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31-07-2014, 19:43
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#21
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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se sei diventato inutile banalmente potrai diventare utile, non è un processo irreversibile
ti dico la mia, io ho vissuto esattamente le tue giornate per due anni di fila in passato, adesso non è che abbia una vita fenomenale, ma un pò che lavoro ed un pò che cerco di fare qualcosina in più rispetto a prima mi trovo a non pensare di essere inutile
come fare non sto qui a dirtelo, ognuno trova la sua strada, io ti consiglio di fare qualcosa per uscirne ma di non farti prendere dalla fretta a dallo sconforto se non risolvi tutto subito
piccoli passi, anzi piccolissimi ma senza mai fermarti, questo a mio parere è un buon metodo
nel merito vedi tu, tutto quello che puoi fare, tutto quello che ti senti per "ricominciare" va bene
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31-07-2014, 20:08
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#22
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man
Ora, è vero che ultimamente non ho fatto niente per cercare di cambiare, però, credetemi, io voglio uscire da questa situazione e se avessi a disposizione un metodo sicuro per uscirne ci avrei già provato, però questo metodo non esiste, allora devi cercare di uscirne non conoscendo in maniera sicura le conseguenze.
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E' proprio qui che sta la bellezza di questa sfida. Non c'e' una strada sicura da seguire, ognuna ha dei pro e contro.. ma le strade ci sono, e parechie!
Se da sempre percorriamo la solita strada, ci sembra sicura perhe' l'abbiamo sempre percorsa, ma non ci ha mai portato da nessuna parte, perche' continuare a seguirla?
Perche' ancora perdere tempo?
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Ultima modifica di Biomotivato; 31-07-2014 a 20:10.
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31-07-2014, 21:49
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#23
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Banned
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 2,712
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Per quanto dura e avvincente possa essere la sfida io ho già combattuto contro me stesso per molto tempo in precedenza.
Incredibilmente fino alla 2° media ho avuto una vita normale, uscivo praticamente tutti i giorni in bicicletta con i miei amici e poi di sera andavo qualche volta anche in pizzeria. Ho partecipato anche due volte alla festa di Halloween che organizzava un mio amico.
E poi? Dalla terza media in poi ho cominciato a rifiutare le uscite, non so il motivo, ma da quel momento in poi chiunque mi sembrava un pericolo ed allora evitavo.
Era solo l'inizio della fine.
Gradualmente, passando per le superiori, ho perso il contatto con questi miei amici, in quanto mi sono ritrovato in una classe senza nessun'altro mio amico.
Qui è iniziato un altro tipo di vita, in prima superiore all'inizio non parlavo con nessuno, poi sono iniziate le prese in giro per questo, ed allora ho dovuto cominciare a mascherarmi per sembrare un altro.
Ho usato la violenza contro uno che mi rompeva particolarmente (una spinta, nulla di più), ed adesso ci rispettiamo come se ci conoscessimo da una vita.
Ora a Settembre inizierà il quinto.
Con la mia maschera riesco a sembrare un tipo normale, parlo e scherzo con tutti, e paradossalmente l'unico con cui parlo poco o nulla è un mio compagno che è molto simile a me, però devo ammettere che lui non si è mascherato ed è rimasto autentico, anche al costo di sembrare uno strano.
Io invece mascherandomi sono riuscito a farmi qualche amicizia, eppure nessuno mi chiede mai di vederci fuori dalla scuola, anzi, una volta che suona la campanella praticamente nessuno di loro mi calcola più, è come se io fossi un tipo da frequentare in quelle orette a scuola per passare il tempo, nulla di più.
Ho provato a organizzare qualcosa io (fino al 2°, dopo la mia ansia ha preso il sopravvento ed ora parlare al telefono mi fa paura), però mai nessuno era disponibile, sempre tutti impegnati.
Quindi, secondo me questa svolta nella mia vita mi ha portato ad essere quello che sono ora, fino alla 2° media se facevo amicizia con qualcuno lui era il primo ad invitarmi per uscire, o al massimo dovevo pensarci io ma comunque venivo accettato volentieri.
