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Originariamente inviata da Deep breath
Non so se ci ha riflettuto su, non ci siamo più detti niente di quel giorno né nell' immediato né dopo. Io mi sono data come spiegazione dell' accaduto che quando si soffre troppo per una cosa ci si concentra così tanto su noi stessi che non si riesce a pensare agli altri neanche se sono persone a cui vogliamo bene. Tutto in quei momenti gira intorno a noi e al nostro dolore, gli altri non esistono più
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Si, vale anche il contrario: quando siamo felici tutto gira attorno a noi e vogliamo che gli altri manifestino partecipazione anche se forzata. Stavolta la tizia non ce l'ha fatta. Non va sempre bene essere sinceri e diretti, ma a volte serve. E forse si starebbe meglio a poter dire "ah ma io non ti faccio o
gli auguri per il matrimonio perché non trovo ci sia da festeggiare"
"Hai compiuto gli anni? E che merito sarebbe?"
"Hai avuto un salto di carriera? E perché non dovrei pensare alla fatica he ho fatto io che non è valsa a nulla? Esisto, mica esistono solo le gioie degli altri e mo ti becchi il mio pianto perché mi viene e non ho nessuna voglia e intenzione di trattenerlo".
Poi non si fa.
Si sotterrano le emozioni, si finge, si danno congratulazioni e auguri per gli obiettivi raggiunti. Anche se si è dalla parte dove non arrivano mai e magari si metterebbero di più.
Nessuno si congratula mai con chi convive con sfighe, con chi si fa il mazzo senza ottenimenti. Nessuno porta il regalo a chi ce l'ha fatta a rimanere in piedi nonostante le disgrazie. Si festeggiano sempre gli obiettivi pienamente raggiunti, meritati o meno che siano. Chi davvero si fa il culo ma non ha qualcosa di eccezionale e tangibile da mostrare non non prende né complimenti né regali.
Non parlo di te eh, sicuramente hai meritato.
Però i meriti di tanti sono invisibili.
Si vedessero le emozioni almeno,ogni tanto. Ben venga.
Così va il mondo.