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Vecchio 01-12-2017, 01:44   #781
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Son morti tutti di fame, così tanto che oggi nell'ex Germania dell'Est (per citarti uno stato comunista) la metà della popolazione vorrebbe tornare all'economia pianificata.
Grande! quindi stai dicendo che Berlusconi è bravo visto che la maggioranza degli italiani probabilmente voterà per lui

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Non ci siamo.

Winston Churchill alla Lega antisocialista Britannica nel '33: "Il genio romano, impersonato in Mussolini, il più grande legislatore vivente, ha mostrato a molte nazioni come si può resistere all'incalzare del socialismo e ha indicato la strada che un Paese può seguire quando sia coraggiosamente condotto. Col Regime Fascista, Mussolini ha stabilito un centro d'orientamento, dal quale i paesi che sono impegnati nella lotta corpo a corpo con il socialismo, non devono esitare ad essere guidati... Mussolini, il Grande Legislatore dei nostri tempi, ha additato ai popoli che soffrono sotto l'influenza marxista, la via per evitare la catastrofe che li minaccia. Le leggi del Duce e dei suoi fedeli sono una pietra miliare nell'evoluzione mondiale."

Capito? Una pietra miliare nell'evoluzione mondiale!
Si, ho capito che non ci sei e che sei masochista visto che quanto hai riportato è la riprova che il tuo ideale è catastrofico e che il Duce voleva evitare quella sofferenza a chi un pò di sale in zucca ce l'ha
Vecchio 01-12-2017, 01:48   #782
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
E allora se ti alteri tanto smetti di leggere ciò che scrivo fino a che non mi sarò diplomato, non so che dirti.
Non è che vivo sulla luna, so quali sono le condizioni dei lavoratori italiani, prossimi a una sorta di neo-schiavismo frammentario dove tutti si sparano addosso per guadagnare un po' di più del proprio vicino, e mi sembra che l'unica risposta possibile sia il socialismo.
E qui mi ricollego a S.Marco91: in quale altro periodo storico le idee di Marx (che hanno dato vita all'Unione Sovietica sono) state così attuali? Quando mai abbiamo assistito a una dittatura così sproporzionata fra pochi che hanno tutto e tanti che non hanno niente? E' proprio ora che il marxismo raggiunge un nuovo livello di verità! E' proprio ora che tutti dovremmo leggere il Che fare di Lenin o Stato e rivoluzione, perché in quelle pagine si parla non solo del passato ma anche del presente, seppur in diverse forme.
Il fatto che oggi esistano pochi comunisti non significa che le nostre idee sono arretrate, significa che i mass media hanno raggiunto un livello di tolleranza così basso da non permettere più alcuna discussione del sistema capitalistico, distruggendo la lotta politica e quindi l'ideologia intrinseca in essa; il sistema è riuscito a fare un lavaggio del cervello così meraviglioso da spingere una parte delle persone ad abbandonare per sempre la politica, ed un'altra parte a votare partiti farsa che dicono tutti le stesse cose. Il comunismo non ha mai avuto così tante potenzialità come oggi, solo che la sua lotta si è fatta ancor più aspra.
neo schiavismo? ma veramente, ti rendi conto di quello che dici? è proprio per merito (dipende da come lo si vede) dei diritti dei lavoratori che l'Italia è un Paese che non produce più, che non può competere con il lavoro a basso costo dei paesi a regime comunista (Cina su tutti) o che non tutelano i lavoratori come facciamo noi.
Ripeto, tu mischi troppo l'idea fascista con la sola guerra (che pure hanno fatto i comunisti)
Vecchio 01-12-2017, 01:52   #783
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E qui mi ricollego a S.Marco91: in quale altro periodo storico le idee di Marx (che hanno dato vita all'Unione Sovietica) sono state così attuali?

ma sai che Marx non riteneva che il comunismo fosse attuabile in Russia per via dell'arretratezza industriale?
Vecchio 01-12-2017, 01:59   #784
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ma sai che Marx non riteneva che il comunismo fosse attuabile in Russia per via dell'arretratezza industriale?
Anche Lenin lo credeva, eppure...
