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Vecchio 02-06-2011, 01:07   #1
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Mi chiedevo stasera, come si fa ad essere felici a stare insieme alle persone?IO non so come si fa, perchè ho sempre sofferto a stare in compagnia degli altri. Dunque la domanda per voi è secondo voi essere felici insieme agli altri è una questione di allenamento come farsi i muscoli, ovverosia + sto insieme agli altri + imparo a stare insieme agli altri quindi mi adatto e divento + felice, quindi è questione di social training, oppure per quanto uno stia insiema agli altri sarà sempre infelice se dentro di lui ha l'infero o comunque dei bei complessoni che lo bloccano e quindi l'allenamento non serve a niente?Scusate se la mia mente malata partorisce questi quesiti pseudo-filosofici, ma certe volte ho bisogno di esprimere in qualche modo questi miei dubbi, di esternare a tutti i costi.
Vecchio 02-06-2011, 01:55   #2
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"la felicità è reale solo quando è condivisa"
Vecchio 02-06-2011, 09:07   #3
Esperto
L'avatar di barclay
 

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
Dunque la domanda per voi è secondo voi essere felici insieme agli altri è una questione di allenamento come farsi i muscoli
C'è un'enorme differenza tra l'allenamento fisico e quello sociale: col primo, se uno si allena, può raggiungere un certo risultato, magari non vincerà alle Olimpiadi ma neanche rimarrà sempre l'ultimo, questo perché il risultato finale non dipende dagli altri, col secondo non è così. È la stessa differenza che c'è tra costruire un meccanismo e dipingere un quadro: all'inizio uno non sa da dove cominciare ma, studiando come mettere insieme i pezzi, alla fine costruisce qualcosa che funziona e nessuno può negare quest'ultimo semplice fatto, un quadro invece può essere dipinto con una tecnica perfetta e non piacere lo stesso. Infine c'è la questione del numero chiuso: la società umana non è un torneo aperto a tutti.

Ultima modifica di barclay; 02-06-2011 a 09:14.
Vecchio 02-06-2011, 09:51   #4
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Originariamente inviata da boom76 Visualizza il messaggio
"la felicità è reale solo quando è condivisa"
bravo ben detto non ha senso stare in mezzo ad una massa di stronzi che pensa solo al proprio individualismo e pronta ad usarti all'occorrenza, non ha senso per me far parte di un sociale fasullo e basato unicamente su rapporti di puro interesse che è alla fine il 99% dei rapporti che vedono i miei occhi, che vomito....
Vecchio 02-06-2011, 10:49   #5
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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
Mi chiedevo stasera, come si fa ad essere felici a stare insieme alle persone? IO non so come si fa, perchè ho sempre sofferto a stare in compagnia degli altri.
Magari il contrario... Ha sofferto perché non sa come si fa. Meglio ancora, più realisticamente, può essersi sentito spesso a disagio perché non si valuta particolarmente abile nel relazionarsi con gli altri. Può essere più corretto descritto in questo modo?

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
Dunque la domanda per voi è secondo voi essere felici insieme agli altri è una questione di allenamento come farsi i muscoli, ovverosia + sto insieme agli altri + imparo a stare insieme agli altri quindi mi adatto e divento + felice, quindi è questione di social training, oppure per quanto uno stia insiema agli altri sarà sempre infelice se dentro di lui ha l'infero o comunque dei bei complessoni che lo bloccano e quindi l'allenamento non serve a niente?
Non credo che "essere felici insieme agli altri" sia questione di allenamento. Si potrebbero avere delle ottime abilità sociali ma non desiderare affatto stare con le altre persone e di conseguenza non essere felici quando ciò avviene.
Più si sta insieme agli altri più occasioni si hanno di apprendere e sperimentare abilità (comportamenti) sociali efficaci e funzionali. L'allenamento permetterà non tanto di essere felici, ma di avere migliori abilità e risorse per affrontare determinate situazioni (sociali) con minor disagio grazie al maggior senso di auto efficacia e di autostima. Forse riuscire in questo potrebbe renderla più soddisfatta?

