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Vecchio 18-06-2022, 18:00   #41
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Originariamente inviata da spezzata Visualizza il messaggio
Si "fissa" su di loro perché probabilmente non ha nessun'altro a cui chiedere aiuto. Non è una bella situazione.
Beh, non ha nemmeno loro.
Vecchio 18-06-2022, 18:29   #42
Esperto
L'avatar di Gufetto
 

Gli psicologi ti fanno una diagnosi e da quella diagnosi generalmente fanno una terapia standard. Ognuno di loro pensa che la terapia vada bene per tutti...

Io vado da un comportamentale da 5 mesi, dalla diagnosi è uscito il disturbo evitante e siamo già alla forzatura di mandarmi a fare volontariato alla pubblica assistenza, come se fare volontariato o farmi amici cancellasse tutti i miei problemi e pensieri. Peccato che non sono andato lì per farmi degli amici...
Che poi forzarmi a fare volontariato è una cosa irritante, se in passato avessi ritenuto che fare volontariato mi avesse fatto bene ci sarei andato prima...ora non so come fare per smarcarmi..

Anche io so che non sto tanto bene, sento la mia vita come una prigione, e se andando a chiedere aiuto il massimo è sentirsi costretto a fare volontariato o altre cose che non voglio fare...ma non è che non voglio farle perché sono strnzo ma perché sono andato lì per cercare cose che mi interessino, per capire cose di me, non per fare la marionetta facendo quel che vuole lei convinta che mi faccia bene...
Ringraziamenti da
spezzata (18-06-2022)
Vecchio 18-06-2022, 20:09   #43
Esperto
L'avatar di IO&EVELYN
 

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Originariamente inviata da Maximilian74 Visualizza il messaggio
Magari mi sbaglio, ma spesso ho letto e leggo di gente che è andata o va tuttora dai cosiddetti specialisti per i problemi vari che conosciamo.
Mi sembra che queste persone continuano a scrivere qui del loro disagio e del loro star male.
Non ho ancora letto di qualcuno che, grazie a quegli specialisti da cui vanno, abbia finalmente risolto i problemi.
Cioè io continuo a vedere persone che stanno male e non ne vengono fuori, quindi mi viene il dubbio che andare da quelle figure non risolva nulla.

Esattamente così. E intanto loro guadagnano e big pharma straguadagna da matti.
Ringraziamenti da
bukowskiii (18-06-2022)
Vecchio 18-06-2022, 22:31   #44
Esperto
 

Magari, ipotizzo ,lui non ha effettivamente bisogno di nessuna terapia. In ogni caso, con questa sfiducia di partenza verso le figure professionali, effettivamente potrebbe essere solo che uno spreco di tempo per lui.
Una guida spirituale?. Forse attraverso la fede, anche chi affetto da depressione maggiore può riuscire a trovare/ritrovare la felicità e la serenità mentale. Però si sa che per abbracciare una vita spirituale o di fede a volte la ragione bisogna metterla da parte. E per una persona, indubbiamente intelligente ,ma così tanto predisposta al continuo ragionamento e dubitamento sarà forse impossibile arrivare a credere.
Quindi cosa rimane ,abbandonarsi alla vita e sposare una filosofia nichilista?
Vecchio 19-06-2022, 14:34   #45
Esperto
L'avatar di Chamomile
 

Da quello che ho visto, psicologi e simili ti aiutano se hai già una mentalità sensibile a quei soliti concetti tipo "inizia ad apprezzare le piccole cose della vita, "accetta la tua situazione e sii grato per ciò che hai", "sii te stesso e gli altri inizieranno ad apprezzarti" (ahahah ma ha mai funzionato sta cosa?), se non sei il tipo invece ti dicono che sei tu che non vuoi farti aiutare, come se quella fosse l'unica soluzione possibile, quindi se anche tu sei così non so quanto possa servire spenderci soldi.
Vecchio 19-06-2022, 18:17   #46
Esperto
L'avatar di Da'at
 

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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
In certi frangenti quando sapevo più o meno cosa fare e si era incastrato tutto (tipo l'allineamento dei pianeti in 2001 odissea nello spazio) è emersa la voglia di far qualcosa, ma un medicinale non penso possa fare molto in tal senso , forse la cocaina e roba simile magari riescono a farmi attivare.