Io non sono un filosofo, perciò mi limito a dire: tutti sbagliano. E per fortuna si sono sbagliati entrambi, almeno grazie al socialismo reale abbiamo ancora un mucchietto di diritti sociali da farci portar via come dei coglioni...
Vecchio 01-12-2017, 02:01   #785
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neo schiavismo? ma veramente, ti rendi conto di quello che dici? è proprio per merito (dipende da come lo si vede) dei diritti dei lavoratori che l'Italia è un Paese che non produce più, che non può competere con il lavoro a basso costo dei paesi a regime comunista (Cina su tutti) o che non tutelano i lavoratori come facciamo noi.
Ripeto, tu mischi troppo l'idea fascista con la sola guerra (che pure hanno fatto i comunisti)
Vedi? Prima contesti che in Italia esista una condizione di neoschiavismo - per ribadire la mia tesi cito un mio parente, non esattamente uno studente, che mi dice come la sua busta paga sia un ricatto sociale, bellissima definizione - poi sei il primo a criticare i diritti dei lavoratori conquistati grazie al COMUNISMO, allineandoti appieno al tuo caro Hitler che in Germania congelò i salari al livello della crisi del '32.
Oggi c'è chi paga per lavorare, sostenendo costi incredibili, oggi le aziende se ne fottono di chi sei, vogliono solo che tu sia un burattino da girare a più non posso, noi giovani non vedremo mai la pensione, attaccati dietro a degli 'smart job' senza tutele che permettono a sempre meno monopoli di arricchirsi sfruttandoci sempre più deliberatamente. Probabilmente sei tu quello chiuso in un guscio che non è capace di leggere la realtà che lo circonda...

Ultima modifica di Gummo; 01-12-2017 a 02:07.
Vecchio 01-12-2017, 02:10   #786
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Anche Lenin lo credeva, eppure...
Io non sono un filosofo, perciò mi limito a dire: tutti sbagliano. E per fortuna si sono sbagliati entrambi, almeno grazie al socialismo reale abbiamo ancora un mucchietto di diritti sociali da farci portar via come dei coglioni...
e se, nell'ambito del materialismo storico, il Comunismo non fosse stato che una fase intermedia del Capitalismo, volta a far ottenere maggiori diritti ai lavoratori i quali hanno potuto aumentare il loro potere d'acquisto aumentando il saggio di rendimento dello stesso capitale?
E se la minaccia del comunismo fosse stata cruciale nell'evoluzione del capitalismo in Consumismo?
Pensaci bene: mettiti gli "occhiali di Marx" e leggi la storia dei rapporti di produzione come faceva lui, solo estendi l'ottica al giorno d'oggi, che noti?
Vecchio 01-12-2017, 02:10   #787
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Grande! quindi stai dicendo che Berlusconi è bravo visto che la maggioranza degli italiani probabilmente voterà per lui
Errore.
La nostalgia per la DDR è un fatto concreto: la popolazione germanica è come la nostra vittima di un lavaggio del cervello esemplare, eppure l'uomo, per quanto colpito nella coscienza, riesce ancora a fare un bilancio della propria qualità di vita e nel caso tedesco a comprenderlo peggiorato rispetto ai tempi della Germania dell'Est.
Il voto a Berlusconi è un fatto astratto, psicologico: la popolazione italiana è esasperata, la televisione gli porge Berlusconi come il messia - nonostante i disastrosi 10 anni di governo del milionario criminale - e l'Italiano medio, lobotomizzato, affida la propria decerebrata esistenza al milionario criminale, il quale penserà per bene ad abbassare ancor un po' di più i diritti a tutti e spargere un po' di odio sociale aiutando i propri amici milionari.
L'esasperazione dei cittadini tedeschi è quindi un fatto concreto, il voto degli Italiani a Berlusconi è la risposta sbagliata (tele-guidata, oserei dire) al medesimo stato di esasperazione. Come vedi, la dittatura capitalistica è uguale qui come a nord, seppur a guidarla siano facce diverse, magari una volta di destra e un'altra volta di sinistra. Brutti tempi, brutti tempi.


