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Originariamente inviata da cosechenonho
Ottimisti, realisti o pessimisti? Come vi definireste? Quale delle tre opzioni è la migliore?
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Migliori per fare cosa? Queste attitudini valutano a monte la vita cos è, sono queste che danno delle finalità o meno, non è che abbiamo delle finalità senza queste attitudini.
Se sei ottimista la vita è bella e non ha difetti a monte, se sei pessimista ce li ha e come.
Sono sistemi valutativi e non sistemi per far qualcosa.
Non sono mezzi, definiscono valori, sonno atteggiamenti finalistici. I valori non servono a fare qualcosa danno un peso positivo o negativo alle possibili direzioni.
La domanda per me è in parte insensata in generale.
Il realismo è una cosa a parte e non c entra nulla con queste due categorie, si può essere realisti e ottimisti o realisti e pessimisti.
Il realismo descrive come le cose sono, il pessimismo o l ottimismo invece le valuta.
L'atteggiamento valutativo è pessimista quando il peso negativo è maggiore, ma non è una cosa che serve a fare qualcosa è il sistema che ogni individuo adotta. Non è funzionale a qualcosa. Facciamo un esempio due tizi hanno grosso modo la stessa moglie ma uno dei due ne preferirebbe un altra mentre il secondo si accontenta ed è soddisfatto.
Il primo ha un atteggiamento più pessimista rispetto al secondo ma descrivono magari la stessa situazione occhio e croce.
Non so se si possono definire i poli estremi di questi modi di valutare.
Più ti sta bene tutto e più valuti positivamente tutto più sei ottimista più valuti negativamente più sei pessimista, ma non si può mica vedere chi ha ragione, ha ragione rispetto a cosa?
Ci sono differenze sicuramente, l ottimista estremo potrebbe essere felice subito senza dover fare niente, qualsiasi sia la situazione in cui versa se la valuta positivamente sarebbe in automatico felice e gioioso.
Ma questo è, cosa è meglio? Anche l atteggiamento riguardo alla sopravvivenza cambia l ottimista estremo sarebbe felice comunque pure se non sopravvive e gli dicono che dopodomani deve morire, il pessimista magari no.
Il bicchiere che osservano è lo stesso ma valutano la situazione diversamente.
Che uno valuta la sopravvivenza come una cosa positiva già deve usare un sistema valutativo, in sé niente ha valore. Anche il sistema per valutare quale dei due atteggiamenti è migliore è inquinato a monte dall atteggiamento valutativo stesso, è una cosa circolare e potrebbe portare a paradossi. Devo pensare un attimo a certe cose, perché i sistemi valutativi vertono su delle cose non sui sistemi valutativi stessi e non sono sicuro che questa cosa si può fare. Al più si può vedere però quali sistemi valutativi sono coerenti, però anche qua, la coerenza diventerebbe una cosa preferibile o meno sempre in base a qualche sistema che la valuta. Se uno pensa "è migliore perché è coerente" già sta valutando.
Ci potrebbe essere un terzo atteggiamento che non valuta nulla, si resterebbe praticamente impassibili qualsiasi cosa accada. Che poi forse su molte cose si è neutri davvero, a uno non gliene frega un accidenti.
Il sistema che adotto io comunque mi sa che non dice sia migliore o peggiore un sistema, dice che è migliore il mio. In pratica degli altri sistemi non me ne frega un accidenti stanno dietro al mio, il mio non so di preciso quanto sia ottimista o pessimista rispetto ad altri.
Secondo me per questo sono refrattario al cambiamento dei valori e non valuto positivamente il cambiamento dei valori e nemmeno l adattamento.
È una cosa positiva per altri, non per me, per questo quando son costretto ad adattarmi, anche se riesco, sono infelice.
E non valuto nemmeno positivamente la coerenza e l assenza di conflitti del sistema di valori con altri sistemi di regole ottenuta a discapito del sistema di valori stesso tramite un suo accomodamento.
Ho un modo di valutare che si discosta dalla norma in modo piuttosto drastico, per questo capita che quando parlo con altri nom ci capiamo a monte, per loro è scontato che sia meglio ottenere una forma di assenza di conflitti in ogni caso, per me no.
Una pace ingiusta ottenuta dovendo rinunciare a tanto, è peggiore di una guerra infinita.
Mi trovo agli antipodi con certi atteggiamenti valutativi diffusi e con questo mi ricollego al concetto di comprensione di cui ho parlato altrove.
Che poi non sono atteggiamenti assoluti, un atteggiamento valutativo A è più pessimista rispetto ad un altro B, ma magari più ottimista rispetto ad un terzo C.