Karma significa causa-effetto, è pura razionalità (anche se una mente analitica tenderebbe a scartarlo a priori per la presenza della "k").
"Eh, vallo a dire a", cioè il carico emotivo anche quando non è presente sul momento uno se lo va a cercare apposta per impedire (con un'operazione speculare a chi va a fare ragionamenti razionali dove non è il caso di farli) e impedirsi qualsiasi ragionamento razionale, perché giustamente pensare di essere in balia del caso è troppo più rassicurante e troppo più utile da un punto di vista pratico dell'idea di essere responsabili del proprio destino.
E poi, fra rifiuti a priori delle cose e carichi emotivi cercati deliberatamente, gli occidentali si bullano pure di essere quelli razionali e pragmatici.
"Eh, ma ho cose più utili da fare che provare a verificare queste cose". Cosa, leggere Murakami? Quello che le persone fanno non regge davvero da nessun punto di vista se osservato con un briciolo di serenità, è quasi pura irrazionalità.
Psicologicamente la dinamica del "Eh, vallo a dire a" è la stessa di quando si discute se uno scelga o meno di essere triste. Chi dice che uno non sceglie di essere triste perché poverino non bisogna colpevolizzare ecc. è proprio chi in realtà sarebbe prontissimo a cadere nei giudizi allucinatori del tipo (estremizzando, per intendersi) "pigro di merda devi suicidarti male" e non a usare una prospettiva in cui è riconosciuta sia l'entità del disagio, sia l'entità della difficoltà a liberarsene e quindi anche l'entità dello sforzo che sarebbe necessario per liberarsene.
Quindi sì, se il paragone è la soglia del dolore e l'abnegazione di Kenshiro è molto probabile che uno risulti essere un'abominevole merdaccia, ma che quel paragone sia implicitamente già dato per perso è un lutto che si dovrebbe affrontare ad età non avanzatissime.
Se invece uno è ancora nella fase del bargaining (e lo sono quasi tutti, ci si balocca e accapiglia con le diagnosi per sfuggire all'evidenza che è inutile diagnosticare quello che uno vede nel proprio Matrix, sempre nella stessa cella si sta; quale differenza minimamente sostanziale ci potrà mai essere fra chi non coglie l'inutilità ontologica di Murakami? In quale settore della matematica ci si sarà specializzati se non si sanno fare le quattro operazioni?) e si chiede se lui od altri sono Kenshiro parlare di Karma o di psicologia diventa come bestemmiare in chiesa, proprio perché si è nella fase del pensiero magico infantile in cui cose antipatiche come causa-effetto e responsabilità non possono c'entrare nulla.
Che divertimento c'è a baloccarsi se poi bisogna rimettere a posto la cameretta?
Il pensiero magico si ripropone dappertutto, per esempio anche nel volere la botte piena e la moglie ubriaca (siamo responsabili fino a un certo punto, ma non quello, questo, ma non questo, quello, tutto è deterministico, la libertà non è vera, ma scelgo di crederci, ah no sono obbligato, però ti consiglio comunque di fare la stessa scelta, e via di tip tap, molto faticoso, e appunto in Matrix l'essere umano è una batteria, tutte le vie della psicologia portano a Matrix).
Nella realtà le cose o sono in un modo o nell'altro, altrimenti si fa come Garfield che è sempre a dieta fra un pasto e l'altro.