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Si, ho capito che non ci sei e che sei masochista visto che quanto hai riportato è la riprova che il tuo ideale è catastrofico e che il Duce voleva evitare quella sofferenza a chi un pò di sale in zucca ce l'ha
Sai che non amo offendere ma ti rispondo a tono: sicuro sia io quello che non c'è con la testa?
Vecchio 01-12-2017, 02:11   #788
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Vedi? Prima contesti che in Italia esista una condizione di neoschiavismo - per ribadire la mia tesi cito un mio parente, non esattamente uno studente, che mi dice come la sua busta paga sia un ricatto sociale, bellissima definizione - poi sei il primo a criticare i diritti dei lavoratori conquistati grazie al COMUNISMO, allineandoti appieno al tuo caro Hitler che in Germania congelò i salari al livello della crisi del '32.
Oggi c'è chi paga per lavorare, sostenendo costi incredibili, oggi le aziende se ne fottono di chi sei, vogliono solo che tu sia un burattino da girare a più non posso, noi giovani non vedremo mai la pensione, attaccati dietro a degli 'smart job' senza tutele che permettono a sempre meno monopoli di arricchirsi sfruttandoci sempre più deliberatamente. Probabilmente sei tu quello chiuso in un guscio che non è capace di leggere la realtà che lo circonda...
Dove mi sarei contraddetto scusa? Se rileggi io ho detto che i diritti dei lavoratori vanno visti da entrambi i punti di vista (datore di lavoro e operaio) visto che proprio per gli alti privilegi che hanno gli operai, al datore di lavoro resta poco in tasca (e infatti si sente spesso di suicidi di imprenditori che si sentono in colpa per non riuscire a dare lavoro ai propri dipendenti e che quindi non possono mantenere le proprie famiglie).
Tra l'altro i diritti più importanti come pensione, tredicesima, ferie ecc si devono al FASCIMO non al comunismo. I diritti dovuti al comunismo sono briciole rispetto a quanto ottenuto col Fascismo.
Mi sa quindi che vive in una cupola fatta di fantasia
Vecchio 01-12-2017, 02:21   #789
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Errore.
La nostalgia per la DDR è un fatto concreto: la popolazione germanica è come la nostra vittima di un lavaggio del cervello esemplare, eppure l'uomo, per quanto colpito nella coscienza, riesce ancora a fare un bilancio della propria qualità di vita e nel caso tedesco a comprenderlo peggiorato rispetto ai tempi della Germania dell'Est.
Il voto a Berlusconi è un fatto astratto, psicologico: la popolazione italiana è esasperata, la televisione gli porge Berlusconi come il messia - nonostante i disastrosi 10 anni di governo del milionario criminale - e l'Italiano medio, lobotomizzato, affida la propria decerebrata esistenza al milionario criminale, il quale penserà per bene ad abbassare ancor un po' di più i diritti a tutti e spargere un po' di odio sociale aiutando i propri amici milionari.
L'esasperazione dei cittadini tedeschi è quindi un fatto concreto, il voto degli Italiani a Berlusconi è la risposta sbagliata (tele-guidata, oserei dire) al medesimo stato di esasperazione. Come vedi, la dittatura capitalistica è uguale qui come a nord, seppur a guidarla siano facce diverse, magari una volta di destra e un'altra volta di sinistra. Brutti tempi, brutti tempi.
Giusto invece.
Come hai detto tu i tedeschi della DDR sono vittima dell'indottrinamento dell'ex regime a cui erano sottoposti e che oggi, proprio come in Italia, sono esasperati dalle prospettive future di un continente alla deriva che non riesce più a farsi valere nel mondo (vedi l'Asia con Cina, India, Korea del Nord che fanno quello che gli pare sia economicamente che militarmente). Proprio come da noi che abbiamo avuto il Fascismo si dice che quando c'era lui si stava meglio, così fanno quelli della Germania Est che dicono che si stava meglio sotto l'Urss, ma questo perchè oggi più che mai vale il detto ''si stava meglio quando si stava peggio''
Quanto a Berlusconi quello che dici non ha un senso visto che non è più come fino ai primi del 2000 dove come mezzo di informazione vi erano solo i giornali e la TV (se ti va, molti entrambi di Berlusconi) e quindi si doveva ''credere'' a questo o a quello. Oggi c'è internet e ognuno può farsi le sue ricerche. Il fatto che molti votino ancora Berlusconi è perchè, conoscendo la storia, ha fatto mooooolti meno danni dei governi di sinistra e anche adesso è difficile fare peggio di così


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Sai che non amo offendere ma ti rispondo a tono: sicuro sia io quello che non c'è con la testa?
