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24-11-2014, 22:38
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#1
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Ho una riflessione strana da fare. Negli ultimi tempi, mi sono reso conto di avere una forte empatia nei confronti degli altri, cosa strana perché mi era stato diagnosticato il disturbo narcisistico che ha per caratteristica principale l'assenza di empatia.
Mi capita quindi di provare una sorta di pena, curiosità e affetto incontrollato verso persone che vedo a lezione universitaria, o in giro, e che sento che possano essere simili a me. Sono persone solitarie, che vedo sedute da sole, e spesso mi interrogo su quel che provano, sul perché siano così, e mi rendo conto che forse non sono l'unico che sta sempre da solo. Però non ho il coraggio di avvicinarmi, perché sento che non saprei che dire. Non so come spiegarlo, è come se sentissi la solitudine negli altri, nonostante io per primo la subisca, e mi sembra di percepire anche la felicità, la gioia o la tristezza. Insomma, la condizione degli altri. Così, guardandomi in giro. Mi faccio un'idea sul carattere degli altri.
Anche qui sul forum, ci sono utenti che, da come scrivono, mi fanno provare tante emozioni, e mi piacerebbe tanto aiutarle e vederle felici. Lo so, sembra strano.
Mi chiedo allora se anche gli altri lo facciano con me. Chissà se ci sono persone che si interroghino sul perché io sia sempre da solo, e se c'è qualcuno che mi ha notato. Forse mi piacerebbe.
O forse ciò capita perché essendo spesso solo, tendo a osservare molto quelli introno a me stando molto attento ad ogni loro mossa.
Non so se sono stato chiaro... A voi succede?
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24-11-2014, 22:55
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#2
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,955
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Ho una riflessione strana da fare. Negli ultimi tempi, mi sono reso conto di avere una forte empatia nei confronti degli altri, cosa strana perché mi era stato diagnosticato il disturbo narcisistico che ha per caratteristica principale l'assenza di empatia.
Mi capita quindi di provare una sorta di pena, curiosità e affetto incontrollato verso persone che vedo a lezione universitaria, o in giro, e che sento che possano essere simili a me. Sono persone solitarie, che vedo sedute da sole, e spesso mi interrogo su quel che provano, sul perché siano così, e mi rendo conto che forse non sono l'unico che sta sempre da solo. Però non ho il coraggio di avvicinarmi, perché sento che non saprei che dire. Non so come spiegarlo, è come se sentissi la solitudine negli altri, nonostante io per primo la subisca, e mi sembra di percepire anche la felicità, la gioia o la tristezza. Insomma, la condizione degli altri. Così, guardandomi in giro. Mi faccio un'idea sul carattere degli altri.
Anche qui sul forum, ci sono utenti che, da come scrivono, mi fanno provare tante emozioni, e mi piacerebbe tanto aiutarle e vederle felici. Lo so, sembra strano.
Mi chiedo allora se anche gli altri lo facciano con me. Chissà se ci sono persone che si interroghino sul perché io sia sempre da solo, e se c'è qualcuno che mi ha notato. Forse mi piacerebbe.
O forse ciò capita perché essendo spesso solo, tendo a osservare molto quelli introno a me stando molto attento ad ogni loro mossa.
Non so se sono stato chiaro... A voi succede?
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Chiarissimo. Succede anche a me, e penso sia una prospettiva piuttosto comune per chi, come noi, sia portato a notare determinati aspetti "secondari" del mondo che ci circonda. Vorrei anche poter affermare, con altrettanta "sicurezza", che un occhio simile faccia allo stesso modo parte della sensibilità dei più, magari stimolati maggiormente da altre cose, ma in fin dei conti capaci ad inquadrare i dettagli, le piccole cose, tutto quello che in un quadro non occuperebbe che i bordi. In realtà penso che questa "visione periferica" sia accessibile a pochi, per lo più dopo aver sofferto o essersi comunque ritrovati, volenti o nolenti, ai margini; e che tutti gli altri semplicemente se ne freghino.