I medicinali li ho presi e oltre a stendere la mia libido (che mi son rimasti anche strascichi permanenti a mio parere) non mi hanno aiutato più di tanto.

Comunque le cose possono sempre peggiorare, ad esempio potrei provare a fare anche una rapina e roba simile.
Ecco non faccio cose del genere non solo perché magari poi penso che avrò dei sensi di colpa, ma credo che potrei stare ancora peggio anche per altri motivi, se mi beccano poi magari mi toccherà gestire relazioni sociali con galeotti che tenteranno di sodomizzarmi e ci riusciranno pure. Se fuori da una galera sto quasi alla canna del gas, figuriamoci dentro.

Sto abbastanza male che a volte vorrei togliermi di mezzo, però penso che si possa stare sempre peggio e l'unico argine che si può dare a questo peggio è solo l'esser morti.

Sono reduce da un evento sociale che avrebbe dovuto farmi stare in teoria meglio, ma ora sto peggio. Per questo mi fido poco del discorso "prova che non c'è nulla da perdere" se poi io vedo che c'è sempre da perdere.
In certi casi è vero, non c'è nulla da perdere, ma nella stragrande maggioranza dei casi no, c'è sempre il rischio che le cose peggiorino e quando poi penso sia quasi una certezza avendo provato cose analoghe non mi viene la voglia di barcamenarmi in situazioni e cose abbastanza simili a quelle che già ho provato e hanno prodotto danni in passato al mio stato emotivo.

L'unica cosa che mi intriga tra le cose elencate è la sarcazzo terapia, in cosa consiste?
Innanzitutto ti devo le mie scuse: a volte scado nel "positivismo tossico" ed hai perfettamente ragione a dire che esiste sempre un modo per peggiorare le cose.

Però il punto cruciale della questione è che, quando si sta male, o si cerca di cambiare qualcosa (ed essenzialmente ciò che si può cambiare è il proprio comportamento, oppure qualcos'altro attraverso il proprio comportamento: le preghiere non funzionano, purtroppo), oppure cercare di accettare la situazione in qualche maniera.

Può uno psicologo aiutarti in questo? Forse. Magari può suggerirti prospettive e punti di vista che non avevi valutato.
Può darsi che invece non possa, che non ci riesca. Che non esistano. Però puoi scoprirlo solo tentando.

Può uno psichiatra aiutarti in questo? Forse. Magari cambiando la chimica del cervello può darti risorse per attuare quei cambiamenti necessari a far cambiare le cose che non vanno nella tua vita. Può darsi che invece non possa, può darsi che la chimica del tuo cervello non abbia nulla che non vada, oppure sì ma comunque non si trova il modo di cambiarla in senso migliorativo.

Chi altro può aiutarti? Forse persone che vivono problemi analoghi ai tuoi. A me ad esempio ha aiutato tanto scoprire che una persona molto vicina aveva intenzioni suicide. Mi sono dovuto domandare perché le mie intenzioni suicide fossero da considerarsi ragionevoli e le sue invece no.

Nello specifico credo che a te aiuterebbe imparare a comunicare meglio, perché ho la sensazione che molto spesso ti lasci letteralmente travolgere dai tuoi pensieri e lasci che essi travolgano il flusso di comunicazione, travolgendo poi chi ti deve leggere (forse anche chi ti deve ascoltare?).
Ad esempio, in questo thread non ho capito ancora nel concreto cosa vorresti che cambiasse, cosa ti fa soffrire. L'insoddisfazione relazionale?

