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13-06-2016, 00:31
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Penso sempre forse troppo.
Mi capita sempre, anche quando devo lavorare su qualcosa, penso sempre, penso a tutt'altro.
Anche quando mi riposo passo tutto il tempo a non "fare niente", ascolto musica (spesso sempre la stessa canzone) e nel frattempo mi lascio andare nei miei pensieri: giro nella stanza, parlo anche da solo immaginando scenari vari frutto della mia fantasia, potenziamente reali o completamente fantastici.
Ma anche fuori, mentre cammino per strada, non riesco mai a stare nella realtà, sono sempre sovrappensiero. Così che non sto attento a niente. Non conosco vie, non conosco negozi, etc.
Ma anche quando devo stare attento a chi mi parla, chi mi spiega qualcosa, capita che mi distraggo e mi perdo.
A tutto ciò aggiungo (non so se collegato) che ho una pessima memoria. Già faccio fatica a ricordare i volti delle persone addirituttra a volte confondendo persone che non conosco con persone che conosco.
O non mi "vengono" i nomi delle persone (non quelle nuove, che è normale).
Forse penso troppo, dovrei essere più presente nella realtà, così da perdere anche meno tempo. Non è possibile che passi intere giornate praticamente senza fare niente. Ne giocare ne lavorare. Potrei leggere, vedere film, serie tv, etc e invece niente. È come non vivere.
Qualcuno ha esperienze simili?
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Ultima modifica di Black_; 13-06-2016 a 00:35.
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13-06-2016, 00:39
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#2
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Super Moderator
Qui dal: Jan 2015
Messaggi: 6,253
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Diciamo che mi rispecchio abbastanza da quanto hai scritto
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13-06-2016, 00:48
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#3
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,345
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allenare la brocca a vedere,sentire,odorare,vivere la realta'
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13-06-2016, 00:49
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#4
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Quote:
Originariamente inviata da dentromeashita
allenare la brocca a vedere,sentire,odorare,vivere la realta'
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La brocca?
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13-06-2016, 00:50
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#5
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,345
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
La brocca?
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la testa
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13-06-2016, 00:54
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Quote:
Originariamente inviata da dentromeashita
la testa
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Esatto, affinchè la cosa sia automatica, ma come?
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13-06-2016, 01:15
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#7
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,345
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
Esatto, affinchè la cosa sia automatica, ma come?
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resettandosi spesso,imponendosi concentrazione,e non f
arsi portare via dal flusso dei pensieri,cerca di essere presente in quello che stai facendo,quello che stai osservando,quello che ti stanno dicendo.
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13-06-2016, 08:38
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#8
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Avanzato
Qui dal: May 2016
Messaggi: 443
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Ti capisco perfettamente...nei pensieri i sensi di colpa, i se i ma..domande a cui non riesco o non voglio dare risposte..sono sempre gli stessi pensieri che si ripetono in un loop infernale..
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13-06-2016, 08:48
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#9
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
Penso sempre forse troppo.
Mi capita sempre, anche quando devo lavorare su qualcosa, penso sempre, penso a tutt'altro.
Anche quando mi riposo passo tutto il tempo a non "fare niente", ascolto musica (spesso sempre la stessa canzone) e nel frattempo mi lascio andare nei miei pensieri: giro nella stanza, parlo anche da solo immaginando scenari vari frutto della mia fantasia, potenziamente reali o completamente fantastici.
Ma anche fuori, mentre cammino per strada, non riesco mai a stare nella realtà, sono sempre sovrappensiero. Così che non sto attento a niente. Non conosco vie, non conosco negozi, etc.
Ma anche quando devo stare attento a chi mi parla, chi mi spiega qualcosa, capita che mi distraggo e mi perdo.
A tutto ciò aggiungo (non so se collegato) che ho una pessima memoria. Già faccio fatica a ricordare i volti delle persone addirituttra a volte confondendo persone che non conosco con persone che conosco.
O non mi "vengono" i nomi delle persone (non quelle nuove, che è normale).
Forse penso troppo, dovrei essere più presente nella realtà, così da perdere anche meno tempo. Non è possibile che passi intere giornate praticamente senza fare niente. Ne giocare ne lavorare. Potrei leggere, vedere film, serie tv, etc e invece niente. È come non vivere.
Qualcuno ha esperienze simili?
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Io mi sento un po' così.
Gli stimoli spesso sono pochissimi e già c'è un sovraccarico. Non so gli altri ma io più cose non le saprei poi gestire. A me può capitare che se qualcuno mi parla di qualcosa che colpisce la mia immaginazione, inizio a pensare a cose collegate a questo qualcosa e perdo il resto del discorso e l'altro potrebbe apparirmi nel frattempo come un pesce nell'acquario.
Per strada posso essere sovrappensiero, ma la mente coglie lo stesso tanti aspetti insieme perché poi se mi accorgo che succede qualcosa che mi interessa (Una bella ragazza mi passa davanti, per esempio ), il pensiero si concentra poi su quel qualcosa e succede la stessa cosa che ho descritto prima.
