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Vecchio 31-12-2012, 11:55   #1
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Ieri sera ero in giro a una festa di un conoscente, non c'erano troppe persone, diciamo una quindicina, che conoscevo superficialmente, tutte piomeno simpatiche, non troppo estro o discotecari.
Ecco, ero con un gruppetto di loro fuori a fumare e si parlava di tante cose che avevano fatto loro: viaggi, lavoretti, scambi all'estero, scopate, critiche a chi non c'era, ...
Insomma, cose dell'altro mondo per uno come me. Per fortuna mi hanno preso in simpatia e mi hanno domandato poco o nulla della mia vita solitaria.
La maggior parte di loro erano tutti studenti di materie artistiche o musicali o di cinema.

E io mi chiedo questa cosa: se avessi scelto anche io un tipo di carriera di questo tipo fin dall'inizio (liceo artistico o istituto d'arte o un linguistico) e poi proseguendo studiando arte o musica, sarei socialmente allo stesso punto?

Avere un background di tante conoscenze/amicizie secondo me ti cambia, cambia il tuo modo di fare, di comportarti.
Purtroppo ho sempre fatto la scelta "di convenienza economica", scegliendo scuole che alla fine portassero a un pò di lavoro.
Loro sono un pò ricchi di famiglia, forse questo mi avrebbe pregiudicato un pò.

Cosa ne pensate? C'è qualcuno di voi che nonostante abbia seguito le proprie attitudini artistiche e frequentato quelle compagnie di persone, non si senta soddisfatto?

Ultima modifica di leoleo; 31-12-2012 a 12:41.
Vecchio 31-12-2012, 12:35   #2
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L'avatar di alice89
 

non penso che il tipo di percorso scolastico (artistico, scientifico,...) sia responsabile della vita sociale di un individuo.
io ho scelto un percorso scientifico e probabilmente se avessi scelto un percorso "più artistico" ora sarei più felice, ma la mia vita sociale probabilmente sarebbe la stessa (pari a zero).
Vecchio 31-12-2012, 12:36   #3
Esperto
L'avatar di Oblomov
 

ARTISTI E INTELLETTUALI brutta gente che se la tira a mille.... non credo che una persona timida in quegli ambienti si troverebbe bene. Gli artisti timidi e schivi se la sono sempre passata male (guarda Van Gogh ad esempio)
Vecchio 31-12-2012, 12:44   #4
Odd
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L'avatar di Odd
 

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Ultima modifica di Odd; 18-10-2014 a 14:10.
Vecchio 31-12-2012, 12:52   #5
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Grazie della risposta.
Certo che se uno é molto timido sarà difficile cambiare. La cosa che intendevo io era questa: con un giro di frequentazioni femminili (ambiente artistico) e compagni di scuola più aperti, secondo me, danno più opportunità di "essere trascinati" nel mondo normale della socialità.
Conoscevo un ragazzo alle medie molto ma molto timido, che dopo aver frequentato l'artistico ha cambiato radicalmente vita. E' riuscito a frequentare ragazze carine conosciute tramite sue compagne di scuola.
Intendevo, appunto, che questi ambienti ti portano bene o male a frequentare determinate persone, poi sta a te se frequentarle o evitare. Però spesso leggo su questo forum della mancanza di occasioni di conoscere "gente in gamba", o ragazze o.
Magari poi quando uno si trova dentro questo ambiente, vede la cosa in modo diverso...
Vecchio 31-12-2012, 14:21   #6
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Originariamente inviata da Viridian Visualizza il messaggio
Ciò vuol dire che questo grado di completezza avrebbe avuto senso nell'ottica di una personalità attiva, attenta alla vita e desiderosa di seguire.. i trend sociali. Viaggi, vita di gruppo, esperienze di vario genere, scambi culturali. Tu eri così?
_

I viaggi e le avventure non son cose esclusive dell'Artistico. Anche il certamen o le olimpiadi della matematica in larga scala potrebbero esser viste come occasioni di socializzazione al di fuori delle mura scolastiche.
Beh, ma c'é differenza a fare vita di gruppo con persone con cui non hai nulla da spartire (discotecari, figobulli,...) rispetto alle persone dell'altra sera. Sia dal punto di vista degli interessi che dall'atteggiamento.
Ad esempio - quando ero ancora alle superiori - nelle scuole professionali l'ambiente era davvero pesante, mentre in un liceo artistico c'erano diverse personalità interessanti.

