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02-12-2018, 19:10
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#41
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Esperto
Qui dal: Apr 2011
Ubicazione: Ovest Alpi
Messaggi: 2,118
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C'è sempre anche qua una via di mezzo..
a me la solitudine "relativa" non dispiace, nel senso che sono tendenzialmente introverso e avendo comunque diversi contatti sociali (già solo per il lavoro dove trascorro 5 giorni su 7 assieme ad altra gente) nel tempo libero mi piace anche passare dei momenti in completa solitudine...(diciamo che ne sento anche un po' l'esigenza, al contrario penso delle persone estroverse)
quello che mi spaventa di piu è la solitudine totale, il fatto che uno possa rimanere senza più nessuno... pur avendo fratelli mi spaventa anche solo l'idea di quando i miei non ci saranno più.
Per il resto trovo che sia una società maggiormente improntata sulla solitudine rispetto a prima, ad esempio quante persone vanno a vivere da sole poi passano serate e giornate festive in completa solitudine? sempre di piu...
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03-12-2018, 14:25
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#42
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,636
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La solitudine è un'amica discreta e comprensiva.
Di base non ha grandi pretese, è figlia della pazienza e sorella della tranquillità.
Però, però, però.
Però ogni tanto alza la cornetta e si fa sentire.
E diciamolo, non ha una voce bellissima .
Quando capita la lascio parlare.
A volte mi racconta episodi di un tempo ormai passato, la ragazza probabilmente soffre di nostalgia.
In altri casi inventa storie fantastiche, situazioni immaginarie piene di volti sorridenti, gente accogliente.
Per quanto mi riguarda ascolto le sue parole e provo una strana sensazione allo stomaco, assomiglia quasi ad un morso.
Finita la chiamata resto lì, ferma, triste e infastidita. Cupa.
Capisco, anche lei sente il bisogno di scambiare due parole di tanto in tanto.
Tuttavia proprio con me? Non si rende conto delle conseguenze?.
Sinceramente sento di meritare delle amicizie migliori rispetto alla sua.
Però, però, però.
Però questa è la vita, la situazione generale e devo prenderne atto.
Di base posso solo farmi forza e sopportare.
Poi chi lo sa, magari la solitudine sta soltanto cercando di allungarmi la vita, eh
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03-12-2018, 17:56
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#43
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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In realtà si vorrebbe un tipo di compagnia che forse non esiste e non può esistere, il guaio è questo.
Si vorrebbe la compagnia di una certa qualità, non invadente, di persone che tutto sommato ci piacciono, siccome si riescono a rimediare solo forme di compagnia che tolgono energie e ti fanno pensare poi "ma chi me lo ha fatto fare" le si rifugge.
Star con qualcuno che non si sopporta, che dà sui nervi, non ci dà energie ma le toglie, è peggio che star da soli.
La solitudine non è una scelta, in certi contesti è semplicemente il minore dei mali, per forza poi si sceglie sempre questo.
Come ho scritto altrove persone sole che stanno messe 100.000 volte peggio di noi ne è pieno il mondo, è falso in generale che nessuno vorrebbe frequentarci.
Ci sono anziani, malati e così via che stanno soli, sarebbero felicissimi se qualcuno passasse un po' di tempo con loro, il punto è che anche con queste possibilità qua non è detto che poi questa compagnia riesca a farci sentire meno soli.
Non si vuole solo non star da soli, si desidera avere relazioni che non disturbino ma arricchiscano, non siano una rottura di coglioni ma diano entusiasmo.
E' questo che manca, siccome spesso non c'è proprio, manca qualcosa di inesistente e che forse non può esistere.
Alle mancanze che non ci sono ci penso spesso, non è che manca solo quel che c'è o ci può essere, può mancare anche quel che non c'è e non ci può essere.
Anche se mi dimostrassero matematicamente che per me sarebbe impossibile ottenere certe forme di amicizia, di amore (e così via), mi continuerebbero a mancare comunque, dimostrazioni del genere sarebbero inutili per spegnere il mio desiderio.
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Ultima modifica di XL; 03-12-2018 a 18:24.
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03-12-2018, 23:18
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#44
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Esperto
Qui dal: Oct 2018
Ubicazione: Parma
Messaggi: 1,542
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Io personalmente negli ultimi anni mi trovo ad avere una sorta di conflitto interiore a riguardo della solitudine, infatti da un lato vorrei uscire nel weekend per non starmene sempre da solo, ma dall'altro lato spero che nessuno mi cerchi perchè poi mi ritrovo sempre ad essere l'unico single in mezzo a sole coppie e la cosa mi mette in forte disagio tanto da passare tutto il tempo dell'uscita a chiedermi perchè cavolo sono uscito
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05-12-2018, 06:25
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#45
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Intermedio
Qui dal: Jun 2018
Messaggi: 279
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A me più che la presenza maschile manca quella femminile. Una fidanzata mi salverebbe davvero la vita, poiché forse riuscirei ad accettare il mio aspetto. Non mi piaccio, sto male con me stesso, sono diventato surgery addicted. Se non cambio il mio aspetto con la chirurgia non sto bene, ma anche dopo averlo fatto vivo nell’eterna insoddisfazione.