Effettivamente una testa ce l'hai, ma per partito preso (perdona la battuta scarsa) ti ostini a voler difendere le tue idee, indifendibili.
Vecchio 01-12-2017, 03:35   #790
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e se, nell'ambito del materialismo storico, il Comunismo non fosse stato che una fase intermedia del Capitalismo, volta a far ottenere maggiori diritti ai lavoratori i quali hanno potuto aumentare il loro potere d'acquisto aumentando il saggio di rendimento dello stesso capitale?
E se la minaccia del comunismo fosse stata cruciale nell'evoluzione del capitalismo in Consumismo?
Pensaci bene: mettiti gli "occhiali di Marx" e leggi la storia dei rapporti di produzione come faceva lui, solo estendi l'ottica al giorno d'oggi, che noti?
Quest'osservazione è finissima, e senz'altro è suggestiva l'idea che il comunismo sia servito a portare il capitalismo verso le strade che sognava. Oggi, ironicamente, si potrebbe quindi dire che terminata la funzione sociale del comunismo il sistema si sta impegnando a rimuovere gli effetti collaterali di quel necessario passaggio della storia.
Eppure, perché il capitalismo avrebbe dovuto mai firmare la propria condanna a morte? Perché teorizzare la società senza classi, la società senza stati, la società comunista? In un dato momento, in dati punti della terra, la dittatura del proletariato ha avvicinato grandi masse all'avvento dell'anarchia - il comunismo, di fatto, è un'anarchia che passa secondo diverse fasi, di cui la prima è per l'appunto la dittatura proletaria.
Abbiamo fra le nostre mani un'arma, e se e quando le masse insorgeranno imbracciando gli ideali socialisti, il punto di approdo dell'attuale sistema - il più basso immaginabile - verrà spazzato via e così tutti i suoi ipotetici sotterfugi.
Non mi importa della funzione sociale dell'URSS o della Cina maoista; abbiamo lì elementi che sono utili per abbattere il capitalismo? Senz'altro, perciò applichiamoli affinché sia la volta buona in cui il capitalismo crolla per sempre. E' un'associazione forse irrazionale, ma pensando a una di quelle terre in cui si è vissuta la dittatura del proletariato, voglio citare Erich Honecker:
<<[...] giunto alla fine della mia vita, ho la certezza che la Rdt non è stata costituita invano. [...] Un numero sempre maggiore di persone dell'est si renderà conto che le condizioni di vita nella Rdt li avevano deformati assai meno di quanto la gente dell'ovest non sia deformata dal capitalismo e che nelle scuole i bambini della Rdt crescevano più spensierati, più felici, più istruiti, più liberi dei bambini delle strade dominate dalla violenza della Repubblica Federale. I malati si renderanno conto che nel sistema sanitario della Rdt, nonostante le arretratezze tecniche, erano dei pazienti e non oggetti commerciali del marketing dei medici. Gli artisti comprenderanno che la censura, vera o presunta, della Rdt non poteva recare all'arte i danni prodotti dalla censura del mercato. [...] Gli operai e i contadini si renderanno conto che la Rft è lo Stato degli imprenditori e che non a caso la Rdt si chiamava «Stato degli operai e dei contadini». [...] Molti capiranno che anche la libertà di scegliere tra Cdu, Spd, Fdt è solo una libertà apparente>>
Ringraziamenti da
S.Marco91 (01-12-2017)
Vecchio 01-12-2017, 03:46   #791
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Dove mi sarei contraddetto scusa? Se rileggi io ho detto che i diritti dei lavoratori vanno visti da entrambi i punti di vista (datore di lavoro e operaio) visto che proprio per gli alti privilegi che hanno gli operai, al datore di lavoro resta poco in tasca (e infatti si sente spesso di suicidi di imprenditori che si sentono in colpa per non riuscire a dare lavoro ai propri dipendenti e che quindi non possono mantenere le proprie famiglie).