Qual è il desiderio che esprimeresti a un ipotetico genio della lampada, se ne avessi l'opportunità?

Sempre ammesso che tu sappia di cosa hai bisogno, ché non è da darsi affatto per scontato.

Chiaramente la sarcazzoterapia (non necessariamente con me e muttley a milano, ma ci sono altri utenti e magari qualcuno in campania) continuo a promuovertela perché più di tutto secondo me riuscire a relazionarsi con delle persone "dal vivo" e non attraverso un forum è qualcosa di insostituibile per avere almeno la probabilità di stare meglio.

Probabilmente questo post risulterà inadeguato e incompleto come il precedente, però è il meglio che mi riesce di produrre, quindi chiedo in anticipo scusa per ovvietà e facilonerie varie.
Ringraziamenti da
XL (19-06-2022)
Vecchio 19-06-2022, 20:50   #47
Esperto
L'avatar di Chamomile
 

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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
E' come se tu volessi mangiare verdura e ti spediscono dove vendono carne e una volta osservato che l'affare non va in porto perché tu la carne non la compri e non la vuoi mangiare (perché non ti manca per niente) si suppone che il problema irrisolto consista nel riuscire a venderti la carne o magari nel convincerti a diventare carnivoro quando magari a te è il mangiar verdura che ti mancava.
Perché loro solo la carne hanno. È come andare in macelleria, se il tuo problema non è la mancanza di carne e non te la fai andare bene comunque, c'è poco da fare. Con la differenza che davanti alla macelleria c'è scritto chiaramente cosa vendono e magari dall'altra parte della strada c'è l'ortolano che sicuramente ti è più utile. Invece per quel che riguarda lo psicologo è come se tu avessi bisogno di verdura e ti dicessero che l'unica soluzione è andare in un certo negozio, in cui puoi comprare tutto il cibo che vuoi. Poi arrivi lì e scopri che ci sono solo bistecche, salsicce e quant'altro. E tu sei vegetariano. "Mi scusi, ma la verdura?" "Se non ti va bene la carne non è un problema mio, chiaramente sei tu che non vuoi mangiare. E mo sono 70€".

E la soluzione quindi qual è? Io non lo so, per il momento non ne vedo nessuna.
Vecchio 19-06-2022, 21:36   #48
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XL, ma perché escludi a priori di avere problemi di cui non sei consapevole? Il passaggio da problema soggettivo a problema oggettivo (diagnosi psichiatrica) è problematico, e se il tuo è un rifiuto di essere etichettato come tarato o disturbato ti dò ragione.

Resta che i problemi soggettivi esistono e hanno una loro dignità. Da quello che scrivi qui, io ribadisco che non si tratta solo delle questioni materiali di cui ti lamenti ma che c'è ben altro.
Vecchio 19-06-2022, 21:55   #49
Banned
 

Il negare a spada tratta di avere un malessere propriamente psicologico è una cosa diffusissima, legata a una vita vissuta in un contesto fortemente negazionista della sofferenza.

La compliance formale (quella dei più, che si affidano ciecamente all'autorità degli esperti senza crederci davvero) ovviamente è una pezza scema che non risolve nulla, ma nasconde la questione.

Io ho negato a tutto spiano per buona parte della mia vita. Ultimamente, ho rischiato (e ancora non ho certezze) una diagnosi medica piuttosto grave, di quelle che cambiano totalmente la vita, in peggio. In questa circostanza, ho trovato la spinta per rifiutare l'interazione con le persone con cui ho normalmente a che fare, in quanto non ho percepito un briciolo di reale capacità di riconoscere la mia vulnerabilità. In precedenza mi prestavo al gioco, anzi ai vari giochi del: facciamo finta di essere una famiglia; mi preoccupo per te perché altrimenti mi sento in colpa; inganniamo il tempo insieme per distrarci.

Adesso, con il peso del presente e del (possibile) futuro, mi sono detto "no vabbé, basta così, relazioni insignificanti adesso non le reggo proprio". Ovviamente le relazioni erano insoddisfacenti anche prima, ma non prendevo sul serio la cosa e mi "adattavo".

