Originariamente inviata da Grande Fobia

Alle elementari ero ancora abbastanza normale, anche se per la mia costituzione piccola e gracile mi pesava il fatto che molti intorno a me si "fidanzassero" e si baciassero, mentre io mantenevo solo amicizie.
Le prime difficoltà relazionali importanti sono nate agli scout. Non volevo mai andarci, soprattutto ai campi, e piangevo sempre sia perché volevo tornare a casa sia perché non ci stavo bene; non avevo stretto amicizie e il mio ruolo era quello di lavoratore, "devi lavorare" continuavano a ripetermi anche quando lo facevo. Praticamente lavoravo e piangevo. Una volta ho beccato i capi mentre parlavano di me. Ero sconvolto dall'aver scoperto l'opinione che avevano, "non è possibile che quel bambino stia sempre solo...", mi sentivo solo, dopo quel campo non sono mai più tornato.

In quel periodo iniziavano le medie e il tema sessuale diventava quello più pesante. Attorno c'era un vortice di scambi, fidanzamenti, le prime esperienze. Feci chiedere ad una ragazza con la quale avevo più confidenza, la prima volta, "se si vuole mettere con me..." dice no, "è simpatico ma non mi piace". Non la biasimo perché oltre ad essere basso ero anche molto magro. Mi ricordo che una volta si erano spaventati, vedendomi ad un centro di medicina sportiva solo con l'accappatoio... mi ero spaventato più io.
A scuola andavo malissimo, ma fui promosso "per il rotto della cuffia". I miei mi iscrissero per la seconda ad una scuola cattolica nota per seguire più i ragazzi. Lì iniziano a prendermi in giro seriamente. Continuavo ad essere l'ultimo della classe e le pagelle erano piene di "coraggio" e "forza!"; non ero ingrassato di un chilo, e avevo un solo amico con cui giocavo alle mini4wd negli intervalli. Tra i corridoi iniziava a girare il suono del mio cognome storpiato, c'erano in particolare alcune persone che si erano accanite, ma gli insegnanti non dicevano niente.
I rapporti con la famiglia si erano fatti conflittuali. I miei tra loro già si odiavano (ho vissuto con mia madre), ma io in particolare, non facevo che portare a casa insufficienze, e mia madre non sapeva cosa fare. Un giorno piangeva in macchina e ho detto che mi prendevano in giro (mi è costata una fatica enorme), ma ha detto che non era una scusante per i voti. Comunque mi fecero passare.
Durante la terza media iniziano a prendermi in giro le seconde, ogni volta che ero visto da certi ragazzi si sentiva urlando quel suono e risate fragorose seguivano. Anche le ragazze lo facevano, e poteva capitare che si avvicinassero e con una voce sensuale facessero tipo delle avances, o cose del genere. Mio padre è andato a dire agli insegnanti che non avevo i quaderni di niente, e un giorno, nel salone, davanti a tutti la prof. di matematica fa: "B. mi fai vedere i quaderni..."
Inizia in quel periodo un una specie di tic che mi ha portato a strapparmi la pelle in una parte del corpo, che poi si sarà rivelata un problema che ancora mi porto dietro. Quello dell'anno precedente è stato l'ultimo amico che ho avuto, che poi si è girato giustamente da altre parti.

Uscii con sufficiente e, fui praticamente obbligato ad iscrivermi ad un liceo tra i più difficili della città. Intanto ero cresciuto un pò, sempre magrissimo, e iniziavo ad assumere un atteggiamento posturale ipercifotico. Non mi ricordo di aver preso un voto superiore al 3-- in quella scuola, e dopo un mese 'fui trasferito' ad un istituto classico. Lì l'isolamento e le prese in giro, ma più che altro lo scarto totale furono più pesanti. I voti erano leggermente migliorati, nel senso di 3, 4, a volte 5; in mensa, se ero tra i primi a passare spesso mangiavo da solo... Mi ricordo che in gita, non trovavo il posto perché in quelli liberi mettevano le borse, alla fine mi hanno messo vicino ad una ragazza, che ha detto che non voleva quella cosa vicino, chiamano il ragazzo dietro per fare cambio e presi il posto. Durante la gita persi il portafoglio e i professori obbligarono ognuno a versare qualcosa per una colletta (il cibo non era spesato), non dico cosa si scatenò. Al ritorno dovetti stare vicino ai professori. Questo di non trovare il posto fu una costante di tutta la mia vita scolastica.
Non biasimo nessuno perché effettivamente ero strano, stupido, e mi comportavo in un modo che apparentemente poteva essere visto come un lieve ritardo mentale, una mentalità infantile o qualcosa del genere. Ad esempio tendevo a parlare e ridere da solo, mi muovevo e gesticolavo senza motivo. Tipico era tirare calci alla cartella e poi ridere. Quello che facevo era solo imitare i personaggi di dragonball che vedevo tutti i giorni (l'alternativa era stare fisso sul banco, durante gli intervalli). Sebbene lo facessi, probabilmente non me ne rendevo pienamente conto. Verso la fine dell'anno, me lo dissero e in un istante mi è balenato in testa tutto quello che avevo fatto, accanto alla parola "SBAGLIATO". Sono rimasto congelato. Fui bocciato quell'anno.

