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Originariamente inviata da Marco.Russo
Non so, provo a farmi capire meglio così, supponiamo che hai un animale domestico: se gli vuoi del bene lo terrai pulito e baderai a lui. Se hai un caro amico gli darai buoni consigli. Sosterrai il tuo partner nel caso sia malato.
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E se queste cose non sei in grado di farle per i più svariati motivi?
Se hai un bisogno e non riesci a soddisfarlo, significa che non ti vuoi bene?
Per me curarsi e curare è una cosa molto più complicata, ha a che fare con le abitudini, con le competenze, con le risorse di cui disponi, anche economiche.
Puoi voler bene un animale ma non essere in grado di curarlo. Una madre può voler bene il proprio figlio ma non esser capace di comprendere né di cosa ha bisogno, né possedere le risorse per curare l'altra persona.
Per me non è vera questa uguaglianza "ti voglio bene = sono capace di curarti al meglio", il primo membro esprime un sentimento di forte simpatia, il secondo esprime delle capacità, delle competenze.
Non capisco come dalla simpatia nei confronti di una persona malata di cancro (ma è giusto per fare un esempio estremo) si possa passare automaticamente ad esser capaci di curare questo cancro.
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Originariamente inviata da Marco.Russo
"Voler bene" senza voler far del bene è un'espressione vuota e priva di significato.
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Tu non supponi che ci sia solo l'intenzione ma che si riesca effettivamente a curare e curarsi, è ben diversa la cosa.