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Vecchio 27-09-2012, 15:54   #1
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Ciao a tutti coloro che seguono questo forum. Dopo un po' di assenza dal forum ritorno riaprendo un argomento che è già stato trattato ma al quale vorrei aggiungere una mia parte. Come si capisce dal titolo si tratta della discussa terapia cognitivo comportamentale (la abbrevierò in seguito con la sigla TCC). Dal mese di novembre dell'anno 2011 ho deciso, anche io come altri, di intraprendere questo percorso. La motivazione è, come spesso altri si sono espressi, l'aver percepito di essere arrivati ad un punto morto della propria vita (tralascio per brevità tutte le possibili metafore letterarie utlilizzabili per esprimere questa condizione perché penso che in questi paraggi non sia necessario spiegare e sottolineare il profondo disagio dovuto a queste stasi).
Ho avuto la fortuna di incontrare sul lavoro un paio di persone che hanno avuto la sensibilità di comprendere le mie problematiche "metafisiche" (chiamiamole così). Anche stimolato da loro ho capito che era importante per me, per la mia vita, intraprendere questo tentativo. Come già ripetuto da altri non mi aspetto i miracoli dalla TCC. Anzi durante questi incontri ho spesso pensato di abbandonare tutto, come spesso ho fatto in parecchi ambiti della mia vita al sorgere delle prime difficoltà. La terapia è costosa da tutti i punti di vista (soldi per recarsi nel luogo dove la TCC si pratica, soldi per pagare le sedute e stanchezza psichica relativa ai "colloqui" e alla esecuzione dei "compiti a casa").
Rispetto ad altri tipi di psicoterapia che io ho sperimentato la TCC mi ha fatto porre la domanda se io desidero veramente un cambiamento o meno. Sono stato in passato seguito da psicologi e psichiatri che non praticavano la TCC: durante le sedute io parlavo, parlavo, provavo un po' di sollievo (almeno per aver vuotato parzialmente il sacco) ma poi tutto è sempre rimasto come prima, nessun cambiamento tangibile all'orizzonte. Sono andati avanti anni così.
Al momento in cui scrivo sono arrivato alla VI seduta. La mia terapeuta ha iniziato a farmi fare delle cose (come programmare delle cene, andare in piscina chiamando un amico, o forse farei meglio a chiamarlo conoscente, visto la tabula rasa che ho creato nei miei contatti sociali attraverso gli anni).
Sono cazzate per le persone che non sperimentano questi tipi di problemi, ma a me costano una fatica tremenda. Spesso mi chiedo perché mi sono sottoposto a questa tortura, perché mi devo forzare a fare cose che generano in me profondi malesseri. Dall'altro lato penso che se l'alternativa è stare sempre chiuso in casa ed uscire soltanto quando si ha l'obbligo di andare a lavorare, beh.... penso che forse è meglio morire o forse per dirla meglio si è già morti vivendo così...
Ritornando alle "uscite-compito a casa" alcune di queste sono andate bene, altre sono state un disastro (in una sono addirittura scappato senza salutare, una figura di merda di proporzioni discrete, vista con il senno di poi.... anche se dieci minuti dopo la fuga avrei voluto morire, mi vergognavo come un cane!!!). Evidentemente in quel momento non potevo che comportarmi così. punto.
Essendo affetto da mostruosi sensi di colpa ed avendo l'autostima al di sotto dei tacchi potete immaginare il trambusto emotivo di rincominciare a sperimentare queste situazioni sociali che avevo abbandonato anni fa, credendole non utili per perseguire il proprio miglioramento personale (che cantonata....). L'ultima seduta a cui mi sono sottoposto c'era pure la telecamera a filmare, figuratevi voi. Devo ancora andare a ritirare il filmato ma credo sia interessante guardarsi dal di fuori (se non ce la si fa con le tecniche di meditazione almeno inizio a provare con i filmati...).
Non so come andrà a finire questa cosa, ma credo sarà bello anche se riuscirò a recuperare quel poco di serenità necessaria a tollerare me stesso e gli altri (credo che questo sia in parte il nocciolo del problema, almeno per ciò che mi riguarda). Sicuramente là fuori c'è un po' di tutto, tutte le sfumature sono presenti ed alle volte (quando sono meno negativo) penso sia un peccato buttare questa opportunità che abbiamo di fare delle cose, di vivere, di essere nella mischia.
Questa è la mia piccola testimonianza, spero sia utile e se non lo è scrivetemelo pure.
Ciao
Vecchio 27-09-2012, 17:01   #2
Esperto
L'avatar di Ravanello
 