L'anno successivo cambiai scuola, era un liceo scientifico. Portavo dietro di me un bagaglio di esperienze notevole su cosa non dovevo fare, ma non sapevo molto su cosa dovevo fare. Non sapevo come comportarmi in modo normale con gli altri e, già da alcuni anni, si faceva strada la paura di sbagliare. Accanto c'era costante, ben più forte e antica, quella per le ragazze. Quando mi capitava di dovere interagire con una, diventavo un fascio di nervi. Evitavo ogni contatto che si poteva evitare. Ero terrorizzato dal contatto fisico, e odiavo il mio corpo quanto quelli che stavano intorno a me. Quell'anno non fui preso in giro, ma ero ugualmente escluso da tutte le amicizie e i gruppi, e andavo malissimo a scuola. Mi bocciarono.

Mi iscrissero in un'altra scuola, privata questa volta, nessuno mi conosceva e avevo nascosto le bocciature. Appena arrivato una ragazza mi disse "Ti amo", ma sia per paura, sia perché non mi piaceva, sono scappato senza rispondere. Se avevo un punto a mio favore era dei lineamenti decenti del viso, che, durante gli anni, mi hanno fatto piacere ad un altro paio di ragazze. Per il resto ero uno scheletro, con acne visibile e postura scorretta. Durante quegli anni mi hanno preso in giro molto. Continuavo a non avere nessuno amico e praticamente, conoscevo solo il mio compagno di banco. Uscivo da casa solo per andare a scuola, e ad ogni anno c'era la fatidica gita che vivevo come un inferno. A parte un compagno, non avevo veramente nessuno con cui parlare, e ovunque andassimo ero silenzioso non importa dove o per quanto; contavo le ore che mancavano per tornare a casa. Gli intervalli a scuola erano un incubo. L'argomento ragazze si faceva sempre più pressante man mano che l'età cresceva e ci era socialmente richiesto di avere esperienze con l'altro sesso. Mi vergognavo a morte per non aver mai avuto una ragazza, cosa che avevano capito tutti, nonostante le acrobazie...
Iniziai a recuperare con i voti in 4a liceo. In 5a nelle materie scientifiche ero bravo. Anche la mia mente in quegli anni è cresciuta, sono diventato più intelligente, direi che mi sono normalizzato. Per questi motivi, in 5a liceo avevano smesso di prendermi in giro.
Non sono mai andato in piscina o in palestra, perché mi vergognavo della mia magrezza, e non volevo farmi vedere. L'ortopedico e i miei genitori continuavano a dirmi che dovevo andare a fare nuoto, pensavano che fossi pigro... Tutti gli sport più comuni, che bene o male comportavano una certa esposizione del corpo, erano psicologicamente preclusi.

Ho preso il diploma e sono andato via senza portarmi dietro neanche il più piccolo legame. Passavo le giornate curvo al computer, mangiavo al computer, ci stavo da quando tornavo a casa fino a notte inoltrata. I momenti 'hot' erano Bleach il mercoledì, Naruto il venerdì e via dicendo. Capisco di non essere stato un bello spettacolo per mia madre. Il primo anno di università non ho conosciuto nessuno, e come al solito la mia paura che si traduceva in un comportamento estremamente evitante, funzionò come una profezia che si auto-avvera: mi evitavano anche loro, ridacchiavano, ho iniziato a saltare le lezioni. Un giorno la prof mi fece un cazziatone in aula perché ero rimasto indietro rispetto al programma delle lezioni, "se stai lì per parcheggiare puoi andartene fuori". Smisi di frequentare le lezioni e poco dopo abbandonai il corso di studi.
L'estate la passai come tutte le altre, siccome non andavo in vacanza stavo dal mattino alla sera tardi al computer. Mi iscrissi poi ad un'altra facoltà dove sto attualmente, al 2° anno. Allo stato attuale non conosco nessuno e non parlo con nessuno, ne su internet né nel mondo reale. Mi piacerebbe tornare a frequentare un'associazione che mi piaceva dove avevo conosciuto alcune persone (adulti) che mi avevano accettato, ma mi vergogno perché me ne sono già andato due volte e sono ritornato due volte. Questo forum mi ha dato conferma di quanti problemi abbia ad entrare in relazione. Non sono così male però, attualmente, perché nel tempo sono cambiato; ma la vita resta senza senso com'era prima.