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Ultima modifica di Josef K.; 24-11-2014 a 23:03.
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24-11-2014, 22:59
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#3
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Banned
Qui dal: Jul 2009
Ubicazione: Prov. Milano
Messaggi: 1,187
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Anch'io, pur riconoscendomi abbastanza del narcisismo, provo empatia per le persone con un carattere simile al mio.
Però per carattere non intendo l'introversione in sé, che è un aspetto superficiale della persona, un falso indizio di comparazione con noi, ma soprattutto quello che c'è sotto e che posso scoprire solo conoscendo un po' queste altre persone. L'introversione per me è come un velo sotto al quale si può nascondere qualsiasi tipo di persona. Questo forum portebbe esserne la dinostrazione.
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24-11-2014, 23:00
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#4
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da Josef K.
In realtà penso che questa "visione periferica" sia accessibile a pochi, per lo più dopo aver sofferto o essersi comunque ritrovati, volenti o nolenti, ai margini; e che tutti gli altri semplicemente se ne freghino.
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Sì forse è così, si diventa più sensibili ad ogni minimo comportamento, mentre gli altri se ne fregano probabilmente. Anche se da un lato mi piace passare inosservato, non nego che mi piacerebbe sapere se qualcuno mi nota, per essere un minimo "considerato". Spero non in senso estremamente negativo però.
Ultimamente vedo ogni tanto in università una collega, super estroversa, che saluto sempre. Mi chiedo cosa pensi di me, ma forse in fondo è meglio non saperlo.
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24-11-2014, 23:09
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#5
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 2,270
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L'empatia è provare le emozioni che prova un'altra persona, è sapersi mettere nei panni degli altri. Non credo sia vera e propria empatia provare tenerezza perchè si è vista una persona seduta da sola (che non è detto sia solitaria/fobica/ecc, magari aspetta qualcuno)
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24-11-2014, 23:10
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#6
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Esperto
Qui dal: Sep 2012
Ubicazione: I'll remain unperturbed by the joy and the madness that I encounter everywhere I turn.
Messaggi: 1,955
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Sì forse è così, si diventa più sensibili ad ogni minimo comportamento, mentre gli altri se ne fregano probabilmente. Anche se da un lato mi piace passare inosservato, non nego che mi piacerebbe sapere se qualcuno mi nota, per essere un minimo "considerato". Spero non in senso estremamente negativo però.
Ultimamente vedo ogni tanto in università una collega, super estroversa, che saluto sempre. Mi chiedo cosa pensi di me, ma forse in fondo è meglio non saperlo.
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Guarda, alla fine per quanto mi riguarda (e forse ci riguarda, visto il gusto comune dello starcene in disparte), non è una questione di non essere considerato, perché quello dopotutto è una mia scelta; mi fa estremamente incazzare l'indifferenza che gran parte delle persone è capace di dimostrare nei confronti di chi soffre ed ha bisogno di aiuto, facilmente riscontrabile laddove si consideri che questo Paese è fortemente incline alla destra, e ogni volta che si presenta un coglione che invoca la caccia al "diverso", è capace di regalargli consensi ed attenzioni che mai ha indirizzato alla vera sinistra.
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24-11-2014, 23:11
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da Josef K.
Chiarissimo. Succede anche a me, e penso sia una prospettiva piuttosto comune per chi, come noi, sia portato a notare determinati aspetti "secondari" del mondo che ci circonda. Vorrei anche poter affermare, con altrettanta "sicurezza", che un occhio simile faccia allo stesso modo parte della sensibilità dei più, magari stimolati maggiormente da altre cose, ma in fin dei conti capaci ad inquadrare i dettagli, le piccole cose, tutto quello che in un quadro non occuperebbe che i bordi. In realtà penso che questa "visione periferica" sia accessibile a pochi, per lo più dopo aver sofferto o essersi comunque ritrovati, volenti o nolenti, ai margini; e che tutti gli altri semplicemente se ne freghino.