Di colpo, mi è calata l'ansia che prima era a duemila, mi è tornata voglia di vivere, e mi è salita la consapevolezza di avere dei problemi "psicologici" da affrontare (che non sono più: ho un disturbo, sono matto, sono fobico, sono depresso, ecc. ma riguardano il mio modo di vivere). I problemi "concreti" di prima (economici, relazionali) da un lato li sento più "veri", dall'altro parecchio meno drammatici, essendo calata l'ansia, che dipendeva da altro ma proiettavo su di essi.

Tu escludi di vivere trattandoti male e di essere talmente immerso in una gabbia da non rendertene conto?

Ultima modifica di Angus; 19-06-2022 a 22:05.
Vecchio 19-06-2022, 22:30   #50
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Anche se chiedi aiuto nessuno ti ascolterà, sarà la solita frase del cazzo ma la nostra guerra solo noi possiamo vincerla.
Vecchio 19-06-2022, 23:07   #51
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Il negare a spada tratta di avere un malessere propriamente psicologico è una cosa diffusissima, legata a una vita vissuta in un contesto fortemente negazionista della sofferenza.

La compliance formale (quella dei più, che si affidano ciecamente all'autorità degli esperti senza crederci davvero) ovviamente è una pezza scema che non risolve nulla, ma nasconde la questione.

Io ho negato a tutto spiano per buona parte della mia vita. Ultimamente, ho rischiato (e ancora non ho certezze) una diagnosi medica piuttosto grave, di quelle che cambiano totalmente la vita, in peggio. In questa circostanza, ho trovato la spinta per rifiutare l'interazione con le persone con cui ho normalmente a che fare, in quanto non ho percepito un briciolo di reale capacità di riconoscere la mia vulnerabilità. In precedenza mi prestavo al gioco, anzi ai vari giochi del: facciamo finta di essere una famiglia; mi preoccupo per te perché altrimenti mi sento in colpa; inganniamo il tempo insieme per distrarci.

Adesso, con il peso del presente e del (possibile) futuro, mi sono detto "no vabbé, basta così, relazioni insignificanti adesso non le reggo proprio". Ovviamente le relazioni erano insoddisfacenti anche prima, ma non prendevo sul serio la cosa e mi "adattavo".

Di colpo, mi è calata l'ansia che prima era a duemila, mi è tornata voglia di vivere, e mi è salita la consapevolezza di avere dei problemi "psicologici" da affrontare (che non sono più: ho un disturbo, sono matto, sono fobico, sono depresso, ecc. ma riguardano il mio modo di vivere). I problemi "concreti" di prima (economici, relazionali) da un lato li sento più "veri", dall'altro parecchio meno drammatici, essendo calata l'ansia, che dipendeva da altro ma proiettavo su di essi.

Tu escludi di vivere trattandoti male e di essere talmente immerso in una gabbia da non rendertene conto?
Proprio di una cosa del genere ne ho già parlato con la psicoterapeuta, questo tipo di discorso qua è un altro discorso ricorrente che nel mio caso non intercetta bene il mio problema.

Io in verità non è che non mi voglio trattare bene è che una parte di me trova faticoso fare certe cose e quindi trattarmi bene in tal senso equivale a non faticare tanto, un'altra parte reclama le cure e quindi succede che trattarmi bene in uno dei due sensi equivale a trattar male l'altra parte di me.

E' come se dovessi trattar bene un'altra persona ma per farlo devo investire una marea di energie comunque e questa cosa mi crea dei disagi e la cura stessa in un senso equivale in parte a trattarmi male, per curare il corpo devo trattarmi male in qualche senso.

Quindi qua non è che è proprio netta questa cosa che dicono, almeno nel mio caso non è così.