Dott. Liverani
Vecchio 02-06-2011, 11:09   #6
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Quello che ha scritto il Dottore è decisamente ineccepibile...
L'allenamento sociale che pratico da anni mi ha arrecato un gran beneficio indubbiamente ma questo perchè c'è la volontà da parte mia di insabbiare quantomeno quelli che sono i miei complessi e il desiderio di pervenire ad un rapporto sereno ed equilibrato con il prossimo....
Vecchio 02-06-2011, 18:04   #7
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Originariamente inviata da Dott. Liverani Visualizza il messaggio
Magari il contrario... Ha sofferto perché non sa come si fa. Meglio ancora, più realisticamente, può essersi sentito spesso a disagio perché non si valuta particolarmente abile nel relazionarsi con gli altri. Può essere più corretto descritto in questo modo?


Non credo che "essere felici insieme agli altri" sia questione di allenamento. Si potrebbero avere delle ottime abilità sociali ma non desiderare affatto stare con le altre persone e di conseguenza non essere felici quando ciò avviene.
Più si sta insieme agli altri più occasioni si hanno di apprendere e sperimentare abilità (comportamenti) sociali efficaci e funzionali. L'allenamento permetterà non tanto di essere felici, ma di avere migliori abilità e risorse per affrontare determinate situazioni (sociali) con minor disagio grazie al maggior senso di auto efficacia e di autostima. Forse riuscire in questo potrebbe renderla più soddisfatta?

Dott. Liverani
Certamente può darsi anche l'inverso...in questo momento non lo so...ho sofferto molto e basta , quello che è sufficiente ad isolarsi e a costruirsi un'idea negativa dell'umanità e uno scudo difensivo dalla gente per il terrore di subire di nuovo determinati comportamenti lesivi della propria autostima e persona. L'allenamento mi renderebbe + soddisfatto perchè ho sempre desiderato essere uno ''normale'', vorrei stare con la gente senza soffrire, ma vorrei anche stare con la gente che non fa soffrire, e in giro ne vedo ben poca, in realtà non riesco ad accettare il rischio che il vivere la propria socialità comporta, non accetto che durante l' ''allenamento'' sociale, troverò statisticamente un certo numero di persone che mi faranno del male, che mi rifiuteranno, che mi umilieranno, o forse questo ragionamento può essere capovolto a causa della da lei succitata mia scarsa autostima, per questo stento a mettermi in gioco del tutto, buttandomi nella massa con fiducia.

Ultima modifica di Martello; 02-06-2011 a 18:07.
Vecchio 02-06-2011, 18:09   #8
Principiante
L'avatar di DameAuxCamélias
 

Secondo me non è questione di quanto si sta con la gente, ma di come. Il fatto è che se uno pensa che l'altro prima o poi lo ferirà o lo abbandonerà, si pone in un modo che lo porta prima o poi a essere ferito o abbandonato. è un circolo vizioso.
Vecchio 02-06-2011, 18:29   #9
Banned
 

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Originariamente inviata da DameAuxCamélias Visualizza il messaggio
Secondo me non è questione di quanto si sta con la gente, ma di come. Il fatto è che se uno pensa che l'altro prima o poi lo ferirà o lo abbandonerà, si pone in un modo che lo porta prima o poi a essere ferito o abbandonato. è un circolo vizioso.
Per non parlare dei sensi di colpa che altri ti mettono in testa che ti inducono a lasciarti ferire senza reagire in modo adeguato ma lasciando campo libero al carnefice, in modo da espiare tutta la tua ''cattiveria'', un autolesionismo morale inconscio subdolo quanto efficace.

Ultima modifica di Martello; 02-06-2011 a 18:36.
Vecchio 02-06-2011, 18:32   #10
Principiante
L'avatar di DameAuxCamélias
 

Siamo sempre noi che permettiamo agli altri di ferirci...
Vecchio 02-06-2011, 18:37   #11
Avanzato
L'avatar di RainWillEnd
 

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
Mi chiedevo stasera, come si fa ad essere felici a stare insieme alle persone?IO non so come si fa, perchè ho sempre sofferto a stare in compagnia degli altri. Dunque la domanda per voi è secondo voi essere felici insieme agli altri è una questione di allenamento come farsi i muscoli, ovverosia + sto insieme agli altri + imparo a stare insieme agli altri quindi mi adatto e divento + felice, quindi è questione di social training, oppure per quanto uno stia insiema agli altri sarà sempre infelice se dentro di lui ha l'infero o comunque dei bei complessoni che lo bloccano e quindi l'allenamento non serve a niente?Scusate se la mia mente malata partorisce questi quesiti pseudo-filosofici, ma certe volte ho bisogno di esprimere in qualche modo questi miei dubbi, di esternare a tutti i costi.