Tra l'altro i diritti più importanti come pensione, tredicesima, ferie ecc si devono al FASCIMO non al comunismo. I diritti dovuti al comunismo sono briciole rispetto a quanto ottenuto col Fascismo.
Mi sa quindi che vive in una cupola fatta di fantasia
Guarda, da comunista non ce l'ho con i piccoli imprenditori - sono uno dei problemi minori della nostra società - ma più che altro con le medie e grandi imprese, special modo le multinazionali, le quali non mi risultano abbiano molti proprietari suicidatisi per amore dei propri schiav...ahem...dipendenti.
Il fascismo ha istituito certe cose per contenere la spinta bolscevica, e ti dirò di più, non voglio mettere in dubbio che sotto certi aspetti l'Italia mussoliniana fosse preferibile a quella odierna, ma non certo perché Mussolini fosse un benefattore, ma perché le condizioni internazionali imponevano certe scelte per placare le rivendicazioni delle persone. Il 'Si stava meglio quando si stava peggio', è, in parte, sempre comprensibile; di anno in anno, questo tormentone assumerà sempre più valenza, perché se una volta a comandare erano le borghesie nazionali, si è poi passati a quelle cosmopolite ed ora il potere sta tutto passando in mano alla grande finanza, che di quei interessi borghesi (cari anche al fascismo) farà fagotto e butterà tutto nel cesso. Da un lato, ti sembrerà strano, ma capisco anche la tua nostalgia per il fascismo; sono una persona aperta. Quel che vorrei fare capire è che il fascismo non era affatto benevolo, era solo uno degli strumenti del capitalismo per tenere le masse al proprio posto, oggi è una dittatura desueta, le masse sono state spente e si sta passando alla loro completa defraudazione.
Vecchio 01-12-2017, 15:52   #792
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il comunismo è la catena con cui tenere al guinzaglio i popoli. Dandogli il minimo indispensabile per sopravvivere, gli si mette nelle condizioni di non curarsi di come venga gestito il mondo, di quello sfruttamento appunto dell'operaio che sì è tutelato, ma perchè fonte di guadagni assai più grandi (per chi li comanda dalle sedi di governo) rispetto al lavoro che svolgono.
Privo di proprietà privata l'uomo vive in uno stallo tra l'obbedienza allo Stato padrone che lo sfama, e il volersi ribellare sapendo però di perdere quello che non possiede (la proprietà privata appunto).
Il comunismo era, ed è, la più grande forma di egocentrismo dei padroni al potere che, con la scusa di tutelare quelle che loro vedono solo come formiche operaie, si arricchiscono a dismisura e vogliono provare al mondo intero la loro ricchezza (vedi corsa alla conquista dello spazio tra Urss e Usa, o invasione economica mondiale cinese).
Il Fascismo invece è tutto il contrario. Si è accollato l'aiuto ai poveri dando lavoro, terre a chi non ne aveva per niente( togliendone magari a chi ne aveva troppa, ma questo non costringeva alla fame ne gli uni ne gli altri), ha messo sullo stesso piano di diritti datori di lavoro e lavoratori. Ha contribuito a dare delle certezze alle persone che quindi hanno potuto crearsi una famiglia senza dover sopprimere un sentimento (perchè fare una famiglia e farla vivere nello stento? o fare dei figli mantenendoli nell'ignoranza e quindi più facili ad essere manipolati da un governo, come quello comunista, volto solamente allo sfruttamento per i fini personali di 4-5 tiranni leader del movimento?
Ha egualizzato davanti alla legge, al diritto alla sanità e all'istruzione, ricchi e poveri. Certo non ha estinto la differenza nelle tasche, ma è riuscito se non altro a ridurla in favore di chi ne aveva più bisogno (i poveri appunto). Ma quello che più ha reso grande il Fascismo, è stato il rispetto che vi era tra tutte le categorie perchè entrambe avevano capito di essere parte della stessa madre Patria e che gli uni dipendevano dagli altri e che non c'era giovamento per nessuno a sfruttare il prossimo. Era un affiatamento sociale che si poteva vivere nelle strade o nei tanti comizi politici, dove non si era classificati tra gente di destra se ricca o povera se di sinistra, perchè vivevano sulla propria pelle quel cambiamento tendente ad un benessere sociale ed econimico collettivo.