Sono io stesso che in parte sono insoddisfatto quando curo certe cose che mi riguardano perché mi costano degli sforzi immani e i risultati sono modesti, a non curarmi la cosa manco va per il verso giusto, e allora spesso non so davvero cosa fare, dicono di trovare un compromesso, ma io un buon compromesso non l'ho trovato.

Delle volte penso che probabilmente dovrei delegare la cosa ad altri, solo che anche qua poi si pongono altri problemi, per delegare ed avere un servizio ben fatto bisogna spendere un mucchio di soldi e non navigo nell'oro.

Altre volte sono proprio incapace io di trovare cure adeguate, e anche qua per delegare dovrei delegare a gente competente, e sempre bisogna seguirli e avere queste capacità qua e spendere un mucchio di soldi.

Poi ti dicono "chiedi aiuto che ti aiutano così non devi farle tu certe cose", ma a me non pare sia vero, chiedi aiuto e in genere cercano di riscaricarti tutto addosso. Ho chiesto aiuto alla psicoterapeuta affinché parlasse con una collega di una certa questione e ha rigirato comunque il problema a me, mi ha dato il numero di telefono, nemmeno quello personale e di stanza tra l'altro e il problema è passato pari pari a me.

Oppure quando ho avuto dei parenti malati un mucchio di persone dicevano che c'era questo e quell'altro a disposizione, però concretamente nessuno ha alzato un dito e ho fatto quel che sono riuscito a fare, piuttosto male.

Io non è che voglio trattare male me e altri, cerco di trattarmi bene, ma spesso quel che riesco a fare, senza diventare una sorta di aguzzino di me stesso, questo è e i risultati che riesco a mettere insieme questi sono.
Si tratta bene chi riesce a delegare e scaricare i lavori pesanti su altri e arraffa quel che si può arraffare, però anche per far questo bisogna avere una serie di capacità, anche manipolatorie, che io non ho. Anche per fare i parassiti bisogna esserci tagliati.

La formula "tu tratti male te stesso" è una cosa iper semplificata in relazione a quel che devo gestire concretamente e non coglie affatto bene tutti gli aspetti dei miei problemi.

Ultima modifica di XL; 19-06-2022 a 23:40.
Vecchio 19-06-2022, 23:48   #52
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Per "trattarti bene" non intendo "andare alla spa" e similari, ma una cosa più sottile, che non saprei come mettere a parole.

Per tornare all'esempio che ho fatto io: hai qualcuno a cui dispiacerebbe *davvero* per la tua infelicità? Davvero, cioè non perché interpreta un ruolo, perché ha paura di mostrare altrimenti o per buona educazione.

Riusciresti a cercarlo esplicitamente (che sia l'amico o la ragazza), senza vergogna, fobie, tentativi di manipolare e mille pippe mentali? Se lo incontrassi, riusciresti a stare in sua compagnia? Se la risposta è no, allora (imo) è perché "non ti tratti bene", cioè resti in relazioni mortificanti che ti inducono a gestire la tua vita in un modo mortificante.

Con questo non voglio dire che dopo è una passeggiata o i problemi oggettivi scompaiono. Però almeno cambi atteggiamento, diventi più aggressivo (senza recitare), prendi il buono che c'è, e spesso c'è, fai progetti sensati. Ti godi di più la vita.
Vecchio 19-06-2022, 23:53   #53
Esperto
L'avatar di Darby Crash
 