Ora la situazione è totalmente diversa, non funziona più come una volta, pare che io sia rimasto indietro nel processo di evoluzione dal punto di vista sociale, ed al contempo sia andato troppo avanti nel processo di evoluzione dal punto di vista intellettuale/culturale, perché noto (senza vantarmi) di essere molto superiore intellettualmente/culturalmente parlando rispetto ai miei coetanei, ma al contempo sono molto inferiore socialmente parlando rispetto ai miei coetanei.
Perciò, essendo rimasto indietro non dispongo più dei mezzi per instaurare dei rapporti più profondi, rimango il solito conoscente con cui passare il tempo, appunto, conoscente, non amico.
Pare che il mio cervello non conosca una qualche tappa fondamentale per instaurare rapporti.
E qui nascono i miei problemi di ansia sociale, perché spesso sono stato deriso da alcuni miei coetanei per questa mia inettitudine, ed io ci ho rimesso la mia salute.
E qui nascono anche i miei istinti omicidi, non ne avevo mai parlato con nessuno, ma mi fido di voi, anche perché sono nascosto dal mio nickname.
Io provo fortissimi sentimenti di vendetta nei confronti di queste persone, nei confronti di mio padre, che da piccolo per sfogare le sue frustrazioni mi sgridava anche quando facevo qualcosa di giusto, cercava il pelo nell'uovo.
E se facevo qualche cosa di sbagliato erano botte. Ma belle forti.
Una volta mi ha slogato il piede perché non riuscivo a mettermi una scarpa, piuttosto che cercare di aiutarmi.
Insomma, spesso rifletto molto ed arrivo alla conclusione che non mi farei alcun problema ad uccidere le persone che mi hanno portato a questa condizione, l'unico che non riuscirei comunque ad uccidere rimane mio padre, con gli altri non mi farei il minimo scrupolo, e se non fosse che finirei in galera lo avrei già fatto sicuramente.
L'altro giorno giocando a GTA ho notato che provo eccitazione nell'uccidere le persone impotenti che mi supplicano di non farlo. Per esempio rubo un autobus, vado in un vicolo dopodiché uccido ad uno ad uno tutti i passeggeri con un colpo alla testa, e vederli mentre spaventati mi implorano mentre io li uccido mi fa provare eccitazione.
Chiedo scusa e mi vergogno di quello che ho detto, ma è la verità, e l'ho voluta scrivere qui sopra.
Io mi rendo conto di quanto io sia sbagliato, sono un prodotto malfunzionante, un progetto malriuscito, ed ho paura, paura di fare cose sbagliate, di danneggiare la società solo perché sono stato fatto male.
Ho funzionato bene per poco tempo, poi sono diventato difettoso, ed ora sono potenzialmente dannoso.
Sono come una bombola del gas che funziona male, potrebbe esplodere da un momento all'altro e risultare assai dannosa.
Ed io ho paura di questo.
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Ultima modifica di Strange Man; 31-07-2014 a 21:53.
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31-07-2014, 22:09
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#24
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man
Per quanto dura e avvincente possa essere la sfida io ho già combattuto contro me stesso per molto tempo in precedenza.
Incredibilmente fino alla 2° media ho avuto una vita normale, uscivo praticamente tutti i giorni in bicicletta con i miei amici e poi di sera andavo qualche volta anche in pizzeria. Ho partecipato anche due volte alla festa di Halloween che organizzava un mio amico.
E poi? Dalla terza media in poi ho cominciato a rifiutare le uscite, non so il motivo, ma da quel momento in poi chiunque mi sembrava un pericolo ed allora evitavo.
Era solo l'inizio della fine.
Gradualmente, passando per le superiori, ho perso il contatto con questi miei amici, in quanto mi sono ritrovato in una classe senza nessun'altro mio amico.