Stare con gli altri pian piano ti fà capire alcune cose, e pian piano la cosa diventa piacevole. Se questo non avenisse significherrebe che ci sono alcune cose da capire, altre da imparare, altre ancora da DISIMPARARE.

Puoi impiegare tutte le energie di questo mondo, se non capisci che quella vite li proprio non và l'ingranaggio non si sblocca neanche a pagarlo.
Vecchio 02-06-2011, 18:45   #12
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Originariamente inviata da RainWillEnd Visualizza il messaggio
Stare con gli altri pian piano ti fà capire alcune cose, e pian piano la cosa diventa piacevole. Se questo non avenisse significherrebe che ci sono alcune cose da capire, altre da imparare, altre ancora da DISIMPARARE.

Puoi impiegare tutte le energie di questo mondo, se non capisci che quella vite li proprio non và l'ingranaggio non si sblocca neanche a pagarlo.
capisco, temo di averla proprio persa la vite in oltre 15 anni di fs, non ho mai capito nè forse voluto capire cosa fare, cosa non fare, in determinati contesti. Avrei bisogno sai di cosa , di una di quelle guide psicologiche che ti dicessero se parli in questo modo crei imbarazzo alla gente, cosa di cui spesso non mi rendo conto andando come un carro armato su argomenti delicati, oppure che mi dicesse non devi insistere sempre sullo stesso argomento sennò annoi, cosa di cui in quel momento non mi rendo conto, a me questi meccanismi automatici di cui parli non sono mai scattati, e anche se stessi migliaia di ore in compagnia delle persone, temendo di subire del male da loro, quindi avendo la testa satura di fobie, non presterei attenzione come non l ho mai prestata ad imparare per esperienza come si fa a vivere insieme alle altre persone, perchè ho troppa paura e questa mi allontana dagli altri.
Vecchio 02-06-2011, 19:24   #13
Avanzato
L'avatar di RainWillEnd
 

Fortunatamente la vite non si può perdere Martello, a meno che tempo fà non ti sia uscito un pezzo di cervello.

Chiunque abbia un sistema organico integro non ha che da percorrere il sentiero giusto, svoltando correttamente senza perdere la strada. Facile a dirsi si...
Vecchio 02-06-2011, 21:23   #14
Intermedio
 

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Originariamente inviata da Martello Visualizza il messaggio
...in realtà non riesco ad accettare il rischio che il vivere la propria socialità comporta, non accetto che durante l' ''allenamento'' sociale, troverò statisticamente un certo numero di persone che mi faranno del male, che mi rifiuteranno, che mi umilieranno...
Forse è proprio il non accettare certe eventualità (mostrarsi impacciato,fare brutte figure, essere rifiutato, giudicato negativamente, provare ansia, provare vergogna, ecc ) nel perseguire i suoi scopi (socializzare, relazionarsi con gli altri) che le causa così tanta sofferenza.
Purtroppo temo che il comportamento degli altri non dipenda molto da lei... Nonostante lei provi a fare del suo meglio non può (per quanto le farebbe piacere) costringere le persone a rispettarla, trattarla bene, giudicarla correttamente e tanto altro... Accanirsi in queste pretese temo possa solo farla soffrire... Forse sarebbe meglio prendere atto e quindi accettare di non poterci fare molto e se possibile cercare di dare a certi eventi negativi la minor importanza possibile... Contemporaneamente tentare di impegnarsi per raggiungere i propri scopi, migliorare le proprie abilità sociali, scegliere con cura le persone da frequentare, ecc... Quello che mi pare sta già cercando di fare...

Dott. Liverani
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