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Originariamente inviata da claire Visualizza il messaggio
Cosa dovrebbero fare i terapeuti, lottare per che cosa? Anche a me davano ragione, ma non era mica in loro potere e nelle loro mansioni cambiare la situazione, per svariati motivi.
Anch'io so cosa servirebbe a me, che non me lo possano dare i terapeuti non vuol dire sia una loro mancanza, semplicemente non è di loro competenza, oppure, anche volendo, non possono fattualmente.
le mansioni e le competenze non sono fisse. Quella che è la psicoterapia oggi non è uguale alla psicoterapia di trent'anni fa, sono metodi in continuo aggiornamento ed evoluzione. Quindi dire che gli psicoterapeuti potrebbero comportarsi diversamente ha assolutamente senso.
Potrebbero formarsi nuovi indirizzi più simili alla psicoterapia che vorrei io.
Potrebbero esistere già tra 3 o 4 anni, magari anche grazie a un terapeuta che ha ascoltato le mie idee e ne ha fatto tesoro, chissà.
Vecchio 20-06-2022, 06:14   #54
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da Angus Visualizza il messaggio
Riusciresti a cercarlo esplicitamente (che sia l'amico o la ragazza), senza vergogna, fobie, tentativi di manipolare e mille pippe mentali? Se lo incontrassi, riusciresti a stare in sua compagnia? Se la risposta è no, allora (imo) è perché "non ti tratti bene", cioè resti in relazioni mortificanti che ti inducono a gestire la tua vita in un modo mortificante.
Ma di nuovo, sono cose legate anche ad altro.

Come posso trovare una persona che mi piace frequentare e voglio bene e che mi vuole bene?

Se in base a quel che so fare ste benedette persone che mi vogliono bene, non mortificanti e che mi piace frequentare non le trovo, non tradurrei questa cosa nell'espressione "non ti tratti bene".

Per trovare altri che ti vogliono bene devi in una certa misura anche "sedurli" e se io l'esca per sedurli non riesco a costruirla o procurarmela in modo agevole mi pare che abbia a che fare con questo problema qua e non col trattarmi male. Mi tratto come riesco a trattarmi proprio perché non voglio trattarmi troppo male. Intorno a me ho conosciuto solo persone che volevano trattarmi bene (a parole), ma mi hanno trattato male e ora mi pare che questa retorica voglia continuare all'infinito a perseguitarmi raccontarmi la stessa cosa nei secoli dei secoli.

Ho capito che un certo stile di vita attrarrebbe di più gli altri, non sono scemo, però io questo stile di vita non riesco a tenerlo e certe volte non so nemmeno se voglio tenerlo. D'altra parte certi altri mi piacerebbe frequentarli ed essere apprezzato, ma non tradurrei questa sorta di conflitto che per ora non sono riuscito a risolvere così.

Certo mi piacerebbe, come non mi piacerebbe che ci fossero certe persone per me che mi piacciono e mi vogliono bene, ma non le ho trovate queste persone, non è che frequento persone mortificanti, io proprio per evitarlo non frequento quasi nessuno, mi costringo talvolta a frequentare persone che non mi piacciono tanto perché queste sono ben disposte, ma nemmeno funziona, certo è che devo frequentare qua e là per forza delle persone ma non è che me le vado a cercare io mortificanti o che fanno cose che mi scoccio io di fare, se ci sono gli stronzi o persone fatte soprattutto in certi modi in giro è perché io non mi voglio trattare bene?

Io in certe situazioni sociali non mi so difendere bene, è un'altra cosa che vedo e osservo, ma se non ho la battuta pronta e non riesco ad esser fatto così è perché non mi voglio trattare bene? Sarebbe preferibile non ricevere attacchi, ma se esci e vai in giro li ricevi quasi sempre se c'è qualcosa che stona con un certo stile di vita che è ritenuto generalmente accettabile.

Continuo a pensare che questa espressione nel mio caso sia scorretta, non è illuminante né mi fa capire meglio cosa fare,

Se incontrassi una persona che mi tratta bene, mi piace e non rompe le balle, ma perché mai non dovrei riuscire a stare in sua compagnia?

Mi pare sia più difficile stare insieme a persone che non ti piacciono abbastanza, ti mortificano e rompono le balle e ti trattano in buona parte male, per avere in cambio altro, valutando che di meglio in giro non lo troverai se vuoi socializzare con qualcuno e avere relazioni, che con persone che ti trattano benissimo (che sono un ago nel pagliaio quando sei fatto in certi modi).

