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11-12-2021, 04:48
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Pochi giorni fa durante il colloquio con la psicologa, lei mi ha fatto notare come io tenda a svalutarmi continuamente, molte volte è come se quasi volessi essere insultato a tutti i costi, quando ho ricevuto complimenti, a sua detta sinceri, ho subito detto "se vabbè".
Mi ha detto che è una mia proiezione su gli altri, come se fosse scontato che il mio interlocutore pensi le stesse cose che io penso di me stesso. A causa del bullismo subito, ho interiorizzato gli sfottò e ci provo un certo gusto ad auto-offendermi, come a dire "se mi offendo io da solo tu non hai potere e la tua offesa vale zero".
Ci vado giù pesante con me stesso, arrivando all'autolesionismo lieve molte volte (schiaffi e pugni in faccia), nell'ultimo anno a causa della depressione è peggiorato il tutto, ho iniziato a dirmi a volte "che schifo fai" quando mi guardo allo specchio, o quando parlo degli eventi traumatici alla dottoressa rido, come se ci sia da vergognarsi di aver vissuto certe cose...
Mi ha fatto riflettere, questa cosa l'ho sempre fatta, ho sempre insultato me stesso per coprirmi dall'essere insultato da altri, la verità è che sono ipersensibile a qualsiasi critica.
Voi vi autosvalutate spesso? Se si come lo avete superato?
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Ultima modifica di edward00767; 11-12-2021 a 04:52.
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11-12-2021, 06:05
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Ubicazione: R'lyeh.
Messaggi: 948
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Io non ci provo gusto, penso sia solo una naturale conseguenza del mio essere fondamentalmente inadatto come essere umano, dunque meritevole di ogni male possibile, che sia fisico o psicologico.
Vivo la vita aggrappandomi a questo odio, mi hanno condannato a una vita fatta di rabbia e isolamento, depressione e insoddisfazione.
Queste cose restano dentro di me, non vengono esternate o dirette ad altri, perché riesco a tenere queste emozioni lontane da me, tenendo i cancelli chiusi senza alcuna intenzione di aprirli perché non voglio far uscire nulla, deve restare sepolto. Tuttavia mi capita di perdere il controllo delle mie emozioni, poiché non so gestirle quando sono forzate a entrare in gioco durante momenti di grave stress, mi hanno insegnato, o meglio, forzato, solo a sopprimerle.
E' pericoloso per la mia psiche liberare tutta questa rabbia e odio, le volte che l'ho lasciato fare non è andata benissimo: imbottigliare e immagazzinare tutto questo nelle profondità porta all'inevitabile eruzione che inizierà a vomitare odio e ostilità in ogni direzione.
Non vergognarti del tuo vissuto, non hai fatto nulla di sbagliato. Piuttosto dovrebbero vergognarsi le persone che ti hanno bullizzato.
Le persone fanno schifo.
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Ultima modifica di Laurence; 11-12-2021 a 06:07.
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11-12-2021, 11:27
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#3
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da edward00767
Voi vi autosvalutate spesso? Se si come lo avete superato?
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Risposte secche "sì", "fa così parte di me che nemmeno considero di affrontare il problema".
Risposta dettagliata. Come ho detto lo faccio, e proprio perché sono ipersensibile alle critiche altrui. E' il modo in cui lo faccio a essere meno diretto; dopo due o tre eventi di cui forse non per caso non ho memoria, ricordo che è scattato una specie di moto di orgoglio, anche perché dire "faccio schifo" espone all'offrire all'interlocutore un fianco scoperto e una battuta su un piatto d'argento come potrebbe essere "effettivamente è così". Penso che svilirsi esplicitamente sia il modo migliore per restare invischiati nei propri problemi e peggiorarli. Due o tre volte ho inaugurato un topic invitando chi ha una sign palesemente autolesionista ad eliminare commenti negativi verso sé stessi, perché penso che sia il meccanismo più auto-alimentante e più autodistruttivo che si possa innescare. Topics ovviamente ignorati alla grande, che altro?
Credo che la parola, il pensiero e l'essere siano aspetti della stessa cosa; non per niente il pensiero magico si basa su questo, e il pensiero magico è una componente che fa parte del nostro universo mentale condiviso, anche se lo neghiamo. Chiusa parentesi, parto comunque dal presupposto che sia un'azione grave dire qualsiasi cosa di male su sé stessi. Il che non vuol dire cadere nell'eccesso opposto di autocompiacimento e sopravalutazione, ma semplicemente basta non dire niente.