Qui è iniziato un altro tipo di vita, in prima superiore all'inizio non parlavo con nessuno, poi sono iniziate le prese in giro per questo, ed allora ho dovuto cominciare a mascherarmi per sembrare un altro.
Ho usato la violenza contro uno che mi rompeva particolarmente (una spinta, nulla di più), ed adesso ci rispettiamo come se ci conoscessimo da una vita.
Ora a Settembre inizierà il quinto.
Con la mia maschera riesco a sembrare un tipo normale, parlo e scherzo con tutti, e paradossalmente l'unico con cui parlo poco o nulla è un mio compagno che è molto simile a me, però devo ammettere che lui non si è mascherato ed è rimasto autentico, anche al costo di sembrare uno strano.
Io invece mascherandomi sono riuscito a farmi qualche amicizia, eppure nessuno mi chiede mai di vederci fuori dalla scuola, anzi, una volta che suona la campanella praticamente nessuno di loro mi calcola più, è come se io fossi un tipo da frequentare in quelle orette a scuola per passare il tempo, nulla di più.
Ho provato a organizzare qualcosa io (fino al 2°, dopo la mia ansia ha preso il sopravvento ed ora parlare al telefono mi fa paura), però mai nessuno era disponibile, sempre tutti impegnati.
Quindi, secondo me questa svolta nella mia vita mi ha portato ad essere quello che sono ora, fino alla 2° media se facevo amicizia con qualcuno lui era il primo ad invitarmi per uscire, o al massimo dovevo pensarci io ma comunque venivo accettato volentieri.
Ora la situazione è totalmente diversa, non funziona più come una volta, pare che io sia rimasto indietro nel processo di evoluzione dal punto di vista sociale, ed al contempo sia andato troppo avanti nel processo di evoluzione dal punto di vista intellettuale/culturale, perché noto (senza vantarmi) di essere molto superiore intellettualmente/culturalmente parlando rispetto ai miei coetanei, ma al contempo sono molto inferiore socialmente parlando rispetto ai miei coetanei.
Perciò, essendo rimasto indietro non dispongo più dei mezzi per instaurare dei rapporti più profondi, rimango il solito conoscente con cui passare il tempo, appunto, conoscente, non amico.
Pare che il mio cervello non conosca una qualche tappa fondamentale per instaurare rapporti.
E qui nascono i miei problemi di ansia sociale, perché spesso sono stato deriso da alcuni miei coetanei per questa mia inettitudine, ed io ci ho rimesso la mia salute.
E qui nascono anche i miei istinti omicidi, non ne avevo mai parlato con nessuno, ma mi fido di voi, anche perché sono nascosto dal mio nickname.
Io provo fortissimi sentimenti di vendetta nei confronti di queste persone, nei confronti di mio padre, che da piccolo per sfogare le sue frustrazioni mi sgridava anche quando facevo qualcosa di giusto, cercava il pelo nell'uovo.
E se facevo qualche cosa di sbagliato erano botte. Ma belle forti.
Una volta mi ha slogato il piede perché non riuscivo a mettermi una scarpa, piuttosto che cercare di aiutarmi.
Insomma, spesso rifletto molto ed arrivo alla conclusione che non mi farei alcun problema ad uccidere le persone che mi hanno portato a questa condizione, l'unico che non riuscirei comunque ad uccidere rimane mio padre, con gli altri non mi farei il minimo scrupolo, e se non fosse che finirei in galera lo avrei già fatto sicuramente.
L'altro giorno giocando a GTA ho notato che provo eccitazione nell'uccidere le persone impotenti che mi supplicano di non farlo. Per esempio rubo un autobus, vado in un vicolo dopodiché uccido ad uno ad uno tutti i passeggeri con un colpo alla testa, e vederli mentre spaventati mi implorano mentre io li uccido mi fa provare eccitazione.
Chiedo scusa e mi vergogno di quello che ho detto, ma è la verità, e l'ho voluta scrivere qui sopra.