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Quoto tutto, solidarizzare e provare empatia nei confronti di chi percepisco come "più debole" è una cosa normale,....mi stanno mancando le parole bzzrfhioajhfiohfoaifh ok faccio un esempio
Una goccia d'olio sull'acqua si vede subito, e se ti senti olio è normale che la "riconosci" come qualcosa con cui hai dei tratti in comune (reali o presunti tali). Ora rovesciate questo ragionamento e andate in paranoia lol!
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24-11-2014, 23:18
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#8
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Banned
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 3,054
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Più che di empatia parlerei di simpatia,capita anche a me di provare più simpatia verso i "miei simili" e dunque di rimando di provare più facilmente empatia. è normale, simpatizzare significa letteralmente riconoscere alcune proprie caratteristiche in un'altro individuo e dunque sentire un'affinità particolare.
L'empatia viene successivamente, quando, dopo aver "simpatizzato" ci si immedesima totalmente nello stato emotivo della persona.
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24-11-2014, 23:19
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da Josef K.
Guarda, alla fine per quanto mi riguarda (e forse ci riguarda, visto il gusto comune dello starcene in disparte), non è una questione di non essere considerato, perché quello dopotutto è una mia scelta; mi fa estremamente incazzare l'indifferenza che gran parte delle persone è capace di dimostrare nei confronti di chi soffre ed ha bisogno di aiuto, facilmente riscontrabile laddove si consideri che questo Paese è fortemente incline alla destra, e ogni volta che si presenta un coglione che invoca la caccia al "diverso", è capace di regalargli consensi ed attenzioni che mai ha indirizzato alla vera sinistra.
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Eh lo so, ma forse siamo noi che dovremmo farci notare. Cioè la gente che dovrebbe fare quando vede uno in disparte, avvicinarsi? E' più facile ignorare.
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24-11-2014, 23:22
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,062
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
... O forse ciò capita perché essendo spesso solo, tendo a osservare molto quelli intorno a me stando molto attento ad ogni loro mossa...
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Precisamente. Ecco che la frase sottolineata converge esattamente sul perché si sviluppi questa "capacità".
La sociofobia associata a una reale solitudine comportano, nel tempo, a un tentativo forzoso di capire, vedere l'altra persona ancor prima di averci avuto a che fare; questo perché se ti accorgi prima che qualcosa è pericoloso, allora fai attenzione prima ad interagire.
Sottolineo che è un effetto la cui causa è una patologia e che quindi, a mio dire, deve esser preso come tale.
Che lo facciano anche gli altri? Magari non sociofobici? Beh... credo proprio di si. A tutti piace partire con i piedi di piombo... ecco che allora fai attenzione a come si veste, come tiene i capelli, come cammina e come muove le mani... se regge lo sguardo altrui o no.
La cosa rientra nella ricerca di una convalida al fatto che interagire con mister x o miss x possa dare esiti produttivi o lesivi, come detto. Come cercare un biglietto da visita che in maniera quasi dettagliata ti informa sul carattere e sulle inclinazioni dell'individuo in un tempo precedente all'effettivo incontro.
Si tasta il terreno, insomma.
Lo si fa per paura e spesso in modo inconscio. E' interessante osservare gli altri e trarne delle conclusioni ma è bene ricordarci, sempre, che quelle conclusioni le abbiamo tratte noi, come tali quindi potenzialmente fallaci
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
... cosa strana perché mi era stato diagnosticato il disturbo narcisistico che ha per caratteristica principale l'assenza di empatia...
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Ne convengo, è curioso. Ma non bisogna fare certo di tutta l'erba un fascio, né pensare che ogni disturbo comporti alla lettera gli stessi effetti. Ma questo era scontato dirlo, okay...
Dal canto mio posso solo confermare, tenendo presente quanto sopradetto, il discorso della mancata empatia che generalmente caratterizza queste persone.