_

Le olimpiadi di matematica sono un mondo a parte, credo non mi troverei bene tra matematici cervelloidi, più che altro non avrei punti di contatto.
Vecchio 31-12-2012, 14:43   #7
Esperto
L'avatar di Novak
 

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Originariamente inviata da Odd Visualizza il messaggio
Come ha scritto Oblomov è un ambiente dove timidezza e "innocenza" (nel senso di sincerità ma rispettosa, non schietta) non porta da nessuna parte.
Mi chiedo in quali ambienti portino a qualcosa di buono...
Vecchio 31-12-2012, 14:53   #8
Odd
Esperto
L'avatar di Odd
 

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Ultima modifica di Odd; 18-10-2014 a 14:11.
Vecchio 31-12-2012, 15:00   #9
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Probabilmente avresti avuto delle amicizie diverse, ti saresti ritrovato in un ambiente diverso.
E' pur vero che le persone che frequentiamo contribuiscono a plasmare, in parte, il nostro carattere, ma un minimo di input basilare da parte nostra c'è sempre.
Non saprei, non credo che per te sarebbero cambiate tante cose.
Se bastasse cambiare aria e amicizie per cambiare carattere allora verrebbe demolita ogni teoria sull'io, il libero arbitrio e la propria volontà
Vecchio 31-12-2012, 15:09   #10
Odd
Esperto
L'avatar di Odd
 

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Ultima modifica di Odd; 18-10-2014 a 14:11.
Vecchio 31-12-2012, 16:07   #11
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No, mi sono fatto intendere male. Sono io che ho affibiato loro questo sostantivo, per indicare che svolgono studi non scientifici, nè umanistici.
Nessuno di loro si é mai definito davanti a me come artista!
Vecchio 31-12-2012, 16:37   #12
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Io ho fatto prima, seconda e terza al liceo scientifico. Alla terza son stato bocciato e poi ho fatto terza, quarta e quinta all'artistico. E ti posso dire che sono tutte cavolate quelle che si dicono.
Dal punto di vista dell'ambiente... mi son fatto due risate perchè ai miei tempi si diceva <aah.. all'artistico.. tutti che si fanno le canne!> sesso droga e rock and roll... ou yeah ...

Ti dirò nell'intervallo del liceo scientifico, un nutrito gruppetto si faceva le canne. All'artistico nella mia classe NESSUNO se le faceva. Mi parevan tutte persone normalissime, bravi ragazzi e ragazze di famiglie normali.
Ho incontrato persone mille volte più sbroccate allo scientifico. Non c'è paragone proprio. Per dire... c'era uno che un giorno è venuto in classe con un filo di lucine di natale, se l'è attorcigliato attorno al corpo e poi ha pure attaccato la spina per accenderle...il tutto durante l'interrogazione.
E comunque vanno dette due cose:

1) La socialità che hai dipende più che altro da te e dal fatto di essere circondato da persone affini.. non pensare che andando all'artistico ti sarebbe cambiata più di tanto, cioè.. magari ti saresti trovato meglio.. quello sì.. io ci ho fatto qualche amicizia più, rispetto allo scientifico ma solo perchè lo scientifico è notoriamente frequentato da figli di papà antipaticissimi... quindi è normale.

2) Prendi sempre molto con le pinze quei discorsi che si fanno. Nel senso che magari la gente non dico che spari solo balle... però tende sempre ad ingigantire le cose... che ne so.. ho 1000 amici su facebook? dico che ne ho 6000, fa più effetto. Ho fatto un viaggio tutto sommato piacevole in cui magari una mi ha sorriso perchè in quel momento ero particolarmente figo? Dico che è stata un'avventura magnifica in cui mi son trombato 19 turiste svedesi maggiorate.
Guido il motorino e ho preso i 60km/h perchè c'era una lieve discesa? Dico che ieri ho raggiunto i 120 Km/h in salita con pendenza al 40% grazie ad un'accurata mappatura della centralina.
E cose così. Insomma.. son ragazzi.... è nella loro natura sparar cazzate e descrivere come se fosse tutto magnifico... che poi magari son le stesse identiche cose che hai vissuto anche tu e le hai viste con occhi diversi.
L'entusiasmo per le cose della vita alla fine è una buona cosa. Ma non farti scioccare più di tanto dalle descrizioni.. al di fuori di pochi fortunati che magari han i genitori ricchi e che davvero fanno una vita invidiabile.. onestamente non penso ci sia tante cose da invidiare degli altri se poi si va a vedere bene.
Magari ci mancano delle esperienze che faremo dopo... però nel succo non cambia un gran chè. Semplicemente loro sono (giustamente) entusiasti e trasmettono il loro entusiasmo.. buon per loro. Da quel punto di vista dovremmo forse imparare un po' da loro a gioire maggiormente di quello che abbiamo e che ci capita.