Io mi rendo conto di quanto io sia sbagliato, sono un prodotto malfunzionante, un progetto malriuscito, ed ho paura, paura di fare cose sbagliate, di danneggiare la società solo perché sono stato fatto male.
Ho funzionato bene per poco tempo, poi sono diventato difettoso, ed ora sono potenzialmente dannoso.
Sono come una bombola del gas che funziona male, potrebbe esplodere da un momento all'altro e risultare assai dannosa.
Ed io ho paura di questo.
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Io non riesco mai a seminare la polizia quando ho 4 o più stelle
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31-07-2014, 22:35
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#25
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Esperto
Qui dal: Jul 2014
Ubicazione: Moana, Brunner lake (sì, come no)
Messaggi: 12,989
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man
[...] L'altro giorno giocando a GTA ho notato che provo eccitazione nell'uccidere le persone impotenti che mi supplicano di non farlo. Per esempio rubo un autobus, vado in un vicolo dopodiché uccido ad uno ad uno tutti i passeggeri con un colpo alla testa, e vederli mentre spaventati mi implorano mentre io li uccido mi fa provare eccitazione.
Chiedo scusa e mi vergogno di quello che ho detto, ma è la verità, e l'ho voluta scrivere qui sopra.
Io mi rendo conto di quanto io sia sbagliato, sono un prodotto malfunzionante, un progetto malriuscito, ed ho paura, paura di fare cose sbagliate, di danneggiare la società solo perché sono stato fatto male.
Ho funzionato bene per poco tempo, poi sono diventato difettoso, ed ora sono potenzialmente dannoso.
Sono come una bombola del gas che funziona male, potrebbe esplodere da un momento all'altro e risultare assai dannosa.
Ed io ho paura di questo.
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Eh, solito discorso... già che te ne rendi conto è una metà della soluzione. La mente di ciascuno di noi è un inferno alle volte... io pure sognavo di uccidere chi mi ostacolava, chi era meglio di me, eccetera. Non credo esista qualcuno che non abbia mai avuto pensieri così.
Come sempre il discrimine è quello che FAI non quello che PENSI in momenti di frustrazione. Se ammazzi le lucertole, sì, preoccupati. Non tanto di essere qualcosa di malriuscito, ma del fatto che hai degli impulsi sbagliati a cui stai permettendo di rovinarti (perché chi ammazza le lucertole prima... dopo prende abitudini ben peggiori, e non penso a omicidio o cose simili, basta molto meno). Ma se l'agire è grossomodo a posto, allora puoi pensare a qualche modo per aiutarti. Come non so, il forum peraltro è qui apposta ma un minimo di input deve venire da noi stessi. Poi ci si lavora sopra insieme, certo, ma una scintilla pur piccola di voglia di cambiare solo noi la possiamo accendere, nessun altro può.
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01-08-2014, 13:41
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#26
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: Pisaurum
Messaggi: 1,045
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Mi son preso un pezzetto di carta e mi sono appuntato le cose interessanti, da molto da psicologo xD ma il commento e' molto interessante e vorrei provare a dire la mia, evitando i multi quote che sono odiosissimi
Dunque, tutto e' cambiato dalla seconda media.. sarebbe interesante capire il motivo, magari hai avuto delle delusioni? Anche piccole, che magari con il tempo hai ingigantito e ti hanno portato a questo distacco graduale, non ti viene in mente nulla? Molto probabilmente e' successa una cosa simile, o non si spiegherebbe un cambiamento del genere
Iniziata la prima superiore con la stessa mentalita' di distaccamento non ti ha aiutato per nulla, e infatti..