Bella testimonianza.
Vecchio 27-09-2012, 17:07   #3
Esperto
L'avatar di Moonwatcher
 

Ma come hai fatto in quasi un anno a fare solo sei sedute, vai ogni due mesi?
Vecchio 27-09-2012, 17:27   #4
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Quote:
Originariamente inviata da Moonwatcher Visualizza il messaggio
Ma come hai fatto in quasi un anno a fare solo sei sedute, vai ogni due mesi?
Ciao Moonwatcher, oltre alle VI sedute descritte ho avuto altri III incontri così suddivisi:
  1. primo colloquio
  2. assessment (durante questa seduta mi sono stati misurati frequenza cardiaca e attività del sistema nervoso simpatico e parasimpatico durante delle prove cognitive alle quali mi hanno sottoposto)
  3. primo colloquio con il terapeuta che mi sta seguendo

Le sedute sono state interrotte in alcuni periodi (io ero un po' recalcitrante ed il terapeuta ha pensato di darmi del tempo. Quindi ci sono stati dei mesi in cui ho fatto due sedute ed altri in cui non ne ho fatta nessuna.
Vecchio 27-09-2012, 17:34   #5
Banned
 

Io non farei mai sedute da psico e simili
non dico altro gia fui richiamato da un utente circa il mio pensiero a riguardo
Vecchio 27-09-2012, 17:39   #6
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Per Zucchina.
Beh, per quanta riguarda il discorso sul fatto che ti è venuto da ridere relativamente alla cena mi fa anche piacere, ci tiriamo su il morale ridendo dei nostri "disastri"!!!! Credo che un po' di autoironia per uscire da certe situazioni sia necessaria: tuttavia il mio problema non è la capacità di essere autoironico ma la difficoltà a esserlo quando percepisco che le persone intorno a me sono ostili......dopo la situazione ci penso e qualche volta mi ricredo.

Ultima modifica di Gregor Samsa; 27-09-2012 a 17:46.
Vecchio 27-09-2012, 17:45   #7
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Quote:
Originariamente inviata da Eolo Visualizza il messaggio
Io non farei mai sedute da psico e simili
non dico altro gia fui richiamato da un utente circa il mio pensiero a riguardo
Per carità Eolo, ognuno è libero di pensarla come crede. Io ho ritenuto di averne bisogno perché da solo non riuscivo.....
Vecchio 27-09-2012, 18:52   #8
Banned
 

dalla terapia classica devi solo capire tu su indicazione dello psicologo cosa sia meglio fare... indicazione nel senso che con le sue domande dovrebbe farti riflettere e capire cosa sia giusto per te e cosa no...
su me ha funzionato così, cioè tante fobie le ho superate anche se qualche filosofo col culo altrui va a dire sul forum in giro che mi piango addosso...


non so se la tcc funzionerebbe, mi impunterei a fare le cose che non volessi fare
Vecchio 27-09-2012, 22:25   #9
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Per Zucchina
La questione delle telecamera suona più o meno così: durante le sedute la mia terapeuta si è accorta (diciamo così) che sono molto ma molto ciarliero. Anche la velocità con la quale esprimo i concetti è molto rapida (mia sorella mi dice che si fatica a starmi dietro, per cui credo che dopo un po' non mi ascolta neanche più, o almeno a me sembra così.....)

Sono sempre stato così (ciarliero), fin dalla più tenera età. Soltanto nei momenti in cui mi inibisco faccio fatica a portare avanti un discorso perché l'ansia si frappone e mi impedisce di comunicare correttamente. Tuttavia anche in queste situazioni non si può dire che sia una persona taciturna. Tuttavia questa pratica che si può rivelare utile per riempire gli spazi quando hai un interlocutore che non dice mai niente si rivela dannosa perché quando ti trovi in presenza di una persona che vorrebbe provare a dire la sua quest'ultima non gradisce il fatto che non gli si permetta di introdursi nel discorso e quindi alla lunga si incazza (tanto per rendere l'idea).
Io l'ho detto alla mia terapeuta: "Sono un fiume in piena, credo di aver tanto da dire, un ora vola, veramente, un' ora di terapia non mi basta". Per giunta alla comunicazione verbale ne aggiungo una non verbale (gesticolo ed evidentemente anche la mia mimica facciale comunica delle cose a dire della terapeuta). Pertanto mi ha proposto di registrare una seduta completa affinché io mi possa vedere dal di fuori, per rendermi conto per lo meno della misura delle mia abilità/inabilità sociali. Detto questo sarebbe stato preferibile da un punto di vista scientifico non farmi sapere che la registrazione avrebbe avuto luogo, ma credo che abbia dovuto chiedermelo per motivi anche di consenso. Lunedì prossimo vado a ritirare il filmato, non dico che lo metto su youtube ma lo guarderò molto volentieri, poi sicuramente lo commenteremo assieme alla mia terapeuta.

