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Vecchio 27-07-2004, 21:41   #1
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Come vi avevo già raccontato ultimamente ho dovuto abbandonare i miei amici per non essere costretto a uno stillicidio nel vedere la ragazza di cui sono (ero?!?) innamorato.
Speravo che almeno la mia migliore amica mi rimanesse vicina, e invece anche lei non si è fatta più sentire.
Lungi da me il chiamarla, lungi da me il tornare a lamentarmi con la mia famiglia.
Solo completamente solo, che si fa?
Mi son buttato nella mischia con quel poco di contatti che avevo.
Ho visto che poi avere degli amici stretti non è così indispensabile per conoscere altra gente anzi se ne conosce molta di più spinti dalla solitudine.
Inoltre ho scoperto che la voglia di raccontare le mie paure e di chiedere consigli agli amici più stretti mi ha portato a non contare su me stesso, cosa che invece adesso sono costretto (anche se in fondo è una mia scelta) a fare.
Ho tanta paura ma la sto affrontando da solo è vedo che reggo e nulla cade.
Ho voluto scriver questo non per cercare l'ascolto che ora non ho più, ma nella speranza che possa essere d'aiuto a qualcuno che cerca la causa/soluzione dei suoi problemi.
Se vi interessa vi aggiorno su come evolve questa situazione.
Ciauzzzzz
Vecchio 28-07-2004, 21:08   #2
Principiante
L'avatar di solo
 

Ciao è il primo post che leggo di te.
Mi sembra di avere capito che hai lasciato il gruppo per non vedere una che ti piace che si è messa con un altro di questo gruppo.
Mi spiace davvero.

Già che ci sono volevo chiedere una cosa a tutti, la fobia sociale non vi ha reso aridi, siete ancora capaci di innamorarvi?

Tornando a te insalita, mi chiedo ma questi tuoi amici non hai proprio occasione di vederli in situazioni in cui questa ragazza non c’è?
Se sono veramente amici come fai a lasciarli così alla leggera, come si cambiano un paio di scarpe?

Secondo, cosa vuol dire che ti sei buttato nella mischia?
Come hai fatto a conoscere gente nuova, spiega che può essere utile a me (vedi il mio nick ) e tanti altri.
Terzo quanto ti consideri socialfobico?
Se avevi una cerchia di amici, e adesso riesci a creare nuovi contatti vuol dire che sei in una situazione abbastanza buona rispetto alla fobia sociale. Prendi psicofarmaci?

In bocca al lupo!
Vecchio 28-07-2004, 21:56   #3
Banned
 

Comincio a rispondrti dall'ultima domanda, sono attualmente in terapia con eutimil e xanax combinati e inoltre sto portando avanti una psicoterapia.
Nel momento in cui ho capito che oltre alla speranza avevo perso anche il gruppo di amici, il pensiero della morte come unico sollievo mi ha assalito e per questo sono andato di corsa dalla psichiatra per riprendere la cura di antidepressivi che avevo interroto da un paio di settimane.
Riguardo agli amici, a parte quelli che abitano con me, ti assicuro che gli altri non si sono fatti rimpiangere anzi forse ho capito quanto poco erano amici. Per assurdo l'unica persona che ha insistito affinchè continuassi a uscire con loro è proprio la ragazza in questione (forse per i sensi di colpa).
Seguivo un corso di latino americano, ma non avevo mai stretto amicizie al di la delle 4 chiacchiere che facevo al corso, ma questa nuova situzione
mi ha spinto a cercare nuovi contatti per non restare rinchiuso in casa a massacrarmi il cervello con i mille perchè.
Un mio collega mi ha chiesto se andavo un week-end al mare da lui e gli ho detto si.
Un mio vecchio amico (esterno al gruppo in questione) mi ha detto che c'era una festa in una casa in campagna, e mi ci sono tuffato.
Credo che il ruolo dei farmaci sia stato fondamentale, ma senza questa situazione me ne sarei stato bello calmo nel mio gruppetto di ipocriti.
Come sempre non tutti i mali vengono per nuocere.
Vuoi sapere se sono ancora social fobico?
Secondo me no, lo sono stato e in una maniera esasperata, oggi (sempre grazie ai farmaci) ho superato molte paure, anche se non ci ho ancora mai provato con una ragazza, sono sempre uno che parla poco, e l'atroce paura di non trovare l'amore mi perseguita.
Però, sto capendo che cambiare si può, ho sempre condannato i farmaci, ma ora preferisco il macchiavellico detto:
"Il fine giustifica i mezzi".
Se sono quì tra voi a parlare è anche perché mi son reso conto che tutti quelli che hanno superato questo problema se ne fregano e vanno a godersi la vita, a me invece fa piacere dare consigli sulla base delle esperienze che ho avuto.
Spero di essermi spiegato abbastanza, se vuoi sapere altro basta che chiedi.
Vecchio 30-07-2004, 21:29   #4
Principiante
L'avatar di solo
 

Ciao insalita. Grazie per la risposta ed ecco altre domande .

