|
|
07-04-2016, 16:16
|
#1
|
Principiante
Qui dal: Mar 2016
Messaggi: 73
|
Socievoli si nasce o si diventa? Conosco tanti timidi che son riusciti a superarsi. Io mi sento incapace di seguire il loro esempio, per cui mi chiedo se per tutta la mia esistenza sarò condannata a sentirmi sempre un peso nel momento in cui dovrò interagire con qualcun altro. Cosa ne pensate? Qual è stata la vostra esperienza? Consigli da ex-timidi?
|
|
07-04-2016, 16:23
|
#2
|
Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
|
Si nasce
|
|
07-04-2016, 16:24
|
#3
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 2,976
|
Ogni testa un mondo!
Io posso dire che in una certa misura la timidezza se ne va col tempo,il che non è detto risolva la difficoltà a relazionarsi con gli altri.
Ma porrei anche la domanda inversa: timidi si nasce o si diventa? Io da bambino(bambino non ragazzino) non ero timido, ma poi...
|
|
07-04-2016, 16:27
|
#4
|
Esperto
Qui dal: Mar 2015
Ubicazione: dove ?
Messaggi: 676
|
boh...pero sono quasi certo che "asociali" si diventi
|
|
07-04-2016, 17:27
|
#5
|
Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 14,158
|
si nasce.
|
|
07-04-2016, 17:52
|
#6
|
Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 4,795
|
Nasciamo tutti socievoli.
|
|
07-04-2016, 18:09
|
#7
|
Banned
Qui dal: Dec 2015
Messaggi: 1,319
|
Si nasce, da bambino ero già alienato. Ricordo bene già all'epoca la sensazione di essere un osservatore della vita, gli altri giocavano a pallone e sbraitavano mentre io me ne stavo seduto a guardarli e inventare storie in my mind.
|
|
07-04-2016, 18:26
|
#8
|
Banned
Qui dal: Apr 2014
Ubicazione: NO
Messaggi: 3,978
|
Quote:
Originariamente inviata da gwynplaine87
boh...pero sono quasi certo che "asociali" si diventi
|
Idem
Salvo squilibri congeniti credo si nasca in una situazione intermedia, in cui la spinta all'interazione con altri e il bisogno di tutelare sé stessi si bilanciano. Poi crescendo, se si è in una situazione equilibrata, credo la socialità si sviluppi autonomamente.
Essendo l'interazione tra individui il fulcro sia della società, sia della sopravvivenza umana più in generale.
Con tutte le possibili sfumature dovute al carattere ed ai tratti di personalità dei singoli, ovviamente.
Credo un ruolo fondamentale nel determinare la propensione ad essere più o meno socievoli, fin dall'infanzia, la giochino le cure parentali e gli stimoli dati dai genitori al bambino.
Molto semplicemente perché sono le prime figure umane con cui ci si rapporta e che hanno il compito di fornire le basi per avere una sicurezza nel rapporto con l'altro.
Sia intesa come autostima, riconoscersi validi per ciò che si è e quindi capaci di "dare", sia da intendersi come non alimentare più pensieri "difensivi" del dovuto nei confronti altrui.
Ambiente esterno ed esperienze subentrano dopo. Spesso il confronto con questi - riferendomi a quando è negativo e positivo - è già precedentemente influenzato da ciò che si è maturato nella realtà famigliare.
Escludendo circostanze ed esperienze particolari che potrebbero cambiare radicalmente la persona indipendentemente dal resto.
|
|
07-04-2016, 18:47
|
#9
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,218
|
Credo di essere di base una persona socievole ma introversa.
L'introversione può scatenare discriminazioni da parte di una fetta della società e dunque generare paure e timidezze, riflesso di una difesa ad un ambiente potenzialmente ostile.
|
|
07-04-2016, 19:08
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Mar 2011
Messaggi: 1,970
|
Hmm non ho ancora un'idea molto chiara sull'argomento
|
|
07-04-2016, 19:30
|
#11
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 904
|
Quote:
Originariamente inviata da zucchina
al di là della timidezza iniziale, se riesci ad approfondire qualche rapporto che diventa importante nella tua vita come amicizie per esempio o un partner, puoi trovare il modo di esprimere te stessa, dare il meglio di te e non sentire quel peso che ti resterà magari quando interagirai con le altre persone meno intime...
|
Io ho avuto le mie storie.. e con ognuno di loro ho avuto rapporti profondo dove usciva la vera me stessa nel bene e nel male.. Eppure sta cosa non mi è servita per starci meno 'male' dovendo interagire con il prossimo(e non essere considerata poi)..
La relazione ti aiuta fino ad un certo punto. Ma la relazione è esclusiva,sei con il partner e solo lui sa chi sei,come sei ecc.. Il bisogno di allargare le conoscenze è sempre forte in(quasi)tutti.
|
|
07-04-2016, 19:37
|
#12
|
Esperto
Qui dal: Mar 2016
Messaggi: 923
|
Credo che dipenda in parte da fattori genetici e in parte da fattori ambientali (come il contesto familiare in cui si cresce).
Io da piccolo ero abbastanza estroverso, anche se iniziavo ad avere già dei problemi rilevanti come DOC, strane manie, strane fobie...