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05-12-2018, 09:34
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#46
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,249
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io vorrei stare ancora piu solo , se potevo prendevo un fucile e il filo spinato elettrico ..... " chi va la? postina? pussa via " è impossibile stare da soli , pure se ti impegni c è sempre qualcuno alle calcagna pronto a parlarti , tutti vogliono qualcosa , un pezzo di te da assaporare , bisogna per forza pagare sto debito alla società è assurdo , devi dare alla società per ricevere solo merda
vorrei essere stato un indiano d'america che prende scalpi all uomo bianco e cerca di impedire lo sviluppo della società americana (con tutto che già so che perdo la battaglia)
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05-12-2018, 10:12
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#47
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Esperto
Qui dal: Sep 2018
Messaggi: 2,473
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Se su cinquecento persone che ho conosciuto mi stanno sul cazzo 490 e io sto sul cazzo a loro, è chiaro che dovrò abituarmi all'isolamento, non tanto fisico perché volendo la compagnia fisica si trova ma la compagnia mentale, la condivisione di ideali e filosofie o anche solo esperienze particolari è una chimera...
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05-12-2018, 12:27
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#48
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Per me, scoprire la socialità è stato come aprire un vaso di pandora
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05-12-2018, 19:19
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#49
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da XL
In realtà si vorrebbe un tipo di compagnia che forse non esiste e non può esistere, il guaio è questo.
Si vorrebbe la compagnia di una certa qualità, non invadente, di persone che tutto sommato ci piacciono, siccome si riescono a rimediare solo forme di compagnia che tolgono energie e ti fanno pensare poi "ma chi me lo ha fatto fare" le si rifugge.
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E perché non può esistere?
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06-12-2018, 09:26
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#50
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Esperto
Qui dal: Mar 2011
Ubicazione: bardo
Messaggi: 4,403
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Quote:
Originariamente inviata da Nagato
Ho passato interi mesi della mia vita chiuso in casa senza aver contatti con nessuno per mia volontà e stavo bene così. Non so perché ma da qualche mese a questa parte mi sento malissimo per questo
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Nel caso degli hikikomori c'è il ritiro per difendersi da qualcosa che c'è fuori, una volta che ci si è ritirati l'elemento opprimente svanisce lentamente e gli stimoli a riaprirsi tornano a risvegliarsi.
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06-12-2018, 18:28
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#51
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 749
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Era successo anche a me, che amo la solitudine da sempre.
Dopo circa due anni di isolamento la cosa ha iniziato a pesare, sarà che l'unica persona con cui ero a contatto era mio padre che non apriva bocca e stava h24 piegato sul telefonino o lo spritz.
Questa cosa mi ha fatto retrocedere nei progressi sulla depressione ed ha reso più arduo di prima relazionarmi con gli altri, soprattutto a livello di pensieri autosabotatori e percezione della realtà durante le interazioni.
Mi piaceva stare sola e mi piace ancora, quando posso permettermelo, ma ho fatto l'errore di sottovalutare le conseguenze del ritirarsi per un periodo prolungato.
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07-12-2018, 16:16
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#52
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher
E perché non può esistere?
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In base a quel che vedo, a me sembra che non può esistere.
Persone simili a me devono socializzare con certi tipi di persone e basta.
Nel mondo esiste il classismo a vari livelli, se fai parte di una certa classe sociale in genere non puoi frequentare altri tipi perché questi non vorrebbero stare con te.
O pensi che un anziano facilmente può trovare certi tipi di compagnia?
Non possono esistere certi tipi di relazioni in termini spontanei in base a quel che vedo. Capita che una persona ne vuole frequentare un'altra e questa della prima non ne vuol sapere.
Se l'anziano vuole la compagnia della/del badante più giovani (ad esempio) deve pagarli.
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Ultima modifica di XL; 07-12-2018 a 16:43.
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07-12-2018, 16:38
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#53
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Esperto
Qui dal: May 2010
Messaggi: 3,885
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Quote:
Originariamente inviata da XL
In base a quel che vedo, a me sembra che non può esistere.
Persone simili a me devono socializzare con certi tipi di persone e basta.
