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08-07-2012, 22:25
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#1
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Principiante
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 14
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Salve a tutti.
Sono nuovo di qui, avevo messo una presentazione qualche giorno fa e oggi sono stato abilitato.
Volevo aprire questo post perché questa è forse la cose che mi mette più angoscia, e mi piacerebbe parlare con qualcuno, magari più grande, che magari ha superato già il tutto, e sentire le sue opinioni.
Da anni ormai, vedendo i miei coetanei divertirsi, uscire, avere relazioni e non solo, mi sento come se stessi vivendo una vita da comparsa. Come una comparsa in un film mi sento un personaggio minore che ha la sua utilità nella storia degli altri. Passo le giornate a non fare niente, quando sto con i miei amici per motivi che non siano lo studio, parliamo quasi sempre dei loro problemi. Mi fa piacere perché mi vedono come una persona di cui potersi fidare e che può dargli consigli, ma mi fa sentire profondamente vuoto.
Negli ultimi 6-7 mesi sono uscito appena 3-4 volte di sera. Abito in periferia, non ho un auto mia, e questo mi fa sprofondare ancora di più nella solitudine. E la cosa che mi fa male è che anche quando posso uscire in realtà è come se non avessi concluso niente. Se mi ritrovo con le persone che conosco, e con cui riesco a parlare, allora va bene. Ma se incontro persone nuove, o mi trovo in ambienti dove non sto a mio agio, riesco a parlare con difficoltà, ho problemi proprio a formulare frasi.
Troppo spesso la sera mi trovo a pensare alle mie giornate, pateticamente vuote, e poi a ricordarmi di come i miei amici invece trascorrono le loro. Mi fa sentire di merda, sto buttando la mia vita e non riesco a vedere nessuna prospettiva.
Qualcuno qui che è passato da una situazione del genere?
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08-07-2012, 23:38
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
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Quote:
Troppo spesso la sera mi trovo a pensare alle mie giornate, pateticamente vuote, e poi a ricordarmi di come i miei amici invece trascorrono le loro. Mi fa sentire di merda, sto buttando la mia vita e non riesco a vedere nessuna prospettiva.
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Capisco benissimo, ma sarei presuntuoso a darti qualche soluzione pronta all'uso. Anzi, nel caso suggerisci qualcosa tu.
Essere una comparsa vuol comunque dire andare in scena, certo non è il massimo, ma c'è pure di peggio.
Non sei messo malissimo, sei ancora in pista, devi capire qual è la tua strada, trovare il tuo piccolo spazio e il tuo ruolo nella compagnia.
Quote:
Qualcuno qui che è passato da una situazione del genere?
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Penso che siamo in molti..
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09-07-2012, 08:56
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#3
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da gian
Negli ultimi 6-7 mesi sono uscito appena 3-4 volte di sera. Abito in periferia, non ho un auto mia, e questo mi fa sprofondare ancora di più nella solitudine. E la cosa che mi fa male è che anche quando posso uscire in realtà è come se non avessi concluso niente. Se mi ritrovo con le persone che conosco, e con cui riesco a parlare, allora va bene. Ma se incontro persone nuove, o mi trovo in ambienti dove non sto a mio agio, riesco a parlare con difficoltà, ho problemi proprio a formulare frasi.
Troppo spesso la sera mi trovo a pensare alle mie giornate, pateticamente vuote, e poi a ricordarmi di come i miei amici invece trascorrono le loro. Mi fa sentire di merda, sto buttando la mia vita e non riesco a vedere nessuna prospettiva.
Qualcuno qui che è passato da una situazione del genere?
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Qua in tanti! Non so quanto ciò ti possa confortare .
Anche io dopo le mie rare uscite serali, anche se piacevoli in fondo, sento di non aver concluso niente per il senso di non appartenenza al gruppo, così alla fine non mi rimane niente di utile, solo tristezza.
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09-07-2012, 11:09
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#4
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Principiante
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 14
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Grazie per le risposte, alla fine sapere di non essere i soli è qualcosa già.
In queste settimane, studiando per un esame, mi sono ritrovato a leggere sull'isomorfismo, ovvero sulla tendenza dei singoli e delle organizzazioni a conformarsi, sulla base di una tendenza a giudicare il diffuso come efficiente.
