Presentarmi -che per etimologia significa mostrare ad altri qualche cosa perché sia osservata e giudicata- è sempre stato molto difficile per me. Non lo farei, di norma, tuttavia è curioso provarci in un forum di questo genere, con questo nome e con questi temi, abbatte il primo limite dato (appunto) dalla fobia sociale.
Ho letto qualche presentazione e temo di dovervi -in un certo senso- riassumere la mia vita, perché sostanzialmente è dovuta a specifici avvenimenti la mia presenza qui: sono cresciuta con mia madre e i miei nonni, in una piccola casa a pochi chilometri dal mare. La città in cui vivevo era tranquilla, poco numerosa, particolarmente colorata. Ricordo un’infanzia anonima, ero molto timida e vivevo di fantasia, leggevo molto e pensavo ad alta voce, mia madre aveva il cancro, più o meno da quando sono nata. L’ho sempre vissuta con lei, la sua lenta perdita di sè stessa, la vedevo in lei come iniziavo ad intravederla in me, che di lì a breve sarei rimasta sola. Non mi dilungo, avevo undici anni quando persi mia madre, l’altra metà che mi aveva messa al mondo era troppo codarda per prendersi la responsabilità di una ragazzina traumatizzata, così, con lei persi tutto l’interesse che avevo per l’esterno, per gli altri. Non riuscivo a fare amicizia, parlavo poco, a bassa voce, soffrivo costantemente per quella mancanza di senso, di sensi; camminavo in punta di piedi per non calpestare l’erba, passavo molto tempo con gli insetti, mi affascinava il concetto che un essere così innocuo potesse incutere (talvolta) così tanto timore, lo trovavo buffo.
Ora frequento l’università, lavoro, vivo. Noto (con un po’ di malinconia) come la mia bolla di fantasia si sia lentamente infranta davanti a piaceri e necessità, ma se da un lato mi rende cosciente e capace di andare avanti, dall’altro perpetua quello stato quasi primitivo di sofferenza e profonda depressione che spesso mi eclissa da tutto ciò che non sento come profondamente rassicurante. Niente, così. Grazie di aver letto