Io una relazione con l'altro sesso ho avuto, dopo i trent'anni in età avanzata, e non era idilliaco il rapporto, e alla fine mi ha mollato l'altra persona perché non riteneva fossi idoneo a farla abbastanza felice, non l'ho mollata mica io.

Se stai con persone che ti trattano male o non ti piacciono abbastanza ti dicono di lasciar perdere e trovane altre perché "meriti di più" e devi rispettarti, se poi non le trovi queste altre persone e te ne lamenti di questa cosa ti dicono al contrario che hai standard tali che nelle tue condizioni non puoi trovarle e quindi "non meriti un cazzo", insomma in ogni caso mi pare che la cosa una soluzione non mi pare ce l'abbia. Lo ripeto, ho capito che un altro stile di vita attirerebbe di più ma per riuscire a condurlo dovrei riuscire a trattarmi abbastanza male, dovrei fare l'esatto contrario.

Ultima modifica di XL; 20-06-2022 a 07:12.
Ringraziamenti da
claire (20-06-2022)
Vecchio 20-06-2022, 06:39   #55
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Darby Crash Visualizza il messaggio
le mansioni e le competenze non sono fisse. Quella che è la psicoterapia oggi non è uguale alla psicoterapia di trent'anni fa, sono metodi in continuo aggiornamento ed evoluzione. Quindi dire che gli psicoterapeuti potrebbero comportarsi diversamente ha assolutamente senso.
Potrebbero formarsi nuovi indirizzi più simili alla psicoterapia che vorrei io.
Potrebbero esistere già tra 3 o 4 anni, magari anche grazie a un terapeuta che ha ascoltato le mie idee e ne ha fatto tesoro, chissà.
Sì, io intendo che se sono infelice perché voglio comprarmi una casa, il terapeuta al massimo può consigliarmi una buona agenzia, ma la casa non me la regala.
Vecchio 20-06-2022, 06:51   #56
Esperto
 

Sai anche io mi sento "male" di default, è come se la vita mi spaventasse in se per se, non vedo un senso nelle cose, certe volte ho una visione troppo logica di tutto, come se non riuscissi a connettermi col mondo.
Ho sempre quel senso dell'inerzia, mi sento imbambolato con un angoscia addosso, ma anche quando sono tranquillo, come se non fossi mai soddisfatto, evidentemente anni di insoddisfazioni mi hanno reso così, ma non si può guarire da ciò, una volta che vedi il mondo in una certa maniera, come ritorni ad un punto precedente di illusione? Ecco io lo reputerei una disillusione da tutto, aver capito che la vita non ha un senso e per trovarne uno devi solo avere fortuna di esser stato educato bene ed essersi integrato nella società, sennò si rimane in balia del non senso di tutto, senza esperienze con i tuoi simili (base della società) dove si vuole andare? E anche se uno fa esperienze, il male esistenziale rimane, è una visione del mondo disillusa, che purtroppo non permette di godere la vita mondana, sono discorsi visti come strani dal popolino. Lo so, ma se ci pensi chi sta bene, si mette il filtro polarizzato sul positivo davanti agli occhi, che è per lo più un filtro per illudersi che la vita abbia un senso.
Vecchio 20-06-2022, 07:27   #57
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

Quote:
Originariamente inviata da edward00767 Visualizza il messaggio
Lo so, ma se ci pensi chi sta bene, si mette il filtro polarizzato sul positivo davanti agli occhi, che è per lo più un filtro per illudersi che la vita abbia un senso.
Io penso che non si tratti solo di un filtro nella maggior parte dei casi.

Prendiamo in esame solo le malattie fisiche.

Una persona che non ha alcuna malattia non deve usare filtri per nascondere il fatto che non è malata, mentre una persona malata, per poter vivere come quella sana come un pesce, dovrebbe usare un filtro positivo.

Se delle cose sono davvero positive non hai bisogno di un filtro per trasformarle in positive.