Vecchio 01-12-2017, 16:08   #793
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Il fascismo è nato è come guinzaglio per i proletari data dalla paura di rivoluzioni rosse. Poi è cambiato il paradigma dopo la crisi del 29 e si è riscoperto statalista. Il fascismo anni 20 è quanto più vicino ci fosse al liberismo che porta povertà tutt'oggi.
Vecchio 01-12-2017, 16:21   #794
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Originariamente inviata da Harold Finch Visualizza il messaggio
Il fascismo è nato è come guinzaglio per i proletari data dalla paura di rivoluzioni rosse. Poi è cambiato il paradigma dopo la crisi del 29 e si è riscoperto statalista. Il fascismo anni 20 è quanto più vicino ci fosse al liberismo che porta povertà tutt'oggi.
ti rivelo un segreto, ma non dirlo a nessuno: Mussolini è nato socialista, il Fascimo l'ha inventato lui, ma tu non dirlo a nessuno mi raccomando, è un segreto tra noi!
Vecchio 01-12-2017, 16:32   #795
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Mussolini ha tradito i lavoratori e si è allenato col padronato, infatti il fascismo assurge a notorietà grazie allo squadrismo contro operai e braccianti, è così difficile da capire?
Vecchio 01-12-2017, 16:44   #796
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Mussolini ha tradito i lavoratori e si è allenato col padronato, infatti il fascismo assurge a notorietà grazie allo squadrismo contro operai e braccianti, è così difficile da capire?
Mussolini ha tutelato i lavoratori (senza mai tradirli) come mai era stato fatto prima nel mondo intero, nemmeno in quegli stati che si vantavano di aiutare la massa povera ed operaia ed anzi, instauravano un clima di terrore (le note purghe) per tenerla sottomessa.
Vecchio 01-12-2017, 17:50   #797
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Originariamente inviata da ansiolino Visualizza il messaggio
Mussolini ha tutelato i lavoratori (senza mai tradirli) come mai era stato fatto prima nel mondo intero, nemmeno in quegli stati che si vantavano di aiutare la massa povera ed operaia ed anzi, instauravano un clima di terrore (le note purghe) per tenerla sottomessa.
Mussolini, con il corporativismo, ha tradito i lavoratori fin dal principio. I proletari reclamavano la conquista del potere politico, desideravano leggi che liberassero lo stato dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, invece sotto il fascismo Mussolini si schierò con i latifondisti - per questo si dice che il fascismo è solo una diversa fase del capitalismo - e con la balla del corporativismo (Che doveva teoricamente eliminare la lotta di classe! Quale più bel favore ai padroni!) ha azzerato lo scontro sociale e permesso ai capitalisti di tornare a fare quel che volevano come prima del biennio rosso. Ripeto, lo stato fascista in confronto al nostro odierno stato asservito alla finanza - uno spartiacque di riferimento è il governo Goldman Sachs di Monti - aveva per forza di cose inserito delle tutele sociale di tipo pubblico, quindi capisco gli ignoranti che prendendo atto della propria miseria vorrebbero tornare indietro, ma Mussolini non fu affatto un benefattore del popolo quanto un suo incatenatore. Sarebbe come elogiare la Democrazia Cristiana per il suo capitalismo di stato...
Vecchio 01-12-2017, 18:29   #798
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ti rivelo un segreto, ma non dirlo a nessuno: Mussolini è nato socialista, il Fascimo l'ha inventato lui, ma tu non dirlo a nessuno mi raccomando, è un segreto tra noi!
Gli agrari e gli industriali avevano appoggiato sin dai primi anni il fascismo, che con la violenza delle sue milizie aveva riportato l’organizzazione nelle fabbriche e nelle campagne e aveva soffocato il movimento sindacale e le organizzazioni socialiste. Per sdebitarsi di questo appoggio, nei primi anni del suo governo Mussolini attuò una politica economica di tipo liberista, che permise agli industriali e agli agrari di aumentare in modo consistente i loro profitti, a scapito dei salari degli operai.