E' normale stare bene con i "simili", credo che tutti noi del forum (eccsto rarissime eccezioni) quando si formavano i gruppetti di classe stavano con gli "sfigati", gente senza personalita' che si fa abbindolare da qualsiasi cosa. E' normale stare bene tra sfigati
Tutti si creano maschere (il quinto anno farai pirandello, spero lo srudierai bene perche' a me il suo pensiero ha letteralmente cambiato la vita ) e lo facciamo per adeguarci. La cosa interessante e' che la tua maschera ti fa piu' socevole si, ma ti fa sentire un inetto, quando magari le maschere vengono usate proprip per adeguarsi agli altri e creare le condizioni per rapporti migliori. Con te questo non accade, vorrei capire meglio che maschera intendi che tipo di maschera stai usando
L'amico tuo che non ha la maschera sta magari bene con se stesso, ha "dignita'" perche' non si e' adeguato agli altri ma i suoi rapporti di amicizia rimarranno sempre pochi, la gente "strana" e' sempre vista male e con distanza
Organizza! Se gli altri non accettano i tuoi inviti, fregatene, tu continua a invitare, se poi non vogliono venire cavoli loro, ma almeno ci hai provatome stai bene con te stesso
Meditare vendetta serve davvero a poco. La gente fa cosi perche' ti vede debole (inutile dirlo, chi se ne sta in un angolino e non parla attira su di se attenzione, anche se non vorrebbe) e quindi gli rendi il gioco facile. Se vogliono sfogarsi sanno chi usare.
Mostrati piu' sicuro, se ti fanno battutine rispondi, magari con autoironia (la cosa migliore) mai con offese o botte, non metterti ai loro livelli
Quanto a tuo padre, parlaci, fagli capire che non ne puoi piu'
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01-08-2014, 17:38
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#27
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da Strange Man
Oggi ho provato a fare qualcosa di nuovo, ho aggiustato un porta asciugamani a mio nonno, e poi volevo andare al mare con i miei fratelli, ma, guarda caso, si è messo a piovere, e si torna a casa.
Perciò, ditemi come faccio a non farmi le paranoie se ogni volta che cerco di fare qualcosa di diverso succede una "coincidenza" che me lo impedisce, oppure può andare bene una volta e la successiva succede qualcosa di spiacevole che mi riporta molto più indietro rispetto al punto di partenza?
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mica può piovere per sempre
seriamente spesso è una sensazione che ho avuto anchio , sembra che quello che fai invariabilmente ti torna indietro , in una specie di gioco dell'oca che ti riporta alla casella iniziale , vale lo stesso la pena di provarci cento volte parto e cento volte ritorno a 'bomba', non so nemmeno io coem sia possibile una cosa del genere ..deve essere qlcs che sta dentro il ns. cervello , anche non essere indipendente non aiuta
per me le cose sono cambiate un pochino quando ho raggiunto la maturità ed un lavoro mio
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01-08-2014, 19:14
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#28
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,176
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Che emozione,il mio primo post sul forum Ciao strangeman,piacere di conoscerti.Il mio nick riporta l'89,ma ho 32 anni e cavolo se mi fa paura anche solo scriverla la mia età,troppi.Sto nella stessa tua situazione,mi sento completamente inutile e aggiungo per me stessa,che mi sento e sono totalmente incapace.Per l'ansia,il panico e l'emarginazione da parte degli altri,ho abbandonato l'università,non ho mai lavorato per più di 6 mesi in un posto,non ho mai guadagnato più di 300 euro da sola,e sono a carico totale dei mie genitori anziani,ormai settantenni...da che fino a 20 anni mi davano della persona brillante e intelligente,ora si parla di richiedere la pensione di invalidità,mi vedono tutti persa,finita e anche solo questa idea che hanno ormai gli altri di me,mi da un dolore così forte che mi ha portato anche la depressione,perchè anch'io come te,passo giornate e giornate al pc o disegnando,per la maggior parte standomene a letto,mi sento sfiduciata,nessuno crede in me,benchè meno ci credo io,mi sento una inetta e se avessi il coraggio mi farei fuori,ma che vita è..Quello che ti posso consigliare e consiglio a me stessa,è di reagire, si lo so è dura rompere quella routine protettiva che ci siamo creati,prova a buttarti nel sociale in queste vacanze,nel volontariato...cerca qualche associazione e comincia con l'aiutare chi ha bisogno,allora le tue giornate cominceranno a riempirsi,ti sentirai appagato e avrai molta più stima di te stesso.Reagisci ora,non aspettare di arrivare a 32 anni,perchè perdersi i migliori anni della tua vita?Sei giovanissimo e hai molte più possibilità di uscire da questo circolo vizioso di cattivi pensieri!