Ah, la prossima volta mi portano in palestra (Dio mio!!!) ed udite udite alla psicoterapeuta se ne aggiungono degli altri (non so forse vogliono farmi sentire in minoranza, che qualcuno mi assista)
Vecchio 27-09-2012, 22:39   #10
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essere veloci nel parlare denota insicurezza (aver paura di non avere tempo per dire tutto, perché le persone se ne devono andare e non vogliono starti a sentire).
Non farsi interrompere mai idem, si ha paura che qualcuno "rubi la scena".
Vecchio 27-09-2012, 22:58   #11
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Quote:
Originariamente inviata da Marco Russo Visualizza il messaggio
essere veloci nel parlare denota insicurezza (aver paura di non avere tempo per dire tutto, perché le persone se ne devono andare e non vogliono starti a sentire).
Non farsi interrompere mai idem, si ha paura che qualcuno "rubi la scena".
Io penso che sia proprio così, diciamo che io cerco (in un modo o nell'altro) di far sì che l'attenzione giri sempre intorno a me.... per quanto riguarda il tempo mi capita spesso di sentire la sua stretta....
Vecchio 27-09-2012, 23:17   #12
Principiante
L'avatar di sogno l'oblio
 

mi è piaciuta tantissimo la tua testimonianza io non sarei mai riuscita a sottopormi a certe torture però credo che sia una cosa positiva mettersi in gioco .
Vecchio 01-10-2012, 13:37   #13
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Oggi ho ritirato il filmato contenente la registrazione di una seduta. L'ho guardato velocemente ma alcune cose già mi saltano agli occhi.
Vecchio 10-10-2012, 20:50   #14
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L'avatar di Gregor Samsa
 

Ciao Zucchina, eccomi qua
Allora l'inquadratura è abbastanza vicina: la telecamera è stata piazzata su un mobile vicino alla scrivania dove io e il terapeuta relazioniamo. Il mobile era alla sinistra, guardando dalla prospettiva del terapeuta. Essendo io seduto di fronte a lui la telecamera mi riprende dal lato destro ma anche frontalmente (in parte).
Guarda, durante la ripresa non ero molto angosciato, pensavo piuttosto di angosciarmi una volta guardato il filmato (non mi considero particolarmente gradevole in video e anche la mia voce spesso mi risulta un po' così...) Tuttavia alla fine della fiera non è stato poi così traumatizzante, anzi credo sia un primo passo per vedersi dal di fuori. Durante l'osservazione del filmato mi sono sforzato di pensare che quella persona non fossi io, ho cercato di immaginare le impressioni che mi dava vedere me stesso ma allo stesso tempo rimanendo distaccato (per quanto possibile) dal partecipare alla visione in maniera troppo coinvolta. Ovviamente ho appuntato i momenti salienti del colloquio e li discuterò con il terapeuta la prossima seduta.
Vecchio 11-10-2012, 01:58   #15
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L'avatar di Fidelio
 

Quote:
Originariamente inviata da Gregor Samsa Visualizza il messaggio

Ah, la prossima volta mi portano in palestra (Dio mio!!!) ed udite udite alla psicoterapeuta se ne aggiungono degli altri (non so forse vogliono farmi sentire in minoranza, che qualcuno mi assista)
Ti portano in palestra? Piuttosto originale come cosa, anche in una TCC. Solitamente il terapeuta si 'limita' a consigliare di mettersi in gioco e di esporsi gradualmente alle situazioni che ci mettono più in difficoltà.
Vecchio 19-10-2012, 21:08   #16
Intermedio
L'avatar di Gregor Samsa
 

Eccomi qua, sono distrutto
La seduta in palestra è stata una cosa nuova per me: ho fatto a botte con il famigerato "sacco tirapugni". Devo dire che non pensavo di avere tutta questa aggressività repressa... All'inizio quando la terapeuta mi ha consigliato di avventarmi sul sacco (previo carica di cattiveria tramite la creazione di un'immagine mentale che si facesse carico di tutte le antipatie che provo) ho pensato che avrei avuto delle difficoltà... Tuttavia una volta iniziato ho fatto fatica a smettere Spero di non avere impulsi omicidi nascosti
Devo dire che però dopo questa seduta mi sono sentito come un pallone sgonfio, il pomeriggio al lavoro è stata una tortura, ero inespressivo, emotivamente morto. Comunque anche oggi è andata, spero di riposare un po' domani.
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