Vivo a stretto contatto con un uomo affetto da bipolarismo con sindrome narcisistica della personalità. Il risultato è praticamente una sua capacità empatica pari a quella di un sacco di pietre. Anche le inclinazioni vocali che normalmente si fanno possono risultare totalmente mute o meno, a seconda dell'umore di lui... questa la dice lunga sul quanto ci si possa ripiegare su sé stessi, nel narcisismo, e farlo nell'ingenuità più totale.
Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
... A voi succede?...
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Assolutamente si, con una tale frequenza che nel tempo ho dovuto limitare questi tentativi di sondare l'altro, in maniera automatica, e praticamente ritrovandomi farlo con tutti, attento e con le orecchie dritte come una lepre.
Nel tempo mi sono lasciato dietro gran parte di queste cose potenzialmente fuorviante perché compresi che... spesso mi sbagliavo completamente. Sia nel trovare gente peggiore di quanto avevo "visto" sia molto migliore.
Allora mi chiedo se la mia sia stata empatia (che è certamente presente, ma in una forma più istintiva e meno controllabile), semplice fantasia o eccesso di presunzione.
Ad ogni modo non c'è nulla come il parlato o la mimica facciale per trasmettere ciò che si ha dentro nel modo più chiaro possibile, da parte nostra. Bene porci cautela, il rischio è perdersi delle ottime persone o trovarne di pessime. Attenzione, quindi.
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24-11-2014, 23:27
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#11
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,296
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Quote:
Originariamente inviata da Stefania90
Più che di empatia parlerei di simpatia,capita anche a me di provare più simpatia verso i "miei simili" e dunque di rimando di provare più facilmente empatia. è normale, simpatizzare significa letteralmente riconoscere alcune proprie caratteristiche in un'altro individuo e dunque sentire un'affinità particolare.
L'empatia viene successivamente, quando, dopo aver "simpatizzato" ci si immedesima totalmente nello stato emotivo della persona.
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Hai ragione se parliamo di "apparenze" (modi di comportamento ecc)in cui ci riconosciamo, però ad esempio qui nel forum,quando qualcuno posta un'esperienza successa anche a qualche altro utente e si ritrova anche nelle parole con cui descrive tale esperienza, quella secondo me è empatia perchè chi legge sa perfettamente cosa sta avvenendo emotivamente nell'altra persona, in quanto ci è passato anche lui.
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24-11-2014, 23:28
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#12
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Grazie mille Marco, molto esauriente. Quindi ho usato il termine errato. Forse quello che sento è una sorta di "simpatia" così, di primo acchito?
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24-11-2014, 23:41
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#13
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Esperto
Qui dal: May 2014
Messaggi: 602
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Si mi capita spessissimo, ma al contrario di te mi avvicino per conoscerli. So che entrambi non avremmo possibilità con gli estroversi e quindi, meglio farci forza a vicenda che rimanere soli. I pochissimi amici che ho, appunto, sono persone sole. Attenzione che con "solo" non intendo necessariamente "non vede mai nessuno", intendo che nessuno non vede mai lui. Quindi può anche essere qualcuno circondato da molti conoscenti, che lo cercano quando ne hanno bisogno. Io ne sono un esempio: mi circondano tante persone, ma sono solo.
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24-11-2014, 23:43
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#14
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da simopi
Si mi capita spessissimo, ma al contrario di te mi avvicino per conoscerli. So che entrambi non avremmo possibilità con gli estroversi e quindi, meglio farci forza a vicenda che rimanere soli. I pochissimi amici che ho, appunto, sono persone sole. Attenzione che con "solo" non intendo necessariamente "non vede mai nessuno", intendo che nessuno non vede mai lui. Quindi può anche essere qualcuno circondato da molti conoscenti, che lo cercano quando ne hanno bisogno. Io ne sono un esempio: mi circondano tante persone, ma sono solo.
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Io anche nel mio paese natale ho due amici piuttosto solitari, soprattutto uno. Forse tra "simili" ci si intende meglio.
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24-11-2014, 23:54
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#15
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,062
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Grazie mille Marco, molto esauriente. Quindi ho usato il termine errato. Forse quello che sento è una sorta di "simpatia" così, di primo acchito?