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Ultima modifica di Stella89; 01-08-2014 a 19:23.
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02-08-2014, 16:45
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#29
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Intermedio
Qui dal: Jun 2012
Messaggi: 217
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Strange Man ti capisco pienamente, mi ritrovo nella tua stessa identica situazione, abitudini comprese, ma non per questo, come hanno ribadito gli altri prima di me non sentirti inutile, e poi, va b si sa che l'estate per noi introversi è un incubo (a volte anche per gli estroversi ), da quello che ho letto anche i parenti ci sono di mezzo, molto spesso ci contribuiscono ad aumentare il nostro disagio e non a risolverlo, per caso sei stato insultato dai tuoi parenti ? a volte diamo anche molto peso a quello che ci dicono
Capisco pienamente come ti senti adesso, l'unica cosa che puoi fare è trovare la pace con te stesso, uscire da queste situazioni è quasi impossibile ci ho provato e sto ancora provando ma con scarsi risultati. Accettati per quello che sei, la diversità è un bene non un male
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02-08-2014, 19:02
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#30
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Banned
Qui dal: Dec 2013
Ubicazione: toscanaccio
Messaggi: 14,398
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Quote:
Originariamente inviata da Stella89
da che fino a 20 anni mi davano della persona brillante e intelligente,ora si parla di richiedere la pensione di invalidità,mi vedono tutti persa,finita e anche solo questa idea che hanno ormai gli altri di me,mi da un dolore così forte che mi ha portato anche la depressione,perchè anch'io come te,passo giornate e giornate al pc o disegnando,per la maggior parte standomene a letto,mi sento sfiduciata,nessuno crede in me,benchè meno ci credo io,mi sento una inetta e se avessi il coraggio mi farei fuori,ma che vita è..
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assolutamente a 32 anni non sei affatto finita, capisco la sensazione di depressione , la vita a volte però ci sorprende ...
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03-08-2014, 02:11
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#31
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Banned
Qui dal: Nov 2013
Messaggi: 2,712
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Non posso che ringraziarvi per il conforto
Per 2 giorni (circa) ho cercato di staccarmi un po' da Internet, però ho realizzato di non riuscirci, la giornata sembra così noiosa senza stare sul Web.
Di uscire non se ne parla, non riesco più ad organizzare niente, l'ansia mi paralizza.
Sono rimasto senza forze, non ho più volontà, alla fine della terza media, siccome volevo fare bella figura alle superiori, ho perso 12 Kg in tre settimane, e mi rendo conto che ci voleva una certa forza di volontà.
Ora sono ritornato in sovrappeso, ed ho provato di nuovo a perdere peso, ma non ci riesco, perdo 100 grammi e ne riprendo 300, non ho più forza per fare nulla, sono un fancazzista (scusate il termine).
Vivo senza fare nulla alle spalle di mia madre che ha lavorato fino a ieri e che a fine Agosto dovrà tornare a lavorare.
In questa fase le uniche soddisfazioni che si possano dare ai genitori sono quelle sociali, perché si è ancora troppo giovani per lavorare stabilmente.
Ed io ovviamente fallisco anche in questo, sono un fallimento totale, scusate se ignoro i vostri messaggi di conforto e spero davvero che insieme riusciremo ad uscirne, ma io proprio non riesco a pensare positivo, é il mio carattere che tende a deprimersi, é una cosa genetica abbastanza evidente anche.