Quello che mi rendo conto è che ciò vale profondamente per tutti noi, ormai tutti devono fare e dire le stesse cose per essere accettati in pieno, tutti devono agire secondo un copione ripetitivo, e quelli che non si conformano, tra gli altri noi, vengono considerati "alieni".
Quando voi desiderate avere una vita sociale migliore ci pensate mai a danno di cosa la otterreste?
Ormai per essere "normali" bisogna parlare per frasi fatte, avere opinioni comuni a quelle del 90% delle persone, comportarsi in maniera stereotipata. Ne vale la pena perdere chi siamo per diventare un "prodotto di moda" facilmente accettabile dalla comunità?
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09-07-2012, 13:27
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Mulholland dr.(Roma)
Messaggi: 16,055
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Quote:
Originariamente inviata da gian
Quando voi desiderate avere una vita sociale migliore ci pensate mai a danno di cosa la otterreste?
Ormai per essere "normali" bisogna parlare per frasi fatte, avere opinioni comuni a quelle del 90% delle persone, comportarsi in maniera stereotipata. Ne vale la pena perdere chi siamo per diventare un "prodotto di moda" facilmente accettabile dalla comunità?
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ne parlavo proprio l'altro giorno. Le ragazze di oggi ( molte, non generalizzo ) hanno l'idea che il divertimento consista nell'andare i discoteca, nel frequentare posti "in". Spesso in passato mi son trovata in serate dove mi annoiavo incredibilmente, perchè il fulcro della serata era tipo stare ferme in un posto a guardare e farsi guardare. Stop, basta.
Spesso quando propongo un'uscita mi si risponde:" stasera c'è poco movimento lì, stasera il posto figo è chiuso, non c'è molto da fare"
Ma che discorsi del cavolo sono?
non si può uscire giusto per uscire? per star ein compagnia?
io ricordo ancora che le serate dove più mi sono divertita con amici in vita mia è stato quando si usciva per chiaccherare. Cosa che adesso pare sconosciuta.
Quante serate ho passato su una panchina con altre 3/4 persone a chiaccherare di cose futili e importanti, di progetti, di pensieri, di OGNI cosa, per ore. O sotto casa mia, o al cinese, al massimo.
Io adoravo quelel serate, non c'era la concezione di "andiamo dove c'è gente". Ma chissenefrega, io esco per vedere TE, non estranei.
Sarà per questo che ho poca gente con cui uscire, non concepisco questo nuovo modo di pensare.
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09-07-2012, 13:32
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#6
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Banned
Qui dal: Nov 2010
Ubicazione: Somewhere over ther rainbow
Messaggi: 2,996
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Per me, se ti può confortare, tempo fa sono stato almeno 3 anni chiuso dentro casa, uscivo per fare la spesa toh, al massimo, avevo una forte misoginia ed ero anche obeso, fai te.
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09-07-2012, 15:01
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#7
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Avanzato
Qui dal: Feb 2012
Messaggi: 351
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Anche io dopo le mie rare uscite serali, anche se piacevoli in fondo, sento di non aver concluso niente per il senso di non appartenenza al gruppo, così alla fine non mi rimane niente di utile, solo tristezza.
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già. Anche io posso essere contento dopo una delle rare uscite, ma quel senso di non appartenenza a volte mette veramente tristezza, unito al pensiero che se fossi rimasto a casa, sarebbe stato uguale in fin dei conti.
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09-07-2012, 15:32
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#8
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 3,199
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Non mi dispiacerebbe una vita da caratterista
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10-07-2012, 14:23
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Messaggi: 937
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+ o -, la storia della mia vita.
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10-07-2012, 15:10
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#10
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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non ho la patente, non ho una macchina, non ho un soldo, non ho un amico, non ho una vita sociale, non ho conoscenze, non ho un lavoro, non ho nessuno che sia interessato a me, non ho coraggio di uscire di casa...
C'è sempre qualcuno che sta come te, o peggio...
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10-07-2012, 16:12
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#11
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: In un mondo a parte...
Messaggi: 628
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Quote:
Originariamente inviata da gian
Da anni ormai, vedendo i miei coetanei divertirsi, uscire, avere relazioni e non solo, mi sento come se stessi vivendo una vita da comparsa. Come una comparsa in un film mi sento un personaggio minore che ha la sua utilità nella storia degli altri. Passo le giornate a non fare niente, quando sto con i miei amici per motivi che non siano lo studio, parliamo quasi sempre dei loro problemi. Mi fa piacere perché mi vedono come una persona di cui potersi fidare e che può dargli consigli, ma mi fa sentire profondamente vuoto.