Nei primi anni dell' adolescenza ho iniziato a chiudermi e a deprimermi, e credo che nel mio caso si tratti di qualcosa di genetico, poichè ho letto che i meccanismi cerebrali che regolano il DOC, e gli altri fenomeni che già avevo dall' infanzia, sono gli stessi che causano la depressione e la conseguente introversione.
|
|
07-04-2016, 19:45
|
#13
|
Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,426
|
Posto che si dovrebbe avere un minimo di competenze specifiche in merito per esprimersi... da profano penso che dipenda da persona a persona.
In ogni caso, e forse questa è la cosa più utile da sapere, anche se socievoli/asociali proprio si nascesse, è sempre possibile cambiare: il cervello è plastico e col passare degli anni si modifica, anche ad età avanzata.
Un asociale, se lo vuole, può imparare a essere socievole, anche se, certo, il grado di asocialità da cui si parte può implicare difficoltà maggiori o minori da superare...
|
|
07-04-2016, 20:46
|
#14
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Messaggi: 2,563
|
Socialoni si nasce.
Un po' socievoli si può diventare.
|
|
07-04-2016, 21:03
|
#15
|
Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
|
Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper
Idem
Credo un ruolo fondamentale nel determinare la propensione ad essere più o meno socievoli, fin dall'infanzia, la giochino le cure parentali e gli stimoli dati dai genitori al bambino.
|
Mi vengono in mente alcuni piccoli episodi dell'infanzia, alcune situazioni legate alla famiglia, all'educazione, che presi di per sé sembrano banalità ma inseriti in un contesto quotidiano di atteggiamenti e input di un certo tipo finiscono per rendere un bambino potenzialmente introverso, timidio o comunque a sviluppare tendenze in questo senso.
Penso a mio padre che tornava spesso incazzato da lavoro e nel week end aveva bisogno di ricaricare le pile stando in casa, raramente si andava fuori o si frequentava gente diversa dal solito e non mi era nemmeno permesso di invitare altri bambini a casa.
Ricordo poi le raccomandazioni continue di mia madre, che insisteva molto sull'essere educato in casa degli altri, sul non chiedere cose o approfittare dell'ospitalità, al punto da farmi sentire così responsabilizzato che ogni volta che mi offrivano qualcosa la risposta era sempre "no grazie".
Un'altra cosa che mi faceva soffrire da bambino è vedere gli altri genitori organizzare sempre attività per i figli, portarli nei posti, invitare gli amichetti, tutte cose che raramente facevano i miei.
Questi esempi per dire quanto possano essere decisivi nel formare una personalità introversa tanti piccoli episodi di vita, l'educazione e gli stimoli o meglio i non stimoli dati dai genitori ai propri figli.
|
|
07-04-2016, 21:12
|
#16
|
Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,113
|
A-socievoli si diventa
|
|
07-04-2016, 21:38
|
#17
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,248
|
Per me è una domanda senza risposta, non è detto che una condizione socievole/non-socievole debba essere trascinata a vita, a testimonianza milioni di persone che sanno mostrarsi "sociali" ma che detestano mantenere quella facciata.
Poi il fattore ambientale influirà sicuramente, a fare un esempio sono nato socievole e con gli anni mi sono chiuso, e il che può anche essere determinato dal fatto che ho vissuto una infanzia felice e piena di affetto e giuste attenzioni.
|
|
07-04-2016, 21:39
|
#18
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,083
|
Quote:
Originariamente inviata da Sharim
Socievoli si nasce o si diventa? Conosco tanti timidi che son riusciti a superarsi. Io mi sento incapace di seguire il loro esempio, per cui mi chiedo se per tutta la mia esistenza sarò condannata a sentirmi sempre un peso nel momento in cui dovrò interagire con qualcun altro. Cosa ne pensate? Qual è stata la vostra esperienza? Consigli da ex-timidi?
|
Secondo me, tutte le persone che scrivono in questo forum sono socievoli, in quanto cercano l'interazione con altre persone.
|
|
07-04-2016, 22:02
|
#19
|
Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 1,248
|
Quote:
Originariamente inviata da Text
Secondo me, tutte le persone che scrivono in questo forum sono socievoli, in quanto cercano l'interazione con altre persone.
|
Tutte le persone (a parte chi per determinati disturbi o problemi, che comunque non conosco) sono portate ad avere atteggiamenti sociali.
Poi bisognerebbe stabilire quale sarebbe la ricerca nell'interazione sociale di cui hai fatto cenno, se si tratta di chattare privatamente o anche solo fare parte di un forum e rispondere alle questioni poste.
|
|
07-04-2016, 22:15
|
#20
|
Esperto
Qui dal: Jan 2016
Messaggi: 411
|
Da vittima di bullismo verbale posso dire con certezza che ci si diventa. Fino a 10 anni ero un'esibizionista di quelli che intrattenevano parenti e coetanei con rappresentazioni e racconti vari. Una volta al supermercato ho preso il microfono del centralino e mi son messo a recitare "Il Carciofo dal Tenero Cuore" di Pablo Neruda tra l'ilarità generale e l'imbarazzo di mia madre.
Purtroppo tra i 13 e i 14 anni ho accusato la prepotenza di alcuni compagni di scuola e più in generale un ambiente familiare sempre proteso allo scontro più che al confronto. Alla critica più che al consiglio. Tutto questo mi ha frenato, creando una barriera immaginaria tra me e il mondo e ispessendo la sfiducia verso gli altri.
|
|
|
|
|