, o almeno non sembra esserlo. Però oggi ho letto solo due capitoli, magari dopo migliora.
Pollice verso per la banalità del titolo italiano. Quello originale è il più suggestivo Eversion.

Bluevelvet93

Sembra la copertina di un gioco PS4.

Hor

È di Franco Brambilla, fa le copertine in grafica digitale per tutte le collane di Urania da ormai tanti anni.

CamillePreakers

Lettere a Milena.

anahí

Piattaforma di Houellebecq

dystopia

Sto leggendo più libri alternandoli perché è un periodo che ho impegni e non c'ho la testa.

Tra le varie cose che sto leggendo c'è un libro che riguarda la psicologia e la consapevolezza di sé ma devo dire che - a parte un nucleo di concetti validi, che ho incontrato anche in altri ambiti, che ormai sono così diffusi da potersi ritenere quasi di pubblico dominio, ormai questi concetti penso che li trovi anche sul Cioè - è raccontato con un linguaggio stucchevole, stereotipato, troppo "spiritualistico" che non mi piace.
Ad esempio "nutriente" per dire che una cosa ti arricchisce come persona e ti avvicina a ciò che sei davvero, oppure "questa persona ha condiviso che...", oppure l'uso delirante del plurale per esprimere che esiste un nucleo di conoscenza condivisa che viene trasmesso a chi è smarrito e lo guida. Un modo di esprimersi da esauriti.
Sembrano tante idee scopiazzate e messe insieme a caso, la voce narrante sembra che piova dall'alto e ha dei toni da Divino Otelma. Preferisco le cose con un taglio più scientifico e rigoroso, questo stile invece mi sa di minestrone spirituale, che allunga il brodo con mille termini appositamente strani, ha decisamente un tono da setta spirituale, che mi mette in allarme. Lo finisco solo per completezza. Qualche piccola cosa l'ho imparata ma nel complesso non mi è piaciuto.

esteem

Iniziato oggi, la fantascienza non è il mio genere ma sento che questo libro merita

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Hor

Un oscuro scrutare, di Philip K. Dick.
Lo sto rileggendo per il gruppo di lettura, visto che questo mese la coordinatrice ha anche proposto a ogni partecipante di presentare agli altri un libro legato a un film.
Era da tanto che volevo rileggerlo. Lo considero il miglior libro di Dick, quello in cui riesce a trovare quella forza stilistica che invece manca nel resto della sua produzione. È un libro emotivamente molto intenso, forse anche perché semi-autobiografico, forse l'ultimo libro in cui Dick riesce a creare un distillato di disperazione che verrà a mancare nelle sue opere successive, che si faranno un po' troppo dolciastre e speranzose (mi viene in mente La trilogia di Valis).

Blue Sky

Io sto leggendo, dopo gli anni della scuola, I promessi sposi.

Mi sta entusiasmando.

Hor

Io non penso che ci riuscirei, né a leggerlo né soprattutto a entusiasmarmi, e la colpa è proprio degli anni della scuola.

Blue Sky

A me sta dando veramente piacere, godimento direi, la qualità della scrittura, e la capacità di descrivere i moti d'animo dei personaggi, che trovo sempre delineati alla perfezione. Ma anche la vena bonaria del narratore, e il costante piano "meta-narrativo" (si dirà così?) del dialogo con i proverbiali venticinque lettori.

Norlit

Uno dei libri della mia infanzia che ho ritrovato di recente su Amazon e che sto rileggendo ora dopo quasi 20 anni

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Gummo

Storie di ordinaria follia

Hor

Un ragazzo, di Nick Hornby.
Altro libro per il gruppo di lettura di questo mese.
Non avevo letto mai nulla di questo autore che sapevo solo essere molto celebrato.
Finora il libro non mi sembra questo granché. Lo stile è troppo veloce per i miei gusti e da come si muove la vicenda mi puzza sia una specie di film natalizio, col protagonista cinico e scorretto (uomo superficiale che tratta le donne come oggetti) che alla fine verrà redento dagli altri due protagonisti (madre single con figlio). In effetti un po' tutto il libro sembra molto cinematografico (e di solito non è un complimento).

claire

Pioggia torrenziale doccia divano copertina e thriller consigliato da collega.

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AvolteRitorno

Effettivamente lo rilessi anche io con piacere proprio ricordando le innumerevoli ore di lettura (ognuno faceva un personaggio ogni volta) a scuola.

Di Hornby lessi "Non buttiamoci giù" e, anche se non saprei oggi ricordare più che un'idea della trama, ricordo che mi piacque, forse proprio per l'argomento trattato.

Hor

Mi sa allora che questa è un'usanza abbastanza diffusa, intendo di assegnare le parti dei personaggi. Lo facevamo anche noi e già un'altra persona mi ha detto che lo facevano anche nella sua classe.
Io avrei voluto fare l'Innominato, e invece mi avevano assegnato Azzeccagarbugli.

AvolteRitorno

Credo fosse fatto per mantenere viva l'attenzione della classe, infatti quando non mi era assegnato un personaggio per me era un'ora di svago e non ascoltavo neanche (sono sempre stato una capra lo so).
Il dramma era quando dovevi fare il narratore, se proprio mi andava male e mi si assegnava un ruolo io prediligevo i bravi, che parlavano poco

Blue Sky

Ah! a me risulta nuova. Idea interessante... forse è l'unico modo per far digerire da dei ragazzini un libro che (a mio parere) è assolutamente da adulti. Un libro che va bene leggere nelle scuole per l'importanza che ha, ma che non si può comprendere appieno se non si è vissuta la vita, almeno un po'.

Io mi sono sempre rivisto nel mitico Don Abbondio. Oggi da adulto capisco le sue mancanze umane, in cui non mi riconosco affatto. Però non posso negare che alcuni suoi tratti siano perfetti per me.