Personalmente ho finito con l'elaborare un meccanismo di difesa dalla mia vulnerabilità alle critiche, basato su un understatement diciamo più o meno esagerato. Un tempo suonavo decentemente ma dicevo sempre che strimpellavo alla meno peggio. Ovvio che il mio movente sia stato e sia ora quello di suscitare la reazione "oh, ma questo non è strimpellare, tu sei un musicista bravo/medio/decente, etc", cogliendo i classici due piccioni con una fava: ho avuto un complimento e ho suscitato apprezzamento per la mia modestia, autentica, lo so perfettamente, come una banconota da 32 euro. Chiaro: questo meccanismo fallisce spesso, ma mi fornisce anche l'alibi di non avere aspettative. Se va male, e nel caso preso a esempio, posso sempre replicare con "beh, l'avevo detto che non sono bravo: a che serve che lo ribadisca tu?"
E' curioso che presso chi mi conosce di persona sembra davvero che io mi auto-svaluti ma sinceramente (e che motivo avrei di mentire a persone che probabilmente non conoscerò mai di persona e con cui men che mai avrò una fetta di vita in comune?) io mi sento realmente verso il fondo delle capacità umane. Sento veramente di non aver combinato niente. Il lavavetri del Bangladesh, se pure spinto da una necessità che non ho io, si è fatto un viaggio la cui sola idea mi atterrisce ed è arrivato in un paese di cui non sapeva la lingua magari con una famiglia da mantenere nel suo luogo di origine; a me prendere la metro mette a disagio figuriamoci gestire una famiglia da capofamiglia. Realmente guardo il 95% delle persone dal basso. Ma allo stesso tempo ho sviluppato quel minimo di amor proprio che almeno mi impedisce sceneggiate plateali.
E ancora una volta auspicherei che gli utenti che hanno quelle schifezze in sign le togliessero; io facevo come loro, se pure ben prima che esistesse Internet e solo ora capisco quanto sia stato dannoso. Si può anche avere poco apprezzamento per sé stessi, è proprio il mio caso, ma penso sia preferibile che resti una cosa non ostentata perché poi diventa la classica profezia che si autoavvera. Non è un caso che il mondo antico avesse dato così tanto rilievo al potere creativo della parola, il Logos (anche se vuol dire ben altre cose), ed è una cosa su cui rifletto spesso.
Oltretutto il mondo è cattivo; autosvilirsi è come un cavaliere medievale che si toglie l'armatura prima della battaglia, poi "fate vobis"
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Ultima modifica di pokorny; 11-12-2021 a 11:32.
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11-12-2021, 11:32
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#4
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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sì, mi capita di valutarmi in modo troppo severo anche se alterno fasi in cui mi valuto anche troppo grandioso.
la bassa autostima deriva dalle tue precedenti esperienze, dall'ambiente in cui sei cresciuto, se non hai mai ottenuto successi significativi in nessun campo è normale che tu non abbia autostima.
se me lo dicesse cristiano ronaldo che ha poca autostima allora potrebbe essere una patologia, ma noi abbiamo provato davvero sulla pelle e molto a lungo sensazioni di inadeguatezza fondata sul giudizio degli altri.
forse abbiamo provato con obiettivi fuori dalla nostra portata, non dipende da noi la nostra autostima, non possiamo alzarla con la forza della volontà, servono piccoli successi che conducano a successi un po' più grandi, bisogna partire proprio dalle basi e gioire per aver superato quelle che per gli altri sarebbero piccole sciocchezze, ma che per noi erano ostacoli.
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11-12-2021, 11:38
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da edward00767
Voi vi autosvalutate spesso? Se si come lo avete superato?
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A volte quel che può apparire un autosvalutarsi è soltanto un essere realisti.
Se i risultati raggiunti da una persona sono penosi, l'autosvalutazione è lo specchio della realtà.
Capita che mi dica cose del tipo "valgo meno di zero": certo, è una generalizzazione, è ovvio che non sia vera in assoluto applicata a qualsiasi contesto; ma senz'altro ha un fondo di verità, in quanto nei campi più determinanti per la qualità della vita le mie capacità sono molto scarse.