Infatti Mussolini fece approvare una riforma fiscale favorevole ai grossi capitali, la privatizzazione dei servizi telefonici e delle Assicurazioni, il salvataggio da parte dello Stato di industrie e banche in crisi, il contenimento dei salari e l’allungamento dell’orario di lavoro a nove ore.
Grazie a questa politica di liberismo economico, nella prima metà degli anni Venti si verificò un forte sviluppo industriale e le maggiori imprese, come la FIAT, la Montecatini (che produceva fertilizzanti) o la Snia (produttrice di fibre artificiali) aumentarono notevolmente le loro esportazioni.
Nel settore dell’agricoltura , la politica economica del fascismo seguì due indirizzi fondamentali: aumentare la produzione del grano, anche attraverso una bonifica di zone incolte, e accrescere il numero di mezzadri e piccoli coltivatori diretti, frenando l’esodo verso le città.
Ma alla fine degli anni Venti l’economia italiana fu scossa da una grave crisi provocata da cause interne e internazionali. mussolini, per frenare la continua svalutazione della lira, aveva imposto una rivalutazione forzata, che aveva provocato una forte riduzione delle esportazioni.
La situazione precipitò quando anche in Italia si fecero sentire gli effetti della crisi internazionale del 1929: molte fabbriche fallirono, la disoccupazione aumentò sensibilmente (nel giro di pochi anni i disoccupati passarono da 300.000 a un milione) e i salari dei lavoratori furono diminuiti. (sounds familiar?)
Per combattere la crisi, nel 1933 il fascismo diede vita all’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) un ente statale che, attraverso il controllo delle banche, finanziava le industrie siderurgiche, cantieristiche e meccaniche. A partire dal 1935 la ripresa industriale fu favorita dalla politica di riarmo del fascismo e dalla guerra d’Etiopia.
Complessivamente l’intervento dello stato nell’economia fu così ampio che alla vigilia della seconda guerra mondiale nessun paese al mondo, ad eccezione dell’URSS, aveva, proporzionalmente, un numero di aziende statizzate maggiore dell’Italia; ma con questa caratteristica: che nello stato fascista la mano pubblica interveniva in difesa di interessi privati e addirittura settoriali. Il sistema, in altri termini, sanciva sia l’intervento dello stato nelle industrie e nelle banche del paese, si per converso l’influenza dei più potenti gruppi industriali e finanziari sulla politica economica del governo. Con ciò esso legava più strettamente fra loro, in un rapporto di reciproco controllo e di interessi solidali, il regime fascista, la grande industria e l’alta finanza.

Se il primissimo periodo fascista, quello delle squadracce, getta le basi per la salita al potere di Mussolini, la marcia su Roma segna la critica del sistema parlamentare, che viene accusato di essere corrotto, lento, e di non riuscire a prendere decisioni. Per questo motivo occorre correggerlo, renderlo più efficace, con la riforma della legge elettorale verso il maggioritario ed un Senato di nomina regia che non interviene del processo legislativo. L’efficienza del sistema è la scusa per procedere all’accentramento dei poteri nelle mani del Primo Ministro, potendo così – con il sostegno di insigni editorialisti ed economisti – raggiungere il Pareggio di bilancio ed aprire il Paese alla preminenza delle leggi di mercato. (Renzi 2.0)

Ultima modifica di Mike Patton; 01-12-2017 a 18:31.
Ringraziamenti da
Gummo (01-12-2017)
Vecchio 01-12-2017, 18:38   #799
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Mussolini, con il corporativismo, ha tradito i lavoratori fin dal principio. I proletari reclamavano la conquista del potere politico, desideravano leggi che liberassero lo stato dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, invece sotto il fascismo Mussolini si schierò con i latifondisti - per questo si dice che il fascismo è solo una diversa fase del capitalismo - e con la balla del corporativismo (Che doveva teoricamente eliminare la lotta di classe! Quale più bel favore ai padroni!) ha azzerato lo scontro sociale e permesso ai capitalisti di tornare a fare quel che volevano come prima del biennio rosso. Ripeto, lo stato fascista in confronto al nostro odierno stato asservito alla finanza - uno spartiacque di riferimento è il governo Goldman Sachs di Monti - aveva per forza di cose inserito delle tutele sociale di tipo pubblico, quindi capisco gli ignoranti che prendendo atto della propria miseria vorrebbero tornare indietro, ma Mussolini non fu affatto un benefattore del popolo quanto un suo incatenatore. Sarebbe come elogiare la Democrazia Cristiana per il suo capitalismo di stato...