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Anch'io ho vissuto per anni in questa situazione, ora va un pò meglio perchè l'estate scorsa ho conosciuto una persona speciale con cui passo molto tempo (anzi, direi quasi tutto il mio tempo) e con cui sto vivendo una bella storia... sono cambiate alcune cose, nel senso che non sono più totalmente sola e mi trovo a vivere situazioni positive rispetto ad un anno fa...
MA il senso di solitudine non è passato del tutto, anche perchè è come se la solitudine avvolgesse me ed il mio ragazzo... infatti la mia sensazione è quella di vivere con lui in una specie di bolla, e di non riuscire ad interagire nemmeno al suo fianco con i miei coetanei e le mie coetanee!!!
Infatti non abbiamo una comitiva con cui uscire, andare al mare, scherzare... siamo soli, anche se per fortuna siamo assieme... solo che ciò mi porta a pensare che i miei problemi nel socializzare non si siano risolti... e forse ciò che ho sempre pensato è vero : fino a quando non si ha fiducia in se stessi, e fino a quando non si risolvono i propri problemi , le relazioni personali e amorose non risolvono ogni cosa, non sono il tocco di magia che serve per cambiare la propria vita se non si ha un cambiamento interiore a prescindere...
Essere comparse nella vita degli altri non è molto piacevole... è come essere intrappolati in una sorta di Limbo che ci sottrae alla vita vera... forse un pò ci si sente cullati dalla comodità di vivere le avventure degli altri stando seduti ad ascoltare....
Tante volte mi è capitato di ascoltare le vicende degli altri invidiandone il senso dell'avventura ma rendendomi conto di non volerle vivere davvero, per l'emotività esagerata che comportavano, il doversi mettere in gioco sarebbe stato troppo stressante per me !!!!
Sto cercando di affrontare la mia emotività, ma la mia paura più grande è trascinare nella spirale senza fine dei miei dubbi e delle mie insicurezze anche colui che mi sta accanto con affetto e dedizione...
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10-07-2012, 19:07
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#12
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Messaggi: 252
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Se la vita fosse un film io sarei la cinepresa. Guardi tutto e tutti ma nessuno guarda te...
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10-07-2012, 19:32
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2011
Ubicazione: In un mondo a parte...
Messaggi: 628
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Quote:
Originariamente inviata da The Golden Boy
Se la vita fosse un film io sarei la cinepresa. Guardi tutto e tutti ma nessuno guarda te...
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Oppure...
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10-07-2012, 20:13
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#14
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Tra Milano e Pavia
Messaggi: 282
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Quindi siamo in tanti qui nella stessa situazione; chi più chi meno.
Ora la domanda, guardando al futuro, sorge spontanea: che fare? è più difficile accettare o provare a combattere?
Perchè il futuro in parte è già passato, ne resta ancora una bella fetta, ma man mano si consuma. Si consuma in maniera direttamente proporzionale a quanto noi ci isoliamo.
Il quesito resta aperto; il mio terrore è che non arrivi mai la risposta.
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10-07-2012, 21:17
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#15
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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Quote:
Originariamente inviata da maury
Quindi siamo in tanti qui nella stessa situazione; chi più chi meno.
Ora la domanda, guardando al futuro, sorge spontanea: che fare? .
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cercare veramente un lavoro, muovere piccoli passi veso la maturità, trovare interessi che possano impegnare, fare piccoli progetti, anche piccolissimi, e cercare di realizzarli, osservare di meno gli altri, o perlomeno osservarli con occhio critico, guardando pure le puro mediocrità, che qui nessuno è fenomeno nella vita....
insomma di cose da fare ce ne sono molte, ma una cosa che assolutamente vorrei fare nella vita è questo scherzo......
ma quanto si è incacchiato l'automobilista?
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10-07-2012, 21:25
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#16
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Tra Milano e Pavia
Messaggi: 282
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Non mi sembra impraticabile come scherzo...
Però di sti tempi più che con il badile è facile che scendano con il mitra
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11-07-2012, 16:56
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#17
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Principiante
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 14
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Quote:
Originariamente inviata da maury
Quindi siamo in tanti qui nella stessa situazione; chi più chi meno.