Originariamente inviata da caostotale23

Vai a puttane e sbloccati cm ho fatto io. Vedrai dopo come ti senti meglio...e poi comincia a essere egoista e fottitene degli altri. io da quando faccio così ho diverse ragazze che mi corrono dietro e fino a qualche settimana fa ero ancora vergine (ho 28 anni). Mettiti a posto (vestiti nuovi, nuovo taglio di capelli) e inizia a conformarti agli altri.
Se sento ancora queste discussioni tipo: vita senza senso ecc... giuro che non ci vengo più in questo forum

Originariamente inviata da ThinkHappy

Mi dispiace,è sempre triste leggere storie come queste,anche se non ti conosco personalmente.
Purtroppo i bambini/ragazzini sono davvero cattivi a volte e non si rendono conto del male che fanno con le loro battutine infantili.

Originariamente inviata da Grande Fobia

Edit: questo è il racconto dei miei anni passati. Non ho mai detto o scritto nulla del genere qui o altrove, non so se va bene o va male, ma più o meno è andata così. rileggendolo mi è sembrato lungo e pasticciato e perdonate le mia qualità di scrittore... oggi non stavo molto bene e ho deciso di scriverlo.

Alle elementari ero ancora abbastanza normale, anche se per la mia costituzione piccola e gracile mi pesava il fatto che molti intorno a me si "fidanzassero" e si baciassero, mentre io mantenevo solo amicizie.
Le prime difficoltà relazionali importanti sono nate agli scout. Non volevo mai andarci, soprattutto ai campi, e piangevo sempre sia perché volevo tornare a casa sia perché non ci stavo bene; non avevo stretto amicizie e il mio ruolo era quello di lavoratore, "devi lavorare" continuavano a ripetermi anche quando lo facevo. Praticamente lavoravo e piangevo. Una volta ho beccato i capi mentre parlavano di me. Ero sconvolto dall'aver scoperto l'opinione che avevano, "non è possibile che quel bambino stia sempre solo...", mi sentivo solo, dopo quel campo non sono mai più tornato.

In quel periodo iniziavano le medie e il tema sessuale diventava quello più pesante. Attorno c'era un vortice di scambi, fidanzamenti, le prime esperienze. Feci chiedere ad una ragazza con la quale avevo più confidenza, la prima volta, "se si vuole mettere con me..." dice no, "è simpatico ma non mi piace". Non la biasimo perché oltre ad essere basso ero anche molto magro. Mi ricordo che una volta si erano spaventati, vedendomi ad un centro di medicina sportiva solo con l'accappatoio... mi ero spaventato più io.
A scuola andavo malissimo, ma fui promosso "per il rotto della cuffia". I miei mi iscrissero per la seconda ad una scuola cattolica nota per seguire più i ragazzi. Lì iniziano a prendermi in giro seriamente. Continuavo ad essere l'ultimo della classe e le pagelle erano piene di "coraggio" e "forza!"; non ero ingrassato di un chilo, e avevo un solo amico con cui giocavo alle mini4wd negli intervalli. Tra i corridoi iniziava a girare il suono del mio cognome storpiato, c'erano in particolare alcune persone che si erano accanite, ma gli insegnanti non dicevano niente.
I rapporti con la famiglia si erano fatti conflittuali. I miei tra loro già si odiavano (ho vissuto con mia madre), ma io in particolare, non facevo che portare a casa insufficienze, e mia madre non sapeva cosa fare. Un giorno piangeva in macchina e ho detto che mi prendevano in giro (mi è costata una fatica enorme), ma ha detto che non era una scusante per i voti. Comunque mi fecero passare.
Durante la terza media iniziano a prendermi in giro le seconde, ogni volta che ero visto da certi ragazzi si sentiva urlando quel suono e risate fragorose seguivano. Anche le ragazze lo facevano, e poteva capitare che si avvicinassero e con una voce sensuale facessero tipo delle avances, o cose del genere. Mio padre è andato a dire agli insegnanti che non avevo i quaderni di niente, e un giorno, nel salone, davanti a tutti la prof. di matematica fa: "B. mi fai vedere i quaderni..."
Inizia in quel periodo un una specie di tic che mi ha portato a strapparmi la pelle in una parte del corpo, che poi si sarà rivelata un problema che ancora mi porto dietro. Quello dell'anno precedente è stato l'ultimo amico che ho avuto, che poi si è girato giustamente da altre parti.