Mio padre è instabile caratterialmente, può passare da inca***to a contento in un secondo, mio zio (fratello di mio padre) é schizofrenico e costantemente sedato, l'altro mio zio, sempre dalla parte di mio padre, è un espansionista che prende decisioni basandosi esclusivamente sul sentimento, senza avere poi le possibilità economiche per sostenere le spese che fa, ed allora ciclicamente ogni 6 mesi viene a chiederci prestiti (che però restituisce sempre), l'altro mio zio (ormai sappiamo da che parte è) è un tipo riservatissimo (e forse anche lui è un po' sociofobico), infatti spesso rifiuta le feste e non esce praticamente di casa. Poi ho una zia che però abita in un altro posto da molto tempo ed ha cambiato completamente vita, infatti è la più normale e presenta una certa determinazione.
Da mia madre ho ereditato forse solo l'emotività.
Ora, non voglio dire che è solo colpa della genetica, ma sul mio carattere ha influito parecchio.
Per quanto riguarda i parenti no, non mi insultano, e mi disgustano coloro che lo fanno. Provo un enorme dispiacere per chi deve subire anche questo oltre a tutti i problemi che ha già, non sopporto certa gente.
Scusatemi l'ennesimo post chilometrico, ma qui posso esprimermi liberamente e potrei scrivere per ore, infatti quando inizio a parlare non la smetto più, e questo è un altro fattore che allontana la gente da me, non so se capita anche a voi.
Comunque, un incoraggiamento a tutti
@Stella89
Anche se ti sembrerò un ipocrita, non ti scoraggiare, hai 32 anni, hai vissuto ancora solo un terzo della tua vita (spero anche di meno), hai tutto il tempo per cambiare, lo so, sono io il primo a lamentarmi di non riuscire a cambiare, ma un po' di speranza ce l'ho ancora, e anche tu ce l'hai in fondo, perché sono sicuro che tutti abbiamo una possibilità di uscirne, però non sappiamo ancora trovare questa possibilità, può anche arrivare tardi, ma meglio tardi che mai, non trovi?
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Ultima modifica di Strange Man; 03-08-2014 a 02:22.
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03-08-2014, 12:38
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#32
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Esperto
Qui dal: May 2014
Messaggi: 1,126
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Quote:
Originariamente inviata da Stella89
Che emozione,il mio primo post sul forum Ciao strangeman,piacere di conoscerti.Il mio nick riporta l'89,ma ho 32 anni e cavolo se mi fa paura anche solo scriverla la mia età,troppi.Sto nella stessa tua situazione,mi sento completamente inutile e aggiungo per me stessa,che mi sento e sono totalmente incapace.Per l'ansia,il panico e l'emarginazione da parte degli altri,ho abbandonato l'università,non ho mai lavorato per più di 6 mesi in un posto,non ho mai guadagnato più di 300 euro da sola,e sono a carico totale dei mie genitori anziani,ormai settantenni...da che fino a 20 anni mi davano della persona brillante e intelligente,ora si parla di richiedere la pensione di invalidità,mi vedono tutti persa,finita e anche solo questa idea che hanno ormai gli altri di me,mi da un dolore così forte che mi ha portato anche la depressione,perchè anch'io come te,passo giornate e giornate al pc o disegnando,per la maggior parte standomene a letto,mi sento sfiduciata,nessuno crede in me,benchè meno ci credo io,mi sento una inetta e se avessi il coraggio mi farei fuori,ma che vita è..Quello che ti posso consigliare e consiglio a me stessa,è di reagire, si lo so è dura rompere quella routine protettiva che ci siamo creati,prova a buttarti nel sociale in queste vacanze,nel volontariato...cerca qualche associazione e comincia con l'aiutare chi ha bisogno,allora le tue giornate cominceranno a riempirsi,ti sentirai appagato e avrai molta più stima di te stesso.Reagisci ora,non aspettare di arrivare a 32 anni,perchè perdersi i migliori anni della tua vita?Sei giovanissimo e hai molte più possibilità di uscire da questo circolo vizioso di cattivi pensieri!
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Situazione simile alla mia - a parte il togliermi di mezzo -, stessa età e stesse conclusioni, purtroppo.
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