E' la persona realmente malata che ha bisogno di un filtro positivo per poter vivere come quella sana (almeno a livello mentale immaginario), non la persona sana.

Poi va be' ci sono anche quelle sane che usano un filtro negativo, però io vedo che spesso viene confusa questa condizione qua con quella della persona malata che non usa filtri.

Un sano che usa un filtro negativo andrebbe distinto da un malato che non usa filtri. Per curare il primo bisognerebbe togliere il filtro negativo e basta, il secondo o lo si cerca di curare curando la malattia (soluzione ideale) o si cerca di applicargli un filtro positivo in maniera tale che viva da malato in modo abbastanza simile (almeno mentalmente, perché realmente non può vivere davvero in modo analogo al sano che è sano davvero) alla persona sana.

Ultima modifica di XL; 20-06-2022 a 07:29.
Vecchio 20-06-2022, 07:35   #58
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
.
Io intendo che una visione del mondo eccessivamente realistica e logica farebbe perdere positività a chiunque, per quello dico che chi sta bene a livello esistenziale è semplicemente perchè riesce a trovare il positivo anche in uno scenario senza un senso, invece una persona come me, che fatica a trovare uno scopo nel nulla, e vede tutto troppo in maniera razionale e negativa, non riesce a mettere un buon filtro per vivere senza pensare all'inutilità di tutto.
Vecchio 20-06-2022, 07:39   #59
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
o
Un sano che usa un filtro negativo andrebbe distinto da un malato che non usa filtri. Per curare il primo bisognerebbe togliere il filtro negativo e basta, il secondo o lo si cerca di curare curando la malattia (soluzione ideale) o si cerca di applicargli un filtro positivo in maniera tale che viva da malato in modo abbastanza simile (almeno mentalmente, perché realmente non può vivere davvero in modo analogo al sano che è sano davvero) alla persona sana.
Concordo su un piano più mondano ciò, io dovrò adattarmi a vedere il positivo poichè sono clinicamente malato, ma il mio carattere e il mio pensare sano mi portano comunque al quesito esistenziale, e finisco per perdere il senso...
Vecchio 20-06-2022, 07:49   #60
Esperto
 

In pratica stai dicendo che ci sono situazioni di depressione endogena(filtri negativi a prescindere dalle condizioni) e problemi oggettivi che non si possono vivere bene senza il filtro. Quindi, mi pare di aver capito che tu ti ritieni del gruppo dei problematici oggettivi, ossia con problemi che esistono davvero e che senza filtro non possono star bene. Sei disposto a provare a metterti sto filtro o preferisci soffrire e basta ? É una scelta. Il fatto che non accetti che non ci sia una cura al tuo male non significa che gli altri non sitano facendo abbastanza di quello che è in loro potere. Significa semplicemente che non esiste soluzione per tutto, così come per le malattie incurabili. Se non, appunto, il filtro.
Sicuramente puoi lamentarti che la società non ti dà la soluzione. Vorresti che altri identificassero i tuoi bisogni che tu stesso non riesci a riconoscere, e lavorassero per risolverteli. Non è così che funziona, un malato di Sla che vuole una cura deve sapere intanto cos'ha, vagliare le soluzioni che il mondo propone in merito, e una volta capito che non ce ne sono, lavorare su quello che si può, curandosi per ridurre i sintomi e accettando la propria sorte. Può inoltre battagliare perché la ricerca progredisca e ci siano più investimenti, ma deve sapere cosa sta facendo e perché, se è un generico "sto male, non so cos'ho, non voglio saperlo, non voglio le diagnosi e le cure, non voglio accettare, società aiutami" nessuno lo aiuterà. Idem se dice "ho questa malattia e voglio solo guarire dall'oggi al domani e nient'altro mi interessa farci". Anche in questo caso non avrà nessun riscontro. Idem se uno vuole un milione di euro in tasca. A determinate richieste non c'è aiuto possibile. Leggasi miracoli.
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