Metropolis di Thea Von Harbou, la quale preparò la sceneggiatura che il marito Fritz Lang avrebbe poi reso film.
Che dire... che dovrebbero leggerselo tutti gli abitanti dei paesi industrializzati, soprattutto se ancora non sono riusciti a formulare in testa l'equazione
lavoro = schiavitù e
macchine = pericolo.
Questo testo è della prima metà degli anni '20, ma a leggerlo non si direbbe, tanto che sembra ambientato nel 2050.
Fatto sta che ad ogni sfogliata di pagina si rimane allucinati per la potenza evocativa di immagini (futuristiche!) della narrazione, nella quale l'autrice non manca di inserirvi anche rimandi religiosi (non solo cristiani), oltre a qualche bella spennellata di occulto.
Se c'è una pecca e se così si può definirla, è solo qualche ripetizione descrittiva, che comunque ha più che altro una funzione di rafforzamento dell'immagine del contesto, dell'atmosfera...
Sebbene il film ormai sia per certi aspetti bello che superato, questo libro sarà tranquillamente fruibile per almeno altri 20/30 anni, se non di più.
Un'incredibile macchina del tempo cartacea, che anziché andare indietro va avanti nel futuro.
Se cercate una lettura bella dark e dalle atmosfere cyber, magari incentrata sul rapporto uomo-macchina e uomo-uomo, ve lo consiglio senza riserva alcuna. Anzi, correte ad acquistarlo.
P.S. Sconsiglio caldamente l'edizione che ho allegato in immagine, che è anche quella che sto leggendo, in quanto ci sono diversi errori di ortografia ed alcuni di traduzione... un po' troppo approssimativa, soprattutto per il testo in questione.
[Sono a pag. 155 di 198, dubito che a fine lettura ne sarò meno entusiasta]