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Di niente
Certo, rivedi dei particolari tuoi nell'altro e automaticamente lo trovi comprensibile e simpatico.
Si, mi è successo molte volte.
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24-11-2014, 23:58
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#16
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
Di niente
Certo, rivedi dei particolari tuoi nell'altro e automaticamente lo trovi comprensibile e simpatico.
Si, mi è successo molte volte.
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Può essere. Ma come mai sento a volte quasi una sorta di compassione verso di loro? Come se mi dispiacesse che siano sole come me, come se le volessi aiutare ma senza averne il coraggio.
Anche qui sul forum, sento questa sensazione, anche se posso solo leggere le cose, senza avere alcuna idea di chi scriva. Ci sono persone che magari fanno tenerezza, non so, forse perché mi ci rivedo molto in loro.
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25-11-2014, 00:34
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#17
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,062
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Può essere. Ma come mai sento a volte quasi una sorta di compassione verso di loro? Come se mi dispiacesse che siano sole come me, come se le volessi aiutare ma senza averne il coraggio....
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Mh... giovine Joseph, fondamentalmente chiunque di noi, qui, tornerebbe indietro nel tempo anche solo di un ora per darsi un profondo, infinito e soffice abbraccio. Ci sussurreremmo con le labbra schiacciate all'orecchio che si, devi essere forte e no, non deve cedere mai... ci auto metteremmo in guardia da certe cose, anche da certi lati di noi, spronandoci a vincere i fantasmi che ci perseguitano, etc...quante coccole ci faremmo, eh? Tutte quelle del mondo non basterebbero.
Questo stucchevole Inizio che trova il tempo che trova per saltare lo svolgimento ed arrivare direttamente al finale: in loro vedi parti di te, ovviamente, e già in fondo lo sapevi.
Ti dispiace che siano sole, come a te dispiace esser solo; vorresti aiutarle ma non hai il coraggio, esattamente come vorresti aiutare te stesso e/o vorresti essere aiutato.
Ti identifichi in alcuni tratti di loro e trasmetti a loro alcune tue mancanze, sentendo poi il bisogno di colmarle, appunto, come ti piacerebbe venissero colmate le tue.
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25-11-2014, 00:49
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#18
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
Ti dispiace che siano sole, come a te dispiace esser solo; vorresti aiutarle ma non hai il coraggio, esattamente come vorresti aiutare te stesso e/o vorresti essere aiutato.
Ti identifichi in alcuni tratti di loro e trasmetti a loro alcune tue mancanze, sentendo poi il bisogno di colmarle, appunto, come ti piacerebbe venissero colmate le tue.
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Non ho parole, sembra proprio questo il problema, sei davvero bravo nel capire queste cose.
Esatto, sarebbe bello poter dire: "Andrà tutto bene, proviamo a stare insieme e miglioreremo tutti".
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25-11-2014, 00:56
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#19
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Marche
Messaggi: 4,062
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Non ho parole, sembra proprio questo il problema, sei davvero bravo nel capire queste cose.
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Sono bravo a capirle, buon Joseph, che è diverso da farle, mh? Sostanzialmente diverso. Altrimenti non sarei qui, ti pare?
E poi la bravura e tutto merito della follia che mi divora, tranquillo. La parola d'ordine è esperienza
Quote:
Originariamente inviata da Joseph91
Esatto, sarebbe bello poter dire: "Andrà tutto bene, proviamo a stare insieme e miglioreremo tutti".
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Oh si, lo sarebbe...
Tuttavia siamo qui e si può contare solo su questo corpo e questa mente, entrambi fallaci.
Facciamoci forza fra noi, allora.
Non è finita finché non è finita.
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25-11-2014, 01:01
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#20
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Emilia Romagna
Messaggi: 560
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Quote:
Originariamente inviata da Marcofobik
Facciamoci forza fra noi, allora.
Non è finita finché non è finita.
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Mah, speriamo bene, sarebbe bello scrivere in questo forum un giorno che tutti i problemi si sono risolti
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