Ora la domanda, guardando al futuro, sorge spontanea: che fare? è più difficile accettare o provare a combattere?
Perchè il futuro in parte è già passato, ne resta ancora una bella fetta, ma man mano si consuma. Si consuma in maniera direttamente proporzionale a quanto noi ci isoliamo.
Il quesito resta aperto; il mio terrore è che non arrivi mai la risposta.
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Che fare?
Io non ci sto pensando più, mi accorgo che gli altri vanno avanti e mi trovo bloccato senza via d'uscita, ho già una volta cambiato quasi del tutto la mia vita, e ci riproverò ancora, non so come, quindi per ora smetto di pensarci.
Mi mette tristezza solo vedere tutti questi giorni sprecati, l'avere una vita trascorsa senza ricordi. Sto anche provando a smettere di avere invidia verso gli altri, la situazione è questa, non posso che adattarmi ora.
Mi fa sentire male stare a casa, mi fa sentire male uscire in posti troppo affollati, mi fa sentire male uscire e non concludere mai niente nella serata.
Penso di poterci riuscire, solo che fra poco è ferragosto, abito a 10 minuti dalla spiaggia, so già come lo passerò, e vorrei solo poter saltare quel giorno
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11-07-2012, 17:42
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#18
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Banned
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: Nel mondo dei sogni
Messaggi: 330
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Quote:
Originariamente inviata da Allocco
Non sarà un post originale, ma non fa niente..:
Accettare la situazione, considerarla inevitabile o addirittura "bella". Non va.
Non lo consiglio a nessuno. Se state pensando di provarci cambiate idea.
Se ci siete dentro, spero che dubiterete abbastanza da capire che bisogna uscirne.
Ok. Ma come? (cit.)
Partendo dalle cose più controllabili. Anzi, dalLa cosa controllabile: sè stessi.
Secondo me è quello il punto di partenza migliore.
Non potete decidere se essere amati o meno, se tremare o meno, se avere paura o meno o se avere un lavoro, una ragazza o un'invito a cena con De Niro o la Zeta Jones.. ma potete eliminare la carne dalla dieta, comprare una canottiera/vestito (coi gufetti magari) potete fare 10 flessioni al giorno (anche barando, chissene), bere tanta acqua, farvi una doccia in più usando meno acqua, iniziare a portare gli occhiali anche fuori casa, mettervi una maglia colorata tanto per cambiare...
Boh... secondo me tutto inizia dall'amor proprio.
E se è vero che quando succede qualcosa di positivo ci si inizia ad occupare maggiormente di sé, potrebbe valere anche l'inverso. Speriamo..
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Io non sto accettando il fatto di essere una comparsa, ne sto prendendo atto e vado avanti. Gli attori più bravi vanno avanti, gli altri fanno quel che possono.
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11-07-2012, 17:57
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#19
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Esperto
Qui dal: Apr 2010
Messaggi: 11,600
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Io faccio parte della scenografia (non dico che parte faccio )
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11-07-2012, 18:38
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#20
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Intermedio
Qui dal: May 2012
Ubicazione: Tra Milano e Pavia
Messaggi: 282
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Quote:
Originariamente inviata da enemy
Io non sto accettando il fatto di essere una comparsa, ne sto prendendo atto e vado avanti. Gli attori più bravi vanno avanti, gli altri fanno quel che possono.
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E bisogna escludere a priori che una comparsa possa diventare un giorno se non un divo di hollywood, almeno un discreto attore?
Qui poi dovremmo parlare di attitudine, ma è un discorso lungo. C'è che nasce con l'attitudine per fare determinate cose, tra cui integrarsi a pieno nella società e recitare in essa un ruolo da protagonista, c'è chi quest'attitudine non la ha ma non per questo non può ritagliarsi un ruolo, un piccola particina in questo film. Non comparsa, però. Un ruolo intendo io.
La mia più che altro è una speranza, la speranza che cambi qualcosa e di poter lasciare un segno tangibile della mia presenza; non intendo nel mondo, ma nel cuore di qualche persona (amici, ragazze, conoscenti, ecc. ecc.). Ecco, essere attori nel film di qualcun altro. Di questo mi accontenterei (che poi non è così poco!).
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