Nel mondo esiste il classismo a vari livelli, se fai parte di una certa classe sociale in genere non puoi frequentare altri tipi perché questi non vorrebbero stare con te.
O pensi che un anziano facilmente può trovare certi tipi di compagnia?
Non possono esistere certi tipi di relazioni in termini spontanei in base a quel che vedo. Capita che una persona ne vuole frequentare un'altra e questa della prima non ne vuol sapere.
Se l'anziano vuole la compagnia della/del badante più giovani (ad esempio) deve pagarli.
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Piuttosto dell'idea di esistenza (che matematicamente è una funzione verificabile e soddisfabile, ovviamente con un grado di difficoltà/rarità crescente in rapporto alla propria personalità e criteri valutativi) ciò che parrebbe un interrogativo fondamentale, equiparabile al grado di esistenza sottolineato da un punto di vista a mio avviso più corretto, sarebbe quello di chiedersi: quanta simmetria psichica potrebbe esserci con tizio/a A in rapporto alla variabile tempo? Quante possibilità si avrebbero, al netto di incontrare qualcuno che rientri appieno all'interno dei nostri paradigmi valutativi, di vivere scambi sempre ideali?
Sì, insomma, più che chiedersi se esiste una persona con cui si vada d'accordo da tutti i punti di vista, io mi chiederei: con quanta continuità?
L'aspetto psico-emotivo, seppur tremendamente simile, è comunque individuale, e "denunciare" una dissonanza sincronica credo sia il punto più importante sul quale meditare.
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07-12-2018, 16:53
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#54
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Itachi
Piuttosto dell'idea di esistenza (che matematicamente è una funzione verificabile e soddisfabile, ovviamente con un grado di difficoltà/rarità crescente in rapporto alla propria personalità e criteri valutativi) ciò che parrebbe un interrogativo fondamentale, equiparabile al grado di esistenza sottolineato da un punto di vista a mio avviso più corretto, sarebbe quello di chiedersi: quanta simmetria psichica potrebbe esserci con tizio/a A in rapporto alla variabile tempo? Quante possibilità si avrebbero, al netto di incontrare qualcuno che rientri appieno all'interno dei nostri paradigmi valutativi, di vivere scambi sempre ideali?
Sì, insomma, più che chiedersi se esiste una persona con cui si vada d'accordo da tutti i punti di vista, io mi chiederei: con quanta continuità?
L'aspetto psico-emotivo, seppur tremendamente simile, è comunque individuale, e "denunciare" una dissonanza sincronica credo sia il punto più importante sul quale meditare.
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A me basterebbe che siano scambi piacevoli più che scambi ideali.
In genere riesco a sognare questo tipo di relazioni ma non a viverle in concreto perché questo tipo di oggetti d'amore non sono disponibili per me o a relazionarsi con me in tal modo, per questo riesco solo ad immaginarli.
Prendo come base l'atteggiamento di un certo tipo di persona verso qualcuno (qualcuno che non sono io, perché questo tipo di atteggiamento nessuno lo terrebbe con persone come me), metto insieme queste cose e riesco a figurarmi cosa desidererei davvero da una relazione, ma in concreto poi questa cosa qua magari non esiste per un tipo come me.
Rimedio spesso con relazioni mercenarie (le allucino un po'), alternative accessibili non ne vedo.
La psicoterapia stessa è una relazione del genere, una persona così non frequenterebbe mai un tipo come me. Non è una relazione di cura (anche perché non ci credo tanto), mi serve come supporto.
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Ultima modifica di XL; 07-12-2018 a 17:01.
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07-12-2018, 17:13
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#55
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,396
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È la condizione naturale per me..
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07-12-2018, 17:49
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#56
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Esperto
Qui dal: May 2010
Messaggi: 3,885
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Quote:
Originariamente inviata da XL
A me basterebbe che siano scambi piacevoli più che scambi ideali.
In genere riesco a sognare questo tipo di relazioni ma non a viverle in concreto perché questo tipo di oggetti d'amore non sono disponibili per me o a relazionarsi con me in tal modo, per questo riesco solo ad immaginarli.
Prendo come base l'atteggiamento di un certo tipo di persona verso qualcuno (qualcuno che non sono io, perché questo tipo di atteggiamento nessuno lo terrebbe con persone come me), metto insieme queste cose e riesco a figurarmi cosa desidererei davvero da una relazione, ma in concreto poi questa cosa qua magari non esiste per un tipo come me.
Rimedio spesso con relazioni mercenarie (le allucino un po'), alternative accessibili non ne vedo.
La psicoterapia stessa è una relazione del genere, una persona così non frequenterebbe mai un tipo come me. Non è una relazione di cura (anche perché non ci credo tanto), mi serve come supporto.