Mussolini non ha mai tradito i lavoratori e anzi, gli ha dato quello che prima nessuno gli aveva mai dato, dei diritti (Carta dal Lavoro docet).
Quali erano invece i diritti che i tiranni comunisti davano ai propri operai? Non troverai un ex Urss che ti dirà che si stava bene sotto il comunismo, italiani OPERAI che invece ti diranno che si stava bene col Fascimo ne trovi a iosa
Vecchio 01-12-2017, 18:53   #800
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Mussolini non ha mai tradito i lavoratori e anzi, gli ha dato quello che prima nessuno gli aveva mai dato, dei diritti (Carta dal Lavoro docet).
Quali erano invece i diritti che i tiranni comunisti davano ai propri operai? Non troverai un ex Urss che ti dirà che si stava bene sotto il comunismo, italiani OPERAI che invece ti diranno che si stava bene col Fascimo ne trovi a iosa
Sei così chiuso nella tua visione del mondo che attui un RIFIUTO comunicativo di tutti gli elementi che ti vengono portati contro il fascismo. Ti ho parlato dei nostalgici della DDR, ma ti posso anche parlare dei nostalgici di Stalin, i quali sono ancora di più nei paesi dell'ex Unione Sovietica.
Per quanto riguarda la Carta del lavoro posso anche riderci su: ti ho detto come in Germania i salari siano stati bloccati dal tuo amato Hitler, pochi minuti fa Harold ti ha scritto come le condizioni siano migliorate sotto il fascismo non per i lavoratori ma per chi li sfruttava. Prendi pure la Carta del lavoro quindi e mettila in bagno, dove sta bene, leggiti la Costituzione sovietica del 1936.

Articolo 118:
I cittadini dell’URSS hanno diritto al lavoro, cioè diritto di ricevere un lavoro garantito e retribuito secondo la quantità e la qualità [delle loro prestazioni]. Il diritto al lavoro è assicurato dall’organizzazione socialista dell’economia nazionale, dall’aumento incessante delle forze produttive della società sovietica, dall’eliminazione della possibilità di crisi economiche e dalla liquidazione della disoccupazione.
Articolo 119:
I cittadini dell’URSS hanno diritto al riposo. Il diritto al riposo è assicurato dalla riduzione della giornata lavorativa fino a 7 ore per l’immensa maggioranza degli operai, dall’istituzione di congedi annuali per gli operai e gli impiegati con mantenimento del salario, e dalla predisposizione di un’ampia rete di sanatori, case di riposo e club, posta
al servizio dei lavoratori.

Articolo 122:
Alla donna sono accordati nell’URSS diritti uguali a quelli dell’uomo in tutti i campi della vita economica, statale, culturale e sociopolitica. La possibilità di esercitare questi diritti è assicurata dall’attribuzione alla donna dello stesso diritto dell’uomo al lavoro, alla retribuzione del lavoro, al riposo, all’assicurazione sociale e all’istruzione; dalla tutela, da parte dello Stato, degli interessi della madre e del bambino; dalla concessione di congedi di gravidanza alla donna,
con mantenimento del salario, e da un’ampia rete di case di maternità, di nidi e di giardini d’infanzia.

Articolo 123:
L’uguaglianza giuridica dei cittadini dell’URSS indipendentemente dalla loro nazionalità e razza, in tutti i campi della vita economica, statale, culturale e socio-politica, è legge irrevocabile. Qualsiasi limitazione diretta o indiretta dei diritti e, al contrario, qualsiasi attribuzione di privilegi diretti o indiretti ai cittadini in dipendenza della
razza o della nazionalità alla quale appartengano, così come qualsiasi propaganda di settarismo razziale o nazionale, ovvero di odio e disprezzo, è punita dalla legge.


Ecco lo stato dei lavoratori, altro che quello borghese del fascismo.
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