Xanax è un ansiolitico mi sembra, eutimil invece cos’è, un antidepressivo?
Da quanto tempo porti avanti questa terapia, e di che indirizzo è?

Mi sembra quindi che riconduci la tua guarigione all’uso di psicofarmaci.
Mi chiedo ma lo xanax non crea assuefazione (è una benzodiazepina?) ?

Inoltre lo xanax lo puoi prendere come ad esempio tavor expidet che lo usi alla bisogna, una pastiglia quanto ti serve, oppure devi fare una cura continuativa?

Come mai pensi che tutti quelli che guariscono vanno a godersi la vita, quante persone hai conosciuto che sono guarite (e quante che poi hanno fatto così)?

Perdona il terzo grado.

Ancora in bocca al lupo!
Vecchio 01-08-2004, 11:25   #5
Principiante
L'avatar di insalita
 

L'eutimil è un antidep considerato tra i migliori per il trattamento della fobia sociale. Lo xanax è una benzodiazepina si e la sto protando avanti a livello curativo ossia lo prendo tre volte al giorno ma a dosaggio blando.
Crea assuefazione, ma se fa effetto gli effetti permangono in genere anche smettendo gradualmente.
Conosco un paio di persone che sono guarite da sole senza ausilio di farmaci, e che non si erano mai poste il problema a questi livelli ossia di consideralo una patologia gravissima.
Io credo che per il termiene guarigione in questo caso bisogna considerare il raggiungimento di un equilibrio nelle relazioni sociali che ci soddisfa. Ad es. per me è molto importante riuscire a relazionarmi con le ragazze che mi interessano alla pari, ossia senza aver paura di esprimere le mie emozioni. A quel punto mi riterrò guarito.
Ognuno quindi ha la sua guarigone.
Per quanto riguarda la terapia, penso che la mia terapia sia ad indirizzo analitico, ho scoperto molti aspetti di me che prima ignoravo, ma onestamente credo che tutto ciò ti lasci a volte un po' spaesato di fronte a questioni che non hai mai affrontato.
Ti dico inoltre che in questo periodo la vita non sta assolutamente andando come vorrei, ed ho addosso una tristezza enorme, ma bisogna stare attenti a non confondere il nostro problema con le avversità della vita che capitano anche al più intrepido animatore.
Tanti auguri. E se vuoi chiedi pure ancora.
Vecchio 01-08-2004, 15:02   #6
Principiante
L'avatar di giovanni
 

8) 8) 8) ciao. Solo, domanda interessante la tua; la fobia sociale può inaridire un cuore? Ci si può innamorare di qualcuno dopo che si è passato anni a reprimere emozioni e sentimenti? Personalmente credo di sì; anzi, quando succede è come sentire esplodere una bomba dentro. Ma è vero che è dura far uscire fuori le emozioni. La nostra mente è crudelmente e instancabilmente al lavoro per proteggerci dalla vita, dai suoi scossoni che a volte a noi paiono terremoti e che sono spintarelline e ci chiede di non metterla a rischio, dimodochè le nostre emozioni vengono lasciate in letargo. Recentemente mi sono infatuato di una donna, peraltro molto bella, e il motivo scatenante è certamente stato che lei mi ha trattato come una persona "normale", anzi mi ha pure fatto dei comlimenti. Purtroppo non c'è stato niente più di un incontro ma l'idea che qualcuno di bello, speciale e "normale" (io sono afflitto dal problema del mio aspetto fisico, penso di essere una stravaganza) mi "accogliesse" mi ha fatto impazzire di amor.
Vecchio 01-08-2004, 21:52   #7
Principiante
L'avatar di insalita
 

Ottima la tua analisi delle emozioni come scossarelle che diventano terremoti.
Ci sei arrivato da solo o sei in terapia?
E' proprio quello che è successo a me. Trovi una ragazza disinibita lei riesce a farti aprire un po' e te ne innammori visto che non ti succede tutti i giorni di aprirti e emozionarti. Peccato che per gli altri è normale e quindi non è talmente "particolare" da chiamarlo amore.
Vecchio 03-08-2004, 20:18   #8
Principiante
L'avatar di giovanni
 

cosa posso dire? sono in "terapia" (non analitica) ma a questo ci sono arrivato da solo.
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