Pochi stimoli innescano molti pensieri, però non è completamente vero che non noto o percepisco assolutamente nulla di quel che mi sta intorno. Più che non esser nella realtà direi che questa è una delle tante modalità con cui si può essere nel mondo.
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Ultima modifica di XL; 13-06-2016 a 08:51.
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13-06-2016, 13:06
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#10
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
Penso sempre forse troppo.
Mi capita sempre, anche quando devo lavorare su qualcosa, penso sempre, penso a tutt'altro.
Anche quando mi riposo passo tutto il tempo a non "fare niente", ascolto musica (spesso sempre la stessa canzone) e nel frattempo mi lascio andare nei miei pensieri: giro nella stanza, parlo anche da solo immaginando scenari vari frutto della mia fantasia, potenziamente reali o completamente fantastici.
Ma anche fuori, mentre cammino per strada, non riesco mai a stare nella realtà, sono sempre sovrappensiero. Così che non sto attento a niente. Non conosco vie, non conosco negozi, etc.
Ma anche quando devo stare attento a chi mi parla, chi mi spiega qualcosa, capita che mi distraggo e mi perdo.
A tutto ciò aggiungo (non so se collegato) che ho una pessima memoria. Già faccio fatica a ricordare i volti delle persone addirituttra a volte confondendo persone che non conosco con persone che conosco.
O non mi "vengono" i nomi delle persone (non quelle nuove, che è normale).
Forse penso troppo, dovrei essere più presente nella realtà, così da perdere anche meno tempo. Non è possibile che passi intere giornate praticamente senza fare niente. Ne giocare ne lavorare. Potrei leggere, vedere film, serie tv, etc e invece niente. È come non vivere.
Qualcuno ha esperienze simili?
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E' l'attività intrinseca del cervello, che negli introversi è più alta.
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Ultima modifica di Warlordmaniac; 14-06-2016 a 00:25.
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13-06-2016, 13:41
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#11
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Intermedio
Qui dal: May 2016
Ubicazione: Centro Italia
Messaggi: 97
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
E l'attività intrinseca del cervello, che negli introversi è più alta.
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Quoto, la cosa comporta anche un deficit di attenzione e spesso tendenza alla depressione, diventa un circolo prima si sa e prima lo si evita cercando di correggere alcuni di questi comportamenti, anche se sei cosi per indole fai in modoche questo non ti isoli dal mondo perché nel mondo devi vivere, cerca un equilibrio tra il tuo essere interiore e l'esterno.. Inizia a lavorarci prima possibile o ti troverai sempre più isolato e poi sarà difficile venirne fuori in modo indolore, io ho iniziato a rinchiudermi nella mia torre d'avorio a vent'anni e ora che ne ho più di trenta tutto si è complicato solo da poco ho preso coscienza che pur non volendo rinunciare ad essere me stessa devo in parte correggere alcni miei comportamenti spesso voluti, ricercando un compromesso che sia gestibile, adattandomi per alcune cose slle quali posso lavorare ... se ci avessi pensato prima forse ora sarei più avvantaggiata ma prima come si dice non lo sapevo....fidati di chi è pii grande di te (così mi sembra) e te lo dice.
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13-06-2016, 19:00
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#12
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Avanzato
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: Castellammare di Stabia
Messaggi: 306
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Se ho ben compreso, alterni pensieri a ruota libera e daydreaming. Hai provato a stabilire delle fasce orarie da dedicare a questo? In pratica, postdati questo pensare a periodi precisi del giorno. Faccio un esempio. Decidi che dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 21 ti dedichi a questi pensieri. Allora, durante il giorno ti vengono i pensieri, e appena te ne accorgi (nel senso che diventi cosciente, in quel momento, che sta avvenendo, credo che la cosa ti venga in automatico), decidi di rinviare a quel dopo che hai deciso. e provi a concentrarti sul presente.
Però dato che poi i pensieri ti ritornano comunque, (vuoi anche solo per abitudine, per automatismo), ci vuole la pazienza di ripetere la decisione del rinvio innumerevoli volte. È una cosa a metà strada tra un esercizio di meditazione e un esercizio attentivo. In genere se si riesce a praticare questo metodo per qualche mese, quotidianamente, i risultati cominciano a farsi vedere, ma all'inizio è davvero dura: stai a sempre ritornare sulla decisione di rinvio. È un esercizio che richiede molta pazienza e non bisogna prendersela con se stessi.
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13-06-2016, 20:47
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#13
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Esperto
Qui dal: Oct 2010
Ubicazione: out
Messaggi: 4,345
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Quote:
Originariamente inviata da M.me Adelaide
Deficit d'attenzione?
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yes...pure io....poi vai in tensione...che fatica vivere...
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13-06-2016, 23:41
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#14
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Esperto
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: dove ?
Messaggi: 683
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uguale....forse un po' meno ultimamente
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13-06-2016, 23:56
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#15
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Banned
Qui dal: Mar 2015
Messaggi: 1,057
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Potrei averlo scritto io. Davvero, parola per parola!