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Diciamo molto banalmente che il concetto di ideale è abbastanza personalizzabile. Di solito nel dire di volere una relazione piacevole si fa spesso riferimento ad una tale concezione in chiave stabile e a magari a tempo indeterminato, ovvero pensare ad un'atmosfera positiva che sia sempre tale. Ma considerato che la propria mente è un mondo condiviso ma non di proprietà "cointestata", è molto più raro (ponendosi il quesito di esistenza) essere due menti simili e complementari nella pluralità dei contesti che non semplicemente riuscire a trovare qualcuno a noi affine. Trovarsi è importante, ma ciò che sente lamentare più di frequente è l'approccio verso alcuni "bassi", che danno terreno fertile per incomprensioni e insoddisfazioni postume.
XL, quando immagini quei rapporti, consideri anche gli eventuali "contro" (magari per differenti stati d'animo percepiti in quei dati momenti)? Sono precalcolati dalla tua soggettiva visione di ciò che desideri? Come li immagini, come li affronteresti e in che modo ti aspettetesti li affrontasse la tua controparte?
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07-12-2018, 19:13
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#57
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 288
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A me piace stare solo. Vivere da solo, viaggiare da solo, andare al ristorante o al cinema da solo ecc. Quello che non mi piace è sentirmi solo, che per me significa percepire le barriere che separano la mia mente dal mio corpo e me stesso dagli altri. Spesso capita, ma bisogna lottare. Non ho più neanche una famiglia quindi é un dovere.
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07-12-2018, 19:32
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#58
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Itachi
XL, quando immagini quei rapporti, consideri anche gli eventuali "contro" (magari per differenti stati d'animo percepiti in quei dati momenti)? Sono precalcolati dalla tua soggettiva visione di ciò che desideri? Come li immagini, come li affronteresti e in che modo ti aspettetesti li affrontasse la tua controparte?
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Li immagino, ma non li immagino superare certe soglie, superate queste soglie finisco col non desiderare più la relazione stessa.
C'è un limite di tolleranza per me oltre il quale non riesco ad andare, superato questo la relazione nell'insieme da piacevole cambia segno e diventa spiacevole.
Posso sopportare una serie di difetti, ma non qualsiasi difetto.
Effettivamente non immagino situazioni ideali e perfette, però lo stesso sono situazioni che non risultano eccessivamente difettate (secondo i miei parametri) come quelle reali che ho conosciuto.
Questi contro più che affrontarli li accetterei abbastanza volentieri perché risultano tollerabili per me e dovrebbe valere lo stesso per la controparte, magari non mi riterrà perfetto ma nell'insieme mi dovrebbe trovare soddisfacente.
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Ultima modifica di XL; 07-12-2018 a 19:42.
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08-12-2018, 15:27
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#59
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Principiante
Qui dal: Nov 2018
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da VG1983
A me piace stare solo. Vivere da solo, viaggiare da solo, andare al ristorante o al cinema da solo ecc. Quello che non mi piace è sentirmi solo, che per me significa percepire le barriere che separano la mia mente dal mio corpo e me stesso dagli altri.
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Mi sento esattamente così
Mi sono resa conto una volta per tutte che non dipendo dalla presenza degli altri, ma dalla loro approvazione.
Domani per esempio dovrei andare a teatro a vedere un musical da sola. Non ho ancora trovato una persona come me che spenderebbe per stare in prima fila a vedersi quel tipo di spettacolo e va bene così, me lo posso godere benissimo da sola. Andare a teatro o al cinema in generale mi fa sempre stare bene.
Eppure mi vergogno a dire che ci vado da sola. Essendo un regalo che mi sono fatta per il mio compleanno oltretutto, appare ancora più triste e patetico agli occhi degli altri e quindi la mia versione ufficiale è: "Mi hanno regalato un biglietto per questo spettacolo e domani vado a vederlo con degli amici, non è fantastico??"
E' assurdo e ridicolo che per essere lasciato in pace tu debba mentire
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09-12-2018, 23:47
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#60
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 580
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La solitudine mi sta letteralmente divorando, é stata come un partner lei sa tutto di me. Ora che sto cercando compagnia, contatto come mai in vita mia, si sente tradita, abbandonata e cerca di vendicarsi attraverso le mie debolezze. Mi fa affrontare sfide da cui sa che ne uscirò inevitabilmente con le ossa rotte, mi sento sempre peggio. Quando torno da lei, lei rinfaccia i miei problemi i miei fallimenti, le mie mancanze in ambito sociale e mi fa impazzire. Non riesco a sopportare tutto questo
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