Qualcuno potrebbe ribattere: "criticarsi non serve a nulla, agisci per migliorare te stesso". Eheh, sapessi come fare l'avrei già fatto. Inoltre, criticare, così come elogiare, è una cosa naturale. Si guarda un film e viene naturale apprezzarlo oppure criticarlo, allo stesso modo può capitare con noi stessi.
La situazione di edward pare diversa dalla mia. Se ricevo complimenti generalmente li apprezzo; non provo gusto a offendermi.
Quote:
Mi ha detto che è una mia proiezione su gli altri, come se fosse scontato che il mio interlocutore pensi le stesse cose che io penso di me stesso.
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Questo aspetto però l'abbiamo in comune. È pressoché impossibile conoscere cosa c'è nella mente dell'altro, dunque per avere un qualche controllo sulle situazioni sociali penso sia una buona strategia quella di mettere nella mente dell'altro pensieri su me stesso simili a quelli che ho io. Così viene fuori che quando sono sicuro di me e mi piaccio sono convinto in partenza di piacere pure agli altri e quando invece mi vergogno e mi disprezzo sono convinto che pure gli altri lo farebbero.
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11-12-2021, 11:50
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#6
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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esatto. bisogna solo ridurre le aspettative e provare con obiettivi più modesti, non è che se mi sento un vincente perché me l'ha detto la psicologa e ho una vita penosa, allora proietterò sugli altri un'immagine diversa e otterrò quello che non ho mai avuto
siamo ai limiti del pensiero magico, la psicologia è questo "credi in te stesso"----gli altri percepiscono che tu credi in te stesso---la figa e i soldi ti pioveranno addosso----60 euro grazie
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Ultima modifica di Varano; 11-12-2021 a 11:54.
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11-12-2021, 12:02
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#7
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
esatto. bisogna solo ridurre le aspettative e provare con obiettivi più modesti
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ma non c'è il rischio che l'ottenimento di questi obiettivi più modesti risulti alla fine vano e non porti a un significativo aumento dell'autostima?
Potrebbe servire a poco appunto perché gli obiettivi sarebbero soltanto modesti.
Se io ottengo quel che davvero desidero allora la considerazione di me stesso sale alla grande; se invece ottengo un mero surrogato dell'obiettivo iniziale l'effetto non sarà lo stesso.
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11-12-2021, 12:04
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2019
Ubicazione: Monsters in the parasol
Messaggi: 2,706
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L'autosvalutazione è il solito trucco da strizzacervelli per convincerci sull' efficacia delle terapie. Ci cerca di eludere la realtà inculcando idee deliranti andando a scavare nel nulla, cercando qualità che chiamano nascoste proprio perché non ci sono. Se ci fossero queste qualità per quale motivo una persone non dovrebbe farne uso nella vita di tutti i giorni? Anche chi dice queste cosa la fa in cattiva fede, sa che non è vero e che l'autosvalutazione altro non è che una valutazione oggettiva di se stessi, lo dicono per simpatia o per pietà, ma il più delle volte per se stessi sempre a caccia di punti di riferimento verso il basso per elevare il loro io.
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11-12-2021, 12:07
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2020
Messaggi: 14,061
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
esatto. bisogna solo ridurre le aspettative e provare con obiettivi più modesti, non è che se mi sento un vincente perché me l'ha detto la psicologa e ho una vita penosa, allora proietterò sugli altri un'immagine diversa e otterrò quello che non ho mai avuto
siamo ai limiti del pensiero magico, la psicologia è questo "credi in te stesso"----gli altri percepiscono che tu credi in te stesso---la figa e i soldi ti pioveranno addosso----60 euro grazie
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Post da incorniciare.
Quanti soldi ho buttato da psicologi, ricordiamoci che se paghi uno questo ti dirà mai che fai oggettivamente schifo e devi rassegnarti? Ovvio che te la mena.
Parlo per esperienza personale, voi fate quello che volete
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11-12-2021, 12:11
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#10
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Esperto
Qui dal: Oct 2013
Messaggi: 13,523
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
ma non c'è il rischio che l'ottenimento di questi obiettivi più modesti risulti alla fine vano e non porti a un significativo aumento dell'autostima?
Potrebbe servire a poco appunto perché gli obiettivi sarebbero soltanto modesti.
Se io ottengo quel che davvero desidero allora la considerazione di me stesso sale alla grande; se invece ottengo un mero surrogato dell'obiettivo iniziale l'effetto non sarà lo stesso.
