Originariamente inviata da caratteriale

E' per questo che non tollero le continue lamentazioni verso il vaginocentrismo di questa società. Perché non stando a nessun gioco mi sento tagliata fuori sia dal genere maschile che da quello femminile

Originariamente inviata da Takkuri

Ma la società rimane vaginocentrica anche se tu sei diversa e te ne chiami fuori....

Originariamente inviata da caratteriale

Va bene, avete quasi tutti ragione,grazie per le risposte.

La spiegazione ad alcune mie discutibili considerazioni risiede nella maniera in cui parte della società mi ha "spiegato" che non ero degna di accedere alla vita nella sua accezione più libera e autonoma. Risiede nella primaria non accettazione del fatto che mi avessero addebitato fin dall'inizio oneri in cui non c'entravo nulla.
Dopodiché ho semplicemente guardato la verità nei pantaloni, e non ho trovato ciò di cui si parlava.
Me l'hanno fatto pesare in maniera repressiva e inconfutabile.

Mi sono sentito un individuo debole,una larva, un essere di categoria inferiore, destinato nei secoli dei secoli ad arrivare secondo e mai,nemmeno lontanamente, per primo. Ma se non mi avessero detto/fatto nulla, forse non sarebbe successo nulla di tutto questo.

E' per questo che non tollero le continue lamentazioni verso il vaginocentrismo di questa società. Perché non stando a nessun gioco mi sento tagliata fuori sia dal genere maschile che da quello femminile, mentre una parte di me asessuata e allegra, da allora, lotta disperatamente per evadere dai canoni, dilaniata da un lacerante bisogno di esprimersi,di amare; si divincola dalla morsa del terrore, dal terrore di essere debole/inferiore, con irrimediabile e ormai incontrollato impeto.
Non accetto di essere considerata un individuo di seconda categoria in quanto di sesso femminile,perché in realtà "è stato un equivoco, io non c'entro nulla" (cit) . e il giorno che lo accetterò,sarò ormai morta.

grazie per l'ascolto e spero di aver detto le cose in modo chiaro

Originariamente inviata da caratteriale

Ogni volta mi sforzo di interagire e comprendere a fondo la psicologia di un ragazzo . Mi sono accorta che dietro ogni identità maschile si nasconde una grande fragilità, spesso ancora più accentuata dall'esigenza di sublimare questa fragilità mascherandola con altro. Più qualcosa di fragile viene sepolto e più questa cosa apparirà brillante,evidente in tutta la sua fragilità.
Apprezzo il genere maschile e sono convinta che uomo e donna siano in realtà fatti per cooperare e aiutarsi, rispettandosi. E' bello che la natura non abbia creato noi donne deboli anche nella mente bensì consapevoli,capaci di evolversi, di interagire portando qualcosa di utile.

Originariamente inviata da caratteriale

Ogni volta mi sforzo di interagire e comprendere a fondo la psicologia di un ragazzo . Mi sono accorta che dietro ogni identità maschile si nasconde una grande fragilità, spesso ancora più accentuata dall'esigenza di sublimare questa fragilità mascherandola con altro. Più qualcosa di fragile viene sepolto e più questa cosa apparirà brillante,evidente in tutta la sua fragilità.
Apprezzo il genere maschile e sono convinta che uomo e donna siano in realtà fatti per cooperare e aiutarsi, rispettandosi. E' bello che la natura non abbia creato noi donne deboli anche nella mente bensì consapevoli,capaci di evolversi, di interagire portando qualcosa di utile.

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Ecco, vedi, ho notato la stessa cosa da diversi anni, solo che a me questo disturba profondamente e a causa di queste fragilità pesantissime gli uomini che ho conosciuto mi appaiono spesso individui inutili, privi di carattere o troppo deboli per essere capaci di vivere e di prendersi cura di un'altra persona.

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Ecco, vedi, ho notato la stessa cosa da diversi anni, solo che a me questo disturba profondamente e a causa di queste fragilità pesantissime gli uomini che ho conosciuto mi appaiono spesso individui inutili, privi di carattere o troppo deboli per essere capaci di vivere e di prendersi cura di un'altra persona.

Originariamente inviata da syd_77

Ci si prende cura dei bambini o dei vecchi, non delle donne giovani e autosufficienti che hanno testa braccia e gambe

Originariamente inviata da varykino

si chiamano umani quelli .

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Ci si prende cura del proprio coniuge\fidanzato\amico\persona amata\familiare, a prescindere che sia uomo e donna. Ma forse tu non hai ben presente che questo sia uno dei presupposti dell'amare un'altra persona.

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Il ragazzo ce l'ho. Ma a volte è snervante anche lui.

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Non se ne salva uno. Mio padre non si salva: è un ca..asotto vigliacco,
L'unico che adoro è il mio ragazzo. Ma anche lui a volte mi sfinisce: è capace di essere più acido di una vecchia zitella,

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Non mi trovi d'accordo. Gli umani dovrebbero essere capaci di essere "umani".

Originariamente inviata da varykino

si vede che nn conosci gli umani , o non vuoi credere che siano in un determinato modo .

nn preoccuparti questa illusione di un essere umano migliore te la crea la speranza , finchè c è speranza c è vita .

Originariamente inviata da syd_77

Uno dei presupposti dell'amare un'altra persona è non pretendere che si prenda cura di noi, e si accolli ogni nostro problema o paturnia. Se poi lo fa' è perché lo vuole, ma niente ci è dovuto. Se stiamo male ci sono i medici. Amare una persona è desiderare la sua felicità.
Questi presupposti sono perlopiù soggettivi, per me uno dei presupposti dell'amare è il rispetto, che non si legge da frasi come queste:

Originariamente inviata da sardinia

ma io direi piuttosto che ci sono sia uomini che donne con un carattere fragile,come ci sono sia uomini che donne con gli occhi azzurri,sia uomini e donne con i capelli ricci, sia uomini e donne vulcanici.spiegazione terra terra ma efficace

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Il concetto di prendersi cura è molto distante dal "accollarsi ogni nostro problema e paturnia".
Poi aggiungerei che le cosidette "paturnie" fanno parte del quotidiano e se non le si accetta da chi si ama, non si ama. Per desiderare la felicità di una persona occorre anche essere in grado di avere cura di ciò che può generare quella felicità. Nemmeno dalle tue trapela un grande rispetto. Prendersi cura per me è sinonimo di rispetto, non di dipendenza. E quindi non come la intendi tu.

Originariamente inviata da Brutta&Cattiva

Tu invece li conosci, gli umani?

Originariamente inviata da varykino

quanto mi basta per stargli lontano .