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14-06-2016, 00:56
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#16
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
E' l'attività intrinseca del cervello, che negli introversi è più alta.
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Eppure ho amici introversi che in ciò sono opposti a me, hanno molta memoria e sono sempre presenti.
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14-06-2016, 00:59
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#17
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Quote:
Originariamente inviata da maralgiu
Se ho ben compreso, alterni pensieri a ruota libera e daydreaming. Hai provato a stabilire delle fasce orarie da dedicare a questo? In pratica, postdati questo pensare a periodi precisi del giorno. Faccio un esempio. Decidi che dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 21 ti dedichi a questi pensieri. Allora, durante il giorno ti vengono i pensieri, e appena te ne accorgi (nel senso che diventi cosciente, in quel momento, che sta avvenendo, credo che la cosa ti venga in automatico), decidi di rinviare a quel dopo che hai deciso. e provi a concentrarti sul presente.
Però dato che poi i pensieri ti ritornano comunque, (vuoi anche solo per abitudine, per automatismo), ci vuole la pazienza di ripetere la decisione del rinvio innumerevoli volte. È una cosa a metà strada tra un esercizio di meditazione e un esercizio attentivo. In genere se si riesce a praticare questo metodo per qualche mese, quotidianamente, i risultati cominciano a farsi vedere, ma all'inizio è davvero dura: stai a sempre ritornare sulla decisione di rinvio. È un esercizio che richiede molta pazienza e non bisogna prendersela con se stessi.
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Grazie, proverò.
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14-06-2016, 01:20
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
Eppure ho amici introversi che in ciò sono opposti a me, hanno molta memoria e sono sempre presenti.
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La smemoratezza dell'introversione è in pratica la distrazione, non che non abbia capacità di ricordare dati o avvenimenti.
Comunque quella definizione non è la mia, è tratta da un libro specialistico.
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14-06-2016, 06:44
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#19
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Esperto
Qui dal: Dec 2013
Messaggi: 819
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Quote:
Originariamente inviata da Warlordmaniac
La smemoratezza dell'introversione è in pratica la distrazione, non che non abbia capacità di ricordare dati o avvenimenti.
Comunque quella definizione non è la mia, è tratta da un libro specialistico.
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Che ti devo dire, questo mio amico è poco "distratto" e sempre attento a dettagli che vede o sente.
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14-06-2016, 10:05
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Black_
Eppure ho amici introversi che in ciò sono opposti a me, hanno molta memoria e sono sempre presenti.
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"Dunque, l’estroverso ha un rapporto positivo con l’ambiente esterno: lo osserva, studia tutte le circostanze e cerca di adattarsi ad esse il più possibile. La persona estroversa cerca l’approvazione altrui e tende a esprimere giudizi non troppo diversi da quelli del gruppo. L’introverso, invece, tende a rimanere distante dal mondo esterno, perché è più attratto dal suo mondo interiore. A differenza dell’estroverso, le sue energie non sono rivolte all’esterno, ma si concentrano sulla dimensione individuale. Più che con fatti e parole, la dimensione preferita dall’estroverso, si sente a suo agio con emozioni e pensieri. Ama la solitudine, ha un atteggiamento schivo e tende a essere diffidente e pessimista."
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2015/03/in...estroversione/
Ovviamente qua, nel tuo caso specifico, mi sa che ci potrebbe essere una forma di rimuginio fastidiosa (in cui magari si pensa ad episodi tristi del passato e cose del genere che rappresentano un motivo di sfondo che disturba un po' tutto il resto) dovuta forse alla depressione che non c'entra nulla con queste classificazioni qua.
La depressione ed uno stato dell'umore estremamente basso mi sembra che comporti anche una serie di difficoltà mnemoniche. Perciò direi che dipende un po' dal sovraccarico quale sia, il rimuginio toglie spazio al resto.
Anche di forme di distrazione ce ne sono diverse, ce n'è una in cui la persona nota poche cose e poi si concentra su queste non prestando attenzione al resto (e la persona si trova in una sorta di trance, nel senso che certi stimoli vengono praticamente azzerati e non si presta più attenzione a questi, in compenso però si presta attenzione ad altro) e ce n'è un'altra in cui si notano troppe cose una di seguito all'altra (presenti nell'ambiente e non) non concentrandosi mai su nulla, in questo caso gli stimoli si susseguono incessantemente e la persona non riesce a concentrarsi su nulla, di interno ed esterno.
Quella da deficit dell'attenzione, in base alle descrizioni che ho letto in rete, mi sembra più simile alla seconda forma di distrazione, la prima invece è quella forma di distrazione del tipo "testa fra le nuvole" che può essere caratteristica anche del tipo di personalità introversa.
L'introverso trova più rilevante quel che pensa, sente e così via, l'estroverso invece trova più rilevante quel che succede effettivamente là fuori. Io così ho afferrato la distinzione. Ma non è che uno dei due non risulta più attento o distratto, il primo indirizza l'attenzione verso certe cose, il secondo verso altre.
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Ultima modifica di XL; 14-06-2016 a 11:01.
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