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se preso seriamente il raggiungimento di un obiettivo più piccolo è proteso al raggiungimento di obiettivi via via più grandi, tramite vari step l'autostima dovrebbe aumentare quasi in automatico grazie a quello che è descritto come effetto vincitore.
facciamo un es. concreto: il mio obiettivo è di andare a vivere da solo, comprando casa, ma ho paura perfino di pagare un bollettino in posta.
normalmente saremmo paralizzati dalla distanza che c'è tra volontà e realtà, ma se piano piano riuscissimo a fare commissioni, poi cose via via più ansiogene, forti delle precedenti paure superate allora dopo mesi o anni ottenere un lavoro e un mutuo potrebbero non diventare una cosa impossibile.
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11-12-2021, 12:20
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#11
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da Varano
se preso seriamente il raggiungimento di un obiettivo più piccolo è proteso al raggiungimento di obiettivi via via più grandi, tramite vari step l'autostima dovrebbe aumentare quasi in automatico grazie a quello che è descritto come effetto vincitore.
facciamo un es. concreto: il mio obiettivo è di andare a vivere da solo, comprando casa, ma ho paura perfino di pagare un bollettino in posta.
normalmente saremmo paralizzati dalla distanza che c'è tra volontà e realtà, ma se piano piano riuscissimo a fare commissioni, poi cose via via più ansiogene, forti delle precedenti paure superate allora dopo mesi o anni ottenere un lavoro e un mutuo potrebbero non diventare una cosa impossibile.
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sì, detta così mi torna.
Il punto è riuscire a vedere l'obiettivo grande dietro quelli piccoli. Questo non mi riesce e perciò sono poco motivato nel darmi da fare per quelli piccoli.
Agli psicoterapeuti ho provato a chiedere un progetto che tenga conto di obiettivi sia piccoli che grandi. Ma ogni volta mi proponevano solo quelli piccoli. E io chiedevo: ma da questi come si arriva a quel che davvero mi interessa? E qui sempre risposte vaghe ed evasive.
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11-12-2021, 14:08
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#12
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,196
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Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash
Se i risultati raggiunti da una persona sono penosi, l'autosvalutazione è lo specchio della realtà.
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E se alla base dei risultati ci fosse come causa l'autosvalutazione stessa?
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11-12-2021, 14:20
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#13
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,711
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
E se alla base dei risultati ci fosse come causa l'autosvalutazione stessa?
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Penso che in molti casi sia come dici tu. È un processo circolare: l'autosvalutazione porta a risultati penosi i quali portano a nuove autosvalutazioni e così via.
Il punto è: su cosa intervenire? sull'autosvalutazione o sui risultati?
E nel caso dell'autosvalutazione, su quale? Andiamo alle autosvalutazioni di quando si era bambini o a quelle più recenti?
Nel mio caso penso sia più sensato intervenire sui risultati. Ad esempio se uno psicoterapeuta mi aiutasse a trovare un lavoro da almeno 1000 euro al mese in una città che mi piace starei di sicuro meglio e mi apprezzerei di più.
In alcuni casi poi alla base dei risultati penosi dai cui discende l'autosvalutazione c'è semplicemente la sfortuna: ad esempio se uno viene rifiutato da ragazze oppure se fa un incidente che gli impedisce di svolgere un lavoro a cui tiene.
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11-12-2021, 14:20
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#14
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,748
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Anche io ho questo problema e mi sembra peggiorare con il passare del tempo.
Non faccio altro che dirmi che non so fare niente, che sono un'incapace, una scema, che non servo a niente, che sono brutta e nessuno mi vorrà mai, perché mai qualcuno dovrebbe volermi?
Quelle rare volte in cui mi fanno un complimento penso sempre che non sia sincero.
Se mi fermo a pensarci mi rendo conto che queste cose non sono del tutto vere e che non sono così terribile. Il problema è che questa consapevolezza dura sempre troppo poco, anche perché mi mancano spesso i riscontri.
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11-12-2021, 15:51
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#15
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Intermedio
Qui dal: Nov 2021
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 249
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Non sono io a svalutarmi, sono gli altri (o per meglio dire le altre) a farlo
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11-12-2021, 18:00
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#16
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Quote:
Originariamente inviata da Eracle
L'unica cosa da fare è prendersi cura di se stessi, cercare di migliorare sugli aspetti che riteniamo importanti, come ad esempio per me il linguaggio, la comunicazione, l'aspetto fisico... L'insoddisfazione può anche essere una spinta al miglioramento!