Ultima modifica di Halastor; 31-12-2012 a 16:41.
Vecchio 31-12-2012, 17:11   #13
Esperto
L'avatar di clizia
 

L'ambiente che frequentiamo ci aiuta a trovarci più o meno a nostro agio e può valorizzare certe nostre inclinazioni, così come le può soffocare o addirittura calpestare. Però le variabili in gioco, se parliamo di ambiente, sono tantissime, non basta parlare genericamente di liceo scientifico, artistico, studi umanistici, scientifici ecc.
Personalmente al liceo scientifico mi sono trovata male perché quest'ultimo si trovava in un quartiere della città abitato soprattutto da piccoli-borghesi un po' "fasci" () e così ho avuto a che fare con coetanei poco interessati a quello che amavo io, ma soprattutto molto, ma molto conformisti. Avendo poi intrapreso all'università gli studi umanistici, ho avuto maggiori possibilità di fare esperienze, perché sono entrata in contatto con persone più stimolanti e sensibili, anche se non si può fare di tutta l'erba un fascio, perché di persone superficiali e sciocche ne ho incontrate pure a lettere. Però il vantaggio è stato far sì che su almeno 100 persone 3-4 le trovassi realmente congeniali a me. Stare con persone più affini a me, mi ha permesso di aprirmi di più a determinate esperienze, ma la timidezza e la cronica insicurezza non mi hanno comunque permesso di vivere a fondo e pienamente queste esperienze. Ad esempio rinunciai all'esperienza erasmus per una mia paura personale e non c'è stato ambiente che tenesse di fronte a queste mie paure di non riuscire!
Riguardo al mondo degli "artisti" l'ho frequentato un po' perché ho avuto un ragazzo che suonava ed era inserito in un certo tipo di ambienti. Sinceramente non ho trovato poi questo ambiente così spontaneo e sempre aperto al diverso e/o elemento esterno; sì, all'apparenza sembrano tutti tanto anti-conformisti e aperti, ma a mio avviso c'è un conformismo e una qual certa uniformità nello stesso anti-conformismo, perchè nel momento in cui si adottano e condividono pedissequamente determinati codici senza farli propri col ragionamento, per me si è conformisti, anche se invece di avere il culto di Lady Gaga si ha quello per Dostoevsky.
Personalmente mi trovo meglio e a mio agio con chi ama un determinato tipo di cose (l'arte, la letteratura), ma non sopporto chi alla fine si ghettizza in un suo mondo snob, finto ribelle, che nasconde invece la paura di aprirsi al mondo e al reale confronto. Se c'è sincerità, io adorerò il lettore di Dostoevsky (è solo un esempio preso a pretesto), ma se questa sincerità manca e tutto si riduce al narcisismo di giovinastri che giocano a fare i maledetti, bè....preferisco il coatto di periferia che ascolta la musica dance, almeno nella sua ignoranza è più inconsapevole e in fondo innocente!
Per me l'importante non è tanto cosa si fa, ma come lo si fa e l'atteggiamento di reale e sincera curiosità sotteso a questo fare, unito a autentica umiltà.
Vecchio 31-12-2012, 17:46   #14
Principiante
 

clizia
Vecchio 31-12-2012, 18:43   #15
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Oblomov Visualizza il messaggio
ARTISTI E INTELLETTUALI brutta gente che se la tira a mille.... non credo che una persona timida in quegli ambienti si troverebbe bene. Gli artisti timidi e schivi se la sono sempre passata male (guarda Van Gogh ad esempio)
Concordo pienamente, quel mondo è molto settario, con la puzza sotto il naso, specie per chi lo fa di professione. Sebbene si professino tutti molto ecumenici a parole, e dalle loro penne o parole scaturisca una specie di magia quando ci lavorano, in realtà sono convinto che umanamente sia un posto abbastanza arido.

Perchè un conto è esprimersi per passione , un conto come professione retribuita.
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