Originariamente inviata da caostotale23

Se sento ancora queste discussioni tipo: vita senza senso ecc... giuro che non ci vengo più in questo forum

Originariamente inviata da caostotale23

Vai a puttane e sbloccati cm ho fatto io. Vedrai dopo come ti senti meglio...e poi comincia a essere egoista e fottitene degli altri. io da quando faccio così ho diverse ragazze che mi corrono dietro e fino a qualche settimana fa ero ancora vergine (ho 28 anni). Mettiti a posto (vestiti nuovi, nuovo taglio di capelli) e inizia a conformarti agli altri.
Se sento ancora queste discussioni tipo: vita senza senso ecc... giuro che non ci vengo più in questo forum

Originariamente inviata da Labocania

I bambini sono sempre cattivi, le scuole elementari e medie sono un inferno per chi è diverso dagli altri.

Originariamente inviata da Warlordmaniac

Certo che morivi dalla voglia di passare dalla parte dei fighi èh? Io ho avuto la stessa idea un po' di anni fa, ma introverso ero e introverso sono rimasto.
Ora immagino che vorrai diventare il nuovo Oceanus.

Originariamente inviata da caostotale23

poi comincia a essere egoista e fottitene degli altri. io da quando faccio così ho diverse ragazze che mi corrono dietro e fino a qualche settimana fa ero ancora vergine (ho 28 anni). Mettiti a posto (vestiti nuovi, nuovo taglio di capelli) e inizia a conformarti agli altri.
Se sento ancora queste discussioni tipo: vita senza senso ecc... giuro che non ci vengo più in questo forum

Originariamente inviata da LordDrachen

discorso senza nessun senso.
se una ragazza deve scegliere tra un introverso che si è conformizzato ed un estroverso che è già conformizzato, continuerà a scegliere il secondo.
non ci sono cazzi, non si nasconde ciò che si è.

Originariamente inviata da caostotale23

Vai a puttane e sbloccati cm ho fatto io. Vedrai dopo come ti senti meglio...e poi comincia a essere egoista e fottitene degli altri. io da quando faccio così ho diverse ragazze che mi corrono dietro e fino a qualche settimana fa ero ancora vergine (ho 28 anni). Mettiti a posto (vestiti nuovi, nuovo taglio di capelli) e inizia a conformarti agli altri.
Se sento ancora queste discussioni tipo: vita senza senso ecc... giuro che non ci vengo più in questo forum

Originariamente inviata da Grande Fobia

Le prime difficoltà relazionali importanti sono nate agli scout. Non volevo mai andarci, soprattutto ai campi,

Originariamente inviata da orange

anche iooooo il mio primo bullismo è stato agli scout al campo estivo con il reparto è stato un incubo mandavo gli sms a mia mamma dicendo cose tipo" ti prego portami via" fino ad esaurire il credito, naturalemente lei non ascoltava o se ne fregava.
Non hai presente che angoscia mi veniva di sabato sapendo che ci dovevo andare mi mancava l'aria, al tempo ero bassetta e non facevo sport e mi facevano portare delle taniche di acqua su diuna salita e loro "cucinavano" che il massimo che facevano era mettere su l'acqua per la pasta mi sfottevano di contnuo perché non parlavo e mi dicevano che ero flemmatica e mi facevano anche notare il fatto che sembravo più piccola della mia età mi nascondevo in bagno a piangere

Originariamente inviata da Grande Fobia

Se ad alcuni quello stile calza, io sembrerei ridicolo o ancora più sfigato di adesso. Vedere uno che è sfigato e in più si atteggia da sicuro e egoista, sono figure di m. continue garantite (per le quali tra l'altro sono un maestro).