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E' quello che sto cercando di fare dopo anni di torpore e inibizione sociale, ma mi sto già quasi arrendendo, troppo deprimente...Preferivo rimanere illuso ma con un minimo di micro piaceri, ora ho l'anedonia cronica
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11-12-2021, 18:01
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#17
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Principiante
Qui dal: Oct 2021
Ubicazione: Al buio
Messaggi: 94
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Quote:
Originariamente inviata da edward00767
Voi vi autosvalutate spesso? Se si come lo avete superato?
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Prima lo facevo anch'io, mi autosvalutavo, per partito preso, senza se e senza ma, altre volte lo facevo quasi in modo scaramantico, chissà magari per allontanare la negatività, ma già da un po' di tempo penso di aver acquisito la capacità di valutarmi in maniera più razionale, più oggettiva, più "precisa"; molto spesso si tratta che ho le potenzialità però mi manca l'esperienza necessaria, la cosa più triste è che alle persone questo non interessa, o ci sai fare subito o niente, non c'è appello, o promosso o bocciato, vorrei tanto dirgli "aspetta, dammi un po' di tempo per imparare, ce la posso fare", ma niente, pollice in giù, la ghigliottina cala sulla mia testa inesorabilmente, senza pietà.
Non sto parlando di lavoro, ma anche rapporti umani, bocciato, avanti il prossimo.
Non generalizzo, ma la gente media pare essere cosi.
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11-12-2021, 18:04
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#18
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Quote:
Originariamente inviata da Trinacria
Anche io ho questo problema e mi sembra peggiorare con il passare del tempo.
Non faccio altro che dirmi che non so fare niente, che sono un'incapace, una scema, che non servo a niente, che sono brutta e nessuno mi vorrà mai, perché mai qualcuno dovrebbe volermi?
Quelle rare volte in cui mi fanno un complimento penso sempre che non sia sincero.
Se mi fermo a pensarci mi rendo conto che queste cose non sono del tutto vere e che non sono così terribile. Il problema è che questa consapevolezza dura sempre troppo poco, anche perché mi mancano spesso i riscontri.
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Si anche io, ma mi viene da scansare il pensiero di "non essere terribile", perchè automaticamente io so che nel mondo reale mi mangerebbero vivo se provassi a giustificare certi vuoti, in automatico metto subito la modalità scudo, e la butto sull'autoironia pesante e offensiva per in qualche modo proteggermi da eventuali offese.
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11-12-2021, 18:07
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Quote:
Originariamente inviata da Brutto Vero
Non sono io a svalutarmi, sono gli altri (o per meglio dire le altre) a farlo
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Vabbè è scontato quello, a me una in particolare ai tempi del sovrappeso estremo mi disse (dopo che uno del gruppo mi diede una spinta) "tanto se cadi non ti rompi nulla rimbalzi" e tutti a ridere con quelle risatine odiose che riecheggiano ancora nella mi testa
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11-12-2021, 18:13
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#20
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Esperto
Qui dal: May 2021
Messaggi: 2,094
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Quote:
Originariamente inviata da Black_Hole_Sun
L'autosvalutazione è il solito trucco da strizzacervelli per convincerci sull' efficacia delle terapie. Ci cerca di eludere la realtà inculcando idee deliranti andando a scavare nel nulla, cercando qualità che chiamano nascoste proprio perché non ci sono. Se ci fossero queste qualità per quale motivo una persone non dovrebbe farne uso nella vita di tutti i giorni? Anche chi dice queste cosa la fa in cattiva fede, sa che non è vero e che l'autosvalutazione altro non è che una valutazione oggettiva di se stessi, lo dicono per simpatia o per pietà, ma il più delle volte per se stessi sempre a caccia di punti di riferimento verso il basso per elevare il loro io.
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Io ho chiesto alla terapeuta di essere sincera al massimo, e ogni volta mi dice che ho degli strumenti per migliorare, e dice che è la depressione che mi frena... Ci credo poco, la mia vita è stata segnata per sempre, la solitudine sarà sempre più cronica e se non mi abituo ora mi toccherà sopportare l'inferno per lunghi anni, se non la faccio finita prima.
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